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giovedì 16 ottobre 2008

PERDURANTE ATTUALITÀ ENCICLICA "FIDES ET RATIO"


CITTA' DEL VATICANO, 16 OTT. 2008 (VIS). Nel decimo anniversario della pubblicazione della Lettera Enciclica "Fides et ratio", l'Università Lateranense in collaborazione con la Pontificia Accademia delle Scienze e la Conferenza Mondiale delle Istituzioni Universitarie Cattoliche di Filosofia, ha organizzato un Convengo Internazionale.

I partecipanti al Congresso sono stati ricevuti questa mattina dal Santo Padre che, nel suo discorso, ha espresso ammirazione per "la perdurante attualità" dell'Enciclica che "si caratterizza per la sua grande apertura nei confronti della ragione, soprattutto in un periodo in cui ne viene teorizzata la debolezza. Giovanni Paolo II sottolinea invece l'importanza di coniugare fede e ragione nella loro reciproca relazione, pur nel rispetto della sfera di autonomia propria di ciascuna".

"Con questo magistero, la Chiesa si è fatta interprete di un'esigenza emergente nell'attuale contesto culturale. Ha voluto difendere la forza della ragione e la sua capacità di raggiungere la verità, presentando ancora una volta la fede come una peculiare forma di conoscenza, grazie alla quale ci si apre alla verità della Rivelazione (cfr Fides et ratio, 13). Si legge nell'Enciclica che bisogna avere fiducia nelle capacità della ragione umana e non prefiggersi mete troppo modeste".

"Chi potrebbe negare il contributo che i grandi sistemi filosofici hanno recato allo sviluppo dell'autoconsapevolezza dell'uomo e al progresso delle varie culture? Queste, peraltro, diventano feconde quando si aprono alla verità, permettendo a quanti ne partecipano di raggiungere obiettivi che rendono sempre più umano il vivere sociale".

"Non possiamo nasconderci, tuttavia, che si è verificato uno slittamento da un pensiero prevalentemente speculativo a uno maggiormente sperimentale. La ricerca si è volta soprattutto all'osservazione della natura nel tentativo di scoprirne i segreti. Il desiderio di conoscere la natura si è poi trasformato nella volontà di riprodurla".

"La conquista scientifica e tecnologica, con cui la 'fides' è sempre più provocata a confrontarsi, ha modificato l'antico concetto di 'ratio'; in qualche modo, ha emarginato la ragione che ricercava la verità ultima delle cose per fare spazio ad una ragione paga di scoprire la verità contingente delle leggi della natura".

"La ricerca scientifica ha certamente il suo valore positivo. La scoperta e l'incremento delle scienze matematiche, fisiche, chimiche e di quelle applicate sono frutto della ragione ed esprimono l'intelligenza con la quale l'uomo riesce a penetrare nelle profondità del creato. La fede, da parte sua, non teme il progresso della scienza e gli sviluppi a cui conducono le sue conquiste quando queste sono finalizzate all'uomo, al suo benessere e al progresso di tutta l'umanità".

"La ragione, peraltro, sente e scopre che, oltre a ciò che ha già raggiunto e conquistato, esiste una verità che non potrà mai scoprire partendo da se stessa, ma solo ricevere come dono gratuito. La verità della Rivelazione non si sovrappone a quella raggiunta dalla ragione; purifica piuttosto la ragione e la innalza, permettendole così di dilatare i propri spazi per inserirsi in un campo di ricerca insondabile come il mistero stesso".

"La passione per la verità ci spinge a rientrare in noi stessi per cogliere nell'uomo interiore il senso profondo della nostra vita. Una vera filosofia dovrà condurre per mano ogni persona e farle scoprire quanto fondamentale sia per la sua stessa dignità conoscere la verità della Rivelazione".
AC/FIDES:RATIO/... VIS 20081016 (540)


DICIASSETTESIMA CONGREGAZIONE GENERALE


CITTA' DEL VATICANO, 15 OTT. 2008 (VIS). Alle 16:30 di oggi mercoledì, ha avuto inizio - in presenza del Santo Padre e di 236 Padri Sinodali - la Diciassettesima Congregazione Generale nel corso della quale è stata presentata la "Relatio post disceptationem". Presidente Delegato di turno è stato il Cardinale Odilo Pedro Scherer, Arcivescovo di São Paulo (Brasile).

  Alle precedenti Congregazioni Generali sono intervenuti 229 Padri Sinodali, 9 Delegati fraterni e 22 Uditori.

  Il Relatore Generale del Sinodo dei Vescovi, Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Arcivescovo di Québec (Canada),  ha dato lettura in lingua latina della "Relatio post disceptationem", sul tema sinodale: "Verbum Domini in vita et missione Ecclesiae" ("La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa"). Il Porporato ha sintetizzato gli interventi dei Padri Sinodali durante le Congregazioni Generali dei giorni scorsi ed ha offerto alcuni orientamenti per facilitare i lavori dei Circoli Minori e la preparazione delle proposte pastorali da presentare al Santo Padre.

  Il Cardinale Ouellet - si legge in una sintesi in lingua spagnola - ha affermato che la Relazione è elaborata a partire da un quadro generale in dieci capitoli, scelti dal Relatore Generale e sviluppati con l'ausilio del segretario Speciale e degli Esperti. Seguendo la divisione utilizzata nello "Instrumentum laboris", la materia è presentata in tre parti.

  La prima parte ha per titolo "Dio parla e ascolta" e contiene tre punti: 1- Rivelazione, creazione, storia della salvezza; 2- Il Cristo, lo Spirito e la Chiesa; 3-Parola di Dio, liturgia, ascolto.

La prima parte ha per titolo "Dio parla e ascolta" e contiene tre punti: 1- Rivelazione, creazione, storia della salvezza; 2- Il Cristo, lo Spirito e la Chiesa; 3- Parola di Dio, liturgia, ascolto. Il primo punto parte dalla considerazione della riflessione del Santo Padre Benedetto XVI che, commentando il Salmo 18, ha ricordato che la Parola di Dio è salda, è la realtà, è il fondamento stabile e duraturo di ogni cosa. A partire da questo invito a un nuovo realismo fondato sulla Parola di Dio, l'Assemblea sinodale - ha spiegato il Relatore Generale - ha intrapreso una preziosa discussione.

  Il Cardinale ha fatto riferimento agli argomenti: "Rivelazione e il dialogo intratrinitario", al carattere 'dialogico' della Parola, il cui fondamento si trova nel mistero della Trinità e che chiama l'uomo al dialogo; alla "Parola di Dio e la storia della salvezza", la rivelazione come movimento dialogico nel quale Dio si rivolge alla sua creatura e la conduce alla pienezza della salvezza; infine, la storia della salvezza, che si è realizzata nell'incarnazione, la morte e la risurrezione del Verbo e nel dono definitivo dello Spirito Santo.

  Il secondo punto presenta il Cristo, pienezza e compimento della rivelazione trinitaria; il Cristo, unico mediatore, e il dialogo; il mistero della Chiesa, l'azione dello Spirito Santo e l'interpretazione delle Scritture.

  Il terzo punto ricorda la dimensione sacramentale inerente alla Parola di Dio e l'importanza, sottolineata da un gran numero di interventi dei Padri Sinodali, che la relazione esistente tra la Parola di Dio e la liturgia e, in particolare, la liturgia eucaristica, sia rafforzata; la dimensione antropologica della rivelazione di Dio nella sua Parola, per cui l'uomo è un essere chiamato all'ascolto della Parola; la Chiesa, madre e maestra d'ascolto della Parola di Dio; infine la relazione tra Parola e vocazione, la Parola e i poveri, Parola, silenzio e preghiera, Parola e fede, Parola e santità.

  La seconda parte si intitola: "Parola di Dio, Sacra Scrittura, Tradizione" ed è sviluppata in quattro punti: 1- Evento, incontro, interpretazione; 2- Unità, primato, circolarità; 3- Eucaristia, omelia, comunità; 4- Esegesi, teologia, lectio divina.

  Nel primo punto, "Evento, incontro, interpretazione" è presentata la Parola di Dio come evento nella storia. Si ricorda che molti interventi in aula hanno sottolineato il fatto che la Parola di Dio come tale non si identifica semplicemente con la Sacra Scrittura, nonostante i due termini siano sovente ritenuti sinonimi. La dottrina espressa infatti nella 'Dei Verbum' afferma chiaramente che la Parola di Dio ci è trasmessa inseparabilmente nella Parola scritta ispirata (Sacre Scritture) e nella Tradizione viva della Chiesa.

  La sintesi prosegue trattando dell'interpretazione e del legame tra Sacra Scrittura e vita del credente nella Chiesa; la Parola di Dio e le sfide culturali del nostro tempo.

  Nel secondo punto, intitolato "Unità, primato, circolarità", si presentano i temi dell'unità e del primato della Parola di Dio, dell'unità nella relazione tra Scrittura, Tradizione e Magistero espressa dalla 'Dei Verbum'; l'opera dello Spirito Santo nella triplice connessione Scrittura-Tradizione-Magistero.

  Il terzo punto "Eucaristia, omelia, comunità" tratta della relazione tra Scrittura e Eucaristia, con l'interrogativo , emerso nella discussione sinodale, di come favorire, tra i fedeli, una percezione più unitaria di tale rapporto; la dimensione sacramentale della Parola, Parola e dimensione escatologica; la celebrazione della Parola; l'importanza dell'omelia; l'arte come forma analogica di predicazione; infine, la relazione tra Parola di Dio, celebrazione e comunità.

  Il quarto punto, "Esegesi, teologia, lectio divina", tratta del rapporto tra esegesi e teologia e presenta la Lectio Divina come lettura individuale e comunitaria di un brano, ricordando che l'approccio al testo sacro, quando è fatto personalmente dal fedele, non può essere isolato dalla comunione e dal contesto ecclesiale.

  Infine, la terza parte si intitola "Parola di Dio, missione, dialogo" e comprende tre punti: 1- Testimonianza, kerygma, catechesi; 2- Cultura, dialogo, impegno; 3- Comunicazione, proclamazione, traduzioni. In questa parte, al secondo punto "Cultura, dialogo, impegno", la Parola di Dio è presentata come legame ecumenico e fonte di dialogo tra credenti ed Ebrei; la sintesi prosegue presentando la Parola di Dio nell'ambito del dialogo interreligioso, nella relazione con le culture e come chiamata all'impegno.

  Si sottolinea che molti Padri sinodali hanno parlato di inculturazione, e che un intervento in aula ne ha illustrato il fondamento cristologico. L'ultimo punto pone in luce l'urgenza, espressa frequentemente dai Padri Sinodali, di rendere la Bibbia disponibile in tutte le lingue, comprese quelle non scritte; tratta delle nuove possibilità di trasmissione delle Sacre Scritture attraverso i moderni mezzi di comunicazione; sottolinea la proposta, avanzata da più Padri sinodali, di creare un ministero specifico o di valorizzare il lettorato nella Chiesa.

  Nelle Conclusioni, il Relatore Generale ha infine ricordato come tutti i Padri sinodali avvertano l'urgenza dell'annuncio del Vangelo e come le nuove possibilità di comunicazione invitino a prendere iniziative originali per far conoscere e amare Cristo e le Scritture, per favorire l'unità dei Cristiani e contribuire alla giustizia e alla pace nel mondo.
SE/RELATIO POST DISCEPTATIONES/OUELLET             VIS 20081016 (1070)


SESSIONI DI LAVORO DEI CIRCOLI MINORI

CITTA' DEL VATICANO, 16 OTT. 2008 (VIS). Questa mattina ha avuto luogo la Seconda Sessione di lavoro dei Circoli Minori o Gruppi Linguistici, per la stesura e l'approvazione dei progetti di testi per le Proposizioni sul tema dell'Assemblea Generale.

  Nel pomeriggio di oggi, fra le 16:30 e le 19:00, si terrà la Terza Sessione dei Circoli Minori.

  Di seguito riportiamo estratti degli interventi "In scriptis" dei Padre Sinodali, non pronunciati in Aula.

PADRE ADOLFO NICOLÁS, S.I., Preposito Generale della Compagnia di  Gesù (Spagna). "Sono convinto che la Parola di Dio possa rivendicare una grande funzione 'terapeutica" nella vita della comunità cristiana. Ogni volta che entriamo nel mondo della Bibbia, siamo esposti a un mondo nuovo: il mondo di Dio, l'azione di Dio, l'insegnamento di Dio al suo Popolo. L'incontro, se reale, può essere sconvolgente, sorprendente, illuminante, rasserenante o consolante. Può anche essere frainteso e andare perduto. (...) I pastori e i ministro della Parola hanno bisogno di una formazione alla buona 'diagnosis', a una saggia applicazione dei modi di lettura, a una preghiera e interiorizzazione più profonde della Parola di Dio e a un accompagnamento significativo che aiuti il fedele a discernere l'azione dello Spirito Santo in e attraverso la lettura della Bibbia. (...) Sembra indispensabile che questa formazione venga inclusa nella preparazione al ministero pastorale e nei programmi di formazione permanente per tutti i sacerdoti. Inoltre tutte le parrocchie e/o diocesi dovrebbero avere accesso a centri o a persone preparate che possano offrire questo servizio".

CARDINALE VARKEY VITHAYATHIL, C.SS.R., ARCIVESCOVO MAGGIORE DI ERNAKULAM-ANGAMALY DEI SIRO-MALABARESI, PRESIDENTE DEL SINODO DELLA CHIESA SIRO-MALABARESE (INDIA). "Nonostante il diritto di ogni Chiesa particolare di predicare il Vangelo ovunque nel mondo sotto la guida del romano Pontefice, e sebbene il Concilio Vaticano II e i due codici di diritto canonico  riconoscano il diritto di tutti i fedeli delle Chiese orientali di ricevere le cure pastorali dai propri Vescovi e dai propri sacerdoti, a quarantatre anni dalla conclusione del Concilio Vaticano II, alla Chiesa siro-malabarese ancora non vengono affidati nuovi territori di missione in India, Africa, ecc., né le viene data la libertà di esercitare il suo diritto ad offrire cure pastorali attraverso i suoi Vescovi e i suoi sacerdoti alle centinaia di miglia di migranti in India, nei paesi del Golfo, in Europa e altrove. (...) La Chiesa non deve solo predicare la Parola di giustizia ai fedeli, ma essi dovrebbero ricevere un aiuto pastorale per viverla. Questo vale ancor più quando non viene fatta giustizia, perché la pace è frutto della giustizia. La giustizia è stata negata per molti secoli. E' giunto il momento che il sinodo rifletta su questa situazione ingiusta in seno alla Chiesa e proponga soluzioni durature".
SE/CIRCOLI MINORI/...                               VIS 20081016 (460)


ECUADOR: LAICATO MATURO ILLUMINI SOCIETÀ LUCE DI CRISTO


CITTA' DEL VATICANO, 16 OTT. 2008 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in Vaticano i Vescovi della Conferenza Episcopale dell'Ecuador a conclusione della quinquennale "Visita ad Limina Apostolorum".

  "Constato con soddisfazione" - ha detto il Santo Padre - "che una delle iniziative pastorali che ritengo più urgenti per la Chiesa in Ecuador è la realizzazione della 'grande missione' convocata dall'Episcopato Latinoamericano ad Aparecida. (...) L'appello che il Signore Gesù lanciò ai suoi discepoli, inviandoli a predicare il suo messaggio di salvezza, di rendere discepoli tutti i popoli, deve essere per tutta la comunità ecclesiale motivo di costante meditazione e la ragion d'essere di tutta l'azione pastorale".

  "Per far fronte alle numerose sfide della vostra missione, e in un ambiente culturale e sociale che sembra dimenticare le radici spirituali più profonde della sua identità (...) è necessario compiere un generoso sforzo di diffusione della Parola di Dio, in modo che nessuno rimanga privo di questo imprescindibile alimento spirituale, fonte di vita e di luce.".

  Il Papa ha ricordato che la missione di diffusione della parola "in modo particolare è compito dei sacerdoti" e, di fronte allo scarso numero di sacerdoti in molte aree dell'Ecuador, i Presuli devono "impegnarsi risolutamente nel coinvolgere tutti i gruppi, movimenti e persone" delle Diocesi "in una ampia e generosa pastorale vocazionale". "Tale impegno" - ha ribadito il  Papa - "deve comportare la massima attenzione alla selezione e preparazione intellettuale, umana e spirituale dei seminaristi. In tal modo (...) potranno essere assunte con gioia e senso di responsabilità le esigenze del futuro ministero".

  "In tale importante fase della storia della Chiesa in Ecuador è necessario poter contare su di un laicato maturo e impegnato, che, dotato di solida formazione dottrinale e di una profonda vita interiore, viva la sua vocazione specifica" Bisogna "Illuminare con la luce di Cristo tutta la realtà umana, sociale, cultural e politica" - ha Papa Benedetto XVI ringraziando i Presuli che si adoperano per "richiamare l'attenzione della società su quei valori che rendono la vita umana più giusta e solidale".

  "Sebbene l'attività della Chiesa non può essere confusa con il potere politico" - ha aggiunto il Pontefice - "essa ha da offrire all'insieme della comunità umana il suo contributo mediante la riflessione e i giudizi morali, inclusi quelli sulle questioni politiche che riguardano in particolare la dignità della persona".

  Il Santo Padre ha concluso il suo discorso esortando i Vescovi a prestare speciale attenzione all'azione caritativa delle Chiese "nelle quali si rende presente l'amore misericordioso di Cristo, soprattutto alle persone in difficoltà, agli anziani, i bambini, i migranti, le donne abbandonate e maltrattate".
AL/.../ECUADOR                                           VIS 20081016 (440)


SICUREZZA ALIMENTARE: CAMBIAMENTI CLIMATICI E BIOENERGIE


CITTA' DEL VATICANO, 16 OTT. 2008 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha indirizzato un Messaggio al Direttore Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (F.A.O.), Jacques Diouf, in occasione della Giornata Mondiale dell'Alimentazione, che si celebra ogni anno il 16 ottobre.

  Commentando il tema della Giornata di quest'anno: "La sicurezza alimentare mondiale: le sfide dei cambiamenti climatici e delle bioenergie" , il Santo Padre scrive che esso: "permette di riflettere su ciò che è stato realizzato nella lotta contro la fame e sugli ostacoli che la F.A.O. affronta di fronte alle nuove sfide che minacciano la vita della famiglia umana".

  Benedetto XVI sottolinea che "occorre soprattutto impegnarsi per eliminare le ragioni che impediscono un autentico rispetto della dignità della persona. I mezzi e le risorse delle quali il mondo attuale dispone, rende possibile fornire la autosufficienza alimentare e soddisfare i crescenti bisogni di tutti".

  "L'assenza di una corretta gestione delle risorse alimentari causata dalla corruzione nella vita pubblica o dall'aumento degli investimenti in armi e in tecnologie militari sofisticate, a scapito delle necessità primarie delle persone hanno grande importanza".

  Il Papa sottolinea che "una campagna efficace contro la fame esige molto più che un semplice studio scientifico per far fronte ai cambiamenti climatici o per destinare in primo luogo la produzione agricola all'uso alimentare. E' necessario, soprattutto, riscoprire il senso della persona umana, nella sua dimensione individuale e comunitaria".

  "Tale contesto" - ha continuato il Santo Padre - "risponde alla necessità di costruire relazioni fra i popoli fondate su di una disponibilità autentica e costante, di rendere ogni paese capace di soddisfare le necessità delle persone nel bisogno, ma anche di trasmettere il concetto di relazione fondato sullo scambio di conoscenze reciproche, di valori, di rapida assistenza e di rispetto".

  Benedetto XVI ha rilevato l'importanza di "promuovere una effettiva giustizia sociale nei rapporti fra i popoli, che esige che ciascuno sia consapevole che i beni della creazione sono destinati a tutti e che nella comunità mondiale la vita economica deve essere orientata alla condivisione di tali beni, all'uso duraturo ed alla giusta ripartizione dei vantaggi che ne derivano".

  "Condizione essenziale per aumentare il livello della produzione, per garantire l'identità delle comunità indigene" - conclude il Pontefice - "e anche la pace e la sicurezza nel mondo, è garantire l'accesso alla terra, favorendo anche i lavoratori agricoli e promuovendo i loro diritti".
MESS/GIORNATA MONDIALE ALIMENTAZIONE/FAO        VIS 20081016 (410)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 16 OTT. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina, in udienze separate:

- Il Vescovo Paolo Mietto, Vicario Apostolico di Napo (Ecuador), in Visita "ad Limina Apostolorum".

- Il Vescovo Gonzalo López Maranñón, Vicario Apostolico di San Miguel de Sucumbícs (Ecuador), in Visita "ad Limina Apostolorum".
AP/.../...                                 VIS 20081016 (60)


ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 16 OTT. 2008 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Monsignore Joseph Anthony Toal, finora Rettore del "Royal  Scots College" di Salamanca (Spagna), Vescovo di Argyll and The Isles (superficie: 31.080; popolazione: 74.383; cattolici: 10.383; sacerdoti: 29; religiosi: 12), Gran Bretagna. Il Vescovo eletto, è nato a Roy Bridge (Scozia) nel 1956 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1980. Il Vescovo Toal succede al Vescovo Ian Murray, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Thomas Matthew Burns, S.M., finora Ordinario Militare di Gran Bretagna, Vescovo di Menevia (superficie: 9.310; popolazione: 801.650; cattolici: 26.688; sacerdoti: 52; religiosi: 133), Gran Bretagna. Il Vescovo Burns succede al Vescovo Mark Jabalè, O.S.B., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato Membro della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, il Padre Adolfo Nicolás, Preposito Generale della Compagnia di Gesù.
NER:NA/.../                                       VIS 20081016 (190)


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