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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 5 maggio 2008

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 5 MAG. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Sei Presuli della Conferenza Episcopale di Ungheria, in Visita "ad Limina Apostolorum":

-    Il Cardinale Péter Erdö, Arcivescovo di Esztergom-Budapest, con gli Ausiliari Vescovo György Udvardy, Vescovo Ferenc Cserháti e Vescovo János Székely.

-    Il Vescovo Lajos Pápaj, di Györ

-     Il Vescovo Antal Spányi, di Székesfehérvár.

- Sua Grazia Rowan Williams, Arcivescovo di Canterbury. 

  Sabato 3 maggio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Camillo Ruini, Suo Vicario Generale per la Diocesi di Roma.

- Tre Presuli della Conferenza Episcopale di Cuba, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Emilio Aranguren Echeverría, di Holguín, con il Vescovo emerito Héctor Luis Lucas Peña Gómez.

    - Il Vescovo Álvaro Julio Beyra Luarca, di Santísimo Salvador de Bayamo y Manzanillo.
AP:AL/.../...                                      VIS 20080505 (150)

POSSESSI CARDINALIZI

CITTA' DEL VATICANO, 5 MAG. 2008 (VIS). L'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha dato comunicazione delle prese di possesso che avranno luogo nei prossimi giorni:

  Sabato 10 maggio 2008, Vigilia di Pentecoste, alle 18.30, il Cardinale Oswald Gracias, Arcivescovo Metropolita di Bombay (India), prenderà possesso del Titolo di San Paolo della Croce a "Corviale", Via Poggio Verde, 319.

  Domenica 11 maggio, 2008, Solennità di Pentecoste, alle 17:30, il Cardinale Paul Josef Cordes, Presidente del Pontificio "Cor Unum", prenderà possesso della nuova Diaconia di San Lorenzo in Piscibus, Via Padre Pancrazio Pfeiffer.
OP/POSSESSI CARDINALIZI/GRACIAS:CORDES               VIS 20080505 (100)


GIURAMENTO DOMANI 33 NUOVE RECLUTE GUARDIA SVIZZERA

CITTA' DEL VATICANO, 5 MAG. 2008 (VIS). Alle 17:00 di domani, martedì 6 maggio, nel Cortile San Damaso del Palazzo Apostolico, 33 nuove reclute arruolate negli ultimi 12 mesi presteranno giuramento come Alabardieri della Guardia Svizzera Pontificia, davanti ai membri della Curia Romana, alle rappresentanze delle legazioni diplomatiche presso la Santa Sede ed alle Autorità militari, civili e religiose della Svizzera. Le reclute presteranno giuramento in quattro lingue: 20 in lingua tedesca, 11 in lingua francese, 1 in lingua italiana ed 1 in lingua romancia.

  La Guardia Svizzera Pontificia fu fondata nel 1506 da Papa Giulio II della Rovere come Corpo stabile, direttamente dipendente dalla Santa Sede, con il compito di garantire la protezione ravvicinata del Santo Padre e la sorveglianza del Palazzo Apostolico.

  La mattina del 6 maggio, alle 7:30, il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, celebrerà, all'Altare della Cattedra della Basilica Vaticana, la Santa Messa, alla quale assisteranno le guardie, con i familiari, parenti ed amici. Alle 9:00, l'Arcivescovo Fernando Filoni, Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, conferirà le decorazioni Militari agli appartenenti al Corpo ed il Comandante deporrà una corona d'alloro davanti al monumento ai caduti.

  La cerimonia del giuramento si svolge ogni anno il 6 maggio, in commemorazione dell'eroica morte di 147 dei 189 soldati elvetici, caduti in difesa del Sommo Pontefice Clemente VII, nel Sacco di Roma del 6 maggio 1527, perpetrato dalle truppe dell'Imperatore Carlo V.

  Il Corpo è composto da 110 cittadini svizzeri maschi, di religione cattolica, di altezza superiore a 174 cm, che hanno meno di 30 anni, e con una formazione professionale attestata con diploma o Maturità precedentemente conseguiti. L'aver frequentato la scuola reclute nell'esercito svizzero fa parte delle condizioni di ammissione. È possibile sposarsi solo dopo aver acquisito il grado di Caporale. Le Guardie abitano senza eccezione in Vaticano. La durata di servizio minima è di 25 mesi.
GS/GIURAMENTO:RECLUTE/...                           VIS 20080505 (470)


GRAZIE DEL PAPA DEDIZIONE SERVIZIO GUARDIA SVIZZERA


CITTA' DEL VATICANO, 5 MAG. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina 33 reclute della Guardia Svizzera Pontificia in occasione dell'annuale cerimonia del giuramento, accompagnate dai familiari e dagli altri membri del Corpo. Le nuove Guardie presteranno giuramento nel pomeriggio di domani, nel corso di una Cerimonia nel Cortile San Damaso.

  "A distanza di cinque secoli" - ha sottolineato il Papa nel suo discorso in tedesco, italiano e francese - "immutato è rimasto lo spirito di fede che spinge giovani svizzeri a lasciare la loro bella terra per venire a prestare servizio al Papa in Vaticano. Uguale è l'amore per la Chiesa Cattolica, alla quale voi rendete testimonianza, più che con le parole, con le vostre persone, che, grazie alla caratteristica divisa, sono ben riconoscibili agli ingressi del Vaticano e nelle Udienze pontificie. Le vostre storiche uniformi parlano a pellegrini e turisti di ogni parte del mondo di qualcosa che malgrado tutto non muta, parlano cioè del vostro impegno di servire Dio servendo il 'servo dei suoi servi'".

  Benedetto XVI si è rivolto in particolare ai nuovi Alabardieri dicendo: "Sappiate anzitutto assimilare questo spirito cristiano ed ecclesiale, che è la base e il motore di ogni attività che svolgerete. Coltivate sempre la preghiera e la vita spirituale, valorizzando per questo la preziosa presenza del Cappellano. Siate aperti, semplici e leali. Sappiate apprezzare anche le differenze di personalità e di carattere che ci sono tra di voi, perché sotto l'uniforme ognuno è una persona unica e irripetibile, chiamata da Dio a servire il suo Regno di amore e di pace".

  "Come sapete, la Guardia Svizzera" - ha proseguito il Pontefice - "è anche una scuola di vita, e durante l'esperienza in Vaticano molti vostri predecessori hanno potuto scoprire la propria vocazione: al matrimonio cristiano, al sacerdozio, alla vita consacrata. E' questo un motivo di lode a Dio, ma anche di apprezzamento per il vostro Corpo".

  "Cari amici" - ha concluso Benedetto XVI - "vi ringrazio tutti per la generosità e la dedizione con cui operate a servizio del Papa. Il Signore vi ricompensi e vi colmi di abbondanti favori celesti".
AC/FEDELTÀ/GUARDIA SVIZZERA                       VIS 20080505 (360)


140° ANNIVERSARIO FONDAZIONE AZIONE CATTOLICA


CITTA' DEL VATICANO, 4 MAG. 2008 (VIS). Dopo la recita del Regina Caeli, il Santo Padre Benedetto XVI ha incontrato in Piazza San Pietro 150.000 bambini, giovani e adulti appartenenti all'Azione Cattolica Italiana e di oltre 40 Paesi, in occasione dei 140 anni di fondazione dell'Associazione, al termine della Celebrazione Eucaristica presieduta dal Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

  All'inizio del suo discorso il Santo Padre ha fatto riferimento alle immagini di santi, beati, venerabili e servi di Dio "cresciuti nelle file dell'Azione Cattolica. (...) La magnifica corona dei volti che abbracciano simbolicamente Piazza San Pietro è una testimonianza tangibile di una santità ricca di luce e di amore".

  "Non è forse possibile, ancora oggi, per voi ragazzi, per voi giovani e adulti, fare della vostra vita una testimonianza di comunione con il Signore, che si trasformi in un autentico capolavoro di santità? Non è proprio questo lo scopo della vostra Associazione? Ciò sarà certamente possibile" - ha detto il Papa - "se l'Azione Cattolica continuerà a mantenersi fedele alle proprie profonde radici di fede, nutrite da un'adesione piena alla Parola di Dio, da un amore incondizionato alla Chiesa, da una partecipazione vigile alla vita civile e da un costante impegno formativo".

  "Cari amici, rispondete generosamente a questa chiamata alla santità, secondo le forme più consone alla vostra condizione laicale! Continuate a lasciarvi ispirare dalle tre grandi 'consegne' che il mio venerato predecessore, il Servo di Dio Giovanni Paolo II vi ha affidato a Loreto nel 2004: contemplazione, comunione e missione".

  "L'Azione Cattolica" - ha ricordato il Pontefice - "nacque come una particolare associazione di fedeli laici contrassegnata da uno speciale e diretto legame con il Papa, diventando ben presto una forma preziosa di 'collaborazione dei laici all'apostolato gerarchico' (...). Questa sua vocazione resta valida ancor oggi. Vi incoraggio pertanto a proseguire con generosità nel vostro servizio alla Chiesa".

  "L'amata Nazione italiana" - ha sottolineato il Papa - "ha sempre potuto contare su uomini e donne formati nella vostra Associazione, disposti a servire disinteressatamente la causa del bene comune, per l'edificazione di un giusto ordine della società e dello Stato (...). Siate 'cittadini degni del Vangelo' e 'ministri della sapienza cristiana per un mondo più umano': questo recita il tema della vostra Assemblea e questo è l'impegno che oggi assumete davanti alla Chiesa italiana, qui rappresentata da voi, dai vostri presbiteri assistenti, dai Vescovi e dal loro Presidente".

  "In una Chiesa missionaria, posta dinanzi ad una emergenza educativa come quella che si riscontra oggi in Italia, voi che la amate e la servite sappiate essere annunciatori instancabili ed educatori preparati e generosi; in una Chiesa chiamata a prove anche molto esigenti di fedeltà e tentata di adattamento, siate testimoni coraggiosi e profeti di radicalità evangelica; in una Chiesa che quotidianamente si confronta con la mentalità relativistica, edonistica e consumistica, sappiate allargare gli spazi della razionalità nel segno di una fede amica dell'intelligenza, sia nell'ambito di una cultura popolare e diffusa, sia in quello di una ricerca più elaborata e riflessa; in una Chiesa che chiama all'eroismo della santità, rispondete senza timore, sempre confidando nella misericordia di Dio".
AC/.../AZIONE CATTOLICA                           VIS 20080505 (530)


SPERANZA CRISTIANA "ANCORA DELLA NOSTRA VITA"

CITTA' DEL VATICANO, 5 MAG. 2008 (VIS). Nella Solennità dell'Ascensione del Signore, il Santo Padre ha guidato la recita del Regina Caeli, sul sagrato della Basilica di San Pietro, con le migliaia di soci dell'Azione Cattolica Italiana, e con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

  "Dopo l'Ascensione" di Cristo al cielo - ha ricordato il Pontefice - i primi discepoli restano riuniti nel Cenacolo intorno alla Madre di Gesù in fervida attesa del dono dello Spirito Santo, promesso da Gesù (cfr At 1,14)".

  "Nei suoi discorsi di addio ai discepoli" - ha spiegato Papa Benedetto XVI - "Gesù ha molto insistito sull'importanza del suo 'ritorno al Padre', coronamento di tutta la sua missione: Egli infatti è venuto nel mondo per riportare l'uomo a Dio, non sul piano ideale - come un filosofo o un maestro di saggezza - ma realmente, quale pastore che vuole ricondurre le pecore all'ovile. Questo 'esodo' verso la patria celeste, che Gesù ha vissuto in prima persona, l'ha affrontato totalmente per noi".

  "Proprio per questo il Padre si è compiaciuto in Lui e Lo ha 'sovraesaltato' (Fil 2,9), restituendoGli la pienezza della sua gloria, ma ora con la nostra umanità. Dio nell'uomo - l'uomo in Dio: questa è ormai una verità non teorica ma reale. Perciò la speranza cristiana, fondata in Cristo, non è un'illusione ma, come dice la Lettera agli Ebrei, 'in essa noi abbiamo come un'àncora della nostra vita' (Eb 6,19), un'àncora che penetra nel Cielo dove Cristo ci ha preceduto".

  "E di che cosa ha più bisogno l'uomo di ogni tempo se non di questo: di un saldo ancoraggio per la propria esistenza? Ecco allora nuovamente il senso stupendo della presenza di Maria in mezzo a noi. Volgendo lo sguardo verso di Lei, come i primi discepoli, siamo immediatamente rinviati alla realtà di Gesù: la Madre rimanda al Figlio, che non è più fisicamente tra noi, ma ci attende nella casa del Padre. Gesù ci invita a non restare a guardare in alto, ma a stare insieme uniti nella preghiera, per invocare il dono dello Spirito Santo".
ANG/ASCENSIONE/...                               VIS 20080505 (350)


IL ROSARIO NON E' UNA PIA PRATICA RELEGATA AL PASSATO

CITTA' DEL VATICANO, 3 MAG. 2008 (VIS). Questo pomeriggio, alle 18:00, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la recita del Santo Rosario nella Basilica di Santa Maria Maggiore, "il tempio mariano per eccellenza, in cui il popolo della Città venera con grande affetto l'icona di Maria 'Salus Populi Romani'.

   "Nell'esperienza della mia generazione" - ha detto il Papa - "le sere di maggio rievocano dolci ricordi legati agli appuntamenti vespertini per rendere omaggio alla Madonna. (...) Oggi insieme confermiamo che il santo Rosario non è una pia pratica relegata al passato, come preghiera di altri tempi a cui pensare con nostalgia. Il Rosario sta invece conoscendo quasi una nuova primavera".
  "Nel mondo attuale così dispersivo, questa preghiera aiuta a porre Cristo al centro, come faceva la Vergine, che meditava interiormente tutto ciò che si diceva del suo Figlio, e poi quello che Egli faceva e diceva. Quando si recita il Rosario si rivivono i momenti importanti e significativi della storia della salvezza; si ripercorrono le varie tappe della missione di Cristo. Con Maria si orienta il cuore al mistero di Gesù".

  "Ci aiuti Maria ad accogliere in noi la grazia che promana da questi misteri, affinché attraverso di noi possa 'irrigare' la società, a partire dalle relazioni quotidiane, e purificarla da tante forze negative aprendola alla novità di Dio".

  "Il Rosario, quando è pregato in modo autentico, non meccanico e superficiale ma profondo, reca infatti pace e riconciliazione. Contiene in sé la potenza risanatrice del Nome santissimo di Gesù, invocato con fede e con amore al centro di ogni Ave Maria".

  "Cari fratelli e sorelle" - ha concluso il Papa - "(...) Specialmente in questi giorni che ci preparano alla solennità della Pentecoste restiamo uniti con Maria invocando per la Chiesa una rinnovata effusione dello Spirito Santo. (...). Vi affido le intenzioni più urgenti del mio ministero, le necessità della Chiesa, i grandi problemi dell'umanità: la pace nel mondo, l'unità dei cristiani, il dialogo fra tutte le culture. E pensando a Roma e all'Italia vi invito a pregare per gli obiettivi pastorali della Diocesi, e per lo sviluppo solidale di questo amato Paese".
BXVI-ROSARIO/.../SANTA MARIA MAGGIORE               VIS 20080505 (370)


INVIATO SPECIALE 1350° ANNIVERSARIO SAN WILLIBRORDO

CITTA' DEL VATICANO, 3 MAG. 2008 (VIS). Questa mattina è stata resa pubblica la Lettera Pontificia, redatta in lingua latina e datata 2 aprile, con la quale il Santo Padre Benedetto XVI nomina il Cardinale Godfried Danneels, Arcivescovo di Malines-Bruxelles (Belgio), Suo Inviato Speciale alle celebrazioni del 1350° anniversario della nascita di San Willibrordo, che avranno luogo a Lussemburgo dall'11 al 13 maggio 2008.

  La Missione che accompagnerà il Cardinale Danneels, è composta dal Monsignor Mathias Schiltz, Vicario Generale dell'Arcidiocesi di Lussemburgo e dal Canonico André Heiderscheid, Prevosto del Capitolo Cattedrale di Lussemburgo.
BXVI-LETTERA/INVIATO SPECIALE/DANNEELS               VIS 20080505 (100)


COSTRUIRE BENE COMUNE ED OPERARE PER PACE E GIUSTIZIA

CITTA' DEL VATICANO, 3 MAG. 2008 (VIS). Alle ore 12:00 di questa mattina, nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza i partecipanti alla XIV Sessione Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali sul tema "Perseguire il bene comune: come solidarietà e sussidiarietà possono operare insieme" (Vaticano, Casina di Pio IV, 2-6 maggio 2008).

  "Come possono la solidarietà e la sussidiarietà operare insieme nel perseguimento del bene comune non solo nel rispetto della umana dignità, ma anche consentendone l'armonico sviluppo? Questo è il cuore del problema di cui vi state occupando" - ha ricordato il Papa all'inizio del suo discorso.

  "La solidarietà" - ha detto il Papa - "si riferisce alla virtù che consente alla famiglia umana di condividere pienamente il tesoro dei beni materiali e spirituali, e la sussidiarietà è il coordinamento delle attività della società in un modo che sostiene la vita interna delle comunità locali".

  "Possiamo inizialmente individuare le interconnessioni fra questi quattro principi (dignità umana, bene comune, solidarietà, sussidiarietà), ponendo la dignità della persona nell'intersezione di due assi: una orizzontale, che rappresenta la 'solidarietà' e la 'sussidiarietà', ed una verticale che rappresenta il 'bene comune'. Ciò crea un campo sul quale possiamo identificare i diversi punti dell'insegnamento sociale cattolico che dà forma al bene comune".

  Ribadendo che i principi di solidarietà e sussidiarietà "hanno la potenzialità di porre gli uomini e le donne sulla via per scoprire il proprio definitivo e soprannaturale destino", Papa Benedetto XVI ha affermato che "la responsabilità dei cristiani ad operare per la pace e la giustizia, l'irrevocabile impegno a costruire il bene comune, sono inscindibili dalla loro missione di proclamare il dono della vita eterna alla quale Dio ha chiamato ogni uomo e ogni donna".

  Il Papa ha assicurato i partecipanti alla Plenaria che le loro riflessioni "saranno utili a tutte le persone di buona volontà, e, nel contempo, ispireranno i cristiani ad abbracciare più prontamente il loro dovere di promuovere la solidarietà con e fra i propri concittadini, e a seguire il principio della sussidiarietà promuovendo la vita della famiglia, le associazioni di volontariato, l'iniziativa privata, e un ordine pubblico che faciliti il sano funzionamento delle comunità fondamentali della società".

  "Quando i responsabili del bene pubblico si conformano al naturale desiderio umano di autogoverno fondato sulla sussidiarietà, essi fanno spazio alla responsabilità e all'iniziativa individuale, ma ancora più importante, fanno spazio all'amore, che sempre rimane 'la via eccellente'".

  Il Santo Padre ha concluso il suo discorso esortando i membri della Pontificia Accademia di Scienze Sociali a "esaminare la dimensione 'verticale' ed 'orizzontale' della solidarietà e della sussidiarietà. In tal modo, potrete proporre modi più efficaci di risolvere i molteplici problemi che affliggono l'umanità agli albori del terzo millennio, mentre testimoniano il primato dell'amore, che trascende e realizza la giustizia e conduce l'uomo verso la vita di Dio".
AC/SOLIDARIETÀ:SUSSIDAIRIETÀ/ACAD-SS                   VIS 20080505 (490)


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