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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 19 maggio 2008

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 19 MAG. 2008 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Monsignore Miguel Maury Buendía, Nunzio Apostolico in Kazakhstan, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. L'Arcivescovo eletto, finora Consigliere di Nunziatura, è nato a Madrid (Spagna) nel 1955 ed è stato ordinato sacerdote nel 1980.

- Ha nominato il Vescovo José Rojas Rojas, jr., finora Ausiliare di Caceres (Filippine), Vescovo-Prelato di Libmanan (superficie: 1.862; popolazione: 530.000; cattolici: 488.000; sacerdoti: 35; religiosi: 15), Filippine. Succede al Vescovo Próspero N. Arellano, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Prelatura, presentata in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

  Sabato 17 maggio il Santo Padre ha nominato il Reverendo Johannes Maria Trilaksyanta Pujasumarta, Vescovo di Bandung (superficie: 24.449; popolazione: 10.000.000; cattolici: 100.000; sacerdoti: 81; religiosi: 165), Indonesia. Il Vescovo eletto è nato nel 1949 a Solo/Surakarta (Indonesia), ed è stato ordinato sacerdote nel 1977. E' stato finora Vicario Generale dell'Arcidiocesi di Semarang.
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UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 19 MAG. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova (Italia), Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

- Il Signor Jean-Pierre Razafy-Andriamihaingo, Ambasciatore del Madagascar, in visita di congedo.

- Membri della Presidenza e del Comitato Esecutivo della Conferenza Episcopale Spagnola.
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PADIGLIONE SANTA SEDE EXPO ZARAGOZA 2008

CITTA' DEL VATICANO, 19 MAG. 2008 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo una Conferenza Stampa di presentazione del Padiglione della Santa Sede all'Expo Zaragoza 2008 (Spagna), in programma dal 14 giugno al 14 settembre, sul tema: "Acqua e sviluppo sostenibile".

  Alla Conferenza Stampa sono intervenuti il Cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace; l'Arcivescovo Manuel Ureña Pastor, di Zaragoza; il Signor Francisco Vázquez Vázquez, Ambasciatore di Spagna presso la Santa Sede; il Dottor Juan Alberto Belloch Julbe, Sindaco della Città di Zaragoza e, fra gli altri, il Dottor Emilio Fernández-Castaño, Commissario Generale dell'Expo Zaragoza 2008.

  Il Cardinale Martino ha auspicato che la prossima Esposizione Universale a Zaragoza "fornisca un'opportunità di conoscenza e aumenti la consapevolezza dell'importanza dell'acqua nella vita del mondo. Ciò risulta importante per due ragioni. In primo luogo, la dottrina sociale della Chiesa riconosce che l'acqua è fonte di vita. (...) L'utilizzo dell'acqua  (...) deve essere volto al soddisfacimento dei bisogni di tutti, in particolare di coloro che vivono in povertà".

  "La seconda ragione per diffondere la consapevolezza dell'importanza dell'acqua" - ha proseguito il Cardinale Martino - "ci riporta alla nostra fede. Nel momento del battesimo, l'acqua viene utilizzata come segno di purificazione e di una nuova vita. (...) L'acqua è portatrice di vita, sia fisica che spirituale; è attraverso l'acqua che siamo invitati a condividere la vita di Cristo".

  Ricordando che uno degli Obiettivi del Millennio per lo Sviluppo è quello di ridurre della metà, entro l'anno 2015, la proporzione di chi è privo di accesso all'acqua potabile, il Porporato ha concluso il suo intervendo sottolineando che: "l'acqua potabile ed i servizi sanitari basici sono riconosciuti come elementi essenziali per la vita di ogni essere umano".

  La Santa Sede propone un Padiglione che è un invito alla riflessione sulla duplice dimensione dell'acqua: divina ed umana.

  Il visitatore seguirà un percorso guidato suddiviso in tre tappe. La prima presenta l'acqua come fonte di vita; la seconda mostra una collezione di opera d'arte legate all'acqua e al suo ruolo nella Storia della Salvezza; e la terza è uno spazio di carattere solidale nel quale ci viene ricordato che molti uomini hanno un accesso limitato a questo elemento vitale ed anche la necessità di lavorare tutti insieme per risolvere il problema".

  La Santa Sede partecipa anche alle altre attività promosse dalla Expo Zaragoza 2008 nell'ambito della Mostra e il suo principale contributo è un Congresso Internazionale di Ecologia, in programma dal 10 al 12 luglio, sul tema. "La questione ecologica: la vita dell'uomo nel mondo". Il Congresso è stato promosso dall'Arcidiocesi di Zaragoza e dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, e conterà sulla partecipazione di numerosi esperti, provenienti da tutto il mondo, della materia.
OP/EXPO ZARAGOZA/MARTINO:UREÑA                   VIS 20080519 (460)


SANTA MESSA IN SUFFRAGIO CARDINALE BERNARDIN GANTIN

CITTA' DEL VATICANO, 17 MAG. 2008 (VIS). Venerdì 23 maggio, alle 11:00, all'Altare della Cattedra della Basilica Vaticana, il Cardinale Angelo Sodano, Decano del Collegio Cardinalizio, celebrerà la Santa Messa di suffragio, insieme con gli altri Cardinali, per il Cardinale Bernardin Gantin.

  Il Cardinale Gantin, mancato il 13 maggio scorso a Parigi all'età di 86 anni, era Decano emerito del Collegio Cardinalizio e titolare della Chiesa suburbicaria di Palestrina.

  Al termine della Celebrazione Eucaristica, Papa Benedetto XVI rivolgerà la sua parola ai presenti e impartirà la Benedizione Apostolica.
OCL/MESSA SUFFRAGIO GANTIN/SODANO                   VIS 20080519 (100)


LA MISSIONE COMPITO E DOVERE DI TUTTE LE CHIESE

CITTA' DEL VATICANO, 17 MAG. 2008 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in Udienza i partecipanti all'incontro del Consiglio Superiore delle Pontificie Opere Missionarie, organismi al servizio del Papa e dei Vescovi delle Chiese locali "per realizzare il mandato missionario di evangelizzare le genti fino agli estremi confini della Terra", riuniti in questi giorni in Assemblea Plenaria.

  Rivolgendo parole di saluto al Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, il Papa ha affermato: "Le Pontificie Opere Missionarie (...) sono state uno strumento prezioso nelle mani dei miei Predecessori, che le hanno elevate al rango di Pontificie, raccomandando ai Vescovi di istituirle nelle loro diocesi. Il Concilio Vaticano II (...) ha particolarmente approfondito la natura e la missione della Chiesa particolare, riconoscendone la piena dignità e responsabilità missionaria".

  "La missione è un compito e un dovere di tutte le Chiese, che come vasi comunicanti condividono persone e risorse per realizzarla". La missione della Chiesa locale "è missione di comunione. Ai germi di disgregazione tra gli uomini, che l'esperienza quotidiana mostra tanto radicati nell'umanità a causa del peccato, la Chiesa locale contrappone la forza generatrice di unità del Corpo di Cristo".

  "Grazie alla riflessione che hanno sviluppato in questi decenni, le Pontificie Opere Missionarie" - ha proseguito il Pontefice - "si sono inserite nel contesto dei nuovi paradigmi di evangelizzazione, e del modello ecclesiologico di comunione tra le Chiese. E' chiaro che esse sono Pontificie, ma per diritto sono anche episcopali, in quanto strumenti nelle mani dei Vescovi per realizzare il mandato missionario di Cristo".

  "L'apostolo Paolo a cui la Chiesa dedica uno speciale anno nel ricordo dei duemila anni dalla nascita" - ha detto il Papa - "ha compreso sulla via di Damasco e poi sperimentato nel corso del successivo ministero che la redenzione e la missione sono atti d'amore. E' l'amore di Cristo che lo spinge a percorrere le strade dell'impero romano, ad essere araldo, apostolo, banditore del Vangelo. (...) E' l'amore che ci deve spingere ad annunciare con franchezza e coraggio a tutti gli uomini la verità che salva. Un amore che si deve irradiare dovunque e raggiungere il cuore di ogni uomo. Gli uomini infatti attendono Cristo".

  "Le parole di Gesù, 'Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni" (...)" - ha concluso il Pontefice - "costituiscono ancora un mandato obbligatorio per tutta la Chiesa e per ogni singolo fedele di Cristo. Questo impegno apostolico è un dovere ed anche un diritto irrinunciabile, espressione propria della libertà religiosa, che ha le sue corrispondenti dimensioni etico-sociali ed etico-politiche. Alle Pontificie Opere è chiesto di rendere la 'Missio ad Gentes' il paradigma di tutta l'attività pastorale".
AC/MISSIONE/PONTIFICIE OPERE MISSIONARIE               VIS 20080519 (450)


RISPETTARE CARISMI MOVIMENTI ECCLESIALI


CITTA' DEL VATICANO, 17 MAG. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi i Vescovi partecipanti ad un Seminario di Studi promosso dal Pontificio Consiglio per i Laici, per riflettere sulla sollecitudine pastorale verso i movimenti ecclesiali e le nuove comunità. (15-17 maggio, Rocca di Papa, Roma).

  "I movimenti ecclesiali e le nuove comunità" - ha detto il Papa - "sono una delle novità più importanti suscitate dallo Spirito Santo nella Chiesa per l'attuazione del Concilio Vaticano II (...). Paolo VI e Giovanni Paolo II seppero accogliere e discernere, incoraggiare e promuovere l'imprevista irruzione delle nuove realtà laicali che, in forme varie e sorprendenti, ridonavano vitalità, fede e speranza a tutta la Chiesa".

  "Sono stati superati non pochi pregiudizi, resistenze e tensioni" - ha rilevato il Pontefice - "Rimane da assolvere l'importante compito di promuovere una più matura comunione di tutte le componenti ecclesiali, perché tutti i carismi, nel rispetto della loro specificità, possano pienamente e liberamente contribuire all'edificazione dell'unico Corpo di Cristo".

  Riferendosi al tema del Seminario di studio: "Vi chiedo di andare incontro ai movimenti con molto amore", esortazione rivolta nel 2006 ad un gruppo di Vescovi tedeschi in Visita "ad Limina", Benedetto XVI ha detto: "Andare incontro con molto amore ai movimenti e alle nuove comunità ci spinge a conoscere adeguatamente la loro realtà, senza impressioni superficiali o giudizi riduttivi. Ci aiuta anche a comprendere che i movimenti ecclesiali e le nuove comunità non sono un problema o un rischio in più, che si assomma alle nostre già gravose incombenze. No! Sono un dono del Signore, una risorsa preziosa per arricchire con i loro carismi tutta la comunità cristiana".

  "Difficoltà o incomprensioni su questioni particolari non autorizzano alla chiusura" - ha sottolineato il Papa - "A noi Pastori è chiesto di accompagnare da vicino, con paterna sollecitudine, in modo cordiale e sapiente, i movimenti e le nuove comunità, perché possano generosamente mettere a servizio dell'utilità comune, (...), i tanti doni di cui sono portatori e che abbiamo imparato a conoscere e apprezzare: lo slancio missionario, gli efficaci itinerari di formazione cristiana, la testimonianza di fedeltà e obbedienza alla Chiesa, la sensibilità ai bisogni dei poveri, la ricchezza di vocazioni".

  "L'autenticità dei nuovi carismi è garantita dalla loro disponibilità a sottomettersi al discernimento dell'autorità ecclesiastica. (...) Consacrato e assistito dallo Spirito di Dio, in Cristo, Capo della Chiesa, il Vescovo dovrà esaminare i carismi e provarli, per riconoscere e valorizzare ciò che è buono, vero e bello, ciò che contribuisce all'incremento della santità dei singoli e delle comunità. Quando saranno necessari interventi di correzione, siano anch'essi espressione di 'molto amore'".
AC/MOVIMENTI/CON-L                               VIS 20080519 (450)


CHIESA CHIAMATA AD OFFRIRE TESTIMONIANZA DI COMUNIONE


CITTA' DEL VATICANO, 18 MAG. 2008 (VIS). Alle 16:30 il Papa ha presieduto la Concelebrazione Eucaristica in Piazza della Vittoria a Genova, alla quale hanno assistito 40.000 persone.

  Commentando le letture della messa nella solennità della Santissima Trinità, Benedetto XVI ha affermato: "La festa di oggi ci invita a salire in un certo senso 'sul monte' come fece Mosé. Questo sembra a prima vista portarci lontano dal mondo e dai suoi problemi ma in realtà si scopre che proprio conoscendo Dio più da vicino si ricevono anche indicazioni pratiche preziose per la vita".

  "L'uomo" - ha proseguito il Pontefice - "non si realizza in un'autonomia assoluta, illudendosi di essere Dio, ma, al contrario, riconoscendosi quale figlio, creatura aperta, protesa verso Dio e verso i fratelli, nei cui volti ritrova l'immagine del Padre comune".

  "Si vede bene che questa concezione di Dio e dell'uomo sta alla base di un corrispondente modello di comunità umana, e quindi di società. E' un modello che sta prima di ogni regolamentazione normativa, giuridica, istituzionale, ma direi anche prima delle specificazioni culturali. Un modello di famiglia umana trasversale a tutte le civiltà, che noi cristiani siamo soliti esprimere fin da bambini affermando che gli uomini sono tutti figli di Dio e quindi tutti fratelli".

  "In una società tesa tra globalizzazione e individualismo, la Chiesa è chiamata ad offrire la testimonianza della 'koinonia', della comunione. Questa realtà non viene 'dal basso' ma è un mistero che ha, per così dire, le 'radici in cielo': proprio in Dio uno e trino".

  "Abbiate cura" - ha esortato Benedetto XVI - "della formazione spirituale e catechistica, una formazione 'sostanziosa', più che mai necessaria per vivere bene la vocazione cristiana nel mondo di oggi. Lo dico agli adulti e ai giovani: coltivate una fede pensata, capace di dialogare in profondità con tutti, con i fratelli non cattolici, con i non cristiani e i non credenti".

  "Incoraggio con affetto speciale i seminaristi e i giovani impegnati in un cammino vocazionale: non abbiate timore, anzi, sentite l'attrattiva delle scelte definitive, di un itinerario formativo serio ed esigente".

  "Chiesa di Genova" - ha concluso il Pontefice - "sii unita e missionaria, per annunciare a tutti la gioia della fede e la bellezza di essere Famiglia di Dio. (...) Cari amici, guardate al futuro con fiducia e cercate di costruirlo insieme evitando faziosità e particolarismi, anteponendo ai pur legittimi interessi particolari il bene comune".

  Terminata la celebrazione della Santa Messa, il Santo Padre ha raggiunto l'aeroporto Cristoforo Colombo di Genova-Sestri, per ripartire alla volta di Roma.
PV-ITALIA/MESSA/GENOVA                           VIS 20080519 (430)


VITA CONSACRATA: TUTTO E' PREZIOSO CAMPO SERVIZIO CHIESA


CITTA' DEL VATICANO, 18 MAG. 2008 (VIS). Lasciata Piazza Matteotti dopo l'incontro con i giovani e la recita dell'Angelus, il Santo Padre ha raggiunto la Cattedrale di San Lorenzo, per l'incontro con il Capitolo e i rappresentanti della vita consacrata.

  Al suo arrivo il Papa è stato accolto dal Vescovo Ausiliare di Genova, S.E. Monsignor Luigi Ernesto Palletti ed ha ricevuto il saluto del Preside della Cattedrale, Monsignor Mario Grone, e del Delegato diocesano per la Vita Consacrata, Padre Domenico Rossi, OCD.

  "Questo tempio, attorniato da tanti vicoli" - ha detto il Papa - "sembra essere il punto di confluenza e di arrivo di ogni cammino: come se dall'ombra delle vie strette gli uomini volessero uscire alla luce della loro Cattedrale, volessero uscire nella luce di Dio che tutti accoglie, abbraccia, illumina e ristora".

  "Nei secoli passati, la Chiesa di Genova ha conosciuto una ricca tradizione di santità e di generoso servizio ai fratelli" - ha detto il Pontefice - "Ma anche ora, nonostante le difficoltà che la società sta attraversando, è forte la passione evangelizzatrice nelle vostre comunità. In particolare, è cresciuto il comune desiderio di stringere rapporti di sempre più fraterna intesa per collaborare all'azione missionaria, promossa in tutta l'Arcidiocesi. Infatti, seguendo gli orientamenti della Conferenza Episcopale Italiana, volete porvi in stato di permanente missionarietà, come testimonianza della gioia del Vangelo e come invito esplicito rivolto a tutti a incontrare Gesù Cristo".

  Per coltivare lo spirito missionario, ha proseguito il Pontefice, "E' necessario soprattutto  che diventiamo 'specialisti' dell'ascolto di Dio, ed esempi credibili di una santità che si traduca in fedeltà al Vangelo senza cedimenti allo spirito del mondo. Come ebbe a scrivere il Cardinale Giuseppe Siri, zelante Pastore di questa Arcidiocesi per vari decenni, (...) "'la vita religiosa si muove intorno a Dio e tutto dispone intorno a Dio e pertanto diventa una testimonianza di Dio e il richiamo di Dio'".

  "Vi prego di continuare nelle vostre opere, ma soprattutto nella vostra presenza: il venir meno delle vostre comunità impoverisce voi, ma anche Genova. I poveri, i malati, le famiglie, i bambini, le nostre Parrocchie, tutto è prezioso campo di servizio e di dono per costruire la Chiesa e servire gli uomini".

  "La lunga tradizione spirituale di Genova conta ben sei Papi, dei quali ricordo soprattutto Benedetto XV, (...), il Papa della pace, il quale scriveva: 'ciò che rende la parola umana capace di giovare alle anime è la grazie di Dio'. Non dimentichiamolo mai. (...) Per essere testimoni e araldi del messaggio salvifico non possiamo contare solo sulle nostre umane energie. E' la fedeltà di Dio a stimolare e a conformare la nostra fedeltà a Lui: per questo, lasciamoci guidare dallo Spirito della verità e dell'amore".

  Al termine dell'incontro, il Papa si è soffermato in preghiera davanti alla tomba del Cardinale Giuseppe Siri e quindi si è trasferito al Seminario Arcivescovile Maggiore "Benedetto XV" dove ha salutato i Seminaristi e pranzato con i Vescovi della Liguria.
PV-ITALIA/RELIGIOSI/GENOVA                           VIS 20080519 (460)


ANGELUS: APPELLO CONFERENZA DI DUBLINO


CITTA' DEL VATICANO, 18 MAG. 2008 (VIS). Al termine dell'incontro con i giovani, il Santo Padre ha guidato la recita dell'Angelus invocando "la materna assistenza" della Madonna della Guardia, sulla città di Genova e su tutta la Liguria, in particolare affinché vegli "sugli ammalati e su tutti i sofferenti".

  "La Liguria, ed in particolare Genova" - ha detto il Santo Padre - "è da sempre una terra aperta sul Mediterraneo e sul mondo intero: quanti missionari sono partiti da questo porto per le Americhe e per altre terre lontane! Quanta gente da qui è emigrata per altri Paesi, povera forse di risorse materiali, ma ricca di fede e di valori umani e spirituali, che hanno poi trapiantato nei luoghi di approdo! Continui Maria, Stella del mare, a brillare su Genova; continui Maria, Stella della speranza, a guidare il cammino dei Genovesi, specialmente delle nuove generazioni, perché seguano, con il suo aiuto, la giusta rotta nel mare spesso tempestoso della vita".

  Terminata la recita dell'Angelus il Santo Padre ha ricordato che domani avrà inizio a Dublino la Conferenza diplomatica sulle munizioni a grappolo "convocata allo scopo di produrre una Convenzione che interdica questi micidiali ordigni. Auspico che, grazie alla responsabilità di tutti i partecipanti, si possa giungere ad uno strumento internazionale forte e credibile: è necessario infatti rimediare agli errori del passato ed evitare che si ripetano in futuro. Accompagno con la mia preghiera le vittime delle munizioni a grappolo e le loro famiglie, nonché quanti prenderanno parte alla Conferenza, formulando i migliori auguri di successo.
PV-ITALIA/ANGELUS/GENOVA                           VIS 20080519 (260)


AI GIOVANI: COLTIVARE VITA SPIRITUALE E FORMAZIONE

CITTA' DEL VATICANO, 18 MAG. 2008 (VIS). Al termine della visita all'Ospedale "Giannina Gaslini", il Papa ha raggiunto Piazza Matteotti a Genova per l'incontro con i giovani.

  "Carissimi giovani, voi siate la giovinezza di Genova!" - ha esclamato il Papa all'inizio del suo discorso - "Sì, vi dico, siate sempre giovani! Ma vi ricordo che la giovinezza - quella vera - non è questione di anni, di vigore fisico, di forma smagliante, di efficienza. Sembra che la giovinezza debba essere sinonimo di gioia, ma non è così. Ci sono, purtroppo, dei giovani di anni, ma che sono vecchi dentro. (...) Essere giovani significa aver scoperto le cose che non passano col passare veloce degli anni. Se un giovane scopre i valori veri e grandi, allora non invecchia mai, anche se il corpo segue le sue leggi".

  "Solamente chi è buono e generoso è veramente giovane" - ha sottolineato il Pontefice - "Vi auguro di essere giovani, non alla moda: le mode si bruciano in un baleno, in una rincorsa frenetica e stordita; la giovinezza invece - quella della bontà - resta sempre. Anzi, sarà perfetta e splendente in Cielo con Dio".

  "Perché il sogno della perenne giovinezza? Mi sembra ci siano due elementi determinati: la gioventù ha ancora tutto il futuro davanti a sé. (...) E il futuro è pieno di promesse. Oggi però, per molti, anche pieno di minacce, soprattutto la minaccia di un grande vuoto. Perciò molti vogliono arrestare il tempo per paura di un futuro nel vuoto. (...) E' importante scegliere le vere promesse, che aprono al futuro -anche con rinunce. (...) E la prima scelta fondamentale deve essere Dio".

  "E' la vita spirituale che vi invito a coltivare" - ha detto ancora il Papa ai giovani - "La vita dell'anima è incontro con Lui, Volto concreto di Dio; è preghiera silenziosa e perseverante, è vita sacramentale, è Vangelo meditato, è accompagnamento spirituale, è appartenenza cordiale alla Chiesa, alle vostre comunità ecclesiali".

  "Ma come si può amare ciò che non si conosce?" - si è chiesto il Pontefice - "La conoscenza spinge all'amore e l'amore stimola la conoscenza. E' così anche con Cristo. Ecco la necessità di approfondire il mistero di Gesù, la verità del suo pensiero che risuona nel Vangelo e nel Magistero della Chiesa. Senza una formazione sostanziosa come sarà possibile dare ragione della fede ai vostri coetanei a volte pieni di domande circa la vita, se stessi, la fede cristiana, la Chiesa?".

  "Andate carissimi giovani" - ha esortato il Pontefice - "negli ambienti di vita, nella vostre parrocchie, nei quartieri più difficili, nelle strade! Annunciate Cristo Signore, speranza del mondo. Quanto più l'uomo si allontana da Dio, la sua Sorgente, tanto più smarrisce se stesso, la convivenza umana diventa difficile, e la società si sfalda. State uniti tra voi, aiutatevi a vivere e a crescere nella fede e nella vita cristiana, per poter essere testimoni arditi del Signore".

  "Ciascuno di voi, cari giovani, se resta unito a Cristo e alla Chiesa può compiere grandi cose. E' questo l'augurio che vi lascio come una consegna. Do un arrivederci a Sydney, a quanti di voi si sono iscritti a partecipare all'Incontro mondiale di luglio, e lo estendo a tutti, perché chiunque potrà seguire l'evento anche da qui".
PV-ITALIA/GIOVANI/GENOVA                           VIS 20080519 (540)


VISITA OSPEDALE PEDIATRICO "GIANNINA GASLINI" DI GENOVA


CITTA' DEL VATICANO, 18 MAG. 2008 (VIS). Alle  9:00 di questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha visitato in forma privata il Santuario della Madonna della Guardia a Cerànesi-Campomorrone e successivamente si è recato all'Ospedale Pediatrico "Giannina Gaslini", dove ha salutato i bambini degenti e i loro genitori ed ha incontrato nel Piazzale all'ingresso dell'ospedale i dirigenti, il personale medico, gli infermieri ed i bambini ricoverati.

  Ricordando all'inizio del suo discorso che l'Ospedale fu inaugurato il 15 maggio 1938, il Santo Padre ha affermato che questo Istituto "con giusto orgoglio è sentito dai Genovesi come un patrimonio prezioso".

  Ringraziando il personale dell'Ospedale  "- dirigente, amministrativo e  sanitario - per la professionalità e la dedizione del loro servizio" che copre quasi tutte le specialità in campo pediatrico, il Santo Padre ha affermato: "La speranza che qui si coltiva ha dunque buoni fondamenti. Tuttavia, per affrontare efficacemente il futuro, è indispensabile che questa speranza sia sostenuta da una visione più alta della vita, che permetta allo scienziato, al medico, al professionista, all'assistente, ai genitori stessi di impegnare tutte le loro capacità, senza risparmiare sforzi per ottenere i migliori risultati che la scienza e la tecnica possono oggi offrire, sul piano della prevenzione e della cura".

  "Mi rivolgo, infine, a voi, carissimi bambini, per ripetervi che il Papa vi vuole bene. Accanto a voi vedo i vostri familiari, che condividono con voi momenti di trepidazione e di speranza. Siatene tutti certi: Dio non ci abbandona mai. Restate uniti a Lui e non perderete mai la serenità, nemmeno nei momenti più bui e complessi".
PV-ITALIA/OSPEDALE GASLINI/GENOVA                   VIS 20080519 (280)


MISERICORDIA ESSENZA DEL CRISTIANESIMO


CITTA' DEL VATICANO, 17 MAG. 2008 (VIS). Nel pomeriggio di oggi ha avuto inizio la Visita Pastorale di Papa Benedetto XVI a Savona e Genova (Italia). Partito alle 15:30 dall'aeroporto romano di Ciampino ed atterrato alle 16:20 all'aeroporto Cristoforo Colombo di Genova-Sestri, il Papa ha raggiunto in elicottero Savona e il Santuario di Nostra Signora della Misericordia.

  All'arrivo, Papa Benedetto XVI è stato accolto della Autorità religiose e nell'interno, ha sostato in adorazione del Santissimo Sacramento e in venerazione e preghiera alla Vergine. Sull'altare della Madonna il Santo Padre ha deposto una rosa d'oro a ricordo della visita. Successivamente in auto scoperta ha raggiunto Piazza del Popolo a Savona per la celebrazione della Santa Messa.

  Commentando le letture della liturgia, un brano del Libro dell'Esodo, in cui Dio proclama il proprio nome in presenza di Mosé: "'Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di grazie e di fedeltà', il Papa ha detto nell'omelia: "Sono parole umane ma suggerite e quasi pronunciate dallo Spirito Santo. Esse ci dicono la verità su Dio: erano vere ieri, sono vere oggi e saranno vere sempre; ci fanno vedere con gli occhi della mente il volto dell'Invisibile, ci dicono il nome dell'Ineffabile. Questo nome è Misericordia, Grazia, Fedeltà".

  Riferendosi all'apparizione della Vergine Maria nel 1536 ad un contadino di Savona, il Papa ha ricordato che il titolo con il quale è venerata è "Madonna della Misericordia" ed ha esclamato: "E' qui tutta l'essenza del cristianesimo, perché l'essenza di Dio stesso. Dio è Uno in quanto è tutto e solo Amore, ma proprio essendo Amore è apertura, accoglienza, dialogo; e nella sua relazione con noi, uomini peccatori, è misericordia, compassione, grazia, perdono. Dio ha creato tutto per l'esistenza e la sua volontà è sempre e soltanto vita".

  "Nel corso della storia della Chiesa, la Vergine Maria non ha fatto che invitare i suoi figli a ritornare a Dio, ad affidarsi a Lui nella preghiera, a bussare con fiduciosa insistenza alla porta del suo Cuore misericordioso. (...) La mia visita a Savona, nel giorno della Santissima Trinità, è anzitutto un pellegrinaggio, mediante Maria, alle sorgenti della fede, della speranza e dell'amore".

  Ricordando il Predecessore Pio VII, Benedetto XVI ha affermato: "A distanza di due secoli, vengo a rinnovare l'espressione della riconoscenza della Santa Sede e di tutta la Chiesa per la fede, l'amore ed il coraggio con cui i vostri concittadini sostennero il Papa nella sua residenza coatta, impostagli da Napoleone Bonaparte".

  "Quella pagina oscura della storia dell'Europa è diventata, per la forza dello Spirito Santo, ricca di grazie e di insegnamento, anche per i nostri giorni. Essa ci insegna il coraggio nell'affrontare le sfide del mondo: materialismo, relativismo, laicismo, senza mai cedere a compromessi, disposti a pagare di persona pur di rimanere fedeli al Signore e alla sua Chiesa".

  "L'apparizione della Vergine, in un momento tragico della storia di Savona e l'esperienza tremenda che qui affrontò il Successore di Pietro concorrono a trasmettere alle generazioni cristiane di questo nostro tempo un  messaggio di speranza, ci incoraggiano ad avere fiducia negli strumenti della Grazia che il Signore mette a nostra disposizione in ogni situazione".

  Tra questi mezzi di salvezza, il Papa ha enumerato in primo luogo: "la preghiera personale, familiare e comunitaria" ed ha ribadito che: "la Domenica va riscoperta nella sua radice cristiana, a partire dalla celebrazione del Signore Risorto (...) E poi anche il Sacramento della Riconciliazione (...) come mezzo fondamentale per la crescita spirituale".

  "Altri inseparabili strumenti di crescita sono le opere di carità da esercitare con viva fede. (...) Nel mondo moderno" - ha proseguito il Papa - "che spesso fa della bellezza e dell'efficienza fisica un ideale da perseguire in ogni modo, come cristiani siamo chiamati a trovare il voto di Gesù Cristo, 'il più bello tra i figli dell'uomo', proprio nelle persone sofferenti ed escluse".

  "Colgo volentieri l'occasione per rivolgere un saluto ai detenuti e al personale dell'Istituto penitenziario 'Sant'Agostino' di Savona, che vivono da tempo una situazione di particolare disagio. Un saluto altrettanto caloroso agli ammalati degenti nell'Ospedale, nelle Case di cura o nelle private abitazioni".

  Successivamente rivolgendosi ai sacerdoti il Papa ha avuto parole di esortazione dicendo loro: "Cari fratelli in Cristo, credete sempre nell'efficacia del vostro quotidiano servizio sacerdotale. (...) Andate in cerca della gente, come faceva il Signore Gesù: nella visita alle famiglie, nel contatto con i malati, nel dialogo con i giovani, facendovi presenti in ogni ambiente di lavoro e di vita. A voi, cari religiosi e religiose, che ringrazio per la presenza, ribadisco che il mondo ha bisogno della vostra testimonianza e della vostra preghiera".

  "Cari amici" - ha detto infine il Pontefice rivolgendosi ai giovani - "mettete la vostra giovinezza al servizio di Dio e dei fratelli. (...) Cari giovani, osate impegnare la vostra vita in scelte coraggiose, non da soli, naturalmente, ma con il Signore! Date a questa Città lo slancio e l'entusiasmo che derivano dalla vostra viva esperienza di fede, un'esperienza che non mortifica le aspettative del vivere umano, ma le esalta nella partecipazione alla stessa esperienza di Cristo".

 Terminata la Celebrazione Eucaristica, il Santo Padre ha raggiunto in auto la Vecchia Darsena al Porto di Savona, dove in elicottero è ripartito alla volta di Genova e del Santuario della Madonna della Guardia, per il pernottamento in Episcopio.
PV-ITALIA/ARRIVO:MESSA/SAVONA                       VIS 20080519 (890)


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