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lunedì 19 maggio 2008

LA MISSIONE COMPITO E DOVERE DI TUTTE LE CHIESE

CITTA' DEL VATICANO, 17 MAG. 2008 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in Udienza i partecipanti all'incontro del Consiglio Superiore delle Pontificie Opere Missionarie, organismi al servizio del Papa e dei Vescovi delle Chiese locali "per realizzare il mandato missionario di evangelizzare le genti fino agli estremi confini della Terra", riuniti in questi giorni in Assemblea Plenaria.

  Rivolgendo parole di saluto al Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, il Papa ha affermato: "Le Pontificie Opere Missionarie (...) sono state uno strumento prezioso nelle mani dei miei Predecessori, che le hanno elevate al rango di Pontificie, raccomandando ai Vescovi di istituirle nelle loro diocesi. Il Concilio Vaticano II (...) ha particolarmente approfondito la natura e la missione della Chiesa particolare, riconoscendone la piena dignità e responsabilità missionaria".

  "La missione è un compito e un dovere di tutte le Chiese, che come vasi comunicanti condividono persone e risorse per realizzarla". La missione della Chiesa locale "è missione di comunione. Ai germi di disgregazione tra gli uomini, che l'esperienza quotidiana mostra tanto radicati nell'umanità a causa del peccato, la Chiesa locale contrappone la forza generatrice di unità del Corpo di Cristo".

  "Grazie alla riflessione che hanno sviluppato in questi decenni, le Pontificie Opere Missionarie" - ha proseguito il Pontefice - "si sono inserite nel contesto dei nuovi paradigmi di evangelizzazione, e del modello ecclesiologico di comunione tra le Chiese. E' chiaro che esse sono Pontificie, ma per diritto sono anche episcopali, in quanto strumenti nelle mani dei Vescovi per realizzare il mandato missionario di Cristo".

  "L'apostolo Paolo a cui la Chiesa dedica uno speciale anno nel ricordo dei duemila anni dalla nascita" - ha detto il Papa - "ha compreso sulla via di Damasco e poi sperimentato nel corso del successivo ministero che la redenzione e la missione sono atti d'amore. E' l'amore di Cristo che lo spinge a percorrere le strade dell'impero romano, ad essere araldo, apostolo, banditore del Vangelo. (...) E' l'amore che ci deve spingere ad annunciare con franchezza e coraggio a tutti gli uomini la verità che salva. Un amore che si deve irradiare dovunque e raggiungere il cuore di ogni uomo. Gli uomini infatti attendono Cristo".

  "Le parole di Gesù, 'Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni" (...)" - ha concluso il Pontefice - "costituiscono ancora un mandato obbligatorio per tutta la Chiesa e per ogni singolo fedele di Cristo. Questo impegno apostolico è un dovere ed anche un diritto irrinunciabile, espressione propria della libertà religiosa, che ha le sue corrispondenti dimensioni etico-sociali ed etico-politiche. Alle Pontificie Opere è chiesto di rendere la 'Missio ad Gentes' il paradigma di tutta l'attività pastorale".
AC/MISSIONE/PONTIFICIE OPERE MISSIONARIE               VIS 20080519 (450)


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