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lunedì 5 settembre 2011

TELEGRAMMA INCIDENTE AEREO ISOLA JUAN FERNÁNDEZ

CITTA' DEL VATICANO, 3 SET. 2011 (VIS). Di seguito riportiamo il testo del telegramma di cordoglio inviato, a nome del Santo Padre, dal Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, all’Arcivescovo Ricardo Ezzati Andrello, S.D.B., di Santiago del Cile (Cile), Presidente della Conferenza Episcopale Cilena, per le vittime dell’incidente aereo avvenuto venerdì 2 settembre, nell’arcipelago di Juan Fernández (Cile).

“Sua Santità Benedetto XVI, profondamente addolorato nell’apprendere la triste notizia dell’incidente occorso ad un aereo dell’aviazione cilena, nei pressi dell’Isola di Juan Fernández, che ha causato numerose vittime, offre fervidi suffragi per l’eterno riposo dei defunti”.

“Nel contempo, prego Vostra Eccellenza di avere la bontà di trasmettere il sentito cordoglio del Papa, con espressioni di vicinanza e consolazione, ai familiari che piangono sì gravi perdite, e chiedo al Signore di effondere su di essi i doni della serenità spirituale e della speranza cristiana, in pegno delle quali il Santo Padre imparte di cuore la confortatrice Benedizione Apostolica”.
TGR/ VIS 20110905 (170)

SIGNORE ASSICURA SUA PRESENZA COMUNITÀ CHE PREGA UNITA

CITTA' DEL VATICANO, 4 SET. 2011 (VIS). Nell’introdurre la preghiera dell’Angelus di questa domenica, il Santo Padre ha illustrato ai fedeli presenti nel Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il significato delle letture della liturgia odierna, sul tema della correzione fraterna.

“L’amore fraterno” – ha spiegato Benedetto XVI – “comporta anche un senso di responsabilità reciproca, per cui, se il mio fratello commette una colpa contro di me, io devo usare carità verso di lui e, prima di tutto, parlargli personalmente, facendogli presente che ciò che ha detto o fatto non è buono”. Amare il proprio fratello non è solo accoglierlo nelle sue necessità; “è anche, alle volte, saper rivolgergli una parola di correzione. Se un fratello pecca, non smettiamo di amarlo, invitandolo ad imboccare la retta via. (...) C’è una corresponsabilità nel cammino della vita cristiana: ciascuno, consapevole dei propri limiti e difetti, è chiamato ad accogliere la correzione fraterna e ad aiutare gli altri con questo particolare servizio”.

“Un altro frutto della carità nella comunità – ha spiegato il Papa – è la preghiera concorde. (...) La preghiera personale è certamente importante, anzi, indispensabile, ma il Signore assicura la sua presenza alla comunità che – pur se molto piccola – è unita e unanime, perché essa riflette la realtà stessa di Dio Uno e Trino, perfetta comunione d’amore”.

“Dobbiamo esercitarci sia nella correzione fraterna” – ha esortato il Santo Padre – “che richiede molta umiltà e semplicità di cuore, sia nella preghiera, perché salga a Dio da una comunità veramente unita in Cristo”.

Al termine dell’Angelus il Papa ha ricordato che questa domenica si è aperto ad Ancona il XXV Congresso Eucaristico Nazionale, al quale interverrà nella giornata conclusiva, ed ha rivolto parole di saluto ai fedeli dei diversi paesi.
ANG/ VIS 20110905 (300)

MORTE CARDINALE DESKUR COLLABORATORE SEI PONTEFICI

CITTA' DEL VATICANO, 4 SET. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha fatto pervenire un telegramma di cordoglio al Cardinale Stanislaw Dziwisz, Arcivescovo di Cracovia (Polonia), per la morte, il 3 settembre scorso, all’età di 87 anni, del Cardinale Andrzej Maria Deskur, Presidente emerito del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali.

Nel porgere il suo sentito cordoglio ai familiari e alla Comunità diocesana di Cracovia di cui fu uno dei “figli più illustri”, il Papa ricorda la “preziosa collaborazione” che il defunto Porporato prestò “per tanti decenni alla Santa Sede, al servizio di ben sei pontefici, dedicandosi specialmente all’animazione cristiana nel campo dei mezzi della comunicazione sociale”.

“Legato da vincoli di profonda amicizia al Beato Giovanni Paolo II” – prosegue il Pontefice – “egli lascia il ricordo di una vita spesa nell’adesione coerente e generosa alla propria vocazione quale pio e zelante sacerdote che ha arricchito il suo ministero accettando l’infermità con evangelica rassegnazione”.

“Innalzo fervide preghiere di suffragio – conclude Benedetto XVI - perché auspice la Vergine Immacolata da lui tanto venerata, il Signore accolga questo pastore fedele al Vangelo e alla chiesa nel gaudio e nella pace eterna”.

La Liturgia Esequiale del Cardinale Deskur sarà celebrata domani, martedì 6 settembre, alle 11:30, nella Basilica Vaticana, dal Cardinale Angelo Sodano, Decano del Collegio Cardinalizio.
TGR/ VIS 20110905 (230)
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