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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 9 dicembre 2013

IL SANTO PADRE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DEL CONGO: PARTICOLARE ATTENZIONE ALL'ASSISTENZA DEI PROFUGHI E RIFUGIATI E ALLA SICUREZZA NELLA REGIONE

Città del Vaticano, 9 dicembre 2013 (VIS). Il Santo Padre Francesco ha ricevuto stamani in udienza, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Presidente della Repubblica del Congo, il Signor Denis Sassou N’Guesso, il quale ha poi incontrato l'Arcivescovo Pietro Parolin, Segretario di Stato.

Durante i cordiali colloqui è stato ricordato il positivo contributo che la Chiesa cattolica fornisce alla società congolese, in particolare nel campo assistenziale ed educativo. Nel prosieguo della conversazione, sono state evocate le buone relazioni esistenti fra la Santa Sede e la Repubblica del Congo e sono state trattate alcune tematiche di interesse comune, rinnovando la volontà di rafforzare ulteriormente la collaborazione bilaterale.

Infine, sono state passate in rassegna diverse questioni che interessano l’Africa centrale, tra cui alcune situazioni di carattere umanitario, con particolare attenzione all’assistenza dei profughi e dei rifugiati, nonché il problema della sicurezza nella Regione, anche in rapporto alla crescita delle tensioni dovute ai fondamentalismi.

IL PAPA CONCELEBRA LA MESSA A SANTA MARTA CON IL PATRIARCA DEI COPTI CATTOLICI: LA PACE IN TERRA SANTA E IN TUTTO IL MEDIO ORIENTE POSSA SEMPRE RIALZARSI DALLE SOSTE TROPPO RICORRENTI E TALORA DRAMMATICHE

Città del Vaticano, 9 dicembre 2013 (VIS). "Preghiamo con fiducia perché in Terra Santa e in tutto il Medio Oriente la pace possa sempre rialzarsi dalle soste troppo ricorrenti e talora drammatiche. Si fermino, invece, per sempre l'inimicizia e le divisioni". Questo l'appello di Papa Francesco nel corso della messa mattutina nella Casa Santa Marta, concelebrata con il Patriarca di Alessandria dei Copti Cattolici, Sua Beatitudine Ibrahim Isaac Sidrak, a motivo della manifestazione pubblica della "ecclesiastica communio" chiesta dal Patriarca e concessa da Papa Benedetto XVI.

Nel riprendere le parole del profeta Isaia che parla del risveglio nei nostri cuori dell'attesa del ritorno glorioso del Signore, Papa Francesco ha detto: "L’incoraggiamento 'agli smarriti di cuore' lo sentiamo rivolto a quanti nella vostra amata terra egiziana sperimentano insicurezza e violenza, talora a motivo della fede cristiana. 'Coraggio: non temete!': ecco le consolanti parole che trovano conferma nella fraterna solidarietà. Sono grato a Dio per questo incontro che mi dà modo di rafforzare la vostra e la nostra speranza, perché è la stessa".

"Il Vangelo - ha proseguito il Pontefice - ci presenta Cristo che vince le paralisi dell’umanità. (...) Le paralisi delle coscienze sono contagiose. Con la complicità delle povertà della storia, e del nostro peccato, possono espandersi ed entrare nelle strutture sociali e nelle comunità fino a bloccare popoli interi. Ma il comando di Cristo può ribaltare la situazione: 'Àlzati, e cammina!'".

"Riprendano speditamente - ha esortato Papa Francesco - le intese di pace spesso paralizzate da contrapposti e oscuri interessi. Siano date finalmente reali garanzie di libertà religiosa a tutti, insieme al diritto per i cristiani di vivere serenamente là dove sono nati, nella patria che amano come cittadini da duemila anni, per contribuire come sempre al bene di tutti. Il Signore Gesù, che esperimentò con la Santa Famiglia la fuga e venne ospitato nella vostra terra generosa, vegli sugli egiziani che per le strade del mondo cercano dignità e sicurezza".

"E andiamo sempre avanti, cercando il Signore, cercando nuove strade, (...) per avvicinarci al Signore. E se fosse necessario aprire un buco sul tetto per avvicinarci tutti al Signore, - ha esclamato Papa Francesco - che la nostra immaginazione creativa della carità ci porti a questo: a trovare e a fare strade di incontro, strade di fratellanza, strade di pace".

Il Patriarca Sidrak ha a sua volta sottolineato: "In questo delicato momento storico" la Chiesa in Egitto "sente l'esigenza di essere sostenuta dal paterno abbraccio" del Papa. "Nel tempo che ci prepara a celebrare l'incarnazione del Verbo, non posso non ricordare il legame storico della mia Terra con questo mistero, dal momento che fu proprio l'Egitto il primo luogo di accoglienza per la Sacra Famiglia in fuga dalle persecuzioni di Erode. Quell'angolo di terra tra il deserto e il Nilo ha conosciuto, e ancora conosce, il doloroso dramma di tante persone desiderose di essere ascoltate e ospitate. La nostra Chiesa è lì, pronta ad accogliere chiunque bussi alla porta, ad offrire ospitalità a chi chiede aiuto, a soccorrere i bisognosi, gli abbandonati ed a testimoniare il Vangelo".

"Possa la luce del Santo Natale essere la stella che rivela la strada dell'amore, dell'unità, della riconciliazione e della pace, doni di cui la mia Terra ha così grande bisogno. Chiedendo la sua benedizione, Padre Santo, l'aspettiamo in Egitto".

PREGHIERA ALL'IMMACOLATA: IL GRIDO DEI POVERI NON CI LASCI MAI INDIFFERENTI, LA SOFFERENZA DEI MALATI E DI CHI È NEL BISOGNO NON CI TROVI DISTRATTI

Città del Vaticano, 8 dicembre 2013 (VIS). Oggi, Solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, Papa Francesco ha compiuto, per la prima volta, il tradizionale Atto di venerazione all'Immacolata in Piazza di Spagna. Lungo il tragitto dal Vaticano al centro di Roma, il Papa, che viaggiava nella sua utilitaria, ha ricevuto il caloroso saluto dei romani e a sua volta ha salutato le migliaia di persone che gremivano le vie adiacenti all'Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede. Poco distante si erge la colonna sulla cui cima è la statua della Vergine, alla quale i pontefici, nella Solennità dell'Immacolata, rendono omaggio deponendo una corona di fiori.

Come di consueto il Papa ha compiuto una breve sosta davanti alla Chiesa della Santissima Trinità in Via Condotti dove ha ricevuto l'omaggio dell'"Associazione Commercianti Via Condotti". Si è poi diretto a piedi in Piazza di Spagna dove ha abbracciato alcuni bambini e diversi malati in sedia a rotelle ed ha stretto la mano a molte persone. Dopo il saluto al Cardinale Agostino Vallini, suo Vicario Generale per la Diocesi di Roma, ed al Sindaco di Roma, Ignazio Marino, il Papa ha recitato una preghiera composta per questa occasione, che di seguito riportiamo:

Vergine Santa e Immacolata,
a Te, che sei l’onore del nostro popolo
e la custode premurosa della nostra città,
ci rivolgiamo con confidenza e amore.

Tu sei la Tutta Bella, o Maria!
Il peccato non è in Te.

Suscita in tutti noi un rinnovato desiderio di santità:
nella nostra parola rifulga lo splendore della verità,
nelle nostre opere risuoni il canto della carità,
nel nostro corpo e nel nostro cuore abitino purezza e castità,
nella nostra vita si renda presente tutta la bellezza del Vangelo.

Tu sei la Tutta Bella, o Maria!
La Parola di Dio in Te si è fatta carne.

Aiutaci a rimanere in ascolto attento della voce del Signore:
il grido dei poveri non ci lasci mai indifferenti,
la sofferenza dei malati e di chi è nel bisogno non ci trovi distratti,
la solitudine degli anziani e la fragilità dei bambini ci commuovano,
ogni vita umana sia da tutti noi sempre amata e venerata.

Tu sei la Tutta Bella, o Maria!
In Te è la gioia piena della vita beata con Dio.

Fa’ che non smarriamo il significato del nostro cammino terreno:
la luce gentile della fede illumini i nostri giorni,
la forza consolante della speranza orienti i nostri passi,
il calore contagioso dell’amore animi il nostro cuore,
gli occhi di noi tutti rimangano ben fissi là, in Dio, dove è la vera gioia.

Tu sei la Tutta Bella, o Maria!
Ascolta la nostra preghiera, esaudisci la nostra supplica:
sia in noi la bellezza dell’amore misericordioso di Dio in Gesù,
sia questa divina bellezza a salvare noi, la nostra città, il mondo intero.

Amen.

Al termine dell'Atto di venerazione il Papa si è recato alla Basilica di Santa Maria Maggiore e come aveva annunciato all'Angelus, si è soffermato in preghiera davanti all'immagine della "Salus Populi Romani".

ANGELUS: IL MISTERO DELL'IMMACOLATA, CHE È NEL CUORE DI DIO, NON CI È ESTRANEO

Città del Vaticano, 8 dicembre 2013 (VIS). Nella solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, il Papa si è affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro ed ha invitato tutti a salutare Maria ripetendo "piena di grazia", "come Dio l'ha guardata fin dal primo istante nel suo disegno di amore. L'ha guardata bella, piena di grazia".

bella la nostra Madre!. Maria ci sostiene nel nostro cammino verso il Natale, perché ci insegna come vivere questo tempo di Avvento nell’attesa del Signore (....) che ci visiterà tutti nella festa, ma anche, ognuno, nel nostro cuore".

"Il Vangelo di san Luca ci presenta Maria - ha ricordato il Pontefice - una ragazza di Nazareth, piccola località della Galilea, nella periferia dell’impero romano e anche nella periferia di Israele. Un paesino. Eppure su di lei, quella ragazza di quel paesino lontano, su di lei, si è posato lo sguardo del Signore, che l’ha prescelta per essere la madre del suo Figlio. In vista di questa maternità, Maria è stata preservata dal peccato originale, cioè da quella frattura nella comunione con Dio, con gli altri e con il creato che ferisce in profondità ogni essere umano. Ma questa frattura è stata sanata in anticipo nella Madre di Colui che è venuto a liberarci dalla schiavitù del peccato. L’Immacolata è inscritta nel disegno di Dio; è frutto dell’amore di Dio che salva il mondo".

"E la Madonna non si è mai allontanata da quell’amore: tutta la sua vita, tutto il suo essere è un 'sì' a quell’amore, è un 'sì' a Dio. Ma non è stato certamente facile per lei! Quando l’Angelo la chiama 'piena di grazia', lei rimane 'molto turbata', perché nella sua umiltà si sente un nulla davanti a Dio", ma "Maria ascolta, obbedisce interiormente e risponde: 'Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola'".

"Il mistero di questa ragazza di Nazareth, che è nel cuore di Dio, non ci è estraneo - ha sottolineato il Pontefice - Non è lei là e noi qui. No, siamo collegati. Infatti Dio posa il suo sguardo d’amore su ogni uomo e ogni donna! Con nome e cognome. Il suo sguardo di amore è su ognuno di noi. L’Apostolo Paolo afferma che Dio 'ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati'. Anche noi, da sempre, siamo stati scelti da Dio per vivere una vita santa, libera dal peccato".

"In questa festa, allora, contemplando la nostra Madre Immacolata, bella - ha concluso Papa Francesco - riconosciamo anche il nostro destino più vero, la nostra vocazione più profonda: essere amati, essere trasformati dall’amore, essere trasformati dalla bellezza di Dio".

Al termine della recita dell'Angelus il Papa ha salutato la Chiesa che vive nell'America del Nord, che oggi ricorda la fondazione della sua prima parrocchia, 350 anni fa: "Notre-Dame de Québec". "Rendiamo grazie per il cammino compiuto da allora, specialmente per i santi e i martiri che hanno fecondato quelle terre. Benedico di cuore tutti i fedeli che celebrano questo giubileo".


XXII GIORNATA MONDIALE DEL MALATO: "FEDE E CARITÀ: 'ANCHE NOI DOBBIAMO DARE LA VITA PER I FRATELLI'"

Città del Vaticano, 9 dicembre 2013 (VIS). In data 6 dicembre, è stato pubblicato il Messaggio di Papa Francesco per la XXII Giornata Mondiale del Malato 2014: "Fede e carità: 'Anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli', in programma l'11 febbraio prossimo, memoria liturgica della Beata Maria Vergine di Lourdes.

"La Chiesa - scrive il Papa - riconosce in voi, cari ammalati, una speciale presenza di Cristo sofferente. (...) Il Figlio di Dio fatto uomo non ha tolto dall’esperienza umana la malattia e la sofferenza, ma, assumendole in sé, le ha trasformate e ridimensionate. Ridimensionate, perché non hanno più l’ultima parola, che invece è la vita nuova in pienezza; trasformate, perché in unione a Cristo da negative possono diventare positive. Gesù è la via, e con il suo Spirito possiamo seguirlo. Come il Padre ha donato il Figlio per amore, e il Figlio ha donato se stesso per lo stesso amore, anche noi possiamo amare gli altri come Dio ha amato noi, dando la vita per i fratelli".

"In forza del Battesimo e della Confermazione - sottolinea il Pontefice - siamo chiamati a conformarci a Cristo, Buon Samaritano di tutti i sofferenti. (...). Quando ci accostiamo con tenerezza a coloro che sono bisognosi di cure, portiamo la speranza e il sorriso di Dio nelle contraddizioni del mondo". "Per crescere nella tenerezza, nella carità rispettosa e delicata, - spiega il Pontefice - noi abbiamo un modello cristiano a cui dirigere con sicurezza lo sguardo. È la Madre di Gesù e Madre nostra (...) Lei sa come si fa questa strada e per questo è la Madre di tutti i malati e i sofferenti. Possiamo ricorrere fiduciosi a lei con filiale devozione, sicuri che ci assisterà, ci sosterrà e non ci abbandonerà. È la Madre del Crocifisso Risorto: rimane accanto alle nostre croci e ci accompagna nel cammino verso la risurrezione e la vita piena".

IL PAPA: ANNUNCIARE CRISTO NELL'ERA DIGITALE È UN CAMPO PRIVILEGIATO PER L'AZIONE DEI GIOVANI

Città del Vaticano, 7 dicembre 2013 (VIS). "Annunciare Cristo nell'era digitale" è "un campo privilegiato per l'azione dei giovani, per i quali la 'rete' è, per così dire, connaturale. Internet è una realtà diffusa, complessa e in continua evoluzione, e il suo sviluppo ripropone la questione sempre attuale del rapporto tra la fede e la cultura".

Papa Francesco ha commentato con queste parole il tema scelto dal Pontificio Consiglio per i Laici per la sua Assemblea Plenaria: "Annunciare Cristo nell'era digitale", "un tema molto attuale" ed ha ricordato che: "Già durante i primi secoli dell'era cristiana, la Chiesa volle misurarsi con la straordinaria eredità della cultura greca. Di fronte a filosofie di grande profondità e a un metodo educativo di eccezionale valore, intrisi però di elementi pagani, i Padri non si chiusero al confronto, né d’altra parte cedettero al compromesso con alcune idee in contrasto con la fede. Seppero invece riconoscere e assimilare i concetti più elevati, trasformandoli dall’interno alla luce della Parola di Dio. Attuarono quello che chiede san Paolo: 'Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono'. Anche tra le opportunità e i pericoli della rete, occorre 'vagliare ogni cosa', consapevoli che certamente troveremo monete false, illusioni pericolose e trappole da evitare. Ma, guidati dallo Spirito Santo, scopriremo anche preziose opportunità per condurre gli uomini al volto luminoso del Signore".

"Tra le possibilità offerte dalla comunicazione digitale, la più importante riguarda l’annuncio del Vangelo. Certo non è sufficiente acquisire competenze tecnologiche, pur importanti. Si tratta anzitutto di incontrare donne e uomini reali, spesso feriti o smarriti, per offrire loro vere ragioni di speranza. L’annuncio richiede relazioni umane autentiche e dirette per sfociare in un incontro personale con il Signore. Pertanto internet non basta, la tecnologia non è sufficiente. Questo però non vuol dire che la presenza della Chiesa nella rete sia inutile; al contrario, è indispensabile essere presenti, sempre con stile evangelico, in quello che per tanti, specie giovani, è diventato una sorta di ambiente di vita, per risvegliare le domande insopprimibili del cuore sul senso dell’esistenza, e indicare la via che porta a Colui che è la risposta, la Misericordia divina fatta carne, il Signore Gesù".

Il Papa ha concluso il suo discorso ricordando che "la Chiesa è sempre in cammino, alla ricerca di nuove vie per l’annuncio del Vangelo. L’apporto e la testimonianza dei fedeli laici si dimostrano indispensabili ogni giorno di più".

IL PAPA RICEVE DELEGAZIONE DELL'ISTITUTO "DIGNITATIS HUMANAE" E RICORDA LA VISIONE INTEGRALE DELL'UOMO NELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA

Città del Vaticano, 7 dicembre 2013 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienza una Delegazione dell’Istituto "Dignitatis Humanae", guidata dal Cardinale Renato Raffaele Martino, che ha la finalità di "promuovere la dignità umana sulla base della verità fondamentale che l'uomo è creato a immagine e somiglianza di Dio".

"Dunque una dignità originaria di ogni uomo e donna - ha detto il Pontefice - insopprimibile, indisponibile a qualsiasi potere o ideologia. Purtroppo nella nostra epoca, così ricca di tante conquiste e speranze, non mancano poteri e forze che finiscono per produrre una cultura dello scarto; e questa tende a divenire mentalità comune. Le vittime di tale cultura sono proprio gli esseri umani più deboli e fragili - i nascituri, i più poveri, i vecchi malati, i disabili gravi… -, che rischiano di essere 'scartati', espulsi da un ingranaggio che dev’essere efficiente a tutti i costi. Questo falso modello di uomo e di società attua un ateismo pratico negando di fatto la Parola di Dio che dice: 'Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza'".
"Invece, se ci lasciamo interrogare da questa Parola, se lasciamo che essa interpelli la nostra coscienza personale e sociale, se lasciamo che metta in discussione i nostri modi di pensare e di agire, i criteri, le priorità e le scelte, allora le cose possono cambiare. La forza di questa Parola pone dei limiti a chiunque voglia rendersi egemone prevaricando i diritti e la dignità altrui. Nel medesimo tempo, dona speranza e consolazione a chi non è in grado di difendersi, a chi non dispone di mezzi intellettuali e pratici per affermare il valore della propria sofferenza, dei propri diritti, della propria vita".

"La Dottrina sociale della Chiesa, con la sua visione integrale dell’uomo, come essere personale e sociale, è la vostra 'bussola' - ha ricordato il Papa ai membri di "Dignitatis Humanae". - Lì c’è un frutto particolarmente significativo del lungo cammino del Popolo di Dio nella storia moderna e contemporanea: c’è la difesa della libertà religiosa, della vita in tutte le sue fasi, del diritto al lavoro e al lavoro decente, della famiglia, dell’educazione…".

"Sono benvenute quindi tutte quelle iniziative come la vostra, che intendono aiutare le persone, le comunità e le istituzioni a riscoprire la portata etica e sociale del principio della dignità umana, radice di libertà e di giustizia. A tale scopo è necessaria un’opera di sensibilizzazione e di formazione, affinché i fedeli laici, in qualsiasi condizione, e specialmente quelli che si impegnano in campo politico, sappiano pensare secondo il Vangelo e la Dottrina sociale della Chiesa e agire coerentemente, dialogando e collaborando con quanti, con sincerità e onestà intellettuale, condividono, se non la fede, almeno una simile visione di uomo e di società e le sue conseguenze etiche. Non sono pochi i non cristiani e i non credenti convinti che la persona umana debba essere sempre un fine e mai un mezzo", ha concluso il Santo Padre.

PROMULGAZIONE DECRETI

Città del Vaticano, 9 dicembre 2013 (VIS). Oggi, 9 dicembre 2013, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza privata il Cardinale Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Nel corso dell’Udienza il Papa ha autorizzato la Congregazione a promulgare i Decreti riguardanti:

MIRACOLO

- attribuito all'intercessione della Venerabile Serva di Dio Giovannina Franchi, Fondatrice della Congregazione delle Suore Infermiere dell’Addolorata; italiana, (1807-1872),

MARTIRIO

- dei Servi di Dio Mario Vergara, Sacerdote professo del Pontificio Istituto per le Missioni Estere, e Isidoro Ngei Ko Lat, Laico e Catechista, uccisi, in odio alla Fede, a Shadaw (Birmania, oggi Myanmar) il 24 maggio 1950.

VIRTÙ EROICHE
- del Servo di Dio Maurice Garrigou, Sacerdote, Fondatore dell'Istituto di Nostra Signora della Compassione; francese (1766-1852);

- del Servo di Dio Clemente (al secolo: Vincenzo Fuhl), Sacerdote professo dell'Ordine di Sant'Agostino; tedesco (1874-1935);

- del Servo di Dio Marcello della Vergine del Carmelo (al secolo: Boldizsár Marton), Sacerdote professo dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi; ungherese (1887-1966);

- del Servo di Dio Romano Bottegal, Sacerdote professo dell'Ordine dei Cistercensi della Stretta Osservanza (Trappisti); italiano (1921-1978);

- della Serva di Dio Rosalia Cadron-Jetté (in religione: Madre della Natività), Fondatrice dell'Istituto delle Suore della Misericordia; canadese (1794-1864);

- della Serva di Dio Maria Rosa Teresa Gay Tibau, Fondatrice dell'Istituto delle Suore di San Giuseppe ora Religiose di San Giuseppe di Gerona; spagnola (1813-1884);

- della Serva di Dio Maria Oliva del Corpo Mistico (al secolo: Maria Oliva Bonaldo), Fondatrice dell'Istituto delle Figlie della Chiesa; italiana (1893-1976);

- della Serva di Dio Orsola Mezzini, Religiosa professa e Superiora Generale della Congregazione delle Suore della Piccola Missione per i Sordomuti; italiana (1853-1919);

- della Serva di Dio Maria Scolastica della Divina Provvidenza (al secolo: Orsola Maria Rivata), Religiosa professa e Prima Superiora Generale delle Pie Discepole del Divin Maestro; italiana (1897-1987);

- del Servo di Dio Raffaele Cordero Molina, Laico; portoricano (1790-1868).

UDIENZE

Città del Vaticano, 9 dicembre 2013 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Cardinale Elio Sgreccia, Presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita.

- L'Arcivescovo Giambattista Diquattro, Nunzio Apostolico in Bolivia.

Sabato 7 dicembre il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 9 dicembre (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Padre Simon Kaipuram, C.M., Vescovo della Diocesi di Balasore (superficie: 25.118; popolazione: 8.974.200; cattolici: 23.643; sacerdoti: 53; religiosi: 174), India. Il Vescovo eletto è nato nel 1954 a Thanneermukkom (India), ha emesso la professione religiosa solenne nella Congregazione della Missione nel 1979 ed è stato ordinato sacerdote nel 1980. Dal 1981 al 1982 è stato Vicario parrocchiale ad Aligonda, Diocesi di Berhampur; dal 1982 al 1983 Vicario parrocchiale a Mohana, Diocesi di Berhampur; dal 1985 al 1990: Formatore e Professore presso l’Aquinas College, Gopalpur; dal 1993 al 1999 Rettore della Vidya Sadan Theology House, Pune; dal 1999 al 2007 Formatore, Professore e Decano degli Studi presso l’Aquinas College; dal 2007 al 2011 Formatore al Seminario Minore Vincenziano di Baripada, Diocesi di Balasore; dal 2011 Rettore e Professore dell’Aquinas College, Consultore Diocesano ed Assistente Provinciale, e Visiting Professor in diversi Seminari ed Istituti Teologici indiani. Succede al Vescovo Thomas Thiruthalil, C.M., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha accettato la rinuncia all’ufficio di Ausiliare della diocesi di Brno (Repubblica Ceca), presentata dal Vescovo Petr Esterka, per raggiunti limiti d'età.

- Ha accettato la rinuncia all’ufficio di Ausiliare della diocesi di Lowicz (Polonia), presentata dal Vescovo Józef Zawitkowski, per raggiunti limiti d'età.

Domenica 8 dicembre il Santo Padre Francesco ha nominato il Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, Suo Inviato Speciale alla Cerimonia Officiale in memoria del già Presidente delle Repubblica del Sud Africa, il Signor Nelson Rolihlahla Mandela, che si terrà a Johannesburg martedì 10 dicembre 2013.

- Il Reverendo Georges Bizimana, Vescovo Coadiutore della Diocesi di Bubanza (superficie: 2.700; popolazione: 772.000, cattolici: 444.154; sacerdoti: 40; religiosi: 50), Burundi. Il Vescovo eletto è nato nel 1965 a Buraniro (Burundi) ed è stato ordinato sacerdote nel 1994. Dal 1994 al 1997 è stato Formatore al Seminario Minore di Mureke; dal 1997 al 2001 Vicario parrocchiale a Gasenyi; dal 2001 al 2002 Parroco di Mubuga; dal 2002 al 2004 Cancelliere della Diocesi e animatore vocazionale; dal 2008 al 2010 Professore al Seminario Maggiore Teologico Jean Paul II di Gitega; dal 2010: Rettore del medesimo Seminario.

- Il Monsignor Rudolf Pierskala, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Opole (superficie: 8.033; popolazione: 902.000; cattolici: 861.800; sacerdoti: 701; religiosi: 873), Polonia. Il Vescovo eletto è nato nel 1959 a Kedzierzyn-Kozle (Polonia) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1985. Dal 1985 al 1987 è stato Vicario parrocchiale della Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo a Gliwice; dal 1992 al 1994 Docente di Liturgia nell’Istituto Pastorale-Sezione della KUL a Opole; dal 1993 al 2010 Direttore della Casa per i sacerdoti emeriti a Opole; dal 1994 è Docente nella Facoltà di Teologia dell’Università di Opole; dal 1994 al 2002 Prodecano nella Facoltà di Teologia dell'Università di Opole; dal 2002 al 2005 membro del Senato dell'Università di Opole; dal 2007 al 2010 membro del Consiglio presbiterale. Attualmente è Cancelliere della Curia, Vicario episcopale per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti, membro del Consiglio pastorale e del Consiglio diocesano per la formazione permanente dei sacerdoti, cerimoniere diocesano e professore aggregato nell’Università di Opole.

- Il Ragioniere Osvaldo Gianoli, Direttore delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo.
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