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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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mercoledì 8 luglio 2009

"CARITAS IN VERITATE": REALIZZARE MONDO GIUSTIZIA E DI PACE


CITTA' DEL VATICANO, 8 LUG. 2009 (VIS). Nella catechesi per l'Udienza Generale di questa mattina, tenutasi nell'Aula Paolo VI, Papa Benedetto XVI si è soffermato sulla sua terza Enciclica "Caritas in veritate", presentata ufficialmente nella giornata di ieri.

  Il Santo Padre ha spiegato che il documento pone in rilievo che: "La carità nella verità è quindi la principale forza propulsiva per il vero sviluppo di ogni persona e dell'umanità intera. (...) Solo con la carità, illuminata dalla ragione e dalla fede, è possibile conseguire obiettivi di sviluppo dotati di valenza umana e umanizzante".

  "Questa Enciclica" - ha proseguito il Pontefice - "riprende, continua ed approfondisce l'analisi e la riflessione della Chiesa su tematiche sociali di vitale interesse per l'umanità del nostro secolo. In modo speciale, si riallaccia a quanto scrisse Paolo VI, oltre 40 anni or sono, nella 'Populorum progressio'".

  "Caritas in veritate" - ha sottolineato il Pontefice - "certo non mira ad offrire soluzioni tecniche alle vaste problematiche sociali del mondo odierno (...) Essa ricorda però i grandi principi che si rivelano indispensabili per costruire lo sviluppo umano dei prossimi anni. Tra questi, in primo luogo, l'attenzione alla vita dell'uomo, considerata come centro di ogni vero progresso; il rispetto del diritto alla libertà religiosa, sempre collegato strettamente con lo sviluppo dell'uomo; il rigetto di una visione prometeica dell'essere umano, che lo ritenga assoluto artefice del proprio destino".

  "Occorrono uomini retti" - ha proseguito il Papa - "tanto nella politica quanto nell'economia, che siano sinceramente attenti al bene comune. In particolare, guardando alle emergenze mondiali, è urgente richiamare l'attenzione della pubblica opinione sul dramma della fame e della sicurezza alimentare, che investe una parte considerevole dell'umanità. Un dramma di tali dimensioni interpella la nostra coscienza: è necessario affrontarlo con decisione, eliminando le cause strutturali che lo provocano e promuovendo lo sviluppo agricolo dei Paesi più poveri".

  "L'economia ha bisogno dell'etica per il suo corretto funzionamento; ha bisogno di recuperare l'importante contributo del principio di gratuità e della 'logica del dono' nell'economia di mercato, dove la regola non può essere il solo profitto. Ma questo è possibile unicamente grazie all'impegno di tutti, economisti e politici, produttori e consumatori e presuppone una formazione delle coscienze che dia forza ai criteri morali nell'elaborazione dei progetti politici ed economici".

  "Occorre, si va sempre più ripetendo, un diverso stile di vita da parte dell'umanità intera, in cui i doveri di ciascuno verso l'ambiente si colleghino a quelli verso la persona considerata in se stessa e in relazione agli altri".

  "Ho infine segnalato, dinanzi alle problematiche tanto vaste e profonde del mondo di oggi" - ha detto ancora Benedetto XVI - "la necessità di un'Autorità politica mondiale regolata dal diritto, che si attenga ai menzionati principi di sussidiarietà e solidarietà e sia fermamente orientata alla realizzazione del bene comune, nel rispetto delle grandi tradizioni morali e religiose dell'umanità".

  "Cari fratelli e sorelle" - ha concluso il Papa - "preghiamo perché anche questa Enciclica possa aiutare l'umanità a sentirsi un'unica famiglia impegnata nel realizzare un mondo di giustizia e di pace. (...) In particolare, vi invito a pregare per i Capi di Stato e di Governo del G8 che si incontrano in questi giorni a L'Aquila. Da questo importante summit mondiale possano scaturire decisioni ed orientamenti utili al vero progresso di tutti i Popoli, specialmente di quelli più poveri".
AG/.../CARITAS IN VERITATE                           VIS 20090708 (560)

MOTU PROPRIO ECCLESIAE UNITATEM


CITTA' DEL VATICANO, 8 LUG. 2009 (VIS). Di seguito riportiamo la traduzione dal latino, della Lettera Apostolica "Motu Proprio data", "Ecclesiae Unitatem" di Benedetto XVI sulla struttura della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei" collegata da ora in poi con la Congregazione per la Dottrina della Fede, con l'obiettivo di esaminare le questioni relative alla Fraternità San Pio X.

 "1.    Il compito di custodire l'unità della Chiesa, con la sollecitudine di offrire a tutti gli aiuti per rispondere nei modi opportuni a questa vocazione e grazia divina, spetta in modo particolare al Successore dell'Apostolo Pietro, il quale è il perpetuo e visibile principio e fondamento dell'unità sia dei Vescovi che dei fedeli. La priorità suprema e fondamentale della Chiesa, in ogni tempo, di condurre gli uomini verso l'incontro con Dio deve essere favorita mediante l'impegno di giungere alla comune testimonianza di fede di tutti i cristiani".

  "2.    Nella fedeltà a tale mandato, all'indomani dell'atto con cui l'Arcivescovo Marcel Lefebvre, il 30 giugno 1988, conferì illecitamente l'ordinazione episcopale a quattro sacerdoti, il Papa Giovanni Paolo II, di venerata memoria, istituì, il 2 luglio 1988, la Pontificia Commissione Ecclesia Dei "con il compito di collaborare con i Vescovi, con i Dicasteri della Curia Romana e con gli ambienti interessati, allo scopo di facilitare la piena comunione ecclesiale dei sacerdoti, seminaristi, comunità o singoli religiosi e religiose finora in vario modo legati alla Fraternità fondata da Monsignor Lefebvre, che desiderino rimanere uniti al Successore di Pietro nella Chiesa Cattolica, conservando le loro tradizioni spirituali e liturgiche, alla luce del Protocollo firmato lo scorso 5 maggio dal Cardinale Ratzinger e da Mons. Lefebvre".

  "3.    In questa linea, aderendo fedelmente al medesimo compito di servire la comunione universale della Chiesa nella sua manifestazione anche visibile e compiendo ogni sforzo perché a tutti quelli che hanno veramente il desiderio dell'unità sia reso possibile di rimanervi o di ritrovarla, ho voluto ampliare e aggiornare, con il Motu Proprio 'Summorum Pontificum', l'indicazione generale già contenuta nel Motu Proprio 'Ecclesia Dei' circa la possibilità di usare il 'Missale Romanum' del 1962, attraverso norme più precise e dettagliate".

  "4.    Nello stesso spirito e con il medesimo impegno di favorire il superamento di ogni frattura e divisione nella Chiesa e di guarire una ferita sentita in modo sempre più doloroso nel tessuto ecclesiale, ho voluto rimettere la scomunica ai quattro Vescovi ordinati illecitamente da Monsignor Lefebvre. Con tale decisione, ho inteso togliere un impedimento che poteva pregiudicare l'apertura di una porta al dialogo e invitare così i Vescovi e la 'Fraternità San Pio X' a ritrovare il cammino verso la piena comunione con la Chiesa. Come ho spiegato nella Lettera ai Vescovi cattolici del 10 marzo scorso, la remissione della scomunica è stata un provvedimento nell'ambito della disciplina ecclesiastica per liberare le persone dal peso di coscienza rappresentato dalla censura ecclesiastica più grave. Ma le questioni dottrinali, ovviamente, rimangono e, finché non saranno chiarite, la Fraternità non ha uno statuto canonico nella Chiesa e i suoi ministri non possono esercitare in modo legittimo alcun ministero".

   "5.    Proprio perché i problemi che devono ora essere trattati con la Fraternità sono di natura essenzialmente dottrinale, ho deciso  - a ventuno anni dal Motu Proprio 'Ecclesia Dei', e conformemente a quanto mi ero riservato di fare - di ripensare la struttura della Commissione 'Ecclesia Dei', collegandola in modo stretto con la Congregazione per la Dottrina della Fede".

   "6.    La Pontificia Commissione 'Ecclesia Dei' avrà, pertanto, la seguente configurazione:
Il Presidente della Commissione è il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
La Commissione ha una propria tabella organica composta dal Segretario e da Officiali.
Sarà compito del Presidente, coadiuvato dal Segretario, sottoporre i principali casi e le questioni di carattere dottrinale allo studio e al discernimento delle istanze ordinarie della Congregazione per la Dottrina della Fede, nonché sottometterne le risultanze alle superiori disposizioni del Sommo Pontefice".

  "7.    Con questa decisione ho voluto, in particolare, mostrare paterna sollecitudine verso la 'Fraternità San Pio X' al fine di ritrovare la piena comunione con la Chiesa".

  "Rivolgo a tutti un pressante invito a pregare senza sosta il Signore, per l'intercessione della Beata Vergine Maria, 'ut unum sint'".

  "Dato a Roma, presso San Pietro, il 2 luglio 2009, anno quinto del Nostro Pontificato".
BXVI-MP/.../ECCLESIAE UNITATEM                   VIS 20090708 (710)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 8 LUG. 2009 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Sacerdote Celso Antônio Marchiori, Vescovo di Apucarana (superficie: 8.655; popolazione: 489.000; cattolici: 370.231; sacerdoti: 77; religiosi: 61; diaconi permanenti: 70), Brasile. Il Vescovo eletto è nato nel 1958 a Campo Largo (Brasile), ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1988. Finora Parroco della Parrocchia Santissimo Sacramento nell'Arcidiocesi di Curitiba (Brasile), succede al Vescovo Luiz Vicente Bernetti, O.A.D., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Jean-Paul James, Vescovo di Nantes (superficie: 6.979; popolazione: 1.245.000; cattolici: 1.141.000; sacerdoti: 491; religiosi: 1.241; diaconi permanenti: 41), Francia. Finora Vescovo di Beauvais (Francia), il Vescovo James succede al Vescovo Georges Soubrier, P.S.S., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato Presidente della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei", il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, che succede al Cardinale Dario Castrillón Hoyos, ringraziato dal Papa giunto al termine del suo servizio come Presidente della medesima Pontificia Commissione.

- Ha nominato il Monsignor Guido Pozzo Segretario della Pontificio Commissione "Ecclesia Dei", finora Segretario Aggiunto della Commissione Teologica Internazionale e Aiutante di Studio della Congregazione per la Dottrina della Fede.
NER:RE:NA/.../...                                   VIS 20090708 (230)
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