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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 8 maggio 2009

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 8 MAG. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Vescovo Joseph Kariyil, Vescovo della Diocesi di Cochin (superficie: 235; popolazione: 616.218; cattolici: 172.037; sacerdoti: 141; religiosi: 564), India. E' stato finora Vescovo di Punalur (India).

- Il Reverendo Marcelo Daniel Colombo, Vescovo di Orán (superficie: 55.000; popolazione: 348.000; cattolici: 271.000; sacerdoti: 39; religiosi: 90; diaconi permanenti: 3), Argentina. Il Vescovo eletto, finora Parroco della Cattedrale di Quilmes (Argentina), è nato a Buenos Aires (Argentina), nel 1961 ed è stato ordinato sacerdote nel 1988.

- Il Reverendo Selvister Ponnumuthan, Vescovo di Punalur (superficie: 5.052; popolazione: 3.000.000; cattolici: 46.815; sacerdoti: 54; religiosi: 287), India. Il Vescovo eletto è nato nel 1956 a Viraly-Utchakkada (India) ed è stato ordinato sacerdote nel 1981. Dal 2008 è Rettore del "St. Joseph's Pontifical Seminary" a Carmelgiri (India).
NER/.../KARIYIL:COLOMBO:PONNUMUTHAN VIS 20090508 (140)

INSEGNAMENTI GIOVANNI PAOLO II AFFRONTARE SFIDE ATTUALI


CITTA' DEL VATICANO, 8 MAG. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha fatto pervenire un Messaggio all'Arcivescovo Ioan Robu, di Bucarest (Romania), in occasione della celebrazioni per il 10° anniversario della visita del Servo di Dio Giovanni Paolo II nel Paese (7 - 9 maggio 1999). Il Messaggio è stato consegnato dall'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati e Inviato Speciale del Papa alla cerimonia di commemorazione.

Benedetto XVI ha parole di encomio per l'interessante iniziativa, promossa dalla Chiesa Cattolica in Romania, della Chiesa Ortodossa Romena e dello Stato Rumeno "che unisce i fedeli cattolici e ortodossi di codesto Paese, il quale, per la sua posizione geografica e per la sua lunga storia, per la cultura e la tradizione, conserva come iscritta nelle sue radici una singolare vocazione ecumenica".

Il Papa formula l'auspicio che "i credenti in Cristo non solo custodiscano viva la memoria di quelle indimenticabili giornate, ma che, raccogliendo gli insegnamenti del mio venerato predecessore Giovanni Paolo II, si impegnino tutti a ricercare vie coraggiose per affrontare insieme con fiducia le grandi sfide dei nostri giorni. Penso, in maniera speciale, alla difesa della vita dell'uomo in ogni sua fase, alla tutela della famiglia, al rispetto del creato, alla promozione del bene comune. Facendo inoltre miei i voti dell'amato Papa Giovanni Paolo II, invito a pregare perché quanto prima si possa pervenire alla piena comunione fraterna fra tutti i cristiani tanto in Occidente quanto in Oriente".
MESS/GIOVANNI PAOLO II/ROMANIA:ROBU VIS 20090508 (250)

PREGARE PER IL PREZIOSO DONO DELL'UNITÀ E DELLA PACE


CITTA' DEL VATICANO, 8 MAG. 2009 (VIS). Alle 15:30, ora locale, (14:30 ora italiana) il Santo Padre è giunto al Centro "Regina Pacis" di Amman, per la riabilitazione ed il reinserimento sociale dei portatori di handicap fondata dal Vescovo Salim Sayegh, Vicario Patriarcale Latino per la Giordania. Dopo il saluto del Patriarca Latino di Gerusalemme, Sua Beatitudine Fouad Twal, il Santo Padre ha iniziato il suo discorso esprimendo il suo apprezzamento alle Suore Comboniane ed al personale responsabile del Centro.

"Come per innumerevoli migliaia di pellegrini prima di me, è ora il mio turno di soddisfare quel profondo desiderio di toccare, di trarre conforto dai luoghi dove Gesù visse e che furono santificati dalla sua presenza e di venerarli. Dai tempi apostolici, Gerusalemme è stata il principale luogo di pellegrinaggio per i Cristiani, ma ancora prima, nell'antico Vicino Oriente, i popoli Semitici costruirono luoghi sacri per indicare e commemorare una presenza o un'azione divina. E la gente comune soleva recarsi in questi centri portando una parte dei frutti della loro terra e del loro bestiame per farne offerta come atto di omaggio e di gratitudine".

"Cari Amici, ognuno di noi è un pellegrino. Siamo tutti proiettati in avanti, risolutamente, sulla via di Dio. Naturalmente, tendiamo poi a volgere lo sguardo indietro al percorso della vita - talvolta con rimpianti o recriminazioni, spesso con gratitudine ed apprezzamento - ma guardiamo anche avanti - a volte con trepidazione o ansia, sempre con attesa e speranza, sapendo che ci sono anche altri ad incoraggiarci lungo la strada. So che i viaggi che hanno condotto molti di voi al Centro 'Regina Pacis' sono stati segnati da sofferenza o prove. Alcuni di voi lottano coraggiosamente con forme di invalidità, altri hanno sopportato il rifiuto, ed alcuni di voi sono stati attratti a questo luogo di pace semplicemente per cercare incoraggiamento ed appoggio. Di particolare importanza, lo so bene, è il grande successo del Centro nel promuovere il giusto posto dell'invalido nella società e nell'assicurare che un adeguato esercizio e strumentazione siano forniti per facilitare una simile integrazione".

"A volte" - ha proseguito il Papa - "è difficile trovare una ragione per ciò che appare solo come un ostacolo da superare o anche come prova - fisica o emotiva - da sopportare. Ma la fede e la ragione ci aiutano a vedere un orizzonte oltre noi stessi per immaginare la vita come Dio la vuole. L'amore incondizionato di Dio, che dà la vita ad ogni individuo umano, mira ad un significato e ad uno scopo per ogni vita umana".

"Amici, diversamente dai pellegrini d'un tempo, io non vengo portando regali od offerte. Io vengo semplicemente con un'intenzione, una speranza: pregare per il regalo prezioso dell'unità e della pace, più specificamente per il Medio Oriente. La pace per gli individui, per i genitori e i figli, per le comunità, pace per Gerusalemme, per la Terra Santa, per la regione, pace per l'intera famiglia umana; la pace durevole generata dalla giustizia, dall'integrità e dalla compassione, la pace che sorge dall'umiltà, dal perdono e dal profondo desiderio di vivere in armonia come un'unica realtà".

Rivolgendosi in particolare ai giovani del Centro, Benedetto XVI ha detto: "A voi in particolare desidero dire che stando in mezzo a voi io sento la forza che proviene da Dio. La vostra esperienza del dolore, la vostra testimonianza in favore della compassione, la vostra determinazione nel superare gli ostacoli che incontrate, mi incoraggiano a credere che la sofferenza può determinare un cambiamento in meglio. Nelle nostre personali prove, e stando accanto agli altri nelle loro sofferenze, cogliamo l'essenza della nostra umanità, diventiamo, per così dire, più umani. E incominciamo ad imparare che, su un altro piano, anche i cuori induriti dal cinismo o dall'ingiustizia o dalla riluttanza a perdonare non sono mai al di là del raggio d'azione di Dio, possono essere sempre aperti ad un nuovo modo di essere, ad una visione di pace".

"Vi esorto tutti a pregare ogni giorno per il nostro mondo" - ha detto infine il Santo Padre - "Ed oggi voglio chiedervi di assumervi uno specifico compito: pregate, per favore, per me ogni giorno del mio pellegrinaggio; per il mio spirituale rinnovamento nel Signore e per la conversione dei cuori al modo di perdonare e di solidarizzare che è proprio di Dio, così che la mia speranza - la nostra speranza - per l'unità e la pace nel mondo porti frutti abbondanti".

Conclusa la visita il Papa si è recato alla Nunziatura Apostolica di Amman da dove si dirigerà al Palazzo Reale Al-Husseineh per la visita di cortesia alle loro Maestà il Re e la Regina di Giordania.
OP-GIORDANIA/DISABILI/AMMAN VIS 20090508 (780)

PROMUOVERE PACE DURATURA IN MEDIO ORIENTE


CITTA' DEL VATICANO, 8 MAG. 2009 (VIS). Questa mattina, alle 9:50, il Santo Padre è partito dall'aeroporto romano di Fiumicino e dopo un volo di quattro ore è giunto all'Aeroporto "Queen Alia" di Amman (Giordania), dando così inizio al suo Pellegrinaggio Apostolico in Terra Santa, dodicesimo Viaggi fuori d'Italia, che si concluderà venerdì 15 maggio.

Il Re e la Regina di Giordania, Abdalá II e Rania, hanno accolto il Papa ai piedi della scaletta dell'aereo. Erano presenti Autorità politiche e civili, i Membri della Famiglia Reale, gli Ordinari di Terra Santa, i Patriarchi e Vescovi ed un gruppo di fedeli.

"Sono venuto in Giordania come pellegrino" - ha detto Benedetto XVI nel primo discorso del suo Viaggio - "per venerare i luoghi santi che hanno avuto un così importante ruolo in alcuni degli eventi chiave della storia Biblica".

"La possibilità che la comunità cattolica di Giordania possa edificare pubblici luoghi di culto è un segno del rispetto di questo Paese per la religione e a nome dei Cattolici desidero esprimere quanto sia apprezzata questa apertura" - ha detto ancora il Papa - "La libertà religiosa è certamente un diritto umano fondamentale ed è mia fervida speranza e preghiera che il rispetto per i diritti inalienabili e la dignità di ogni uomo e di ogni donna giunga ad essere sempre più affermato e difeso, non solo nel Medio Oriente, ma in ogni parte del mondo".

"La mia visita in Giordania" - ha proseguito il Pontefice - "mi offre la gradita opportunità di esprimere il mio profondo rispetto per la comunità Musulmana e di rendere omaggio al ruolo di guida svolto da Sua Maestà il Re nel promuovere una migliore comprensione delle virtù proclamate dall'Islam".

"Il Regno di Giordania è da tempo in prima linea nelle iniziative volte a promuovere la pace nel Medio Oriente e nel mondo, incoraggiando il dialogo inter-religioso, sostenendo gli sforzi per trovare una giusta soluzione al conflitto Israeliano-Palestinese, accogliendo i rifugiati dal vicino Iraq, e cercando di tenere a freno l'estremismo. Non posso lasciare passare questa opportunità senza richiamare alla mente gli sforzi d'avanguardia a favore della pace nella regione fatti dal precedente re Hussein. (...) Possa il suo impegno per la soluzione dei conflitti della regione continuare a portar frutto nello sforzo di promuovere una pace durevole e una vera giustizia per tutti coloro che vivono nel Medio Oriente".

"Cari Amici, nel Seminario tenutosi a Roma lo scorso autunno presso il Foro Cattolico-Musulmano, i partecipanti hanno esaminato il ruolo centrale svolto, nelle nostre rispettive tradizioni religiose, dal comandamento dell'amore. Spero vivamente che questa visita" - ha concluso il Papa - "e in realtà tutte le iniziative per promuovere buone relazioni tra Cristiani e Musulmani, ci aiutino a crescere nell'amore verso Dio Onnipotente e Misericordioso, come anche nel fraterno amore vicendevole".
PV-GIORDANIA/ARRIVO/AMMAN VIS 20090508 (460)
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