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giovedì 29 gennaio 2004

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 29 GEN. 2004 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Due Presuli della Conferenza Episcopale di Francia, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo André Fort, di Orléans.

- Il Vescovo Raymond Séguy, di Autun.

- Sua Eccellenza Monsignore Raffaello Funghini, Decano del Tribunale della Rota Romana.
AL:AP/…/… VIS 20040129 (60)

TECNOLOGIA MEDIA NON AL SERVIZIO MA VOLTA GOVERNARE UOMO


CITTA' DEL VATICANO, 29 GEN. 2004 (VIS). Il Monsignor Piero Monni, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione Mondiale del Turismo, è intervenuto oggi alla Prima Conferenza Mondiale sulla Comunicazione nell'Ambito del Turismo, in corso a Madrid (Spagna), dal 29 al 30 gennaio, e promossa dall'Organizzazione Mondiale del Turismo con il sostegno del Governo spagnolo, della città di Madrid e della Fiera Internazionale del Turismo.

Nel suo discorso, Monsignor Monni ha affermato che: "La qualità e la professionalità sono elementi fondamentali dell'industria turistica e comprendono anche il comparto della comunicazione, che deve essere rispettosa della chiarezza e della correttezza promozionale turistica". Ricordando la continua crescita del "turismo on-line" e la "possibilità di 'viaggiare' virtualmente", Monsignor Monni ha aggiunto che: "La dinamicità e la specializzazione sono il futuro della comunicazione turistica".

L'Osservatore Permanente ha ribadito l'esigenza al rispetto del cliente attraverso i valori della qualità e della correttezza. Se Internet rispetta tali valori, è un eccellente mezzo di comunicazione. Tuttavia, "esiste un tipo di comunicazione turistica on-line (…) che alimenta la diffusione del turpe mercato della pedofilia e del cosiddetto turismo sessuale". La via telematica, ha sottolineato Monsignor Monni, "a volte può favorire lo sfruttamento sessuale dei minori, rendendo difficilmente identificabili gli autori di tale crimine. (…) Il ruolo della comunicazione e dei comunicatori, (...) non può esimersi dalla considerazione di una responsabilità etica".

"Attualmente, forse, la tecnica non è più al servizio della persona" - ha concluso Monsignor Monni - "e piuttosto sembra essere rivolta a governare l'uomo. Oggi, la celebre frase di Mac Luhan, 'il medium è il messaggio', alla luce di questa riflessione, diviene immediatamente comprensibile: il mezzo diventa il fine della comunicazione, mentre i concetti e le idee assumono un'importanza secondaria".
DELSS/TURISMO:COMUNICAZIONE/MONNI VIS 20040129 (290)

CHI ACCOGLIE UNO SOLO QUESTI BAMBINI NOME MIO ACCOGLIE ME


CITTA' DEL VATICANO, 29 GEN. 2004 (VIS). Oggi è stato pubblicato il testo del Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II per la Quaresima 2004, datato 8 dicembre 2003, e diffuso in lingua francese, inglese, italiana, polacca, portoghese, spagnola e tedesca. Di seguito ne riportiamo alcuni estratti:

"Il tema di quest'anno - 'Chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me' - offre l'opportunità di riflettere sulla condizione dei bambini (…). Le parole di Gesù costituiscono un'esortazione a esaminare come sono trattati i bambini nelle nostre famiglie, nella società civile e nella Chiesa".

"Gesù amò i bambini e li predilesse 'per la loro semplicità e gioia di vivere, per la loro spontaneità, e la loro fede piena di stupore'. Egli, pertanto, vuole che la comunità apra loro le braccia e il cuore come a Lui stesso: 'Chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me'. Ai bambini Gesù affianca i 'fratelli più piccoli', cioè i miseri, i bisognosi, gli affamati e assetati, i forestieri, i nudi, i malati, i carcerati. Accoglierli e amarli, o invece trattarli con indifferenza e rifiutarli, è riservare a Lui lo stesso atteggiamento, perché in loro Egli si rende particolarmente presente".

"Negli anni della sua vita pubblica, ripeté più volte che solo quanti avessero saputo farsi come i bambini sarebbero entrati nel Regno dei Cieli (…). 'Chiunque diventerà piccolo come questo bambino sarà il più grande nel regno dei cieli'. 'Diventare' piccoli e 'accogliere' i piccoli: sono questi due aspetti di un unico insegnamento che il Signore rinnova ai suoi discepoli in questo nostro tempo. Solo chi si fa 'piccolo' è in grado di accogliere con amore i fratelli più 'piccoli'".

"Sono molti i credenti che cercano di seguire fedelmente questi insegnamenti del Signore. Vorrei qui ricordare i genitori che non esitano a farsi carico di una famiglia numerosa, le madri e i padri che, invece di additare come prioritaria la ricerca del successo professionale e della carriera, si preoccupano di trasmettere ai figli quei valori umani e religiosi che danno senso vero all'esistenza".

"Penso con grata ammirazione a coloro che si prendono cura della formazione dell'infanzia in difficoltà e alleviano le sofferenze dei bambini e dei loro familiari causate dai conflitti e dalla violenza, dalla mancanza di cibo e di acqua, dall'emigrazione forzata e da tante forme di ingiustizia esistenti nel mondo".

"Accanto a tanta generosità si deve però registrare anche l'egoismo di quanti non 'accolgono' i bambini. Ci sono minori che sono feriti profondamente dalla violenza degli adulti: abusi sessuali, avviamento alla prostituzione, coinvolgimento nello spaccio e nell'uso della droga; bambini obbligati a lavorare o arruolati per combattere; innocenti segnati per sempre dalla disgregazione familiare; piccoli travolti dal turpe traffico di organi e di persone. E che dire della tragedia dell'AIDS con conseguenze devastanti in Africa? Si parla ormai di milioni di persone colpite da questo flagello, e di queste tantissime sono state contagiate sin dalla nascita. L'umanità non può chiudere gli occhi di fronte a un dramma così preoccupante!".

"Che male hanno fatto questi bambini per meritare tanta sofferenza? Da un punto di vista umano non è facile, anzi forse è impossibile rispondere a quest'interrogativo inquietante. Solo la fede ci aiuta a penetrare in un così profondo abisso di dolore".

"Cari Fratelli e Sorelle, iniziamo con fiducia l'itinerario quaresimale animati da più intensa preghiera, penitenza e attenzione verso i bisognosi. La Quaresima sia, in particolare, utile occasione per dedicare maggiore cura ai bambini, nel proprio ambiente familiare e sociale: essi sono il futuro dell'umanità".
MESS/QUARESIMA:BAMBINI/… VIS 20040129 (600)

SIGNORE SI RENDE PRESENTE NEI BAMBINI ED IN LORO CI ASPETTA

CITTA' DEL VATICANO, 29 GEN. 2004 (VIS). L'Arcivescovo Paul Josef Cordes, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum", ha presieduto, questa mattina, la Conferenza Stampa di presentazione del Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II per la Quaresima 2004, il cui tema è: "Chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me". Alla Conferenza Stampa hanno partecipato anche il Monsignor Karel Kasteel, Segretario del medesimo Pontificio Consiglio, ed il Padre Angelo D'Agostino, S.I., Fondatore e Direttore medico di "Nyumbani", The Children of God Relief Institute of Nairobi (Kenya).

L'Arcivescovo Cordes ha affermato che nel Messaggio di quest'anno, il Papa intende risvegliare le coscienze di fronte alla condizione dei bambini, prediletti di Gesù. "Trattare i bambini con indifferenza e rifiutarli" - ha detto - "è respingere il Signore perché in loro Egli c'è e ci aspetta".

"Il bambino è il 'più piccolo', il bisognoso di tutto" - ha proseguito il Presidente di "Cor Unum" - è l'infante che dipende completamente dall'amore degli altri; non ha pieno possesso di sé, ma vive grazie a quanto gli viene donato da chi vorrà prendersi cura di lui".

Riferendosi alla tragedia dell'Aids, che Giovanni Paolo II elenca nel suo Messaggio fra i grandi mali di cui sono vittime i bambini, l'Arcivescovo Cordes ha sottolineato che il bambino colpito da questa malattia "è il più grande interrogativo che l'uomo si pone sulla bontà del Padre celeste: che male hanno fatto tanti piccoli per soffrire come soffrono? Una risposta a tale interrogativo, nell'orizzonte della nostra saggezza umana, non c'è. Così il Papa risponde nel Messaggio che oggi presentiamo: 'Solo la fede ci aiuta a penetrare in un così profondo abisso di dolore'".
Ricordando con le parole del Papa che, nel tempo della Quaresima, "la liturgia rinnova ai credenti l'appello a una radicale conversione", l'Arcivescovo Cordes sottolinea che: "Questa conversione sarà frutto del nostro avvicinarci a Dio, di una riflessione alla sua luce, della grazia del sacramento della penitenza. Con Gesù saliamo a Gerusalemme sul monte Calvario per essere toccati di nuovo dalla sua sofferenza fisica e psicologica; Egli l'ha assunta liberamente per salvarci dai nostri peccati. Lo sguardo della fede ci dà anche il coraggio di aprire il nostro cuore ai fratelli e alle sorelle nel bisogno, ai bambini sofferenti".

Al termine del suo intervento, il Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum" ha annunciato due iniziative: la prima riguarda le Poste Vaticane che emetteranno un francobollo speciale illustrante la tematica della Quaresima di quest'anno, la seconda è la realizzazione di un progetto speciale a favore di bambini orfani a causa dell'Aids nella Diocesi di Nairobi (Kenya). Chi desidera contribuire con un'offerta, può fare un versamento sul Conto Corrente Postale N. 603035.

Il Padre Angelo D'Agostino, S.I., Fondatore e Direttore medico del "Nyumbani", The children of God Relief Institute of Nairobi (Kenya), ha affermato che: "Ispirarsi al suggerimento di Sant'Ignazio, cercare Dio in tutte le cose, serve a trovare la vita nella morte apparente, la guarigione nella malattia, la conoscenza nell'ignoranza. Nel passato la Chiesa portava soccorso ai malati di lebbra e alle vittime delle epidemie; oggi, sono i malati di Hiv/Aids che esigono la nostra attenzione. Come sacerdote e medico ho cercato di rispondere a questo appello".

Successivamente Padre D'Agostino ha ricordato la sua lunga esperienza a Nairobi con i bambini positivi all'Hiv, la maggior parte dei quali orfani, ed ha sottolineato che: "Nei primi anni la media di decessi era di due o tre al mese, ma ora grazie alle medicine Anti-Retro Virus, essa è diminuita notevolmente, ed infatti nel 2003 non vi sono stati decessi. Queste medicine sono in parte donate dal governo brasiliano, le altre sono acquistate sul mercato". Nel programma comunitario al servizio di 1.000 orfani a causa dell'Hiv "si verificano sette o otto decessi ogni mese perché non abbiamo i fondi per pagare i prezzi esorbitanti praticati dalle grandi case farmaceutiche. Attualmente almeno 400 persone muoiono ogni giorno in Kenya a causa dell'Aids".

Padre D'Agostino ha sottolineato che se l'Aids è causa primaria di morte in Africa e che sia malattia cronica in Europa e Nord America, dipende dal "genocidio praticato dalle associazioni di multinazionali farmaceutiche che rifiutano di abbassare i prezzi dei farmaci in Africa, anche dopo aver riportato un profitto di US $ 517 miliardi nel 2002. È una questione morale che dimostra la mancanza di coscienza sociale di queste imprese capitalistiche, che potrebbero facilmente salvare la vita di 25 milioni di africani della regione del Sub Sahara, condannati dall'Hiv. Come spiegheremo noi cristiani, il nostro silenzio, da qui a cinquanta anni?".
OP/MESSAGGIO QUARESIMA:BAMBINI/CORDES VIS 20040129 (770)

ROTA ROMANA: PRESUNZIONE VALIDITÀ DEL MATRIMONIO

CITTA' DEL VATICANO, 29 GEN. 2004 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto in udienza il Decano, il Collegio dei Prelati Uditori e gli Officiali ed Avvocati del Tribunale della Rota Romana ed i Membri dello Studio Rotale, in occasione dell'inaugurazione dell'Anno Giudiziario.

Nel discorso di quest'anno il Santo Padre ha affrontato il tema del "favor iuris" del matrimonio e la presunzione di validità in caso di dubbio, dichiarata dal canone 1060 del Codice latino e dal canone 779 del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali.

Giovani Paolo II ha affermato che il "'favor iuris' di cui gode il matrimonio implica la presunzione della sua validità, fino a che non sia provato il contrario". Detta presunzione, ha detto ancora il Papa, "non può essere interpretata come mera protezione delle apparenze o dello 'status quo' in quanto tale, poiché è prevista anche, entro limiti ragionevoli, la possibilità di impugnare l'atto".

"Che dire allora della tesi secondo cui il fallimento stesso della vita coniugale dovrebbe far presumere l'invalidità del matrimonio?" - ha proseguito il Pontefice - "La constatazione delle vere nullità dovrebbe portare piuttosto ad accertare con maggior serietà, al momento delle nozze, i requisiti necessari per sposarsi, specialmente quelli concernenti il consenso e le reali disposizioni dei nubendi. I parroci e coloro che collaborano con loro in questo ambito, hanno il grave dovere di non cedere ad una visione meramente burocratica delle investigazioni prematrimoniali di cui al canone 1067".

Il Papa ha ribadito inoltre che: "Spesso il vero problema non è tanto la presunzione in parola, quanto la visione complessiva del matrimonio stesso e, quindi, il processo per accertare la validità della sua celebrazione. Tale processo è essenzialmente inconcepibile al di fuori dell'orizzonte dell'accertamento della verità".

"La tendenza ad ampliare strumentalmente le nullità, dimenticando l'orizzonte della verità oggettiva, comporta una distorsione strutturale dell'intero processo. (…) L'essenziale dimensione di giustizia del matrimonio, che fonda il suo essere in una realtà intrinsecamente giuridica, viene sostituita da ottiche empiriche, di stampo sociologico, psicologico, ecc., così come da varie modalità di positivismo giuridico. (…) Non si può dimenticare che una considerazione autenticamente giuridica del matrimonio richiede una visione metafisica della persona umana e della relazionalità coniugale. Senza questo fondamento ontologico, l'istituzione matrimoniale diventa mera sovrastruttura estrinseca, frutto della legge e del condizionamento sociale, limitante la persona nella sua libera realizzazione".

Il Santo Padre ha concluso ribadendo che: "Occorre invece riscoprire la verità, la bontà e la bellezza dell'istituto matrimoniale, che essendo opera dello stesso Dio attraverso la natura umana e la libertà del consenso dei coniugi, rimane come realtà personale indissolubile, come vincolo di giustizia e di amore, legato da sempre al disegno della salvezza ed elevato nella pienezza dei tempi alla dignità di sacramento cristiano. Questa è la realtà che la Chiesa e il mondo debbono favorire! Questo è il vero 'favor matrimonii'!".
AC/MATRIMONIO/ROTA ROMANA VIS 20040129 (480)
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