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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 7 novembre 2005

AI VESCOVI AUSTRIACI: DIFFONDETE IL CATECHISMO


CITTA' DEL VATICANO, 5 NOV. 2005 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Vaticano i Vescovi della Conferenza Episcopale dell'Austria a conclusione della Visita "ad Limina Apostolorum". Nel suo discorso in lingua tedesca, il Papa ha ricordato che il pellegrinaggio dei Presuli alla tomba degli Apostoli "consolida i vostri vincoli con il Successore di Pietro e al contempo permette di vivere la comunione della Chiesa universale".

"Negli ultimi mesi" - ha proseguito il Santo Padre - "abbiamo potuto sperimentare la vitalità della Chiesa in tutta la sua freschezza e nella sua energia missionaria mondiale, in particolare durante la XX Giornata Mondiale della Gioventù ad agosto di quest'anno a Colonia. (...) Anche quando nella Chiesa non è sempre visibile tale slancio, (...) conosciamo la promessa del nostro Signore divino e Maestro di tutti i tempi e di tutti i luoghi: 'Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo'". Successivamente il Papa ha fatto riferimento alla vivacità dell'Assemblea Sinodale, da poco conclusa, dedicata all'Eucaristia "fonte della vita e della missione della Chiesa".

Il Papa è poi passato ad esaminare la situazione delle Diocesi austriache per individuare i punti che richiedono l'attenzione dei Vescovi ed ha sottolineato che: "Nella certezza della presenza del Signore Risorto guardiamo con coraggio la realtà senza che l'ottimismo, dal quale sempre siamo trainati, possa rappresentare un ostacolo per chiamare le cose con il loro nome, in tutta oggettività e senza abbellimenti".

"La secolarizzazione" - ha detto Benedetto XVI - "è un fatto doloroso, sempre più significativo per l'Europa, e che non si è arrestato neanche davanti alle porte della cattolica Austria. L'identificazione con l'insegnamento della Chiesa scema in molti fedeli e con ciò si perde la certezza della fede e viene meno il timore reverenziale per la legge di Dio (...). Condivido le vostre ansie per la Chiesa nel vostro Paese. Dunque, che cosa possiamo fare? Esiste uno strumento santo che Dio ha approntato per la Chiesa del nostro tempo, affinché possiate far fronte con coraggio alle sfide di questo terzo millennio cristiano".

"Senza dubbio - ha sottolineato il Pontefice - "da una parte è necessaria la testimonianza chiara, coraggiosa ed entusiasta della fede in Gesù Cristo, che vive anche qui e oggi nella sua Chiesa e, nel quale, secondo la sua essenza, l'anima umana orientata a Dio può trovare la sua felicità. Dall'altra dobbiamo adottare grandi e piccoli strumenti 'missionari' per invertire la negativa tendenza attuale".

"Per quanto concerne la testimonianza della fede, ricordate che essa è il primo dovere del Vescovo. 'Non mi sono sottratto al compito di annunziarvi tutta la volontà di Dio', ha detto l'Apostolo Paolo ad Efeso. È vero che dobbiamo agire con ponderazione. Tuttavia questa prudenza non deve impedirci di presentare in tutta chiarezza la Parola di Dio, anche quelle cose che si ascoltano meno volentieri o che suscitano reazioni di protesta o di scherno, (...) soprattutto nell'ambito della verità della fede e degli insegnamenti morali".

"Forse" - ha spiegato il Papa - " i responsabili dell'annuncio temono che le persone possano allontanarsi se si parla troppo chiaramente. Tuttavia, in generale l'esperienza dimostra che accade proprio il contrario (...) Un insegnamento cattolico proposto in maniera incompleta è una contraddizione in sé e non può essere fecondo nel lungo periodo".

Benedetto XVI ha invitato i Presuli austriaci ad intensificare la pastorale giovanile e ad utilizzare con zelo nella catechesi il "Compendio" ed il "Catechismo della Chiesa Cattolica", di recente pubblicazione, ha raccomandato che esso venga spiegato "in tutte le parrocchie, nelle unioni e nei movimenti" e che ambedue "vengano utilizzati nelle famiglie come importanti letture!".

Il Papa ha parlato anche dei fattori positivi che caratterizzano la Chiesa in Austria, come "'La Giornata Cattolica Centroeuropea' che è una eccezionale testimonianza della fede cattolica legata ai popoli di fronte all'opinione pubblica europea"; "la pratica e la riscoperta dell'adorazione eucaristica nelle parrocchie"; "la fedeltà di molti singoli individui e di comunità alla recita del Rosario"; e "la costante buona collaborazione fra Stato e Chiesa". Sono molteplici gli ambiti, ha concluso il Papa - dove "La scintilla dell'ardore cristiano può riaccendersi".
AL/AUSTRIA/... VIS 20051105 (550)

BEATIFICAZIONE DI EUROSIA FABRIS, TERZIARIA FRANCESCANA


CITTA' DEL VATICANO, 6 NOV. 2005 (VIS). Questa mattina nella Cattedrale di Vicenza (Italia), il Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, ha dato lettura, a nome del Santo Padre Benedetto XVI, della formula di Beatificazione di Eurosia Fabris (1866-1932), nota come "Mamma Rosa".

La nuova Beata, figlia di contadini, frequentò solo le prime due classi elementari per aiutare i genitori nei lavori dei campi e la mamma nel disbrigo delle faccende domestiche. Apprese tuttavia a leggere e scrivere e fra i suoi libri preferiti citava le "Massime eterne" di Sant'Alfonso Maria dei Liguori. Sposò nel 1886, Carlo Barban, vedovo e padre di tre figli, con il quale ebbe nove figli, di cui tre divennero sacerdoti.

Eurosia entrò a far parte del Terz'Ordine Francescano e nonostante i suoi scarsi mezzi aiutò i poveri e accolse in casa alcuni orfani della Prima Guerra Mondiale. Il suo processo di Beatificazione ebbe inizio nel 1975. Nel 2004 fu riconosciuto ufficialmente un miracolo attribuito alla sua intercessione a beneficio di una ammalata ritenuta dai medici senza più speranza di guarigione.

La Beatificazione che ha avuto luogo seguendo le nuove disposizioni stabilite da Papa Benedetto XVI, è stata co-presieduta dal Vescovo di Vicenza, Monsignor Cesare Nosiglia. Nell'omelia il Presule ha detto: "Mamma Rosa rappresenta un modello di santità possibile a tutti, perché come sposa e madre visse con la semplicità evangelica dell'offerta di sé (...) una vita quotidiana di famiglia, accettata con le sue pene e sofferenze nella ricerca continua della volontà di Dio".

Il Vescovo ha ricordato le vocazioni religiose nella famiglia della nuova Beata sottolineando che oggi susciterebbero in molte case motivo di preoccupazione, mentre per Eurosia "la gioia di vedere incamminarsi i suoi figli lungo i sentieri della vita consacrata (...) fu fonte di consolazione".
.../BEATIFICAZIONE FABRIS/SARAIVA MARTINS VIS 20051107 (300)

LA CHIESA VIVE E TRAE ORIENTAMENTO DAL VANGELO


CITTA' DEL VATICANO, 6 NOV. 2005 (VIS). Alle 12:00 di questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo Studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con le migliaia di fedeli convenuti in Piazza San Pietro.

Il Papa ha ricordato che il 18 novembre 1965 il Concilio Vaticano II "approvò la Costituzione dogmatica sulla divina Rivelazione 'Dei Verbum', che costituisce una delle colonne portanti dell'intero edificio conciliare. Questo Documento tratta della Rivelazione e della sua trasmissione, dell'ispirazione e dell'interpretazione della Sacra Scrittura e della sua fondamentale importanza nella vita della Chiesa".

"Gli Apostoli e i loro successori, i Vescovi," - ha proseguito Papa Benedetto - "sono i depositari del messaggio che Cristo ha affidato alla sua Chiesa, perché fosse trasmesso integro a tutte le generazioni. La Sacra Scrittura dell'antico e del nuovo Testamento e la sacra Tradizione contengono tale messaggio, la cui comprensione progredisce nella Chiesa sotto l'assistenza dello Spirito Santo. Questa stessa Tradizione fa conoscere il canone integrale dei Libri sacri e li rende rettamente comprensibili e operanti, così che Dio, il quale ha parlato ai Patriarchi e ai Profeti, non cessa di parlare alla Chiesa e, per mezzo di questa, al mondo".

Sottolineando che "La Chiesa non vive di se stessa ma del Vangelo e dal Vangelo sempre trae orientamento per il suo cammino", il Santo Padre Benedetto XVI ha ricordato che la "Costituzione conciliare 'Dei Verbum' ha impresso un forte impulso alla valorizzazione della Parola di Dio, da cui è derivato un profondo rinnovamento della vita della Comunità ecclesiale, soprattutto nella predicazione, nella catechesi, nella teologia, nella spiritualità e nelle relazioni ecumeniche".

"È infatti la Parola di Dio che, per l'azione dello Spirito Santo, guida i credenti verso la pienezza della verità. Tra i molteplici frutti di questa primavera biblica mi piace menzionare" - ha detto ancora il Santo Padre - "la diffusione dell'antica pratica della 'lectio divina', o 'lettura spirituale' della Sacra Scrittura. Essa consiste nel rimanere a lungo sopra un testo biblico, leggendolo e rileggendolo (...) perchè nutra la meditazione e la contemplazione e giunga ad irrigare come linfa la vita concreta. Condizione della 'lectio divina' è che la mente ed il cuore siano illuminati dallo Spirito Santo, cioè dallo stesso Ispiratore delle Scritture, e si pongano perciò in atteggiamento di 'religioso ascolto'".

"Questo è l'atteggiamento tipico di Maria Santissima" -ha sottolineato il Papa - "così come lo mostra emblematicamente l'icona dell'Annunciazione: la Vergine accoglie il Messaggero celeste mentre è intenta a meditare le Sacre Scritture".

"Preghiamo perché, come Maria" - ha concluso il Pontefice - "la Chiesa sia docile ancella della divina Parola e la proclami sempre con ferma fiducia, così che 'il mondo intero ascoltando creda, credendo speri, sperando ami".
ANG/DEI VERBUM/... VIS 20051107 (470)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 7 NOV. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Signor Valentín Abecia Baldivieso, Ambasciatore di Bolivia, in visita di congedo.

- Il Cardinale Darío Castrillón Hoyos, Prefetto della Congregazione per il Clero e Presidente della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei".

Sabato 5 novembre il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Adam Joseph Maida, Arcivescovo di Detroit (Stati Uniti d'America).

- L'Arcivescovo Stanislaw Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici.

- Il Vescovo Mauro Piacenza, Presidente della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa e della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra.

- Il Monsignor Walter Brandmüller, Presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche.

- Il Padre Carlos Alfonso Azpiroz Costa, Maestro Generale dell'Ordine dei Frati Predicatori (Domenicani).

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP/.../... VIS 20051107 (150)

NUOVO DOCUMENTO COMMISSIONE LUTERANO-CATTOLICA


CITTA' DEL VATICANO, 7 NOV. 2005 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto il Reverendo Mark Hanson, Vescovo Presidente della Federazione Luterana Mondiale, accompagnato da una Delegazione.

Nel suo discorso il Papa ha affermato che uno dei risultati del "dialogo proficuo" fra la Chiesa Cattolica e la Federazione Luterana Mondiale è "la Dichiarazione Congiunta sulla Giustificazione che costituisce un traguardo significativo nel nostro cammino comune verso l'unità piena e visibile. Si tratta di un risultato importante. Per costruire su tale risultato, dobbiamo accettare che rimangono ancora delle differenze riguardo alla questione centrale della giustificazione; occorre che tali differenze siano esaminate insieme ai modi nei quali la grazia di Dio è comunicata nella e attraverso la Chiesa".

Ricordando di aver espresso, nella recente visita a Colonia, l'auspicio che il progresso futuro del dialogo su questi temi, "non sia posto solo in un contesto di questioni 'istituzionali', ma prenda in esame l'autentica fonte di tutto il ministero nella Chiesa", il Papa ha affermato che "la missione della Chiesa è di testimoniare la verità di Gesù Cristo, la Parola fatta carne. Parola e testimonianza vanno insieme".

"La Commissione internazionale Luterano-Cattolica Romana sull'Unità completerà la quarta fase di dialogo e pubblicherà i suoi risultati in un documento sulla Apostolicità della Chiesa. Siamo tutti consapevoli che il nostro dialogo fraterno deve affrontare non solo la necessità di verificare la ricezione di queste condivise formulazioni di dottrina nelle nostre rispettive comunioni, ma anche, ancor più oggigiorno, un clima generale di incertezza riguardante le verità cristiane ed i principi etici che prima non si mettevano in dubbio. Questo patrimonio comune in certi casi è messo a rischio da mutati approcci ermeneutici".

Il Santo Padre Benedetto XVI ha affermato ancora che il cammino ecumenico "continuerà ad incontrare difficoltà ed esigerà paziente dialogo. Traggo grande incoraggiamento, tuttavia, dalla solida tradizione di serio studio e di scambio che nel corso degli anni ha caratterizzato i rapporti cattolico-luterani".

"Mentre ci prepariamo a celebrare il cinquecentesimo anniversario degli avvenimenti del 1517, dobbiamo intensificare i nostri sforzi per comprendere più in profondità ciò che abbiamo in comune e ciò che ci divide ed anche i doni che abbiamo da offrirci reciprocamente".
AC/.../FEDERAZIONE LUTERANA MONDIALE VIS 20051107 (370)
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