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lunedì 7 novembre 2005

LA CHIESA VIVE E TRAE ORIENTAMENTO DAL VANGELO


CITTA' DEL VATICANO, 6 NOV. 2005 (VIS). Alle 12:00 di questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo Studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con le migliaia di fedeli convenuti in Piazza San Pietro.

Il Papa ha ricordato che il 18 novembre 1965 il Concilio Vaticano II "approvò la Costituzione dogmatica sulla divina Rivelazione 'Dei Verbum', che costituisce una delle colonne portanti dell'intero edificio conciliare. Questo Documento tratta della Rivelazione e della sua trasmissione, dell'ispirazione e dell'interpretazione della Sacra Scrittura e della sua fondamentale importanza nella vita della Chiesa".

"Gli Apostoli e i loro successori, i Vescovi," - ha proseguito Papa Benedetto - "sono i depositari del messaggio che Cristo ha affidato alla sua Chiesa, perché fosse trasmesso integro a tutte le generazioni. La Sacra Scrittura dell'antico e del nuovo Testamento e la sacra Tradizione contengono tale messaggio, la cui comprensione progredisce nella Chiesa sotto l'assistenza dello Spirito Santo. Questa stessa Tradizione fa conoscere il canone integrale dei Libri sacri e li rende rettamente comprensibili e operanti, così che Dio, il quale ha parlato ai Patriarchi e ai Profeti, non cessa di parlare alla Chiesa e, per mezzo di questa, al mondo".

Sottolineando che "La Chiesa non vive di se stessa ma del Vangelo e dal Vangelo sempre trae orientamento per il suo cammino", il Santo Padre Benedetto XVI ha ricordato che la "Costituzione conciliare 'Dei Verbum' ha impresso un forte impulso alla valorizzazione della Parola di Dio, da cui è derivato un profondo rinnovamento della vita della Comunità ecclesiale, soprattutto nella predicazione, nella catechesi, nella teologia, nella spiritualità e nelle relazioni ecumeniche".

"È infatti la Parola di Dio che, per l'azione dello Spirito Santo, guida i credenti verso la pienezza della verità. Tra i molteplici frutti di questa primavera biblica mi piace menzionare" - ha detto ancora il Santo Padre - "la diffusione dell'antica pratica della 'lectio divina', o 'lettura spirituale' della Sacra Scrittura. Essa consiste nel rimanere a lungo sopra un testo biblico, leggendolo e rileggendolo (...) perchè nutra la meditazione e la contemplazione e giunga ad irrigare come linfa la vita concreta. Condizione della 'lectio divina' è che la mente ed il cuore siano illuminati dallo Spirito Santo, cioè dallo stesso Ispiratore delle Scritture, e si pongano perciò in atteggiamento di 'religioso ascolto'".

"Questo è l'atteggiamento tipico di Maria Santissima" -ha sottolineato il Papa - "così come lo mostra emblematicamente l'icona dell'Annunciazione: la Vergine accoglie il Messaggero celeste mentre è intenta a meditare le Sacre Scritture".

"Preghiamo perché, come Maria" - ha concluso il Pontefice - "la Chiesa sia docile ancella della divina Parola e la proclami sempre con ferma fiducia, così che 'il mondo intero ascoltando creda, credendo speri, sperando ami".
ANG/DEI VERBUM/... VIS 20051107 (470)

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