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martedì 26 gennaio 2010

IMPEGNO UNITÀ CRISTIANI DOVERE DI TUTTI


CITTA' DEL VATICANO, 26 GEN. 2010 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura,  il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la celebrazione dei Secondi Vespri nella festa della Conversione di San Paolo, Apostolo delle Genti, a chiusura della Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani, sul tema: ""Di tutto questo voi siete testimoni" (Lc (24,48).

  Alla cerimonia hanno partecipato Cardinali, Vescovi, e Rappresentanti di altre Chiese e Comunità ecclesiali presenti a Roma.

  "La scelta del tema della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani di quest'anno" - ha ricordato il Papa nell'omelia - "l'invito, cioè, ad una testimonianza comune del Cristo risorto secondo il mandato che Egli ha affidato ai discepoli, è legata al ricordo del centesimo anniversario della Conferenza missionaria di Edimburgo in Scozia, che viene considerato da molti come un evento determinante per la nascita del movimento ecumenico moderno".

  "È proprio il desiderio di annunciare agli altri il Cristo e di portare al mondo il suo messaggio di riconciliazione che fa sperimentare la contraddizione della divisione dei cristiani (...). La comunione e l'unità dei discepoli di Cristo è, dunque, condizione particolarmente importante per una maggiore credibilità ed efficacia della loro testimonianza".

  "In un mondo segnato dall'indifferenza religiosa" - ha sottolineato il Pontefice - "e persino da una crescente avversione nei confronti della fede cristiana, è necessaria una nuova, intensa, attività di evangelizzazione, non solo tra i popoli che non hanno mai conosciuto il Vangelo, ma anche in quelli in cui il Cristianesimo si è diffuso e fa parte della loro storia".

  "Non mancano, purtroppo" - ha posto in rilievo il Papa - "questioni che ci separano gli uni dagli altri e che speriamo possano essere superate attraverso la preghiera e il dialogo, ma c'è un contenuto centrale del messaggio di Cristo che possiamo annunciare assieme: la paternità di Dio, la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte con la sua croce e risurrezione, la fiducia nell'azione trasformatrice dello Spirito".

  "Mentre siamo in cammino verso la piena comunione, siamo chiamati ad offrire una testimonianza comune di fronte alle sfide sempre più complesse del nostro tempo, quali la secolarizzazione e l'indifferenza, il relativismo e l'edonismo, i delicati temi etici riguardanti il principio e la fine della vita, il limiti della scienza e della tecnologia, il dialogo con le altre tradizioni religiose".

  "Vi sono poi ulteriori campi nei quali dobbiamo sin da ora dare una comune testimonianza" - ha proseguito il Pontefice - "la salvaguardia del creato, la promozione del bene comune e della pace, la difesa della centralità della persona umana, l'impegno per sconfiggere le miserie del nostro tempo, quali la fame, l'indigenza, l'analfabetismo, la non equa distribuzione dei beni".

  "L'impegno per l'unità dei cristiani non è compito solo di alcuni, né attività accessoria per la vita della Chiesa. Ciascuno è chiamato a dare il suo apporto per compiere quei passi che portino verso la comunione piena tra tutti i discepoli di Cristo, senza mai dimenticare che essa è innanzitutto dono di Dio da invocare costantemente".
HML/CONVERSIONE SAN PAOLO/...                       VIS 20100126 (510)


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