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lunedì 16 maggio 2005

I SANTI SONO I CAPOLAVORI DELLO SPIRITO SANTO


CITTA' DEL VATICANO, 14 MAG. 2005 (VIS). Nel pomeriggio di oggi, il Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, ha presieduto, all'Altare della Cattedra della Basilica Vaticana, la Celebrazione dell'Eucaristia per la Beatificazione delle due Serve di Dio Ascensión del Corazón de Jesús Nicol Goñi e Marianne Cope.

All'inizio della cerimonia, il Cardinale Saraiva Martins, per incarico di Papa Benedetto XVI, ha dato lettura della Lettera Apostolica con la quale il Sommo Pontefice ha iscritto nell'albo dei Beati le due Serve di Dio.

Nell'omelia il Porporato ha ricordato la Solennità di Pentecoste che si celebra oggi ed ha sottolineato che gli Apostoli "fecero l'esperienza dello Spirito Santo e divennero testimoni di Cristo morto e risorto, missionari per le vie del mondo. La stessa esperienza si ripete in tutti coloro che, accogliendo Cristo, si aprono a Dio e all'umanità; si ripete soprattutto nei santi, sia in quelli anonimi sia in quelli che sono stati elevati agli onori degli altari. I santi sono i capolavori dello Spirito che scolpisce il volto di Cristo e infonde nel loro cuore la carità di Dio".

Della Beata spagnola Ascensión del Corazón de Jesús Nicol Goñi (1868-1940), Vergine, Cofondatrice delle Suore Missionarie Domenicane del Rosario "una delle grandi missionarie del secolo passato", il Cardinale ha detto che: "desiderò appartenere esclusivamente a Dio, consacrandosi come monaca domenicana nel Monastero di Santa Rosa di Huesca, in Spagna". Ricordando che all'età di 45 anni il Signore la chiamò ad essere missionaria in Perù, il Cardinale Saraiva Martins ha affermato: "Con entusiasmo giovanile e fiducia totale nella Provvidenza, lasciò la sua patria e si dedicò alla missione evangelizzatrice, estendendo a tutto il mondo il suo slancio missionario, a partire dal continente americano. La sua generosa ed incisiva opera, di vasta portata, lasciò una profonda impronta nella storia missionaria della Chiesa".

"Collaborò con il Vescovo Domenicano Ramón Zubieta, nella fondazione delle Suore Missionarie Domenicane del Rosario, Congregazione di cui fu la prima Superiora Generale. La sua vita missionaria fu ricca di sacrifici, rinunce e frutti apostolici. (...) Sostenuta da una fede viva e da una fervente devozione al Sacro Cuore di Gesù e a Nostra Signora del Rosario, si impegnò per la salvezza delle anime, con completa abnegazione. Esortava frequentemente le sue consorelle a comportarsi nello stesso modo, affermando che non si salvano le anime senza il nostro sacrificio personale".

Della Beata Marianne Cope (1838-1918), Vergine, delle Sister of Saint Francis, Syracuse, NY. U.S.A., nata in Germania ed emigrata da bambina negli Stati Uniti d'America, il Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi ha sottolineato che: "L'incontro di Madre Marianne con i malati di lebbra avvenne quando aveva già percorso una lunga strada nella sequela di Cristo. Da vent'anni apparteneva alla Congregazione delle Suore del Terz'Ordine di San Francesco di Syracuse nello Stato di New York".

Ricordando che Dio la chiamò "ad una donazione più radicale, ad un servizio missionario più rischioso", quando rispose all'invito del Vescovo di Honolulu che cercava suore di buona volontà per assistere i malati di lebbra nell'isola di Molokai (Hawai), la Beata Marianne "lasciò tutto e si abbandonò completamente alla volontà di Dio. (...) Collaborò con il Beato Damiano de Veuster", noto come l'Apostolo dei lebbrosi ed "amò i malati di lebbra più di se stessa. Li servì, li educò, li guidò con intelligenza, amabilità e fortezza. In loro vedeva il volto sofferente di Gesù. Ricalcò le orme del buon samaritano e divenne 'la madre dei lebbrosi'".

Al termine dell'omelia, il Cardinale Saraiva Martins ha sottolineato che le due nuove Beate "hanno portato nel mondo i frutti e i segni della presenza dello Spirito Santo, hanno parlato il linguaggio della verità e dell'amore, il solo capace di abbattere le barriere della cultura e della razza e di ricostruire l'unità della famiglia umana, dispersa dall'orgoglio, dalla volontà di potenza, dal rifiuto della sovranità di Dio".
.../BEATIFICAZIONI/SARAIVA MARTINS VIS 20050516 (650)

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