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lunedì 12 ottobre 2009

DECIMA CONGREGAZIONE GENERALE


CITTA' DEL VATICANO, 10 OTT. 2009 (VIS). La Decima Congregazione Generale della II Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi, si è tenuta questa mattina dell'Aula del Sinodo. Presidente Delegato di turno è stato il Cardinale Wilfrid Fox Napier, O.F.M., Arcivescovo di Durban (Sud Africa). Erano presenti all'Assemblea 211 Padri Sinodali

  Di seguito riportiamo estratti di alcuni interventi.

VESCOVO ALMACHIUS VINCENT RWEYONGEZA, DI KAYANGA  (TANZANIA). "I matrimoni misti hanno fomentato il sorgere di incomprensioni tra i sacerdoti cattolici e i pastori di diverse comunità cristiane. Inoltre, il problema irrisolto della scarsa conoscenza degli obblighi dei sacerdoti cattolici, dispute su dove debbano essere celebrati i sacramenti gettano le prime basi di divisione su come praticare la propria fede. Nella maggior parte di questi matrimoni, i genitori sono divisi perché entrambi vorrebbero battezzare e crescere i figli nella propria fede. C'è una crescente tendenza da parte dei genitori, in molti matrimoni misti, a ignorare la tradizione comune di trasmettere valori cristiani. (...) È giunto il momento che la posizione della Chiesa riguardo ai matrimoni misti venga rivista e riesaminata la catechesi sui matrimoni misti. Se questi due passi per tutelare la famiglia non vengono intrapresi, gli sforzi per promuovere la riconciliazione, la giustizia e la pace rimarranno inadeguati".

ARCIVESCOVO TELESPHORE GOERGE MPUNDU, DI LUSAKA (ZAMBIA). "Nello Zambia, le donne sono troppo spesso vittime di abusi, violenze domestiche che talvolta portano alla morte, pratiche culturali e consuetudinarie discriminatorie e leggi scritte palesemente pregiudiziali verso di loro. Noi vescovi dobbiamo parlare in modo più chiaro e insistente in difesa della dignità delle donne alla luce delle Scritture e della Dottrina sociale della Chiesa. (...) Per promuovere il rispetto delle donne e la loro integrazione nelle strutture ecclesiali di responsabilità, decisionali e progettuali, invitiamo il Sinodo a raccomandare a tutte le diocesi di istituire o consolidare l'apostolato familiare e gli uffici che trattano il problema femminile, rendendoli operativi e pienamente funzionanti".

VESCOVO GABRIEL LEKE ABEGUNRIN, DI OSOGRO (NIGERIA). "Una delle più grandi sfide di cui questo Sinodo deve esaminare è il la sorte di un considerevole numero di immigrati africani presenti in tutti i paesi dell'Occidente. Poiché la crisi economica ha colpito, molti di questi paesi occidentali hanno emesso leggi di difesa e strutture per far rinascere le proprie economie. Sfortunatamente fra questi metodi, le legislazioni create quasi negano i diritti umani degli immigrati, specialmente quelli provenienti dall'Africa. In Italia, in particolare, l'immigrazione senza regole è stata considerata un crimine e l'assistenza per gli immigrati da parte di organizzazioni volontarie di carità, sono state volontariamente messe da parte. (...) In Africa, da Nord a Sud, da est a Ovest, i nostri giovani sono la forza maggiore ma anche le prime vittime della violenza etnica, del genocidio, del banditaggio armato, della criminalità, del traffico di esseri umani, della corruzione e del malgoverno. In tutto ciò, la profetica voce della Chiesa deve essere ascoltata senza ambiguità".

VESCOVO JOSEPH EFFIONG EKUWEM, DE UYO (NIGERIA). "San Paolo Apostolo ci ricorda che noi lottiamo con le principalità ed i poteri dei governanti dell'oscurità e ci domanda di armarci per resistere alla manipolazione. (...) La Chiesa ha riorganizzato ciò ed ha fornito riti di esorcismo e ha accettato gli esorcisti. Ciò sembra caduto in disuso negli ultimi decenni. (...) Ogni ordinario dovrebbe nominare un esorcista per la sua chiesa particolare. Noi dobbiamo al nostro popolo, secondo il nostro incarico di insegnamento, dobbiamo insegnare e salvare  dalle fauci del falso credo e terribili pratiche occulte come me magia".

ARCIVESCOVO DENIS KIWANUKA LOTE, DI TORORO (UGANDA). "Altrove nel mondo ci viene detto che il cambiamento climatico è causato da culture intensive, smaltimento improprio dei rifiuti e i rifiuti industriali. Il risultato di tutto ciò è la desertificazione, l'esaurimento delle falde acquifere e la contaminazione dell'acqua e le malattie. (...) Il mondo fisico ha leggi che bisogna rispettare. (...) Per questa ragione la Chiesa in Africa deve attraverso il presente Sinodo seriamente affrontare la questione del cambiamento climatico come obbligo morale per tutti. Questo Sinodo deve trovare modi di riconciliazione fra la terra quale vittima e uomo come il colpevole".

  Di seguito sono intervenuti alcuni auditori. Riportiamo il discorso pronunciato di uno di essi.

SUOR JACQUELINE MANYI ATABONG, ASSISTENTE DELLA SUPERIORA GENERALE DELLE SORELLE DI SANTA TERESA DEL BAMBINO GESÙ, DELLA DIOCESI DI BUEA, COORDINATRICE PER L'AFRICA DELLA COMMISSIONE CATTOLICA INTERNAZIONALE PER LA CURA PASTORALE DEI PRIGIONIERI, DOUALA, (CAMERUN)."Sappiamo che molte  nostre prigioni sono prigioni sotterranee e sono sovrappopolate di poveri e persone svantaggiate. Sono strutturalmente inadeguate e perpetrano pratiche che sono disumanizzanti, volente, soppressive e possono alle volte causare la morte. I diritti dei prigionieri non vengono rispettati e il reinserimento di ex prigionieri è una esperienza sfibrante. Sappiamo che in molte diocesi l'apostolato dei prigionieri o non esiste, o è scarsamente organizzato, con pochi elementi o poco personale addestrato ed hanno un supporto minimo o nullo da parte delle autorità della Chiesa e dello Stato. La chiesa per meglio realizzare il suo ministero di riconciliazione, ha bisogno  di essere più che mai una comunità riconciliata, un luogo dove non solo si proclama la riconciliazione ma viene vissuta in modo autentico. La Chiesa deve profittare di ogni opportunità per assicurarsi che l'apostolato per coloro che hanno commesso un crimine non sia trascurato. Cristo condanna ogni legge o pratica che non salva la vita umana. Molte delle nostre istituzioni carcerarie non promuovono la vita. Se noi in quanto Chiesa potendo far qualcosa, non la facciamo, dobbiamo rispondere a nostro Signore".
SE/DECIMA CONGREGAZIONE/...                               VIS 20091012 (220)


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