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lunedì 19 dicembre 2005

RIFLESSIONI SUL RUOLO DEI LAICI NELLA CHIESA


CITTA' DEL VATICANO, 17 DIC. 2005 (VIS). Nel ricevere questa mattina il terzo gruppo di Presuli della Conferenza Episcopale della Polonia al termine della Visita "ad Limina Apostolorum", il Santo Padre ha presentato alcune riflessioni sul ruolo dei laici nella Chiesa.

Ribadendo che l'ambiente più fondamentale nella struttura della Chiesa è l'ambiente della parrocchia, il Papa ha affermato che: "La prima e più importante esigenza è che la parrocchia costituisca una 'comunità ecclesiale'. Anche se si tratta di parrocchie molto numerose, occorre fare ogni sforzo possibile affinché esse non si riducano a una massa di fedeli anonimi. Naturalmente nella realizzazione di tale compito è insostituibile il ruolo dei sacerdoti, e in modo particolare dei parroci. (...) È importante anche la partecipazione attiva dei laici nella formazione della comunità. (...) La collaborazione dei Consigli con i Pastori deve sempre svolgersi nello spirito di comune sollecitudine per il bene dei fedeli".

Il Santo Padre ha ribadito che è necessario "un vivo contatto dei Pastori con le diverse comunità di apostolato che operano nell'ambito della parrocchia. Non si può neppure dimenticare la necessità della collaborazione tra le comunità stesse. Mai dovrebbero esserci rivalità tra di esse".

"I Pastori della Chiesa" - ha proseguito il Pontefice - "devono fare ogni sforzo affinché il popolo loro affidato sia cosciente della grandezza di tale dono e si accosti con la maggiore frequenza possibile a questo Sacramento dell'amore sia nella Celebrazione eucaristica e nella comunione, che nell'adorazione". In merito il Papa ha invitato i sacerdoti a prendersi cura dei bambini e dei giovani che si accostano all'altare del Signore come chierichetti e lettori ed abbiano "sollecitudine pastorale anche per le ragazze che partecipano attivamente, nel loro ruolo, alla Liturgia. Questo servizio pastorale può portare molti frutti per le vocazioni sacerdotali e religiose".

Riguardo ai movimenti ecclesiali, Papa Benedetto ha ricordato il dovere del Vescovo diocesano di mantenere "un contatto vivo con essi, incoraggiandoli ad operare conformemente al carisma riconosciuto dalla Chiesa e a guardarsi, nello stesso tempo, dalla chiusura verso la realtà che li circonda". In quanto ai movimenti che hanno stabilito un contatto con le Chiese non cattoliche, il Papa ha affermato che occorre che "i Vescovi abbiano cura di fare interpretare correttamente l'ecumenismo. Esso deve sempre consistere nella ricerca della verità e non dei facili compromessi che possono portare i movimenti cattolici a perdere la propria identità".

Riguardo a coloro che occupano posti di primo piano nella società o che si dedicano alla politica, il Papa ha affermato che essi non possono rimanere privi di aiuto da parte della Chiesa ed ha ribadito la necessità che "si abbia una giusta visione dei rapporti tra la comunità politica e la Chiesa e che si faccia una chiara distinzione tra le azioni che i fedeli, individualmente o in gruppo, compiono in proprio nome, come cittadini, guidati dalla coscienza cristiana, e le azioni che essi compiono in nome della Chiesa in comunione con i loro pastori".

Il Papa ha concluso il suo discorso riferendosi alle varie forme di volontariato che portano aiuto ai malati, alle persone sole, ai portatori di handicap fisico o mentale. "So che in Polonia" - ha detto Benedetto XVI - "si sta sviluppando anche il volontariato che si propone come scopo la difesa della vita umana. (...) Tutti costoro attendono l'incoraggiamento e il sostegno morale da parte dei Vescovi, dei sacerdoti e di tutta la comunità dei credenti. Che esso non manchi!".

"Le missioni" - ha detto infine il Santo Padre - "sono un altro campo della vita della Chiesa, nel quale si impegnano i volontari. Sempre più numerosi laici partono per i paesi di missione, per lavorare lì secondo la loro preparazione professionale e i propri talenti, e allo stesso tempo per dare una testimonianza di amore cristiano agli abitanti delle più povere regioni del mondo. È un'attività degna di ammirazione e di riconoscimento".
AL/.../POLONIA VIS 20051219 (650)

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