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lunedì 8 marzo 2010

FARE LETTURA DIVERSA FATTI NELLA PROSPETTIVA FEDE


CITTA' DEL VATICANO, 7 MAR. 2010 (VIS). Di ritorno dalla visita pastorale alla Parrocchia romana di San Giovanni della Croce a Colle Salario, a mezzogiorno il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

  Nel commentare la prima lettura della liturgia di oggi, tratta dal Libro dell'Esodo, nella quale "Mosè, mentre pascola il gregge, vede un roveto in fiamme, che non si consuma", il Papa ha detto: "Dio si manifesta in diversi modi anche nella vita di ciascuno di noi. Per poter riconoscere la sua presenza è però necessario che ci accostiamo a lui consapevoli della nostra miseria e con profondo rispetto. Diversamente ci rendiamo incapaci di incontrarlo e di entrare in comunione con Lui".

  "Nel brano del Vangelo odierno" - ha spiegato il Papa - "Gesù viene interpellato circa alcuni fatti luttuosi: l'uccisione, all'interno del tempio, di alcuni Galilei per ordine di Ponzio Pilato e il crollo di una torre su alcuni passanti" ed ha affermato: "Di fronte alla facile conclusione di considerare il male come effetto della punizione divina, Gesù restituisce la vera immagine di Dio, che è buono e non può volere il male, e mettendo in guardia dal pensare che le sventure siano l'effetto immediato delle colpe personali di chi le subisce, afferma: 'Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo'".

  "Gesù invita a fare una lettura diversa di quei fatti" - ha spiegato Bendetto XVI - "collocandoli nella prospettiva della conversione: le sventure, gli eventi luttuosi, non devono suscitare in noi curiosità o ricerca di presunti colpevoli, ma devono rappresentare occasioni per riflettere, per vincere l'illusione di poter vivere senza Dio, e per rafforzare, con l'aiuto del Signore, l'impegno di cambiare vita".

  "La possibilità di conversione" - ha concluso il  Pontefice - "esige che impariamo a leggere i fatti della vita nella prospettiva della fede, animati cioè dal santo timore di Dio. In presenza di sofferenze e lutti, vera saggezza è lasciarsi interpellare dalla precarietà dell'esistenza e leggere la storia umana con gli occhi di Dio, il quale, volendo sempre e solo il bene dei suoi figli, per un disegno imperscrutabile del suo amore, talora permette che siano provati dal dolore per condurli a un bene più grande".

  Al termine della recita dell'Angelus il Papa ha rivolto parole di saluto ad un gruppo di pellegrini francesi ricordando in particolare le persone colpite dall'uragano che ha colpito la settimana scorsa la zona occidentale della Francia.
ANG/CONVERSIONE/...                               VIS 20100308 (450)

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