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lunedì 30 maggio 2011

UMANITÀ CONOSCE VERA GIOIA DOVE ARRIVA VANGELO

CITTA' DEL VATICANO, 29 MAG. 2011 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare il Regina Cæli con le migliaia di fedeli convenuti in Piazza San Pietro.

  Nelle Sesta Domenica di Pasqua, il Papa ha commentato il brano degli Atti degli Apostoli, che narra come "Filippo, uno dei diaconi, raggiunse una città della Samaria. Là predicò Cristo risorto, e il suo annuncio fu accompagnato da numerose guarigioni, così che la conclusione dell'episodio è molto significativa: 'E vi fu grande gioia in quella città'. Ogni volta ci colpisce questa espressione, che nella sua essenzialità ci comunica un senso di speranza; come dicesse: è possibile! È possibile che l'umanità conosca la vera gioia, perché là dove arriva il Vangelo, fiorisce la vita".

  "Filippo e gli altri discepoli, con la forza dello Spirito Santo, fecero nei villaggi della Palestina ciò che aveva fatto Gesù: predicarono la Buona Notizia e operarono segni prodigiosi. Era il Signore che agiva per mezzo loro. Come Gesù annunciava la venuta del Regno di Dio, così i discepoli annunciarono Gesù risorto, professando che Egli è il Cristo, il Figlio di Dio, battezzando nel suo nome e scacciando ogni malattia del corpo e dello spirito".

  "Leggendo questo brano" - ha affermato il Pontefice - "viene spontaneo pensare alla forza risanatrice del Vangelo, che nel corso dei secoli ha 'irrigato', come fiume benefico, tante popolazioni. Alcuni grandi Santi e Sante hanno portato speranza e pace ad intere città - pensiamo a san Carlo Borromeo a Milano, al tempo della peste; alla beata Madre Teresa a Calcutta; e a tanti missionari, il cui nome è noto a Dio, che hanno dato la vita per portare l'annuncio di Cristo e far fiorire tra gli uomini la gioia profonda".

  "Mentre i potenti di questo mondo cercavano di conquistare nuovi territori per interessi politici ed economici" - ha proseguito il Pontefice - "i messaggeri di Cristo andavano dappertutto con lo scopo di portare Cristo agli uomini e gli uomini a Cristo, sapendo che solo Lui può dare la vera libertà e la vita eterna. Anche oggi la vocazione della Chiesa è l'evangelizzazione: sia verso le popolazioni che non sono state ancora 'irrigate' dall'acqua viva del Vangelo; sia verso quelle che, pur avendo antiche radici cristiane, hanno bisogno di nuova linfa per portare nuovi frutti, e riscoprire la bellezza e la gioia della fede".

  "Cari amici, il beato Giovanni Paolo II" - ha ricordato il Santo Padre - "è stato un grande missionario, come documenta anche una mostra allestita in questo periodo a Roma. Egli ha rilanciato la missione 'ad gentes' e, al tempo stesso, ha promosso la nuova evangelizzazione".

  Al termine della recita del Regina Coeli, il Papa ha ricordato che: "Ieri, a Cerreto Sannita, è stata proclamata Beata Suor Maria Serafina del Sacro Cuore di Gesù, al secolo Clotilde Micheli. Originaria del Trentino" che "fondò in Campania l'Istituto delle Suore della Carità degli Angeli. Mentre ricordiamo il centenario della sua nascita al Cielo, ci rallegriamo con le sue figlie spirituali e con tutti i suoi devoti".

  Rivolgendosi ai pellegrini di lingua polacca, Benedetto XVI ha ricordato che: "Ieri ricorreva il 30° anniversario della morte del cardinale Stefan Wyszy?ski, il Primate del Millennio. Invocando il dono della sua beatificazione, impariamo da lui il totale abbandono alla Madre di Dio. La sua fiducia espressa con le parole: 'Tutto ho posto su Maria' sia per noi un particolare modello. Ricordiamo questo al termine del mese di maggio dedicato in modo particolare alla Madonna".
ANG/                                       VIS 20110530 (590)

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