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venerdì 22 ottobre 2010

SLOVENIA: PATRIMONIO CRISTIANO CONSOLAZIONE E SPERANZA

CITTA' DEL VATICANO, 22 OTT. 2010 (VIS). “L’integrazione della Nazione slovena nell’Unione Europea, che si è compiuta in questi anni in modo sempre più organico, ha tra i suoi presupposti fondamentali le comuni radici cristiane del ‘vecchio continente’”, ha detto il Papa alla nuova Ambasciatrice della Repubblica di Slovenia presso la Santa Sede, Signora Maja Marija Lovrencic Svetek, che ha presentato questa mattina le Lettere Credenziali.

“Guardando alla storia del popolo sloveno” – ha proseguito il Pontefice – “ emerge con evidenza l’impronta dei valori morali e spirituali del cristianesimo (...) Questo patrimonio ha costituito, anche nei momenti più difficili e dolorosi, un costante fermento di conforto e di speranza, ed ha sostenuto la Slovenia nel suo cammino verso l’indipendenza, dopo la caduta del regime comunista”.

“In quel periodo” – ha ricordato il Pontefice – “la Santa Sede ha voluto essere particolarmente vicina alla Nazione slovena” ed ha sottolineato, citando il discorso dell’Ambasciatrice, che “’le relazioni tra la Repubblica di Slovenia e la Santa Sede sono state buone fin dall’inizio e continuano ad essere tali ancora oggi’. Auspico, pertanto, che in questo contesto possano trovare soluzione tutte le problematiche non ancora risolte con l’’Accordo’ firmato il 14 dicembre 2001”.

“Nell’esercizio delle prerogative democratiche, la Slovenia ha ottenuto un certo benessere economico, che ha consentito di consolidare la pacifica convivenza civile e sociale. Con compiacimento ho appreso la notizia” – ha proseguito il Papa – “della recente approvazione della legge riguardante la questione dei cosiddetti ‘cancellati’, che, in molti casi, si sono trovati in situazioni assai difficili. Si tratta di un importante passo avanti nel tentativo di condurre a soluzione i casi di quanti hanno perduto il diritto alla residenza, al lavoro e all’assistenza sanitaria. Incoraggio a continuare in questa direzione e auspico che si lavori per alleviare le loro sofferenze”.

Riferendosi ancora alle parole dell’Ambasciatrice circa “l’impegno per il bene dell’uomo (che) accomuna nella loro azione la Sede Apostolica e la Repubblica di Slovenia”, il Papa ha sottolineato che: “la Santa Sede incoraggia le iniziative assunte nelle sedi internazionali per promuovere la pace e la giustizia, per superare i disaccordi e per intensificare le relazioni costruttive. A questo riguardo, mi piace salutare come un positivo passo il recente ingresso della Slovenia nell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, importante testimonianza di apertura e della volontà di collaborare con le altre nazioni”.

“La missione specifica della Chiesa Cattolica, che esercita in terra slovena come in ogni parte del mondo” – ha detto ancora il Papa – “è quella di annunciare il Vangelo e di portare ad ogni uomo la salvezza che viene dal Signore Gesù. Un segno della vivacità della Chiesa in Slovenia è stato il Congresso Eucaristico Nazionale recentemente celebrato, (...) a Celje. (...) Momento culminante (...) è stata la beatificazione del giovane Lojze Grozde, martirizzato in odio alla fede in un periodo molto difficile della storia del Paese”.

“Ulteriori manifestazioni della vitalità della Comunità ecclesiale in terra slovena sono le numerose opere pastorali e caritative presenti nei vari contesti sociali (...) Colgo l’occasione” – ha concluso il Pontefice – “per indirizzare un caloroso saluto a tutti i cattolici del Suo Paese; attraverso le varie iniziative, essi si impegnano ad aiutare tutti ad approfondire il senso spirituale dell’esistenza e desiderano contribuire alla costruzione di una società sempre più giusta e più solidale, nel rispetto delle convinzioni e delle pratiche religiose di ciascuno”.
CD/ VIS 20101022 (560)

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