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lunedì 27 gennaio 2003

CHE LO SPIRITO CI GUIDI SULLA VIA DELL'ECUMENISMO


CITTA' DEL VATICANO, 27 GEN. 2003 (VIS). Questa sera, alle 18:00, Festa della Conversione di San Paolo, il Santo Padre Giovanni Paolo II, con la partecipazione dei Rappresentanti di altre Chiese e Comunità Ecclesiali di Roma, ha celebrato i Secondi Vespri nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, per la chiusura della "Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani". Il Santo Padre ha rivolto parole di saluto agli "amati fratelli e sorelle delle Chiese e Comunità ecclesiali presenti a Roma, uniti dall'unico Battesimo nel Signore Gesù Cristo".

Giovanni Paolo II ha iniziato l'omelia ricordando che il tema della Settimana di Preghiera: "Noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta" è stato tratto dalla Seconda Lettera di San Paolo ai Corinzi ed ha affermato che: "A tutti i cristiani, pertanto, è chiesto di proseguire nel pellegrinaggio terreno senza lasciarsi sopraffare dalle difficoltà e dalle afflizioni, con la certezza di poter superare ogni ostacolo grazie all'aiuto e alla potenza che viene dall'Alto".

"Come cristiani" - ha proseguito il Pontefice - "siamo consapevoli di essere chiamati a rendere al mondo la testimonianza del 'glorioso Vangelo' che Cristo ci ha insegnato. In suo nome, uniamo i nostri sforzi per servire la pace e la riconciliazione, la giustizia e la solidarietà, specialmente al fianco dei poveri e degli ultimi della terra".

Rendendo grazie a Dio "per i tanti e abbondanti frutti che Egli, (….), ha profuso sul cammino dell'ecumenismo", il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricordato la Giornata di preghiera per la pace nel mondo, tenutasi ad Assisi un anno fa, e gli Incontri dell'anno passato con i Rappresentanti di altre Chiese, in particolare gli incontri con le Chiese Ortodosse e con l'Arcivescovo di Canterbury, Dottor Carey, "al termine del suo mandato".

"Al tempo stesso" - ha commentato il Papa - "non possiamo non riconoscere con realismo le difficoltà, i problemi e le delusioni che tuttora incontriamo. Succede così di avvertire a volte una certa stanchezza, una carenza di fervore, mentre vivo resta il dolore di non poter ancora condividere la Mensa eucaristica".

"Nell'attuale situazione dell'ecumenismo" - ha sottolineato il Pontefice - "è importante considerare che solo lo Spirito di Dio è in grado di darci la piena unità visibile. (…) Ecco perché va sottolineata l'importanza dell'ecumenismo spirituale. (…) Ciò non significa in alcun modo sminuire o addirittura trascurare il dialogo teologico, che ha recato abbondanti frutti negli ultimi decenni. (…) L'ecumenismo spirituale apre gli occhi e i cuori alla comprensione della verità rivelata, rendendoci capaci di riconoscerla e di accoglierla anche grazie alle argomentazioni degli altri cristiani".

Successivamente il Santo Padre ha sottolineato gli "incoraggianti segni di promettente ripresa della vita spirituale" nelle Comunità ecclesiali dell'Oriente e dell'Occidente. "Né vanno dimenticati" - ha aggiunto - "i casi in cui ecclesiastici di altre Chiese frequentano le Università cattoliche: ospiti dei nostri seminari, essi prendono parte alla vita degli studenti in conformità con la vigente disciplina ecclesiale".

Nelle frasi conclusive dell'omelia, il Santo Padre riferendosi al cammino dell'Ecumenismo, ha detto: "Proseguiamo, pertanto, con coraggio e pazienza su questo cammino, confidando nella potenza dello Spirito! Non spetta a noi fissare i tempi e le scadenze; ci basta la promessa del Signore".
HML/PREGHIERA UNITÀ CRISTIANI/… VIS 20030127 (540)

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