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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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martedì 4 ottobre 2005

TERZA CONGREGAZIONE GENERALE


CITTA' DEL VATICANO, 4 OTT. 2005 (VIS). La Terza Congregazione Generale del Sinodo dei Vescovi sull'Eucaristia è iniziata alle 9:00 nell'Aula del Sinodo, alla presenza del Papa e di 243 padri sinodali. Il presidente delegato di turno è stato il cardinale Juan Sandoval Iniguez, arcivescovo di Guadalajara (Messico). La riunione si è chiusa alle 12:30.

Seguono estratti di alcuni dei discorsi pronunciati:

VESCOVO JUAN ABELARDO MATA GUEVARA, SEGRETARIO DELLA CONFERENZA EPISCOPALE DI NICARAGUA. "La secolarizzazione come processo culturale è penetrato nei nostri ambienti. Sta minando il patrimonio culturale del nostro popolo, alcuni segni sono già evidenti nella realtà che viviamo: esiste una piaga sociale che disumanizza l'ambiente e lo rende immorale a causa dell'allontanamento da Dio e del rifiuto dei principi cristiani. (...) Siamo invasi inoltre dalla propaganda asfissiante del consumismo che contrasta con la nostra realtà opacizzata e si impongono a noi l'idolatria del denaro e del piacere. (...) I danni causati dalla diffusione del secolarismo di detti ambienti, sottolineano l'urgenza di una coraggiosa evangelizzazione in tutti gli ambienti sociali, capace di trasformare e umanizzare tali strutture in modo che esse tornino alla loro vera unità in Cristo. (...) L'Anno dell'Eucaristia ci ha invitato costantemente a un rinnovamento dello spirito di comunione, nella riconciliazione e nell'amore fraterno, nella solidarietà e nello spirito missionario. (...) Dunque la celebrazione di questo Anno eucaristico è per noi un forte richiamo all'unità e alla comunione di tutta la Chiesa in Nicaragua, a un ritorno alle radici della fede cristiana che ha reso feconde le nostre comunità".

VESCOVO PAUL-ANDRE DUROCHER, DI ALEXANDRIA-CORNWALL (CANADA). "La croce di Cristo, formata da un tronco e da una trave, ricorda le due dimensione della morte salvifica del Cristo: verticale, la glorificazione del Padre; orizzontale, la salvezza dell'umanità. (...Occorre quindi sviluppare queste dimensioni dossologica e missionaria coltivando l'arte di officiare, ponendo particolare attenzione alla possibilità di lode e di apertura sul mondo già presenti nel cuore della liturgia, con la libertà di sviluppare nuove formule di preghiera, nuovi prefazi o un nuovo rito di congedo. Tutto questo con l'intento di mettere in atto nella celebrazione quello che già la croce astile simbolizza".

ARCIVESCOVO PEDRO RICARDO BARRETO JIMENO, DI HUANCAYO (PERU'). "Nel mondo attuale c'è angoscia e delusione davanti al fallimento delle speranze umane, legate all'ambiente e alla povertà estrema perchè "Dio è stato allontanato dalla vita pubblica", per questo "la crisi ecologica non è solo un problema scientifico e tecnico, ma anche principalmente etico e morale". La convinzione della Chiesa è che "la tecnologia che contamina, può anche non contaminare; la produzione che accumula, può anche distribuire equamente, a condizione che prevalga l'etica del rispetto della vita, della dignità dell'uomo e dei diritti delle generazioni umane presenti e future". (...) Come "frutto della terra", il pane e il vino rappresentano la creazione che ci è stata affidata dal nostro Creatore. Per questo motivo l'Eucaristia è in relazione diretta con la vita e con la speranza dell'umanità e deve essere una preoccupazione costante della Chiesa e un segnale di autenticità eucaristica. (...) La fede in Cristo risuscitato fa sì che l'Eucaristia sia "un progetto di solidarietà" per condividere i beni con i più poveri e vivere la spiritualità eucaristica nella Chiesa".

CARDINALE JORGE ARTURO MEDINA ESTEVEZ, PREFETTO EMERITO. "Intimamente unita alla natura sacrificale è la dimensione propiziatoria della celebrazione eucaristica, tanto a favore dei vivi che dei morti. Il rito delle esequie è rivolto interamente al sostegno dell'anima di colui che muore ed è un uso erroneo trasformare l'omelia in un elogio della persona defunta".

VESCOVO CLEMENT FECTEAU, DI STE-ANNE-DE-LA-POCATIERE (CANADA). "L'Instrumentum Laboris, al numero 38, sollecita nuovamente la presente assemblea sinodale ad affermare che "la presenza permanente e sostanziale del Signore nel sacramento non è tipologica o metaforica."A questo proposito è giusto che si chieda "di spiegare la teologia della consacrazione" per facilitare il dialogo ecumenico e per renderne più facile la comprensione ai cattolici stessi. (...) Spesso accade che si consideri l'Eucaristia come un qualcosa di statico quando invece si tratta di una realtà dinamica. L'Eucaristia non è solo la persona di Cristo - non solamente presente - ma in azione costante e permanente di sacrifico anche se sotto forma di memoriale. E' auspicabile che degli specialisti suggeriscano un nuovo linguaggio su questo aspetto".

VESCOVO PETER KANG U-IL, DI CHEJU (COREA). "Per quanto riguarda la Chiesa in Corea, la partecipazione dei bambini all'Eucaristia cala drasticamente con l'aumentare dell'età. I bambini che non vengono a Messa dicono di non farlo perché la Messa è troppo noiosa e poco interessante. Anche gli adulti lo affermano, e siccome la trovano molto tediosa, non si sentono motivati a parteciparvi. La nostra priorità quindi è quella di giustificare e far crescere nel cuore dei cattolici il desiderio e l'anelito di partecipare all'Eucaristia. (...) Al fine di trasmettere al popolo moderno il mistero eucaristico, non è sufficiente applicare rigorosamente regole e regolamenti riguardo alla celebrazione del Sacramento. Da parte nostra, noi vescovi dobbiamo adoperarci più attivamente alla ricerca di strumenti che rendano agevole ai cattolici di oggi l'esperienza del valore autentico dell'Eucaristia, la piena partecipazione ad essa, e l'esperienza della gioia che infonde".
SE/TERZA CONGREGAZIONE/... VIS 20051004 (840)

SECONDA CONGREGAZIONE GENERALE


CITTA' DEL VATICANO, 3 OTT. 2005 (VIS). La seconda Congregazione Generale della XI° Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi è cominciata alla 16:30 nell'Aula del Sinodo. Il Papa ha assistito agli interventi liberi, che si sono svolti dalle 18:00 alle 19:00. Il presidente delegato di turno è stato il cardinale Francis Arinze. In questa riunione erano presenti 241 padri sinodali.

Di seguito riportiamo estratti degli interventi di questa congregazione:

CARDINALE JOSE' SARAIVA MARTINS, PREFETTO DELLA CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI. "L'Eucaristia è prima di tutto, la sorgente più profonda, sublime e radicale comunione con il Redentore. (...) Ma l'intima e misteriosa comunione con Cristo realizzata nell'Eucaristia, non può essere nè compresa nè pienamente vissuta, al di fuori della "comunione ecclesiale". La prima porta necessariamente alla seconda. (...) L'Eucaristia, dunque, unendo vitalmente gli uomini a Cristo, li unisce anche tra di loro. Lo stesso Cristo diviene, nell'Eucaristia, vincolo vivente tra i membri del suo Corpo. L'Eucaristia abbatte tutte le barriere culturali e sociali, per fare di tutti coloro che lo ricevono una sola comunità di fede, di speranze e di amore, per incamminarli verso quell'unità che trova il suo modello e la sua perfezione nell'unità della stessa SS.Trinità. (...) Mai come nella celebrazione eucaristica, la Chiesa è, ed appare, così perfettamente una, una koinonia, una comunione. La Chiesa è una perchè una è l'Eucaristia".

VESCOVO PHILIPPE GUENELEY, DI LANGRES (FRANCIA). "Una delle principali preoccupazioni dei Vescovi nelle comunità cristiane è la preparazione all'Eucaristia. Questa preparazione si relaziona con i bambini che si preparano alla Prima Comunione, così come anche i giovani e gli adulti, ai quali si propone un cammino catecumenale adeguato alla propria età, che li conduce progressivamente alla celebrazione dei sacramenti dell'iniziazione cristiana e, tra questi, c'è l'Eucaristia. (...) C'è da sperare che il Sinodo insista sulla stretta relazione tra il battesimo e l'Eucaristia, affinchè quest'ultima si manifesti come il culmine della vita battesimale.(...) Se la pratica eucaristica è debole vuol dire che il significato dell'Eucaristia non è stato scoperto. C'è bisogno di proporrre degli approfondimenti che introducano all'Eucaristia, per completare un'autentica pedagogia".

REVERENDO P. JOSEPH WILLIAM TOBIN, C.SS.R., SUPERIORE GENERALE DELLA CONGREGAZIONE DEL SANTISSIMO REDENTORE. "L'Instrumentum Laboris fa spesso riferimento al rapporto tra Eucaristia e Penitenza, e spesso il rapporto tra i due sacramenti è presentato come motivo di preoccupazione. Come possiamo aiutare le persone a riacquistare affetto per il sacramento della Penitenza e apprezzare il dono dell'Eucaristia come somma motivazione per amare Dio che si è donato a noi? (...) Le realtà umane di entrambi i sacramenti sono importanti, ma non tanto fondamentali quanto il fatto che i sacramenti ricevono il loro significato più profondo dal Mistero Pasquale di Cristo, che è la chiave per comprendere la Presenza Reale di Cristo nell'Eucaristia e la liberazione dai vincoli dei peccati gravi attraverso il sacramento della Penitenza".

ARCIVESCOVO BRUNO FORTE, DI CHIETI - VASTO (ITALIA) "Il capitolo II della Parte I dell'Instrumentum laboris è dedicato al tema "Eucaristia e comunione ecclesiale": in particolare il n. 11 tratta del mistero eucaristico come "espressione di unità ecclesiale". In altri passaggi si tocca il rapporto fra eucaristia e Chiesa. (...) Nonostante questi richiami, mi sembra che restino poco valorizzate le potenzialità dell'ecclesiologia eucaristica, di quel rapporto, cioè, fra l'Eucaristia e la Chiesa, che è stato concepito dalla grande Tradizione cristiana come costitutivo ed essenziale per l'essere e l'agire della Chiesa stessa.(...) Ci si chiede come nel Sinodo dei Vescovi la "sinodalità" o "collegialità" dei Vescovi "cum Petro et sub Petro", fondata ed espressa nella "communio" eucaristica delle Chiese nell'unica Chiesa, possa essere espressa e realizzata al meglio. Spetta, peraltro, al Vescovo della Chiesa che presiede nell'amore, il Papa, indicare o stabilire altre forme possibili che favoriscano l'esercizio della collegialità episcopale nella luce della "communio" generata ed espressa dalla sinassi eucaristica".

VESCOVO SALVATORE FISICHELLA, AUSILIARE DI ROMA, RETTORE MAGNIFICO DELLA PONTIFICIA UNIVERSITA' LATERANENSE DI ROMA (ITALIA). "In un periodo come il nostro, carico di una cultura che impone l'acquisizione di ogni cosa solo in forza del desiderio del possesso o, viceversa, che pretende il diritto solo per il fatto di vedere attuato un desiderio, l'eucaristia esprime come porsi dinanzi all'essenziale della vita attraverso un comportamento che si fa forte della "gratuità". Senza questa riscoperta difficilmente si potrà pensare di raggiungere nel futuro obiettivi che qualifichino l'esistenza personale e creino progresso per l'intera storia dell'umanità. (...) Fino alla venuta del Signore siamo chiamati a rendere partecipi tutti del mistero che celebriamo. Esso richiede la capacità di trasformare il mondo in modo tale che ognuno possa esprimere al meglio se stesso. Ciò richiede la possibilità di sapere andare incontro all'altro, condividendo il suo cammino di ricerca della verità e diventando per ciascuno compagno di strada; nel rispetto dei tempi di ognuno, comunque, il credente sa indicare la strada per trovare la risposta definitiva alla domanda di senso".

ARCIVESCOVO TADEUSZ KONDRUSIEWICZ, DI MADRE DI DIO A MOSCA (FEDERAZIONE RUSSA). "La riforma liturgica ha permesso una partecipazione più cosciente, attiva e feconda dei fedeli all'Eucaristia. Però, con gli aspetti positivi essa ne ha portati anche di negativi. L'insufficiente disciplina e coscienza liturgica nella celebrazione dell'Eucaristia influisce negativamente anche sui rapporti ecumenici. La violazione delle norme liturgiche offusca la fede e la dottrina della Chiesa sull'Eucaristia, e porta al tradimento della regola "Lex orandi - Lex credendi". (...) Papa Benedetto XVI richiama alla devozione eucaristica e all'espressione coraggiosa e chiara della fede nella presenza reale del Signore, soprattutto nella sua solennità e correttezza. Perciò è necessario accettare il fatto che la Liturgia ha un carattere "stabilito dall'alto e non libertario", che per sua essenza essa è "incorruttibile". (...) La vita liturgica richiede l'approvazione di un nuovo documento dottrinale con accento sull'osservanza delle norme liturgiche. Cristo non deve soffrire a causa degli abusi nella celebrazione dell'Eucaristia, che deve sempre essere accolta e vissuta dai fedeli come "sacrum", come rinnovazione misteriosa del Sacrificio di Cristo, come Sua energia salvifica che trasforma l'uomo e il mondo, come rafforzamento della fede e fonte di moralità".

ARCIVESCOVO CRISTIÁN CARO CORDERO, DI PUERTO MONTT (CILE) "La mia proposta è che, vista la stretta relazione teologica, spirituale e pastorale tra Eucaristia e il Sacramento della Penitenza, e tenendo conto delle ombre nel campo di quest'ultimo sacramento, si dedichi un anno al Sacramento della Penitenza, fissando come punti fondamentali: il significato del Dio vivo e vero, e la sua eclisse nella cultura moderna; la necessità di salvezza e l'annuncio di Gesù Cristo; (...) il senso del peccato che è diminuito o scomparso a causa della dimenticanza di Dio e del relativismo morale; la conversione e la virtù della penitenza; la direzione e l'accompagnamento spirituale; la celebrazione del Sacramento della Penitenza come incontro del peccatore che si converte delle sue miserie e di Dio che, nella sua misericordia in Cristo, lo accoglie e lo perdona; le condizioni per ricevere la S. Comunione; la vita nuova in Cristo, quali suoi discepoli e membri della Chiesa. Con riferimento al rapporto tra Eucaristia e Pastorale Vocazionale, propongo che nell'"Anno della Penitenza" i sacerdoti vengano stimolati e formati in modo da occuparsi della direzione spirituale dei giovani e da dedicare tempo al Sacramento della Riconciliazione che, insieme con l'Eucaristia, è fondamentale nella direzione spirituale".
SE/SECONDA CONGREGAZIONE/... VIS 20051004 (1190)

DOMENICA BEATIFICAZIONE DEL CARDINALE VON GALEN


CITTA' DEL VATICANO, 4 OTT. 2005 (VIS). Il Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, la prossima domenica, 9 ottobre, alle 9,30 nella Basilica di San Pietro presiederà la Santa Messa nel corso della quale sarà beatificato il Cardinale Clemente Augusto Von Galen (1878 - 1946), vescovo di Munster (Germania) che condannò i programmi di eutanasia e le persecuzioni contro gli ebrei del nazismo.

"Con la beatificazione di questo generoso pastore - dice la nota informativa dell'ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice - la Chiesa ci invita a imitare, la sua testimonianza coraggiosa e fedele nelle vicissitudini del nostro tempo" .

Al termine della cerimonia Benedetto XVI giungerà alla Basilica per venerare le reliquie del nuovo beato, salutare i parenti e impartire la benedizione apostolica.
OCL/BEATIFICAZIONE VON GALEN/SARAIVA VIS 20051004 (140)

COMMISSIONE PER L'INFORMAZIONE

CITTA' DEL VATICANO, 4 OTT. 2005 (VIS). Il Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, l'Arcivescovo Nikola Eterovic, ha comunicato alla fine della terza Congregazione Generale di questa mattina la composizione della Commissione per l'informazione:

Presidente
L'Arcivescovo John Patrick Foley, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali.

Vice-Presidente
Il Vescovo Sofron Stefan Mudry, emerito di Ivano-Frankivsk (Ucraina).
Il Vescovo Evaistus Thatho Bitsoane, di Qacha's Nek (Lesotho).
Il Vescovo Luciano Pedro Mendes De Almeida, S.I. (Brasile).
L'Arcivescovo Joseph Powathil, di Changanacherry (India).
Il Vescovo Franjo Komarica, di Banja Luka (Bosnia e Herzogovina).
Il Vescovo Arnold Orewae, coadiutore di Wabag (Papua Nuova Guinea).

Membri Ex-officio
L'Arcivescovo Nikola Eterovic, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi.
L'Arcivescovo Roland Minnerath, di Dijon (Francia).

Membro ex ufficio e Segretario
Dott. Joaquín Navarro-Valls, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede.
SE/COMMISSIONE INFORMAZIONE/... VIS 20051004 (130)

lunedì 3 ottobre 2005

STARE UNITI A DIO, VIVERE DELLA FORZA DELL'EUCARISTIA


CITTA' DEL VATICANO, 2 OTT. 2005 (VIS). Alle 9:30 di oggi, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre ha presieduto la Concelebrazione Eucaristica con i Padri Sinodali, in occasione dell'apertura della XI° Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, sul tema "L'Eucaristia: fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa". Hanno concelebrato con il Papa 55 cardinali, 7 patriarchi, 59 arcivescovi, 123 vescovi, 81 presbiteri.

Nell'omelia il Papa ha commentato la lettura di Isaia e il Vangelo del giorno, che offrono l'immagine della vigna. "Dio ci aspetta. (...) Proprio in quest'ora in cui (...) inauguriamo il Sinodo sull'Eucaristia, Egli ci viene incontro. Troverà una risposta? O accade con noi come con la vigna, di cui Dio dice in Isaia: "Egli aspettò che producesse uva, ma essa fece uva selvatica?". La nostra vita cristiana spesso non è forse molto più aceto che vino? Autocommiserazione, conflitto, indifferenza?".

Benedetto XVI ha spiegato che "l'uva buona che Dio si aspettava - come dice il profeta - sarebbe consistita nella giustizia e nella rettitudine. (...) L'uva selvatica sono invece la violenza, lo spargimento di sangue e l'oppressione che fanno gemere la gente sotto il giogo dell'ingiustizia". Nel Vangelo "la vite produce uva buona, ma gli affittuari la trattengono per sè. Non sono disposti a consegnarla al proprietario. (...) Noi uomini, ai quali la creazione è affidata in gestione, la usurpiamo. Vogliamo esserne i padroni in prima persona e da soli. Vogliamo possedere il mondo e la nostra stessa vita in modo illimitato. Dio ci è d'intralcio. O si fa di Lui una semplice frase devota o Egli viene negato del tutto, bandito dalla vita pubblica, così da perdere ogni significato".

"La tolleranza, che ammette per così dire Dio come opinione privata, ma gli rifiuta il dominio pubblico, la realtà del mondo e della nostra vita, non è tolleranza, ma ipocrisia. Laddove l'uomo si fa unico padrone del mondo e proprietario di se stesso, non può esistere la giustizia. Là può dominare solo l'arbitrio del potere e degli interessi".

Il Santo Padre ha segnalato che nelle letture di oggi, "il giudizio annunciato dal Signore Gesù si riferisce soprattutto alla distruzione di Gerusalemme nell'anno 70. Ma la minaccia di giudizio riguarda anche noi, la Chiesa in Europa, l'Europa e l'Occidente in generale. Con questo Vangelo il Signore grida anche nelle nostre orecchie le parole che nell'Apocalisse rivolse alla Chiesa di Efeso: "Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto" (2,5). Anche a noi può essere tolta la luce. (...) "Aiutaci a convertirci! Dona a tutti noi la grazia di un vero rinnovamento! Non permettere che la tua luce in mezzo a noi si spenga!".

"A questo punto però sorge in noi la domanda: "Ma non c'è nessuna promessa, nessuna parola di conforto nella lettura e nella pagina evangelica di oggi? E' la minaccia l'ultima parola?" No! La promessa c'è ed è questa: (...) "Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, porta molto frutto" (Gv 15,5). (...) E' questo il vero esito della storia della vigna di Dio. Dio non fallisce. Alla fine Egli vince, vince l'amore".

"Queste parabole sfociano alla fine nel mistero dell'Eucaristia, nella quale il Signore ci dona il pane della vita e il vino del suo amore e ci invita alla festa dell'amore eterno. (...) Se rimaniamo uniti a Lui, allora porteremo frutto anche noi, allora anche da noi non verrà più l'aceto dell'autosufficienza, della scontentezza di Dio e della sua creazione, ma il vino buono della gioia in Dio e dell'amore verso il prossimo".

Benedetto XVI ha terminato la sua omelia invocando la grazia del Signore affinchè durante il Sinodo "non soltanto diciamo cose belle sull'Eucaristia, ma soprattutto viviamo della sua forza".
SE/VIGNA:EUCARISTIA/... VIS 20051003 (620)

UN SINODO PIU' AGILE PER MIGLIORARE LA COLLEGIALITA'


CITTA' DEL VATICANO, 1 OTT. 2005 (VIS). L'Arcivescovo Nikola Eterovic, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, ha tenuto questa mattina una conferenza stampa per dare informazioni sulla XI° Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo "L'Eucaristia: fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa" che si apre domani con una Messa solenne, presieduta dal Santo Padre e concelebrata da 350 padri sinodali e altri partecipanti nella Basilica di S. Pietro.

Nel suo intervento l'Arcivescovo ha ricordato che il Sinodo sull'Eucaristia avviene nel 40° anniversario dell'istituzione sinodale fatta il 15 settembre 1965 da Paolo VI con il motu proprio "Apostolica sollicitudo".

A questa XI° Assemblea parteciperanno 256 padri sinodali provenienti da 118 paesi. E' il numero più alto di partecipanti ad un'assise sinodale, tra i quali 55 cardinali, 8 patriarchi, 82 arcivescovi, 123 vescovi, 36 presidenti delle Conferenze Episcopali, 12 religiosi. Vi sono poi 32 esperti e 27 uditori provenienti dai cinque continenti.

Il Prelato ha spiegato che 12 Chiese e comunità ecclesiali sono state invitate ad inviare i loro rappresentanti, di cui 10 finora hanno già indicato il loro nome e ha specificato "che i delegati fraterni che partecipano ai lavori possono intervenire, ma non votare, una prerogativa che spetta ai padri sinodali".

Dopo aver spiegato che sono previste 23 congregazioni generali e 7 sessioni per i circoli minori, ha ricordato che Benedetto XVI ha approvato alcune novità della metodologia sinodale per rendere più agevole e partecipativa e, dunque, ancora più collegiale l'assise sinodale. "Considerando che il sinodo durerà tre e non quattro settimane e il numero dei partecipanti è assai alto, si è reso necessario ridurre il tempo degli interventi dei padri sinodali da 8 a 6 minuti e il numero delle sessioni dei circoli minori".

Altra novità sono le discussioni libere nell'aula sinodale al termine delle Congregazioni generali giornaliere, cioè dalle 18 alle 19.

"Per motivi pratici, - ha concluso - sarà eseguita ad experimentum la votazione elettronica per le decisioni di minore importanza. L'aula del Sinodo è stata ammodernata e, in particolare, con miglioramento di luce, aria condizionata e video-servizi".
SE/NOVITA' SINODO EUCARISTIA/ETEROVIC VIS 20051003 (340)

PUNTO CHIAVE SINODO: MANTENERE CENTRALITA' DELL'EUCARISTIA


CITTA' DEL VATICANO, 3 OTT. 2005 (VIS). Il Cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia (Italia), ha presentato questa mattina alla Sala Stampa della Santa Sede il programma di lavoro della XI° Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi della quale è relatore.

Hanno anche preso parte nello stesso atto i vescovi Luis Antonio G. Tagle, di Imus (Filippine) e l'Arcivescovo Pierre-Antoine Paulo O.M.I., Coaudiatore di Port de Paix (Haiti).

Il Cardinale Scola, dopo avere illustrato i punti principali della sua relazione, ha spiegato che la sua speranza per questo Sinodo è prima di tutto quella di "recuperare il primato del rito della celebrazione eucaristica", fondamento della Chiesa. "Non possiamo ridurre l'Eucaristia - ha detto - ad una pratica di pietà comunitaria. Il "rito" è la parola più completa per spiegare come la Trinità in Gesù Cristo viene incontro alla mia individualità. L'Eucaristia - ha sottolineato - non è nè un diritto nè un possesso: è un dono".

Il relatore del Sinodo, ha, inoltre, parlato brevemente di alcuni dei temi centrali raccolti nel "instrumentum laboris" e ha rivelato che l'argomento di maggiore interesse è stato il "mantenere la centralità dell'Eucaristia nella sua pienezza", anche se altri temi importanti erano l'approfondimento tra Eucaristia e sacerdozio, la questione dei "viri probati" (l'ordinazione al sacerdozio degli uomini sposati) e la relazione tra Eucaristia e celibato.

In seguito, ha preso la parola il vescovo Pierre-Antoine Paulo O.M.I., che ha riaffermato che "l'Eucaristia costruisce la Chiesa e la Chiesa costruisce l'Eucaristia" e ha manifestato il desiderio che il Sinodo favorisca l'ecumenismo. "Chiediamo allo Spirito Santo - ha detto - il dono dell'unità".

In ultimo, il vescovo Luis Antonio G. Tagle ha illustrato la situazione del suo paese, le Filippine, dove "non si può parlare di mancanza di sacerdoti, poichè le vocazioni sono numerose e i seminari sono pieni", però le comunità cattoliche sono così numerose che non hanno sacerdoti a sufficienza per potere amministrare un'Eucaristia "piena" le domeniche.
OP/SINODO EUCARISTIA/SCOLA VIS 20051003 (330)

PRIMA CONGREGAZIONE GENERALE


CITTA' DEL VATICANO, 3 OTT. 2005 (VIS). Questa mattina nell'Aula del Sinodo, si è celebrata la prima Congregazione Generale della XI° Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi, presieduta dal Papa. Erano presenti 241 padri sinodali.

Benedetto XVI ha tenuto una riflessione iniziale. "Una delle funzioni della collegialità è di aiutarci a conoscere le lacune che non vogliamo vedere: non è facile -ha detto- vedere i propri difetti e gli altri li vedono meglio di noi".

Su questa linea, ha proseguito il Papa, "la correzione fraterna serve per aiutarci nel diventare più aperti, affinchè (...) ciascuno possa trovare la sua verità, la sua integrità come strumento di Dio. Tutto questo esige l'umiltà di non considerarsi superiori agli altri, ma di aiutarsi reciprocamente".

In questo modo "possiamo aiutarci con un grande atto di amore, atto di un vero affetto collegiale. Quando una persona è disperata, non sa come andare avanti, ha bisogno di consolazione, che qualcuno le sia accanto, le dia coraggio, che le porti il dono dello Spirito Santo consolatore".

"Questo è un invito a portare avanti noi stessi l'opera dello Spirito Santo Paraclito. Come possiamo fare ciò - si è domandato Benedetto XVI - se non condividendo la stessa fede che nessuno di noi ha inventato, ma che è la fede della Chiesa?".

"La fede è il fondamento comune su cui stiamo lavorando" e nelle parole di S.Paolo "c'è un invito a restare sempre su questo fondamento che ci precede, ad avere questa fede comune". Ciascuno deve vivere la fede, - ha commentato il Papa - "secondo il suo modo di essere, ma sempre tenendo presente che questa fede ci precede".

Il Santo Padre ha concluso il suo saluto invitando i partecipanti al Sinodo ad essere "strumenti di Cristo" e a "entrare nei pensieri e nei sentimenti del Signore".

Il Presiedente Delegato di turno, Cardinale Francis Arinze, ha pronunciato un breve discorso all'inizio della sessione mattutina. "Veniamo - ha detto il cardinale - per riflettere su un tema che tocca il cuore pulsante della vita della Chiesa. Nella Santissima Eucaristia, come dice il Concilio Vaticano II, "è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, e cioè lo stesso Cristo, nostra Pasqua". L'Eucaristia "è al centro della vita ecclesiale".

Successivamente il Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, l'Arcivescovo Nikola Eterovic, ha parlato delle attività del consiglio della segreteria generale durante il tempo precedente all'assemblea, e ha sottolineato che se Giovanni Paolo II ha cominciato la preparazione della XI° Assemblea Generale Ordinaria, il suo successore Benedetto XVI la concluderà.

Il Cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia (Italia), relatore generale del Sinodo ha letto la Relazione ante disceptationem (nella forma che precede il dibattito). Riportiamo estratti del suo intervento:

"Dopo aver fatto riferimento allo stupore eucaristico, l'Introduzione (Eucaristia: la libertà di Dio viene incontro alla libertà dell'uomo) evidenzia il nesso dell'Eucaristia con l'evangelizzazione e con la ratio sacramentalis propria della Rivelazione. Nel Primo Capitolo (Il novum del culto cristiano) cercherò di mettere in luce la novità del culto cristiano. Il Secondo Capitolo (L'azione eucaristica) tratterà dell'azione eucaristica nei suoi elementi distintivi e nel necessario nesso tra ars celebrandi e actuosa participatio. Un Terzo Capitolo (Dimensione antropologica, cosmologica e sociale dell'Eucaristia) vuole mostrare come l'Eucaristia possieda intrinsecamente una dimensione antropologica, una dimensione cosmologica e una dimensione sociale. La Conclusione (L'esistenza eucaristica nel travaglio contemporaneo) offrirà una ripresa sintetica della materia svolta per terminare con un breve auspicio circa i nostri lavori".

"Lo spegnersi dello stupore eucaristico dipende, in ultima analisi, dalla finitudine e dal peccato del soggetto. Spesso però questo trova un terreno di coltura nel fatto che la comunità cristiana che celebra l'Eucaristia è distante dalla realtà. Vive astrattamente. Non parla più all'uomo concreto, ai suoi affetti, al suo lavoro, al suo riposo, alle sue esigenze di unità, di verità, di bontà, di bellezza. (...) L'Assemblea Sinodale dovrà indagare attentamente questo stato di cose e suggerire i rimedi possibili".

"Per la sua natura di sorgente della logiken latreían l'azione rituale eucaristica viene ad essere oggettivamente anche la più essenziale e decisiva di tutte le azioni umane. Nel rito eucaristico infatti fa irruzione, in un preciso istante del tempo, il significato compiuto della storia, e quindi la sua verità. (...) La considerazione del rito in tutta la sua pienezza consente di evitare ogni frammentazione e giustapposizione tra l'azione eucaristica e le esigenze della nuova evangelizzazione, che vanno dall'annuncio testimoniale in ogni ambiente dell'umana esistenza fino alle necessarie implicazioni antropologiche, cosmologiche e sociali che l'Eucaristia obiettivamente mette in campo. Permette inoltre alla comunità cristiana di perseguire simultaneamente un'accurata fedeltà alle rubriche liturgiche ed un'attenta duttilità alle istanze d'inculturazione".

"La Celebrazione Eucaristica è l'atto di culto chiamato ad esprimere in modo eminente l'unico evento pasquale. (...) Il sacramento è dato per la comunione degli uomini in Cristo. Al di fuori di questa comunione eucaristica e sacramentale la Chiesa non è pienamente costituita: l'Eucaristia fa la Chiesa".

"Il Vescovo non presiede l'eucaristia, in forza di una ragione meramente giuridica, perché è il capo della chiesa locale, ma per fedeltà al comando stesso del Signore che ha affidato il memoriale della sua Pasqua a Pietro e agli apostoli. (...) La comunione con il Vescovo è la condizione perché sia legittima la celebrazione eucaristica in favore del popolo di Dio".

"Una seconda conferma di come in concreto la celebrazione eucaristica fa la Chiesa è la radicale diversità tra il tempio cristiano e quello pagano o lo stesso tempio giudaico. Mentre il tempio pagano e quello giudaico erano caratterizzati dalla presenza della divinità e per tale presenza erano considerati sacri e sacralizzanti, il luogo di culto cristiano consiste in un certo senso nella stessa azione della celebrazione del mistero".

"Anzitutto va rilevata la sostanziale comunione di fede tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse in tema di Eucaristia e sacerdozio, comunione che, attraverso un maggiore reciproco approfondimento della Celebrazione Eucaristica e della Divina Liturgia, è destinata a crescere. Si deve inoltre salutare positivamente il nuovo clima a proposito dell'Eucaristia nelle comunità ecclesiali nate a partire dalla Riforma. Secondo gradi diversi e con qualche eccezione anche tali comunità sottolineano sempre di più la decisività dell'Eucaristia come elemento chiave nel dialogo e nella prassi ecumenica".

"L'intercomunione di fedeli appartenenti a diverse Chiese e comunità ecclesiali può costituire uno strumento adeguato per favorire il cammino verso l'unità dei cristiani? La risposta dipende da una attenta considerazione della natura dell'azione eucaristica in tutta la sua pienezza di mysterium fidei. La celebrazione eucaristica è per sua natura professione di fede integrale della Chiesa".

"Nell'evoluzione storica che va dall'Ultima Cena di Gesù Cristo all'Eucaristia di cui ancora oggi la Chiesa vive, il nucleo costitutivo e permanente dell'azione rituale è dato dalla stretta unità tra liturgia della parola e liturgia eucaristica".

"Il carattere di dono proprio dell'azione eucaristica, che implica il comunicarsi della libertà del Deus Trinitas, in Gesù Cristo, alla libertà degli uomini domanda che la sua gratuità non sia mai misconosciuta. Anche se provoca grande sofferenza, la sua mancanza non conferisce al fedele e al popolo di Dio alcun diritto all'Eucaristia. Per la stessa ragione il dono dell'Eucaristia non può mai essere idolatricamente posseduto da parte dell'uomo, non sopporta un'attitudine quasi gnostica di preteso dominio".

"Il problema della scarsità di presbiteri va affrontato con coraggio nell'orizzonte dell'Eucaristia come dono. Questo stato di cose ha dato luogo ad un incremento considerevole delle Assemblee domenicali in attesa di sacerdote (liturgia della Parola con o senza distribuzione della Comunione, celebrazione della Liturgia delle Ore o di devozioni popolari). (...) L'Eucaristia non è mai fatta mancare alla Chiesa particolare. Per questa ragione è buona prassi pastorale incoraggiare al massimo la partecipazione all'Eucaristia in una delle comunità della diocesi, anche quando ciò richieda un certo sacrificio. (...) Là dove una certa mobilità non fosse agevole, la convenienza di queste assemblee si vedrà proprio dalla loro capacità di accentuare nel popolo l'ardente desiderio dell'Eucaristia".

"I sacrifici e fino all'eroismo compiuti da non pochi cristiani perseguitati per vivere l'Eucaristia mostrano come la sua assenza non possa mai essere colmata da altre pur significative forme di culto. Vogliamo in proposito rendere omaggio alla straordinaria esperienza eucaristica del compianto Cardinale Van Thuan durante la sua prigionia".

"Per sopperire alla scarsità di sacerdoti, taluni, guidati dal principio salus animarum suprema lex, avanzano la richiesta di ordinare fedeli sposati, di provata fede e virtù, i cosiddetti viri probati. La richiesta è spesso accompagnata dal positivo riconoscimento della bontà della secolare disciplina del celibato sacerdotale. Essi però affermano che questa legge non dovrebbe impedire di dotare la Chiesa di un numero adeguato di ministri ordinati, quando la penuria di candidati al sacerdozio celibatario assumesse proporzioni estremamente gravi".

"È superfluo ribadire, in questa sede, i profondi motivi teologici che hanno condotto la Chiesa latina ad unire il conferimento del sacerdozio ministeriale al carisma del celibato. Si impone piuttosto la domanda: questa scelta e questa prassi sono pastoralmente valide anche in casi estremi come quelli cui si è fatto cenno?".

"Sembra ragionevole rispondere in senso positivo. Essendo intimamente correlato all'Eucaristia, il sacerdozio ordinato partecipa della sua natura di dono e non può essere oggetto di un diritto. Se è un dono il sacerdozio ordinato chiede di essere incessantemente domandato. E diventa assai difficile stabilire il numero ideale di sacerdoti nella Chiesa, dal momento che essa non è una azienda che si debba dotare di una determinata quota di quadri dirigenti!".

"Saranno, perciò, di grande utilità le proposte che in questa Assemblea Sinodale verranno fatte per individuare i criteri di una più adeguata distribuzione del clero nel mondo".

"La differenza radicale tra Colui che si dona e colui che riceve il dono, (...) apre il fedele alla coscienza del mysterium tremendum dell'Eucaristia. Non ci si può accostare ad Essa senza percepire tutta la propria indegnità e senza prepararvisi invocando il perdono dei peccati. (...) Per questa ragione un'adeguata catechesi eucaristica non può mai essere disgiunta dalla proposta di un cammino penitenziale. Nell'atteggiamento di confessione affonda le proprie radici anche la venerabile pratica del digiuno eucaristico, alla quale, in quest'Assemblea, sarà utile dedicare qualche riflessione".

"A nessuno sfugge la diffusa tendenza alla comunione eucaristica dei divorziati risposati, al di là di quanto indicato dall'insegnamento della Chiesa. (...) Occorre che tutta la comunità cristiana sostenga i divorziati risposati nella consapevolezza di non essere esclusi dalla comunione ecclesiale. La loro partecipazione alla celebrazione eucaristica consente, in ogni caso, quella comunione spirituale che, se ben vissuta, fa eco al sacrificio stesso di Gesù Cristo".

"La partecipazione consapevole, attiva e fruttuosa del popolo di Dio - s-oprattutto in occasione del precetto domenicale - coincide infatti con l'adeguata celebrazione dei santi misteri. (...) Si tratta di obbedire al rito eucaristico nella sua straordinaria completezza, riconoscendone la forza canonica e costitutiva dal momento che, non a caso, da duemila anni assicura l'esistenza della Santa Chiesa di Dio".

"La considerazione del rito eucaristico come azione sacramentale che sola è in grado di rendere ragione dell'Eucaristia come fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa. (...) Si tratta di obbedire al rito eucaristico nella sua straordinaria completezza, riconoscendone la forza canonica e costitutiva dal momento che, non a caso, da duemila anni assicura l'esistenza della Santa Chiesa di Dio".

"La considerazione del rito eucaristico come azione sacramentale che sola è in grado di rendere ragione dell'Eucaristia come fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa, non sarebbe completa se non si mostrasse la sua forza di trasformazione della vita personale e comunitaria dei fedeli e, attraverso di essa, la sua fecondità nei confronti di tutta la famiglia degli uomini e dei popoli".

"La celebrazione eucaristica ripresenta l'evento pasquale che pone, per se stesso, le condizioni della sua comunicabilità a tutte le culture umane. (...) Per esprimere la dimensione interculturale dell'Eucaristia è prezioso (...) l'impiego della lingua latina".

"Se l'Eucaristia è il dono dell'incontro sacramentale tra l'uomo e il Dio di Gesù Cristo che rende liberi davvero, allora tale evento possiede per sua natura una fondamentale dimensione antropologica".

"La dimensione comunitaria dell'azione eucaristica consente inoltre ai cristiani di non dimenticare che il creato-cosmo è un bene comune ed universale e che l'impegno verso di esso si estende non solo alle esigenze del presente, ma anche a quelle del futuro".

"Riunirsi ogni domenica, in qualunque luogo della terra, per aver parte allo stesso Corpo e allo stesso Sangue di Cristo, impone il dovere di una lotta tenace a tutte le forme di emarginazione e di ingiustizia economica, sociale e politica cui sono sottoposti i nostri fratelli e sorelle, soprattutto i bambini e le donne".

"L'Eucaristia diviene simultaneamente fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa nell'azione stessa in cui viene celebrata. (...) Le meraviglie della grazia divina sono racchiuse nelle sacre specie del pane e del vino convertite nel Corpo e nel Sangue di Cristo. (...) La Chiesa celebra questi misteri, si alimenta a questo cibo celeste e lo adora riconoscendo in Gesù sacramentato la Via alla Verità e alla Vita"

"Questa forma eucaristica della personalità e della comunità cristiana non è un'utopia. Già vive pienamente in Maria, donna eucaristica".
SE/PRIMA CONGREGAZIONE/... VIS 20051003 (2170)

EUCARISTIA: "LENTE" PER VERIFICARE IL VOLTO DELLA CHIESA


CITTA' DEL VATICANO, 2 OTT. 2005 (VIS). Al termine della Messa di apertura del Sinodo, Benedetto XVI si é affacciato alla finestra del suo studio per recitare l'Angelus con i fedeli riuniti in Piazza San Pietro.

"La dottrina cattolica sull'Eucaristia, definita dal Concilio di Trento - ha detto il Papa - chiede di essere recepita vissuta e trasmessa dalla Comunità ecclesiale in modo sempre nuovo e adeguato ai tempi. L'Eucaristia potrebbe essere considerata come una "lente" attraverso la quale verificare continuamente il volto e il cammino della Chiesa".

Notando poi che la chiusura del Sinodo, il 23 ottobre, coincide con la Giornata Missionaria Mondiale, il Papa ha sottolineato che questa coincidenza "ci aiuta a contemplare meglio il mistero eucaristico nella prospettiva missionaria" e che "l'Eucaristia è, in effetti, il centro propulsore dell'intera azione evangelizzatrice della Chiesa un pò come lo è il cuore nel corpo umano. Senza la celebrazione eucaristica, le Comunità cristiane (...) perderebbero la loro autentica natura: solo in quanto "eucaristiche" esse possono trasmettere agli uomini Cristo e non solamente idee o valori pur nobili e importanti".

Il Papa ha concluso ricordando che l'Eucaristia ha plasmato "insigni apostoli missionari" sia religiosi che laici, sia di vita attiva che contemplativa, e ha citato in particolare San Francesco Saverio, "che l'amore di Cristo spinse fino all'estremo Oriente per annunciare il Vangelo"; Santa Teresa di Lisieux" che visse nella clausura il suo ardente spirito apostolico, meritando di esser proclamata, insieme con Francesco Saverio, patrona dell'attività missionaria della Chiesa".
ANG/EUCARISTIA:MISSIONI/... VIS 20051003 (270)

TRASMETTERE IL PATRIMONIO DEL CONCILIO VATICANO II


CITTA' DEL VATICANO, 1 OTT. 2005 (VIS). Oggi è stato pubblicato un messaggio inviato dal cardinale segretario di Stato, Angelo Sodano, in nome del Papa, ai partecipanti all'assemblea plenaria del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE), che termina il 2 ottobre.

Il cardinale Sodano trasmette una riflessione del Santo Padre sui tre temi principali che ha affrontato la plenaria.

Riferendosi al 40° anniversario della conclusione del Concilio Vaticano II, Benedetto XVI "invita a riflettere sull'attualità della lezione conciliare nell'oggi della Chiesa e della società in Europa". Dopo aver ricordato il riferimento che il servo di Dio Paolo VI fece al contesto culturale in cui si è celebrato il concilio, "segnato dal secolarismo, dal laicismo e dall'irrazionalismo", il Papa si chiede: "Come non pensare all'Europa di oggi?".

Riconoscendo che "queste tendenze negative sono andate diffondendosi nel vecchio Continente", si può constatare, scrive, che "il benefico influsso conciliare, nel corso di questi anni, ha preservato la stessa Chiesa da una crisi che, alla fine del secondo millennio, avrebbe potuto essere ben peggiore. Sta ora a noi cogliere e portare avanti l'eredità conciliare per non perdere l'orientamento che il Signore ha indicato alla sua Chiesa".

Riguardo al secondo tema, l'evangelizzazione e la fede in Europa, il Santo Padre constata che "negli ultimi decenni è cresciuta la consapevolezza che il compito dell'evangelizzazione diventa sempre più indispensabile per l'Europa". In questo continente "è aumentato il pluralismo religioso, con una forte crescita della presenza dei musulmani. In questo contesto, ancora più importante ed urgente è per i cristiani prendere coscienza del fatto che il Vangelo non può essere tenuto per sé. Vi è poi la responsabilità dell'Europa per l'evangelizzazione del mondo".

Infine, il Papa si riferisce al terzo tema affrontato nella plenaria, l'evangelizzazione e il dialogo attraverso la catechesi, la scuola, l'università e i mezzi di comunicazione. Dopo aver posto in rilievo "l'eredità lasciataci dai Papi Paolo VI e Giovanni Paolo II, i quali hanno saputo unire in modo straordinario lo slancio missionario e l'instancabile apertura al dialogo", termina esortando "a non temere di affrontare le attuali sfide pastorali".
MESS/.../CCEE VIS 20051003 (340)

MEZZI DI COMUNICAZIONE: APOSTOLATO DI AVANGUARDIA


CITTA' DEL VATICANO, 1 OTT. 2005 (VIS). Benedetto XVI ha ricevuto oggi in udienza i rappresentanti della Società di San Paolo, la Congregazione fondata nel 1914 dal Beato italiano Giacomo Alberione ed i cui membri, presenti in più di 30 nazioni, si dedicano alla diffusione del messaggio cristiano servendosi delle moderne tecnologie di comunicazione. La Società raggruppa, tra le altre pubblicazioni, Famiglia Cristiana ed è responsabile delle Edizioni San Paolo, inoltre conta diverse librerie in Italia ed in altri Paesi.

Il Papa ha cominciato il suo breve discorso ringraziando i Paolini "del servizio reso alla propagazione del Vangelo mediante i moderni mezzi di comunicazione sociale, seguendo l'esempio e gli insegnamenti del vostro fondatore".

"Il vostro - ha proseguito - è un apostolato di avanguardia in un campo vasto e complesso, che offre tante opportunità e comporta, al tempo stesso, non pochi problemi; un'attività molteplice che esige preparazione e competenze specifiche con un costante aggiornamento, se si vuol rispondere effettivamente alle sfide del mondo attuale".

Questa esigenza, ha sottolineato il Santo Padre, deve accompagnarsi con una "salda adesione personale al Divino Maestro" come quella del beato Alberione che chiedeva sempre ai suoi discepoli che coltivassero "una robusta vita interiore, ricca di equilibrio e de discernimento", avendo come esempio San Paolo che "seppe adattare il suo annuncio al contesto culturale in cui si trovava, ma, nel contempo, non mancò di presentare con coraggiosa franchezza la novità assoluta che è Cristo". Precisamente, ha osservato Benedetto XVI, il recente capitolo generale dei Paolini ha proposto quale indicazione programmatica l'esortazione del beato Alberione: "Essere San Paolo oggi".

Successivamente il Papa ha ricordato che "dal Concilio Vaticano II, è andata crescendo nella Chiesa la consapevolezza del valore e dell'alto interesse che rivestono gli strumenti della comunicazione per la diffusione del Vangelo e per la formazione delle coscienze".

"Vi esorto, pertanto - ha concluso - a rinnovare l'impegno che vi è proprio, di essere una presenza educativa al servizio della comunità cristiana, affinchè (...) sia in grado di sviluppare una capacità comunicativa sempre migliore, ad immagine del Signore Gesù, nel quale la comunicazione tra Dio e l'umanità ha raggiunto la sua perfezione".
AC/APOSTOLATO COMUNICAZIONE/PAOLINI VIS 20051003 (350)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 1 OTT. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate:

- Il Signor Benjamin Mkapa, Presidente della Repubblica di Tanzania, con la Consorte ed il Seguito.

- Cinque Presuli della Conferenza Episcopale del Messico, in visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Jose Luis Amezcua Melgoza, di Colima.

- Il Vescovo Jose Guadalupe Martin Rabago, di Leon.

- Il Vescovo Benjamin Castillo Plasencia, di Tabasco.

- Il Vescovo Pedro Pablo Elizondo Cardenas, L.C., Prelato di Cancun-Chetumal con il Prelato Emerito, Vescovo Jorge Bernal Vargas, L.C.

- L'Arcivescovo Michael A. Blume, S.V.D., Nunzio Apostolico in Benin e in Togo, con i Familiari.

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- L'Arcivescovo Paul Josef Cordes, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum".
AP:AL/.../... VIS 20051003 (110)

venerdì 30 settembre 2005

IL PAPA VISITA OSPEDALE PEDIATRICO VICINO AL VATICANO


CITTA' DEL VATICANO, 30 SET. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha visitato questa mattina l'Ospedale Pediatrico "Bambino Gesù", che si trova molto vicino al Vaticano. L'Ospedale, proprietà della Santa Sede, è un punto di riferimento a livello internazionale per la cura dei bambini, sia nel campo dell'assistenza medica che in quello della ricerca biomedica.

Dopo aver visitato alcuni reparti dell'ospedale e aver salutato molti bambini ricoverati e le loro famiglie, il Papa si è spostato nella Sala delle conferenze, da dove ha salutato il presidente, i membri del consiglio di amministrazione, i medici e le autorità civili.

Il Presidente dell'Ospedale, Francesco Silvano, ha ricordato che il "Bambino Gesù" è nato nel 1869, "da un gesto di carità della nobile famiglia Salviati, che 80 anni fa lo donò al Santo Padre Pio XI. Da allora - ha detto - l'ospedale è stato considerato ente della Santa Sede, posto sotto il governo e controllo della Segreteria di Stato".

Nel suo discorso, Benedetto XVI ha detto che per la sua prima visita ad un ospedale ha scelto il "Bambino Gesù" perché "appartiene alla Santa Sede" e per "testimoniare anch'io - ha detto - l'amore di Gesù per i bambini. (...) In ogni persona sofferente, ancor più se piccola e indifesa, è Gesù che ci accoglie e attende il nostro amore".

Il Santo Padre ha sottolineato che il lavoro che svolgono in questo ospedale "richiede una disponibilità grande, una costante ricerca di moltiplicare le risorse disponibili; domanda attenzione, spirito di sacrificio, pazienza e amore disinteressato, per far sì che le mamme e i papà possano trovare qui un luogo dove si respiri speranza e serenità anche nei momenti di più acuta apprensione".

"Qui è vostra preoccupazione assicurare un trattamento eccellente non solo sotto il profilo sanitario, ma anche sotto l'aspetto umano. (...) Questo stile, che vale per ogni casa di cura, deve contraddistinguere in modo speciale quelle che si ispirano ai principi evangelici".

Dopo aver ringraziato il personale dell'ospedale per la loro collaborazione "a quest'opera di alto valore umano, che rappresenta anche un apostolato quanto mai efficace", il Papa ha chiesto che "sia proprio la Chiesa il cuore dell'Ospedale: da Gesù realmente presente nell'Eucaristia, dal dolce Medico dei corpi e delle anime, attingete la forza spirituale per confortare e curare quanti qui sono ricoverati".

Benedetto XVI ha terminato dicendo che da questo luogo "si può offrire una testimonianza concreta ed efficace del Vangelo a contatto con l'umanità sofferente; qui si proclama con i fatti la potenza di Cristo che con il suo spirito guarisce e trasforma l'umana esistenza. Preghiamo perché, insieme con le cure, sia comunicato ai piccoli ospiti l'amore di Gesù".

Terminata la visita, il Papa è tornato in automobile in Vaticano.
BXVI-VISITA/BAMBIN GESU/... VIS 20050930 (440)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 30 SET. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Dundee (Sud Africa), presentata dal Vescovo Michael Vincent Paschal Rowland, O.F.M., per raggiunti limiti di età.
RE/.../ROWLAND VIS 20050930 (30)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 30 SET. 2005 (VIS). Nel pomeriggio di oggi è in programma che il Santo Padre riceva in udienza l'Arcivescovo William Joseph Levada, emerito di San Francisco, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, con il Segretario del medesimo Dicastero, l'Arcivescovo Angelo Amato.
AP/.../... VIS 20050930 (40)

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL PAPA PER IL MESE DI OTTOBRE


CITTA' DEL VATICANO, 30 SET. 2005 (VIS). L'Intenzione Generale per l'Apostolato della Preghiera del Santo Padre Benedetto XVI per il mese di ottobre è la seguente: "Perchè i cristiani non siano scoraggiati dalle sfide della società secolarizzata, ma con piena fiducia diano testimonianza della loro fede e della loro speranza".

L'Intenzione Missionaria è la seguente: "Perchè, al fondamentale impegno della preghiera, i fedeli uniscano lo sforzo di contribuire anche economicamente all'opera missionaria".
BXVI-INTENZIONI PREGHIERA/OTTOBRE/... VIS 20050930 (60)

giovedì 29 settembre 2005

CONSACRATI: PROSECUTORI DELL'EVANGELIZZAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 29 SET. 2005 (VIS). E' stato pubblicato oggi il Messaggio di Benedetto XVI ai partecipanti all'Assemblea Plenaria della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica e al Prefetto di questo Dicastero, l'Arcivescovo Franc Rodé.

Nel testo il Papa ricorda che lo Spirito Santo nel corso della storia ha arricchito la Chiesa non solo con i suoi doni, ma "l'ha anche dotata di forme sempre nuove di vita evangelica attraverso l'opera di fondatori e di fondatrici che hanno trasmesso ad una famiglia di figli e figlie spirituali il loro carisma".

Grazie a ciò, "i monasteri ed i centri di spiritualità" sono "oasi di contemplazione e scuole di preghiera, di educazione alla fede e di accompagnamento spirituale per i fedeli". Ma soprattutto, prosegue il Santo Padre, i consacrati "continuano la grande opera di evangelizzazione e di testimonianza in tutti i continenti" e "non c'è ambito umano ed ecclesiale dove essi non siano presenti in modo spesso silenzioso, ma sempre fattivo e creativo".

Dopo aver manifestato la riconoscenza della Chiesa intera per il loro lavoro, Benedetto XVI riconosce che "la vita consacrata, all'inizio del nuovo millennio, ha davanti a sé sfide formidabili, che può affrontare soltanto in comunione con tutto il Popolo di Dio, con i suoi Pastori e con il popolo dei fedeli".

Continuando il Papa è entrato in dettaglio nelle tematiche principali dell'assemblea plenaria. "La prima riguarda l'esercizio dell'autorità (...) un servizio necessario e prezioso, per assicurare una vita autenticamente fraterna (...) Soltanto se il superiore da parte sua vive nell'obbedienza a Cristo ed in sincera osservanza della regola, i membri della comunità possono chiaramente vedere che la loro obbedienza al superiore non solo non è contraria alla libertà dei figli di Dio, ma la fa maturare nella conformità con Cristo obbediente al Padre".

Riferendosi al secondo tema, i criteri per il discernimento e l'approvazione di nuove forme di vita consacrata, il Papa ha sottolineato che la costituzione dogmatica "Lumen gentium", parlando dei carismi in generale afferma che "il giudizio sulla loro genuinità e sul loro uso ordinato appartiene a coloro che detengono l'autorità nella Chiesa e che ad essi spetta soprattutto di non estinguere lo Spirito, ma di esaminare tutto e ritenere ciò che è buono".

"Voi cercate le vie opportune per rilanciare nel nuovo millennio l'esperienza monastica, di cui la Chiesa ha anche oggi bisogno", osserva il Santo Padre affrontando il terzo tema della plenaria. "Partendo da situazioni contingenti, che pure richiedono concreti interventi saggi ed incisivi, il vostro sguardo intende spaziare sul vasto orizzonte di questa realtà, che tanto significato ha avuto e conserva nella storia della Chiesa".

Benedetto XVI ha concluso il suo messaggio, dato il 27 settembre a Castel Gandolfo, ricordando che l'assemblea coincide con il 40° anniversario del decreto conciliare "Perfectae caritatis" sul rinnovamento della vita religiosa e manifesta il desiderio che "le fondamentali indicazioni offerte allora dai Padri conciliari per il cammino della vita consacrata continuino ad essere anche oggi fonte di ispirazione per quanti impegnano la loro esistenza al servizio del Regno di Dio".
MESS/PLENARIA VITA CONSACRATA/RODE VIS 20050929 (500)

PROMUOVERE SOLIDARIETA' E PACE, FAVORISCE LA GIUSTIZIA


CITTA' DEL VATICANO, 29 SET. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina l'ultimo gruppo di Vescovi messicani che hanno concluso la loro Visita "ad Limina Apostolorum": i Prelati delle Arcidiocesi e delle Diocesi delle Province Ecclesiastiche di Acapulco, Antequera e Yucatan.

Il Papa ha detto che nella funzione episcopale di insegnamento, i vescovi devono trasmettere il Vangelo "con i suoi valori morali e religiosi, considerando le diverse realtà ed aspirazioni che sorgono nella società contemporanea, la cui situazione i Pastori devono conoscere bene. "E' importante fare un grande sforzo per spiegare adeguatamente i motivi della posizione della Chiesa, sottolineando soprattutto che non si tratta di imporre ai non credenti una prospettiva di fede, ma di interpretare e difendere i valori radicati nella natura stessa dell'essere umano"".

"Nello stesso tempo - ha continuato -, i pastori della Chiesa in Messico devono prestare particolare attenzione (...) ai gruppi più deboli ed ai poveri. (...) Nel Vangelo, la risposta adeguata è promuovere la solidarietà e la pace, che rendono possibile la giustizia. Per questo la Chiesa cerca di collaborare efficacemente per sradicare qualsiasi forma di emarginazione, orientando i cristiani a praticare la giustizia e l'amore. In questo senso, incoraggiate coloro i quali dispongono di più risorse a condividerle".

Il Papa ha affermato che "non solo è necessario alleviare le necessità più gravi, ma anche andare alle loro radici, proponendo mezzi che danno alle strutture sociali, politiche ed economiche una configurazione più giusta e solidale. Così la carità sarà al servizio della cultura, della politica, dell'economia e della famiglia, trasformandosi in fondamento di un autentico sviluppo umano e comunitario".

Riferendosi all'allegria ed al senso della festa che caratterizzano le celebrazioni e manifestazioni di religiosità popolare, il Santo Padre ha segnalato che i pastori "devono fare in modo che questa peculiarità tanto comune nei fedeli messicani porti ad una fede solida e matura, capace di modellare una condotta di vita coerente con quello che si professa con allegria. Questo ravviverà anche il crescente impulso missionario dei messicani".

Dopo aver posto in rilievo che anche in Messico si "manifesta in tante espressioni il "genio" della donna", Benedetto XVI ha affermato che "continua ad essere una sfida del nostro tempo cambiare la mentalità, perchè la donna sia trattata con piena dignità in tutti gli ambienti e si protegga anche la sua insostituibile missione di madre e prima educatrice dei figli".

Il Papa ha affermato che la pastorale con i giovani "è un settore importante. (...) In molti di loro esiste il falso concetto che impegnarsi e prendere decisioni definitive fa perdere la libertà. Conviene ricordare loro, in cambio, che l'uomo è libero quando sceglie incondizionatamente secondo la verità ed il bene. Solo se mettono Gesù Cristo al centro della loro esistenza è possibile dare un senso alla vita e costruire qualche cosa di grande e duraturo".

Alla fine del discorso, il Santo Padre ha invitato i prelati a "camminare ed agire concordi in uno spirito di comunione, che ha il suo culmine e la sua fonte inesauribile nell'Eucaristia". In questo contesto, ha segnalato che il recente Congresso Eucaristico Internazionale di Guadalajara, "ha lasciato tracce profonde nel popolo dei fedeli, che conviene seguire mantenendole come un tesoro di fede celebrata e condivisa".
AL/.../MESSICO VIS 20050929 (530)

TEMA PROSSIMA GIORNATA MONDIALE COMUNICAZIONI SOCIALI


CITTA' DEL VATICANO, 29 SET. 2005 (VIS). "I Media: rete di comunicazione, comunione e cooperazione" è il tema scelto da Papa Benedetto XVI per la 40ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2006, secondo un comunicato reso pubblico oggi.

Secondo l'arcivescovo John P. Foley, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, "questo primo tema voluto dal Santo Padre Benedetto XVI per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, indica il suo apprezzamento per la capacità dei mass media non solo di far conoscere le informazioni necessarie, ma anche di promuovere una fruttuosa cooperazione".

Su raccomandazione dei vescovi di tutto il mondo, la prossima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali è fissata, nella maggior parte dei Paesi, la domenica prima di Pentecoste (nel 2006, il 28 maggio).

Tradizionalmente, il Messaggio del Santo Padre per questa Giornata è pubblicato in concomitanza con la memoria di San Francesco di Sales, Patrono dei giornalisti (24 gennaio).
.../TEMA GIORNATA COMUNICAZIONI SOCIALI/... VIS 20050929 (140)

IL PRESIDENTE SERBO INVITA IL PAPA A VISITARE IL SUO PAESE


CITTA' DEL VATICANO, 29 SET. 2005 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Joaquin Navarro-Valls, ha rilasciato oggi a mezzogiorno la seguente dichiarazione riguardante l'incontro del Santo Padre con il Presidente della Repubblica di Serbia, Boris Tadic.

"Nel corso del cordiale incontro, che è durato 25 minuti, il Presidente Tadic ha illustrato al Papa la situazione attuale della repubblica serba. Il colloquio si è incentrato in particolare sulla necessità dell'educazione dei giovani ai valori, soprattutto in ambito scolastico.

Il Presidente Tadic ha anche invitato il Santo Padre a visitare la Repubblica di Serbia. Nel ringraziarlo per questo invito, Benedetto XVI ha espresso l'augurio che tale visita possa in futuro realizzarsi".
OP/PRESIDENTE SERBIA/NAVARRO-VALLS VIS 20050929 (100)

MOSTRA CAPOLAVORI ICONOGRAFIA PALEOCRISTIANA


CITTA' DEL VATICANO, 29 SET. 2005 (VIS). Si inaugura oggi nel Museo Pio Cristiano (Musei Vaticani) la mostra "La Parola scolpita. La Bibbia alle origini dell'arte cristiana" dedicata ai capolavori dell'iconografia paleocristiana presenti nel museo accostati ai testi biblici cui si ispirano.

La mostra aperta al pubblico a partire da domani, 30 settembre fino al 7 gennaio 2006, è stata proposta in occasione del 40° anniversario della promulgazione della costituzione dogmatica "Dei Verbum", che ha promosso un più facile accesso alla Bibbia da parte di tutti e ha segnato l'avvio della collaborazione interconfessionale nell'ambito biblico.

Promuovono la mostra l'Alleanza Biblica Universale (ABU) - organizzazione fondata nel 1946 che raggruppa 150 Società Bibliche Nazionali e il cui obiettivo è la diffusione in tutto il mondo della Bibbia - tramite la Società Biblica in Italia, il Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani e i Musei Vaticani.

"Il percorso didattico della mostra - informa un comunicato dei Musei Vaticani - presenta al visitatore la diverse scene bibliche scolpite con particolare riferimento al Vangelo di Marco e al Libro di Giona. Per ottenere questo risultato sono stati realizzati ventitrè pannelli esplicativi bilingui, italiano ed inglese, in cui sarà possibile ritrovare le scene legate a questi testi biblici".

"Inoltre - prosegue la nota informativa - al visitatore verrà donata una copia di un volume che ha lo stesso titolo della mostra e che contiene i due testi completi del Vangelo di Marco e del Libro di Giona nella traduzione interconfessionale in sei lingue diverse: italiano, inglese, francese, spagnolo, portoghese e tedesco".
.../MOSTRA PALEOCRISTIANA/MUSEI VATICANI VIS 20050929 (240)

MOSTRA CAPOLAVORI ICONOGRAFIA PALEOCRISTIANA


CITTA' DEL VATICANO, 29 SET. 2005 (VIS). Si inaugura oggi nel Museo Pio Cristiano (Musei Vaticani) la mostra "La Parola scolpita. La Bibbia alle origini dell'arte cristiana" dedicata ai capolavori dell'iconografia paleocristiana presenti nel museo accostati ai testi biblici cui si ispirano.

La mostra aperta al pubblico a partire da domani, 30 settembre fino al 7 gennaio 2006, è stata proposta in occasione del 40° anniversario della promulgazione della costituzione dogmatica "Dei Verbum", che ha promosso un più facile accesso alla Bibbia da parte di tutti e ha segnato l'avvio della collaborazione interconfessionale nell'ambito biblico.

Promuovono la mostra l'Alleanza Biblica Universale (ABU) - organizzazione fondata nel 1946 che raggruppa 150 Società Bibliche Nazionali e il cui obiettivo è la diffusione in tutto il mondo della Bibbia - tramite la Società Biblica in Italia, il Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani e i Musei Vaticani.

"Il percorso didattico della mostra - informa un comunicato dei Musei Vaticani - presenta al visitatore la diverse scene bibliche scolpite con particolare riferimento al Vangelo di Marco e al Libro di Giona. Per ottenere questo risultato sono stati realizzati ventitrè pannelli esplicativi bilingui, italiano ed inglese, in cui sarà possibile ritrovare le scene legate a questi testi biblici".

"Inoltre - prosegue la nota informativa - al visitatore verrà donata una copia di un volume che ha lo stesso titolo della mostra e che contiene i due testi completi del Vangelo di Marco e del Libro di Giona nella traduzione interconfessionale in sei lingue diverse: italiano, inglese, francese, spagnolo, portoghese e tedesco".
.../MOSTRA PALEOCRISTIANA/MUSEI VATICANI VIS 20050929 (240)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 29 SET. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Signor Boris Tadic, Presidente della Repubblica di Serbia ed il suo Seguito.

- Cinque Presuli della Conferenza Episcopale del Messico, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Felipe Arizmendi Esquivel, di San Cristobal de Las Casas con il Vescovo Ausiliare Enrique Diaz Diaz.

- Il Vescovo Jose Antonio Fernandez Hurtado, di Tuxtepec.

- Il Vescovo Jose de Jesus Castillo Renteria, Emerito di Tuxtepec.

- Il Vescovo Leopoldo Gonzales Gonzales, di Tapachula.

- Il gruppo dei Presuli della Conferenza Episcopale del Messico, in visita "ad Limina Apostolorum".

E' in programma che il Santo Padre riceva questo pomeriggio in udienze separate:

- Il Cardinale Jean-Marie Lustiger, Arcivescovo emerito di Parigi.

- Il Cardinale Juan Sandoval Iniguez, Arcivescovo di Guadalajara (Messico) in visita "ad Limina Apostolorum", con gli Ausiliari, il Vescovo Rafael Francisco Martinez Sainz e il Vescovo Jose Maria de la Torre Martin.
AP:AL/.../... VIS 20050929 (150)

mercoledì 28 settembre 2005

UDIENZA: L'AMORE DIVINO SI SPERIMENTA NELLA STORIA


CITTA' DEL VATICANO, 28 SET. 2005 (VIS). Nell'udienza generale di oggi, celebrata in Piazza S.Pietro, il Papa ha commentato la prima parte del salmo 134 "Lodate il Signore che opera meraviglie".

Benedetto XVI ha detto, di fronte a 30.000 persone, che questo salmo è "un inno di indole liturgica, intessuto di allusioni, reminiscenze e rimandi ad altri testi biblici". Si apre "con un ampio ed appassionato invito a lodare il Signore" nel tempio, "luogo privilegiato e comunitario della preghiera. Là si sperimenta in modo efficace la presenza del "nostro Dio", un Dio "buono" e "amabile", il Dio dell'elezione e dell'alleanza".

Dopo questo invito, ha continuato il Santo Padre, si proclama "la professione di fede", che costituisce "la sostanza dell'intero inno, che si rivela una proclamazione della grandezza del Signore, manifestata nelle sue opere meravigliose".

Il Papa ha affermato che "l'onnipotenza divina si manifesta in continuazione nel mondo intero", ma - ha detto - "è soprattutto un altro aspetto dell'attività divina che viene celebrato in questa professione di fede. Si tratta del mirabile intervento nella storia, dove il Creatore mostra il volto di redentore del suo popolo e di sovrano del mondo. Si fanno passare davanti agli occhi di Israele raccolto in preghiera i grandi eventi dell'Esodo".

"L'amore divino diviene concreto e quasi sperimentabile nella storia con tutte le sue vicende aspre e gloriose. La liturgia ha il compito di rendere sempre presenti ed efficaci i doni divini, soprattutto nella grande celebrazione pasquale che è la radice di ogni altra solennità e costituisce l'emblema supremo della libertà e della salvezza".

Benedetto XVI ha concluso chiedendo di "fare nostra" la preghiera di San Clemente Romano (I secolo) nella sua Lettera ai Corinzi: "O Signore, fa splendere il tuo volto su di noi, per il bene nella pace. (...) Dona concordia e pace a noi e a tutti gli abitanti della terra".

Nei suoi saluti alla fine dell'udienza, Benedetto XVI si è rivolto in particolare ai partecipanti al Convegno Internazionale dedicato a "I segni dello Spirito nel Novecento. Una rilettura storica: il racconto dei testimoni", che si svolgerà a Lucca (Italia). "Il secolo trascorso, costellato da tristi pagine di storia, - ha detto - è al contempo permeato da meravigliose testimonianze di risveglio spirituale e carismatico in ogni ambito del vivere e dell'agire umano".

Dopo essersi congratulato con il coordinatore nazionale del Rinnovamento nello Spirito, per aver promosso questo incontro in collaborazione con la superiora generale delle Oblate dello Spirito Santo, con il fondatore della Comunità di S. Egidio e la fondatrice del Movimento dei Focolari, il Papa si è augurato che lo Spirito Santo "trovi sempre più feconda accoglienza nel cuore dei credenti, e si diffonda la "cultura della Pentecoste" così necessaria al nostro tempo".
AG/SALMO 134/... VIS 20050928 (440)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 28 SET. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha nominato don Ruy Rendon Leal, vescovo prelato di El Salto (superficie: 36.000; popolazione: 370.000; cattolici: 314.000; sacerdoti: 22, religiosi: 17) in Messico. Il vescovo eletto è nato nel 1953 a Ciudad de Cadereyta de Jimenez (Messico), fu ordinato sacerdote nel 1979 e fino ad ora è stato direttore spirituale del Seminario Maggiore di Monterrey (Messico). Succede al vescovo Manuel Mireles Vaquera, la cui rinuncia al governo pastorale della prelatura territoriale è stata accettata per raggiunti limiti di età.
NER:RE/.../RENDON LEAL:MIRELES VAQUERA VIS 20050928 (80)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 28 SET. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto alla fine dell'Udienza Generale di oggi, mercoledì 28 settembre:

- L'Arcivescovo Antonio Franco, Nunzio Apostolico nelle Filippine.

- L'Arcivescovo Alberto Bottari de Castello, Nunzio Apostolico in Giappone.

- L'Arcivescovo Giuseppe Pinto, Nunzio Apostolico in Senegal, Mali, Capo Verde, Guinea Bissau e Delegato Apostolico in Mauritania.

- L'Arcivescovo Claudio Gugerotti, Nunzio Apostolico in Georgia, Armenia e Azerbaigian.

- L'Arcivescovo Paul Richard Gallagher, Nunzio Apostolico in Burundi.
AP/.../... VIS 20050928 (70)

CONCILIO VATICANO II ED EUROPA, TEMA PLENARIA DEL CCEE


CITTA' DEL VATICANO, 28 SET. 2005 (VIS). Domani 29 settembre si inaugura al Salesianum di Roma l'assemblea plenaria dei presidenti del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE) per riflettere sul tema "Il Concilio Vaticano II e l'Europa: quali indicazioni per il futuro?"

All'assemblea, che si prolungherà fino al 2 ottobre, prenderanno parte 34 presidenti delle conferenze episcopali, membri del CCEE, invitati dal cardinale Camillo Ruini, vicario di Sua Santità e presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

Nella prima giornata si affronterà il tema del Concilio Vaticano II e l'Europa in occasione del 40° anniversario della sua conclusione. I vescovi, basandosi sulle indicazioni del Concilio, analizzeranno il ruolo delle conferenze episcopali e del CCEE nell'evangelizzazione. Tra gli ambiti pastorali si presterà particolare attenzione alle vocazioni, la catechesi, i mezzi di comunicazione sociale e le migrazioni.

Si affronterà anche il tema dell'ecumenismo in occasione della prossima Terza Assemblea Ecumenica Europea (AEE3). Il cardinale Cormac Murphy O'Connor, arcivescovo di Westminster, informerà sul programma della prima tappa di questa assemblea che si svolgerà a Roma dal 24 al 27 gennaio 2006.

La seconda parte dei lavori si concentrerà su alcuni eventi attuali ed importanti per le conferenze episcopali del continente europeo: la Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia, il referendum italiano sulla fecondazione assistita, il dibattito in Spagna sulla famiglia e la questione dell'eutanasia. Il rapporto tra le Chiese e l'Unione Europea ed il processo di unificazione europea saranno altri temi affrontati.

La plenaria si concluderà domenica 2 ottobre con la partecipazione alla Messa di apertura del Sinodo dei Vescovi nella Basilica di S.Pietro.
.../PLENARIA CCEE/RUINI VIS 20050928 (250)

martedì 27 settembre 2005

BENEDETTO XVI A COLLOQUIO CON HANS KUNG


CITTA' DEL VATICANO, 27 SET. 2005 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Joaquin Navarro-Valls, ha rilasciato ieri pomeriggio la seguente dichiarazione:

"Sabato 24 settembre 2005 ha avuto luogo un colloquio di Sua Santità Papa Benedetto XVI con il Professor Hans Küng (Tubinga). L'incontro si è svolto in un clima amichevole. Entrambi le parti erano d'accordo che non avesse senso entrare, nel quadro dell'incontro, in una disputa circa le questioni dottrinali persistenti tra Hans Küng e il Magistero della Chiesa Cattolica.

Il colloquio si è concentrato, pertanto, su due tematiche che recentemente rivestono particolare interesse per il lavoro di Hans Küng: la questione del Weltethos (etica mondiale) e il dialogo della ragione delle scienze naturali con la ragione della fede cristiana. Il Professor Küng ha sottolineato che il suo progetto di Weltethos non è affatto una costruzione intellettuale astratta; si mettono in luce piuttosto i valori morali circa i quali le grandi religioni del mondo convergono, nonostante tutte le differenze, e che possono essere percepibili quali criteri validi - atteso la ragionevolezza convincente di essi - dalla ragione secolare.

Il Papa ha apprezzato lo sforzo del Professor Küng di contribuire ad un rinnovato riconoscimento degli essenziali valori morali dell'umanità attraverso il dialogo delle religioni e nell'incontro con la ragione secolare. Ha sottolineato che l'impegno per una rinnovata consapevolezza dei valori che sostengono la vita umana è pure un obiettivo importante del suo Pontificato.

Nel contempo il Papa ha riaffermato il suo accordo circa il tentativo del Professor Küng di ravvivare il dialogo tra fede e scienze naturali e di far valere, nei confronti del pensiero scientifico, la ragionevolezza e la necessità della Gottesfrage (la questione circa Dio). Da parte sua, il Professor Küng ha espresso il suo plauso circa gli sforzi del Papa a favore del dialogo delle religioni e anche circa l'incontro con i differenti gruppi sociali del mondo moderno".
OP/INCONTRO HANS KUNG/NAVARRO-VALLS VIS 20050927 (304)

IL PAPA SI CONGEDA DA CASTEL GANDOLFO


CITTA' DEL VATICANO, 27 SET. 2005 (VIS). Benedetto XVI si è congedato ieri a Castel Gandolfo, dal Vescovo di Albano (diocesi alla quale appartiene Castel Gandolfo), Mons. Marcello Semeraro, dalle comunità religiose, dalle autorità civili e dal personale incaricato della sicurezza e della vigilanza durante la sua permanenza nella residenza estiva.

"Prima di far ritorno in Vaticano sento il bisogno - ha detto il Papa - di esprimere la mia gratitudine a coloro che in questi mesi estivi mi hanno accolto e si sono adoperati per assicurarmi un soggiorno sereno".

Successivamente, il Santo Padre ha rivolto un cordiale saluto alla comunità cristiana di Castel Gandolfo e all'intera diocesi di Albano, così come alle autorità religiose augurando a tutti "di operare sempre uniti per diffondere ovunque l'amore e la gioia di Cristo".

Il Papa ha ringraziato anche la cortesia del sindaco, dei rappresentanti del consiglio comunale e della "comunità cittadina che ho sentito tanto vicina in questo periodo" e ha ricordato che "la tradizionale ospitalità degli abitanti di Castel Gandolfo è ben nota".

Alla fine, Benedetto XVI si è rivolto ai medici ed al personale del Governatorato vaticano, ai funzionari ed agenti delle Forze dell'Ordine italiane, della Gendarmeria Vaticana e della Guardia Svizzera Pontificia che "hanno assicurato a me e ai miei collaboratori - ha detto - una permanenza tranquilla e sicura in questa bella località".
AC/CONGEDO/CASTELGANDOLFO VIS 20050927 (221)

lunedì 26 settembre 2005

SOLIDARIETA', PROMOZIONE BENE COMUNE, SVILUPPO SOSTENIBILE


CITTA' DEL VATICANO, 24 SET. 2005 (VIS). L'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, è intervenuto ieri al dibattito generale conclusivo della 60° Sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

L'Arcivescovo Migliore ha segnalato che, benché la Santa Sede approvi la maggior parte di quanto proposto nel documento finale, "la mancanza di consenso totale sul controllo e la non proliferazione delle armi è una grave preoccupazione".

La Santa Sede comprende i richiami che il documento fa alle due Conferenze Internazionali (Il Cairo, 1994) sulla Popolazione e lo Sviluppo e (Beijing, 1995) sulla Donna, ed il tema della salute riproduttiva, come già ha spiegato nel suo intervento in quelle conferenze, lo intende come "applicato ad un concetto globale di salute che non considera l'aborto o l'accesso all'aborto in questi termini".

"Viviamo - ha affermato - in una società interdipendente, ma fragile e, in tanti luoghi, i migliori interessi della popolazione non sono ben serviti". In questo contesto, ha indicato "tre campi specifici che presuppongono una sfida etica: solidarietà con i poveri, promozione del bene comune e sviluppo sostenibile".

Riferendosi ai diritti umani ed alla varietà di culture, l'osservatore permanente ha detto che "il diritto internazionale e le sue istituzioni sono vitali per l'applicazione dei diritti umani. Per questo motivo, non dobbiamo perdere di vista l'importanza che la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dà all'incorporazione dei suoi principi nel diritto nazionale e nell'educazione, per promuovere una cultura rispettosa di quei diritti".

"Il riferimento ai doveri nella Dichiarazione Universale ci ricorda che i diritti normalmente comportano delle responsabilità. (...) Una maggiore consapevolezza dei doveri umani universali porterà benefici alla causa delle pace, perchè la coscienza delle nostra reciproca responsabilità riconosce i doveri come essenziali per un ordine sociale che non dipende dalla volontà o dal potere di nessun individuo o gruppo".

L'Arcivescovo Migliore, parlando, alla fine, delle religioni, culture e civiltà, ha affermato che "la Santa Sede appoggia le iniziative nel campo della cooperazione tra le differenti religioni e nel dialogo tra le culture, specialmente laddove (...) formano le coscienze, promuovono i valori morali comuni, la comprensione interculturale e gli impegni attivi".
DELSS/60SESSIONE/ONU:MIGLIORE VIS 20050926 (340)

CELEBRAZIONI PRESIEDUTE DAL PAPA: OTTOBRE - DICEMBRE

CITTA' DEL VATICANO, 26 SET. 2005 (VIS). L'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha reso pubblico il calendario delle celebrazioni presiedute dal Santo Padre dal 2 ottobre al 31 dicembre 2005:

OTTOBRE

- Domenica 2: XXVII domenica del Tempo Ordinario. Alle 9:30 nella Basilica Vaticana, apertura della XI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.

- Sabato 15: Alle 18:00 in Piazza S.Pietro, incontro e momento di preghiera con i bambini della Prima Comunione.

- Domenica 23: XXX domenica del Tempo Ordinario. Alle 10:00, in Piazza San Pietro, Conclusione della XI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, Conclusione dell'Anno dell'Eucaristia, Giornata Missionaria Mondiale. Canonizzazione dei Beati: Józef Bilczewski, Gaetano Catanoso, Zygmunt Gorazdowski, Alberto Hurtado Cruchaga, Felice da Nicosia.

RITI DI BEATIFICAZIONE APPROVATI DAL SANTO PADRE

- Domenica 9: XXVIII domenica del Tempo Ordinario. Alle 10:00, nella Basilica Vaticana, Beatificazione del Servo di Dio, cardinale Clemens August von Galen.

- Sabato 29: Alle 17:00, nella Basilica Vaticana, Beatificazione dei Servi di Dio: Josep Tápies e 6 compagni martiri e María de los Ángeles Ginard Martí.

NOVEMBRE

- Venerdì 11: Alle 11:30 nell'Altare della Cattedra della Basilica Vaticana, Santa Messa in suffragio dei Cardinali e Vescovi defunti nel corso dell'anno.

- Sabato 26: Alle 17:00 nella Basilica Vaticana, Primi Vespri.

RITI DI BEATIFICAZIONE APPROVATI DAL SANTO PADRE

- Domenica 6: XXXII domenica del Tempo Ordinario. Alle 16:00, nella Cattedrale di Vicenza (Italia), Beatificazione della Serva di Dio, Eurosia Fabris.

- Domenica 13: XXXIII domenica del Tempo Ordinario. Alle 10:00 nella Basilica Vaticana, Beatificazione dei Servi di Dio: Charles de Foucauld, Maria Pia Mastena, Maria Crocifissa Curcio.

- Domenica 20: XXXIV domenica del Tempo Ordinario. Solennità di Cristo Re. Nella Cattedrale di Guadalajara (Messico), Beatificazione dei Servi di Dio: Anacleto González Flores e 7 Compagni martiri, Jose Trinità Rangel, Andres Solá Molist, Leonardo Pérez, Dario Acosta Zurita, Jose Sánchez del Rio.

DICEMBRE

- Giovedì 8: Solennità dell'Immacolata Concezione della B.V. Maria. Alle 10:00 nella Basilica Vaticana, Santa Messa in occasione del 40° anniversario della conclusione del Concilio Ecumenico Vaticano II. Alle 16:00, in Piazza di Spagna, Omaggio all'Immacolata.

- Domenica 18: IV domenica di Avvento: Visita pastorale ad una parrocchia romana.

- Sabato 24: Alle 24:00, nella Basilica Vaticana, Santa Messa della Notte.

- Domenica 25: Solennità del Natale del Signore. Alle 12:00, dalla Loggia Centrale della Basilica Vaticana, Benedizione "Urbi et Orbi".

- Sabato 31: Alle 18:00, Primi Vespri in ringraziamento per l'anno trascorso.
BXVI-CALENDARIO/OTTOBRE-DICEMBRE/... VIS 20050926 (390)

GENEROSITA' CON LE VITTIME DELLE CATASTROFI NATURALI


CITTA' DEL VATICANO, 25 SET. 2005 (VIS). Dopo l'Angelus Benedetto XVI ha salutato i pellegrini nelle diverse lingue e ha affrontato brevemente alcuni argomenti.

Il Papa ha parlato, in primo luogo, dell'imminente celebrazione della Giornata Mondiale del Turismo (27 settembre), fenomeno sociale "assai rilevante" nel mondo contemporaneo. "Rinnovo l'auspicio che il turismo si accompagni sempre al rispetto per le persone e le culture e possa favorire il dialogo e la comprensione". Dopo, ha ricordato che il prossimo giovedì 29 settembre, è la Giornata Marittima Mondiale ed ha rivolto "un cordiale saluto, accompagnato dalla preghiera, a tutti coloro che lavorano sui mari".

In seguito, il Santo Padre si è rivolto ai pellegrini di lingua inglese. "Penso soprattutto - ha detto - alle vittime delle catastrofi naturali negli Stati Uniti ed in altre parti del mondo. Vi invito ad unirvi nella mia orazione al Signore per quanti soffrono, per le vittime e i loro cari e per quanti lavorano nelle operazioni di recupero".

Benedetto XVI ha chiamato successivamente i fedeli di lingua spagnola a collaborare "efficacemente con spirito generoso e carità cristiana nel mitigare il dolore e superare le difficoltà" delle vittime delle catastrofi naturali.

Il Papa ha concluso salutando i partecipanti all'incontro internazionale degli Oblati Benedettini, perchè "con l'esempio e l'intercessione di San Benedetto - ha detto - possiate sempre vivere una profonda amicizia con Cristo e testimoniarla a tutti".
ANG/TURISMO:CATASTROFI NATURALI/... VIS 20050926 (220)

EUCARISTIA AUMENTA AMORE A DIO E SERVIZIO AL PROSSIMO


CITTA' DEL VATICANO, 25 SET. 2005 (VIS). Proseguendo la riflessione sul mistero eucaristico, in questa ultima domenica trascorsa a Castel Gandolfo, il Santo Padre ha messo in rilievo il legame che esiste tra l'Eucaristia e la carità.

"Carità - ha detto il Papa di fronte ai pellegrini riuniti nel cortile della residenza pontificia di Castel Gandolfo per la recita dell'Angelus - non significa prima di tutto l'atto o il sentimento benefico, ma il dono spirituale, l'amore di Dio che lo spirito Santo effonde nel cuore umano e che lo muove a donarsi a sua volta a Dio stesso ed al prossimo".

Dopo aver affermato che "l'intera esistenza terrena di Gesù, dal concepimento alla morte in croce, è stata un unico atto d'amore, tanto che possiamo riassumere la nostra fede in queste parole: "Jesus Caritas' - Gesù Amore", Benedetto XVI ha ricordato che nell'ultima cena, ha affidato ai suoi discepoli "la sua più preziosa eredità, l'Eucaristia".

"Nell'Eucaristia, il Signore si dà a noi con il suo corpo, la sua anima e la sua divinità, e noi diventiamo una cosa sola con lui e tra noi. La nostra risposta al suo amore deve essere allora concreta, si deve esprimere in un'autentica conversione all'amore, nel perdono, nella reciproca accoglienza e nell'attenzione ai bisogni di tutti. Tante e molteplici sono le forme del servizio che possiamo rendere al prossimo nella vita di ogni giorno. L'Eucaristia diventa così la sorgente dell'energia spirituale che rinnova il mondo nell'amore di Cristo".

Il Papa ha indicato come esempio i santi, "che hanno tratto dall'Eucaristia la forza di una carità operosa e non di rado eroica". In particolare, si è riferito a S.Vincenzo de' Paoli, che affermava: "Che gioia servire la persona di Gesù Cristo nelle sue povere membra!". La beata Madre Teresa, fondatrice delle Missionarie della Carità, ha proseguito il Papa, "nei più poveri tra i poveri amava Gesù, ricevuto e contemplato ogni giorno nell'Ostia consacrata".

"La carità divina ha colmato il cuore della Vergine Maria, prima e più di tutti i santi. (...) Preghiamo perchè ogni cristiano, nutrendosi del Corpo e Sangue del Signore, cresca sempre più nell'amore verso Dio e nel servizio generoso ai fratelli".
ANG/EUCARISTIA:CARITA'/... VIS 20050926 (350)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 24 SET. 2005 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Juan Antonio Reig Pla, finora Vescovo di Segorbe-Castellón de la Plana (Spagna), Vescovo di Cartagena (superficie: 11.319; popolazione: 1.226.993; cattolici: 1.127.469; sacerdoti: 488; religiosi: 1.046), Spagna.

- Ha nominato Esperti per la prossima XI Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi qui elencati in ordine alfabetico:

- Prof. Mauro AGOSTO, Docente di Lingua Latina, Pontificia Università Lateranense (Roma)
- Rev. D. Bénézet BUJO, Professore nel Dipartimento di Teologia Morale ed Etica, Università di Fribourg (Svizzera)
- Rev. D. Nicola BUX, Vice Preside dell'Istituto di Teologia Ecumenica San Nicola, Bari (Italia)
- Rev. Mons. Mariano CROCIATA, Vicario Generale di Mazara del Vallo, Professore di Teologia Fondamentale, Facoltà Teologica di Sicilia, Palermo (Italia)
- Rev. Mons. Joseph ÐÌNH DUC DAO, Professore di Missiologia, Pontificia Università Urbaniana, Roma; Vice Direttore del Centro Internazionale di Animazione Missionaria, C.I.A.M. (Roma)
- Rev. P. Juan Javier FLORES ARCAS, O.S.B., Preside del Pontificio Istituto Liturgico, Facoltà di Liturgia del Pontificio Ateneo Sant'Anselmo (Roma)
- Rev. P. Ivan FU?EK, S.I., Teologo della Penitenzieria Apostolica (Roma)
- Dott. Roberto FUSCO, Addetto di Segreteria della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti (Città del Vaticano)
- Rev. P. Cesare GIRAUDO, S.I., Professore nella Pontificia Università Gregoriana e nel Pontificio Istituto Orientale (Roma)
- Rev. D. Manuel GONZÁLEZ, Professore di Antropologia Teologica, Facoltà Teologica di Messico
- Rev. P. Stephan HAERING, O.S.B., Monaco dell'Abazia di Metten; Professore di Diritto Canonico, Università di Monaco (Germania)
- Rev. Joannes Leonardus HERMANS, Professore nel Seminario di Roermond e Haarlem (Paesi Bassi)
- Rev. D. Juvénal ILUNGA MUYA, Professore di Teologia Dogmatica, Pontificia Università Urbaniana (Roma)
- Rev. P. David Maria A. JAEGER, O.F.M., Professore di Diritto Canonico, Pontificia Università "Antonianum" (Roma)
- Rev. D. Michael KUNZLER, Professore di Liturgia, Theologische Fakultät Paderborn; Membro della Commissione Liturgica della Conferenza Episcopale Tedesca
- Rev. Mons. Ermenegildo MANICARDI, Preside della Facoltà Teologica dell'Emilia Romagna, Bologna; Rettore dell'Almo Collegio Capranica (Roma)
- Rev. P. Paolo MARTINELLI, O.F.M. Cap., Preside dell'Istituto Francescano di Spiritualità, Pontificia Università "Antonianum", Roma; Professore di Teologia Dogmatica e Teologia Spirituale, Pontificia Università Gregoriana (Roma)
- Rev. P. Alain MATTHEEUWS, S.I., Professore di Teologia, "Institut d'Etudes Theologiques" (Belgio)
- Rev. D. Edward McNAMARA, Professore di Liturgia e Sacramentaria, Pontificio Ateneo "Regina Apostolorum" (Roma)
- Rev. Mons. Antonio MIRALLES, Professore di Teologia Dogmatica, Pontificia Università della Santa Croce (Roma)
- Rev. D. Francis MOLONEY, S.D.B., "Department of Biblical Studies", The Catholic University of America, Washington (Stati Uniti d'America)
- Rev. P. Roberto NARDIN, O.S.B. Oliv., Professore nella Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense (Roma)
- Rev. D. Godfrey I. ONAH, Professore di Filosofia, Pontificia Università Urbaniana (Roma)
- Rev. Mons. Gabriel RICHI y ALBERTI, Professore di Teologia, Facoltà di Teologia San Damaso di Madrid (Spagna); Direttore del Centro Internazionale di Studi e Ricerche "DASTS" di Venezia (Italia)
- Rev. P. Fidelis RUPPERT, O.S.B., Abate di Münsterschwarzach (Germania)
-Rev. D. Ivan ŠAŠKO, Professore di Liturgia, Facoltà di Teologia Cattolica, Università di Zagreb (Croazia)
- Sig. Thomas SOEDING, Professore di Teologia Biblica, Bergische Universität di Wuppertal (Germania)
- Rev. D. Antonio STAGLIANÒ, Professore di Teologia Sistematica, Istituto Teologico Calabro "San Pio X" di Catanzaro (Italia)
- Rev. Mons. Waldemar TUREK, Minutante della Segreteria di Stato, (Città del Vaticano)
- Rev. P. Cyril VASIL', S.I., Decano della Facoltà di Diritto Canonico Orientale; Vice Rettore del Pontificio Istituto Orientale (Roma)
- Rev. Mons. Timothy VERDON, Professore di Arte Sacra nella Facoltà Teologica dell'Italia Centrale, Firenze (Italia)
- Rev.do Boutros YOUSIF, Professore di Patrologia e Liturgia Orientale nel Pontificio Istituto Orientale (Roma).

-Ha nominato per la prossima Assemblea Generale i seguenti "auditores" (o uditori), qui elencati in ordine alfabetico:

- Sig. Carl Albert ANDERSON, Cavaliere Supremo dell'Ordine dei Cavalieri di Colombo (Stati Uniti d'America)
- Rev. Suor Rita BURLEY, A.C.I., Superiora Generale delle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù (Gran Bretagna)
- Sig. Leonardo CASCO, Presidente della Alianza para la Familia (Honduras)
- Sig.ra Martha Lorena CASCO, Presidente del Comité por la Vida (Honduras)
- Rev. Suor Maria Regina CESARATO, Superiora Generale delle Pie Discepole del Divin Maestro (Italia)
- Rev. Suor Yvonne COLY, Formatrice del Centro Mater Christi di Bobo-Dioulasso (Burkina Faso).
- Sig. Moysés Lauro DE AZEVEDO FILHO, Fondatore e Moderatore Generale della Comunità Cattolica Shalom (Brasile)
- Rev. Mons. Peter John ELLIOTT, Direttore dell'Istituto Giovanni Paolo II per il Matrimonio e la Famiglia in Melbourne; Membro del Consiglio Internazionale per la Catechesi (Australia)
- Sig. Luis Fernando FIGARI, Fondatore del Sodalitium Vitae Christianae (Perú)
- Sig. Francisco José GOMEZ ARGÜELLO WIRTZ, Co-Fondatore del Cammino Neo-Catecumenale (Spagna)
- Rev. D. Ignacio GRAMSCH LABRA, Vicario Parrocchiale di San Luis Beltrán de Pudahuel in Santiago de Chile; Assessore Arcidiocesano della Pastorale degli Accoliti (Cile)
- Fr. Marc HAYET, Responsabile Generale dei Piccoli Fratelli di Gesù (Francia)
- Sig. Alexei V. JUDIN, Professore di Storia della Chiesa e di Dialogo interconfessionale nella Federazione Russa, Russian State University for the Humanities, St. Thomas College, Mosca (Russia)
- Rev. Suor Hermenegild MAKORO, C.P.S., Suora Missionaria del Preziosissimo Sangue, Animatrice di Comunità Cristiane in Mthatha (Sud Africa)
- Sig.ra Marie-Hélène MATHIEU, Coordinatrice internazionale del Movimento Foi et Lumière (Francia)
- Sig. Zbigniew NOSOWSKI, Direttore del mensile cattolico Wiez di Varsavia; Membro del Consiglio Nazionale dei Laici (Polonia)
- Rev. Suor Elvira PETROZZI, Fondatrice della Comunità del Cenacolo (Italia)
- Sig. Andrea RICCARDI, Fondatore della Comunità di Sant'Egidio (Italia)
- Rev. Paul ROUHANA, Membro della Commissione Centrale e della Segreteria Generale del Sinodo Patriarcale Maronita (Libano)
- Rev. P. Athanasius SCHNEIDER. O.R.S., Segretario della Commissione liturgica della Conferenza Episcopale del Kazakhstan
- Rev. Suor Renu Rita SILVANO, Membro del Comitato esecutivo della International Catholic Biblical Federation; Direttrice del Catholic Bible Institute di Mumbai (India)
- Sig.ra Henrietta TAMBUNTING DE VILLA, già Ambasciatrice delle Filippine presso la Santa Sede (Filippine)
- Rev. Suor Vittoria TOMARELLI, A.S.C., delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo (Roma)
- Sig.ra Bruna TOMASI, Membro della Direzione del Movimento dei Focolari (Italia)
- Sig. Gioacchino TOSCANO, Segretario Generale delle Confraternite delle Diocesi d'Italia
- Rev. Suor Margaret WONG, F.d.C.C., delle Figlie della Carità Canossiane, Promotrice di Centri di Adorazione Eucaristica (Hong Kong, Cina).
NER:NA/.../... VIS 20050926 (930)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 26 SET. 2005 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate, nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, nove Presuli della Conferenza Episcopale del Messico in Visita "ad Limina":

- L'Arcicescovo Felipe Aguirre Franco, di Acapulco, Amministratore Apostolico di Chilpancingo-Chilapa, con il Vescovo Ausiliare Juan Navarro Castellanos.

- Il Vescovo Salvador Flores Huerta, di Ciudad Lázaro Cárdenas.

- Il Vescovo Alejo Zavala Castro, di Tlapa.

- L'Arcivescovo José Luis Chávez Botello, di Antequera, Oaxaca;

- Il Vescovo Hermenegildo Ramírez Sánchez, M.J., Prelato di Huautla.

- Il Vescovo Luis Felipe Gallardo Martín del Campo, S.D.B., Prelato di Mixes.

- Il Vescovo Eduardo Cirilo Carmona Ortega, di Puerto Escondido.

- Il Vescovo Rogelio Cabrera López, di Tuxtla Gutiérrez.

Sabato, 24 settembre, ha ricevuto in udienze separate:

- Card. Carlo Maria Martini, Arcivescovo emerito di Milano.

- L'Arcivescovo Emilio Carlos Berlie Belaunzaran, di Yucatán (Messico), in Visita "ad Limina",
con i Vescovi Ausiliari Ramón Castro Castro e José Rafael Palma Capetillo.

- S.E. il Signor Goyal Praveen Lal, Ambasciatore di India, in visita di congedo.

- Card. Crescenzio Sepe, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.
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IN BREVE


L'ARCIVESCOVO MICHAEL L. FTZGERALD, M. Afr., presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, ha inaugurato domenica 25 settembre nel pomeriggio nella Pontificia Università Gregoriana, il Convegno Internazionale "Nostra Aetate Oggi", per commemorare il 40° anniversario della promulgazione della dichiarazione conciliare sui rapporti interreligiosi. Durante i tre giorni di convegno si parlerà del dialogo tra ebrei e cristiani, tra cristiani e membri di alcune religioni dell'Asia e tra musulmani e cristiani. Sono previste anche tavole rotonde nelle quali si analizzeranno i progressi realizzati dalla pubblicazione di "Nostra Aetate" e si proporranno obiettivi futuri.

LA CONGREGAZIONE PER GLI ISTITUTI DI VITA CONSACRATA E LE SOCIETA' DI VITA APOSTOLICA ha organizzato il 26 e 27 settembre nell'Aula del Sinodo, in Vaticano, un Simposio in occasione del 40° anniversario del documento conciliare "Perfectae caritatis". L'obiettivo del simposio è fare un bilancio della vita consacrata in questi quattro decenni ed analizzare la sua situazione attuale, con le sue sfide e prospettive.
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venerdì 23 settembre 2005

MESSAGGIO CRISTIANO RINFORZA PRINCIPI DELLA CONVIVENZA


CITTA' DEL VATICANO, 23 SET. 2005 (VIS). Benedetto XVI ha ricevuto oggi le carte credenziali di Luis Felipe Bravo Mena, nuovo ambasciatore del Messico presso la Santa Sede e nel dargli il benvenuto ha ricordato che "fin dal 1992 si sono stabilite relazioni diplomatiche tra il Messico e la Santa Sede, si sono fatti notevoli passi avanti in un clima di mutuo rispetto e collaborazione, del quale hanno beneficiato entrambe le parti. Questo porta a proseguire sulla stessa strada lavorando, all'interno della propria autonomia e delle rispettive competenze, avendo come obiettivo principale la promozione integrale delle persone, che sono cittadini della nazione e, la gran parte di essi, anche figli della Chiesa cattolica".

"In questo senso - ha continuato il Papa - uno Stato democratico laico deve proteggere la pratica religiosa dei suoi cittadini, senza preferenze nè rifiuti. Dall'altro lato, la Chiesa ritiene che nelle società moderne e democratiche si può e si deve avere piena libertà religiosa. In uno Stato laico sono i cittadini che, nell'esercizio della loro libertà, danno un determinato sentimento religioso alla vita sociale. Inoltre, uno Stato moderno deve servire e proteggere la libertà dei cittadini e la fede religiosa che essi stessi scelgono, senza alcun tipo di restrizione o coazione".

"Dinanzi al crescente laicismo, che pretende di ridurre la vita religiosa dei cittadini alla sfera privata, senza alcuna manifestazione sociale e pubblica, La Chiesa sa molto bene che il messaggio cristiano rinforza ed illumina i principi basilari di ogni convivenza". In questo contesto e riferendosi specialmente alla famiglia, il Santo Padre ha sottolineato che quest'ultima " necessita di un appoggio speciale, perchè in Messico, come in altri Paesi, sta perdendo progressivamente la sua vitalità ed il suo ruolo fondamentale, non soltanto per i cambiamenti culturali, ma anche per il fenomeno dell'emigrazione, con le conseguenti e gravi difficoltà della diversa origine, soprattutto per le donne, i bambini ed i giovani".

Parlando successivamente del problema del narcotraffico, Benedetto XVI ha riconosciuto "lo sforzo continuo realizzato dallo Stato e da alcune organizzazioni sociali" per combatterlo. " Non ci si deve dimenticare - ha ricordato- che una delle sue radici è la grande disuguaglianza economica, che non permette il giusto sviluppo di una buona parte della popolazione. Per questo è urgente che tutti aumentino gli sforzi per sradicare questo male mediante la diffusione degli autentici valori umani e la costruzione di una vera cultura della vita. La Chiesa offre tutta la sua collaborazione in questo campo".

Il Papa ha affrontato anche la questione della popolazione indigena nel paese " che durante i secoli si è sforzata di conservare i propri valori e la proprie tradizioni antiche" ed ha ricordato le parole di Giovanni Paolo II durante la canonizzazione di Juan Diego: "Il Messico ha bisogno dei suoi indigeni ed i suoi indigeni del Messico!".

"In effetti - ha aggiunto - è importante favorire, oggi più che mai, la loro integrazione rispettando i costumi e le forme di organizzazione delle loro comunità, le quali permettono loro lo sviluppo della loro cultura e li rendano capaci di aprirsi, senza rinunciare alla loro identità, alle sfide del mondo globalizzato".

Benedetto XVI ha concluso il suo discorso parlando delle prossime elezioni del 2006 che rappresentano per il Messico "un'opportunità ed una sfida per consolidare significativi passi avanti nella democrazia del Paese". C'è da sperare che il processo elettorale contribuisca a rinforzare l'ordinamento democratico, orientandolo direttamente allo sviluppo della politica ispirata al bene comune ed alla promozione integrale di tutti i cittadini, con un'attenzione particolare ai più deboli. A questo si sono riferiti i Vescovi del Messico nel loro Messaggio prima del processo elettorale. Lo stesso titolo 'Rinforzare la democrazia ricostruendo la fiducia dei cittadini', indica molto bene le necessità del tempo presente".
CD/CREDENZIALI/MESSICO:BRAVO MENA VIS 20050923 (612)
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