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lunedì 26 settembre 2005

SOLIDARIETA', PROMOZIONE BENE COMUNE, SVILUPPO SOSTENIBILE


CITTA' DEL VATICANO, 24 SET. 2005 (VIS). L'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, è intervenuto ieri al dibattito generale conclusivo della 60° Sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

L'Arcivescovo Migliore ha segnalato che, benché la Santa Sede approvi la maggior parte di quanto proposto nel documento finale, "la mancanza di consenso totale sul controllo e la non proliferazione delle armi è una grave preoccupazione".

La Santa Sede comprende i richiami che il documento fa alle due Conferenze Internazionali (Il Cairo, 1994) sulla Popolazione e lo Sviluppo e (Beijing, 1995) sulla Donna, ed il tema della salute riproduttiva, come già ha spiegato nel suo intervento in quelle conferenze, lo intende come "applicato ad un concetto globale di salute che non considera l'aborto o l'accesso all'aborto in questi termini".

"Viviamo - ha affermato - in una società interdipendente, ma fragile e, in tanti luoghi, i migliori interessi della popolazione non sono ben serviti". In questo contesto, ha indicato "tre campi specifici che presuppongono una sfida etica: solidarietà con i poveri, promozione del bene comune e sviluppo sostenibile".

Riferendosi ai diritti umani ed alla varietà di culture, l'osservatore permanente ha detto che "il diritto internazionale e le sue istituzioni sono vitali per l'applicazione dei diritti umani. Per questo motivo, non dobbiamo perdere di vista l'importanza che la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dà all'incorporazione dei suoi principi nel diritto nazionale e nell'educazione, per promuovere una cultura rispettosa di quei diritti".

"Il riferimento ai doveri nella Dichiarazione Universale ci ricorda che i diritti normalmente comportano delle responsabilità. (...) Una maggiore consapevolezza dei doveri umani universali porterà benefici alla causa delle pace, perchè la coscienza delle nostra reciproca responsabilità riconosce i doveri come essenziali per un ordine sociale che non dipende dalla volontà o dal potere di nessun individuo o gruppo".

L'Arcivescovo Migliore, parlando, alla fine, delle religioni, culture e civiltà, ha affermato che "la Santa Sede appoggia le iniziative nel campo della cooperazione tra le differenti religioni e nel dialogo tra le culture, specialmente laddove (...) formano le coscienze, promuovono i valori morali comuni, la comprensione interculturale e gli impegni attivi".
DELSS/60SESSIONE/ONU:MIGLIORE VIS 20050926 (340)

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