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lunedì 2 luglio 2007

ANNO PAOLINO CONTRADDISTINTO DIMENSIONE ECUMENICA



CITTA' DEL VATICANO, 28 GIU. 2007 (VIS). Nel pomeriggio di oggi, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto nella Basilica di San Paolo fuori le Mura la Celebrazione dei Primi Vespri della Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.

  Il Papa ha rivolto parole di saluto a tutti i partecipanti alla cerimonia ed ha diretto un saluto particolare ai Membri della Delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli che ricambiano la presenza della Delegazione della Santa Sede ad Istanbul, in occasione della festa di Sant'Andrea.

  "Questi incontri e iniziative" - ha affermato Papa Benedetto XVI - "non costituiscono semplicemente uno scambio di cortesie tra Chiese, ma vogliono esprimere il comune impegno di fare tutto il possibile per affrettare i tempi della piena comunione tra l'Oriente e l'Occidente cristiani".

  "Fin dall'inizio" - ha proseguito il Pontefice - "la tradizione cristiana ha considerato Pietro e Paolo inseparabili l'uno dall'altro, anche se ebbero ciascuno una missione diversa da compiere: Pietro per primo confessò la fede in Cristo, Paolo ottenne in dono di poterne approfondire la ricchezza. Pietro fondò la prima comunità dei cristiani provenienti dal popolo eletto, Paolo divenne l'apostolo dei pagani. Con carismi diversi operarono per un'unica causa: la costruzione della Chiesa di Cristo".

  "A Roma il legame che accomuna Pietro e Paolo nella missione, ha assunto sin dai primi secoli un significato molto specifico. Come la mitica coppia di fratelli Romolo e Remo, (...), così Pietro e Paolo furono considerati i fondatori della Chiesa di Roma". Essi appaiono "come gli iniziatori di una nuova città, come concretizzazione di un modo nuovo e autentico di essere fratelli, reso possibile dal Vangelo di Gesù Cristo. Per questo si potrebbe dire che oggi la Chiesa di Roma celebra il giorno della sua nascita, giacché i due Apostoli ne posero le fondamenta".

  "Dell'apostolo Pietro" - ha ricordato il Santo Padre - "faremo memoria particolarmente domani (29 giugno), celebrando il divin Sacrificio nella Basilica Vaticana (...). Questa sera il nostro sguardo si volge a San Paolo, le cui reliquie sono custodite con grande venerazione" nella Basilica di San Paolo fuori le Mura. Paolo "fu scelto 'per annunciare il vangelo di Dio' (Rm 1,1), per propagare l'annuncio della Grazia divina che riconcilia in Cristo l'uomo con Dio, con se stesso e con gli altri".

  L'Apostolo delle Genti, ha detto ancora il Papa, "fu tutt'altro che un abile parlatore; (...). Gli straordinari risultati apostolici che poté conseguire non sono pertanto da attribuire ad una brillante retorica o a raffinate strategie apologetiche e missionarie. Il successo del suo apostolato dipende soprattutto da un coinvolgimento personale nell'annunciarne il Vangelo con totale dedizione a Cristo; dedizione che non temette rischi, difficoltà e persecuzioni".

  "Da ciò possiamo trarre una lezione quanto mai importante per ogni cristiano. L'azione della Chiesa è credibile ed efficace solo nella misura in cui coloro che ne fanno parte sono disposti a pagare di persona la loro fedeltà a Cristo, in ogni situazione. Dove manca tale disponibilità, viene meno l'argomento decisivo della verità da cui la Chiesa stessa dipende. Cari fratelli e sorelle, come agli inizi, anche oggi Cristo ha bisogno di apostoli pronti a sacrificare se stessi. Ha bisogno di testimoni e di martiri come San Paolo".

  "E proprio per questo, sono lieto di annunciare ufficialmente" - ha soggiunto Papa Benedetto XVI - "che all'Apostolo Paolo dedicheremo uno speciale anno giubilare dal 28 giugno 2008 al 29 giugno 2009, in occasione del bimillenario della sua nascita, dagli storici collocata tra il 7 e il 10 d.C".

  "Questo 'Anno Paolino'" - ha spiegato il Santo Padre - "potrà svolgersi in modo privilegiato a Roma, dove da venti secoli si conserva sotto l'altare papale di questa Basilica il sarcofago, che (...) conserva i resti dell'Apostolo Paolo. Presso la Basilica Papale e presso l'attigua omonima Abbazia Benedettina potranno quindi avere luogo una serie di eventi liturgici, culturali ed ecumenici, come pure varie iniziative pastorali e sociali, tutte ispirate alla spiritualità paolina. Inoltre, una speciale attenzione potrà essere data ai pellegrinaggi che da varie parti vorranno recarsi in forma penitenziale presso la tomba dell'Apostolo per trovare giovamento spirituale. Saranno pure promossi Convegni di studio (...). Inoltre, in ogni parte del mondo, analoghe iniziative potranno essere realizzate nelle Diocesi, nei Santuari, nei luoghi di culto da parte di Istituzioni religiose, di studio o di assistenza, che portano il nome di San Paolo o che si ispirano alla sua figura e al suo insegnamento".

  Infine il Santo Padre ha sottolineato un particolare aspetto "che dovrà essere curato con singolare attenzione durante la celebrazione dei vari momenti del bimillenario paolino: mi riferisco alla dimensione ecumenica. L'Apostolo delle genti, particolarmente impegnato a portare la Buona Novella a tutti i popoli, si è totalmente prodigato per l'unità e la concordia di tutti i cristiani".

  "Voglia egli guidarci e proteggerci in questa celebrazione bimillenaria" - ha concluso il Pontefice - "aiutandoci a progredire nella ricerca umile e sincera della piena unità di tutte le membra del Corpo mistico di Cristo. Amen!".
HML/VESPRI:ANNO PAOLINO/...                       VIS 20070702 (830)


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