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giovedì 20 aprile 2006

VENERDÌ SANTO: PASSIONE DEL SIGNORE E VIA CRUCIS COLOSSEO


CITTA' DEL VATICANO, 14 APR. 2006 (VIS). Alle 17:00 di oggi, Venerdì Santo, il Papa ha presieduto nella Basilica Vaticana, la celebrazione della Passione del Signore. Dopo la lettura della Passione, il Padre Raniero Cantalamessa, O.F.M.Cap., Predicatore della Casa Pontificia, ha detto nell'omelia: "Mentre noi celebriamo qui il ricordo della Passione e Morte del Salvatore, milioni di persone sono indotte da abili rimaneggiatori di leggende antiche a credere che Gesù di Nazareth non è, in realtà, mai stato crocifisso".

Alle 21:15, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto al Colosseo il pio esercizio della 'Via Crucis'. La perdita del senso del peccato e le sue drammatiche conseguenze per l'umanità è stato il tema principale dei testi delle meditazioni proposte quest'anno per le stazioni della Via Crucis dall'Arcivescovo Angelo Comastri, Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano.

Benedetto XVI ha portato la Croce nella prima e nell'ultima stazione. Nelle altre stazioni la Croce è stata portata dal Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale del Papa per la Diocesi di Roma, da una famiglia romana, da un seminarista statunitense, da due religiosi, da tre giovani donne provenienti dal Messico, dall'Angola e dalla Nigeria e da due frati della Custodia di Terra Santa.

Al termine il Santo Padre ha pronunciato alcune parole a braccio: "La Croce del Signore" - ha detto - "abbraccia il mondo; la sua 'Via Crucis' attraversa i continenti ed i tempi. Nella 'Via Crucis' non possiamo essere solo spettatori. Siamo coinvolti pure noi, perciò dobbiamo cercare il nostro posto".

"Nella Croce di Cristo" - ha detto ancora il Papa - "oggi abbiamo visto la sofferenza dei bambini abbandonati, abusati; le minacce contro la famiglia; la divisione del mondo nella superbia dei ricchi che non vedono Lazzaro davanti alla porta e la miseria di tanti che soffrono fame e sete".

"Abbiamo visto, infine, attraverso queste 'stazioni' di consolazione che, come non finisce la sofferenza, anche le consolazioni non finiscono. (...) Abbiamo visto la Madre, la cui bontà rimane fedele fino alla morte, e oltre la morte. Abbiamo visto la donna coraggiosa, che sta davanti al Signore e non ha paura di mostrare la solidarietà con questo Sofferente. Abbiamo visto Simone il Cireneo, un africano, che porta con Gesù la Croce".

"Abbiamo capito" - ha proseguito il Pontefice - "che la 'Via Crucis' non è semplicemente una collezione delle cose oscure e tristi del mondo. Non è neppure un moralismo alla fine inefficiente. Non è un grido di protesta che non cambia niente. La 'Via Crucis' è la via della misericordia, e della misericordia che pone il limite al male: così abbiamo imparato da Papa Giovanni Paolo II".

"È la via della misericordia" - ha concluso Papa Benedetto - "e così la via della salvezza. E così veniamo invitati a prendere la via della misericordia e a porre con Gesù il limite al male".
BXVI-SETTIMANA SANTA/VENERDÌ SANTO/... VIS 20060420 (490)

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