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giovedì 20 aprile 2006

SABATO SANTO: LA RISURREZIONE CONCERNE TUTTA LA STORIA


CITTA' DEL VATICANO, 15 APR. 2006 (VIS). Alle ore 22:00, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto, nella Basilica Vaticana, la Veglia nella Notte Santa di Pasqua. Nel corso della Liturgia Battesimale il Papa ha amministrato i Sacramenti dell'iniziazione cristiana a sette catecumeni provenienti dall'Albania, dalla Bielorussia, dal Perù, dal Giappone, dalla Colombia e dal Camerun.

La Veglia ha avuto inizio nell'atrio della Basilica di San Pietro con la benedizione del fuoco e l'accensione del cero pasquale. Alla processione verso l'Altare con il cero pasquale e il canto dell'Exsultet, hanno fatto seguito la Liturgia della Parola, la Liturgia Battesimale e la Liturgia Eucaristica, concelebrata con i Cardinali.

Riferendosi al significato della Risurrezione di Cristo, Benedetto XVI ha detto che "Essa è - se possiamo una volta usare il linguaggio della teoria dell'evoluzione - la più grande 'mutazione', il salto assolutamente più decisivo verso una dimensione totalmente nuova, che nella lunga storia della vita e dei suoi sviluppi mai si sia avuta: un salto in un ordine completamente nuovo, che riguarda noi e concerne tutta la storia".

"È chiaro" - ha detto il Papa - "che questo avvenimento non è un qualche miracolo del passato il cui accadimento potrebbe essere per noi in fondo indifferente. È un salto di qualità nella storia della 'evoluzione' e della vita in genere verso una nuova vita futura, verso un mondo nuovo che, partendo da Cristo, già penetra continuamente in questo nostro mondo, lo trasforma e lo attira a sé".

Il Papa si è chiesto successivamente: "Come può questo avvenimento arrivare effettivamente a me e attrarre la mia vita verso di sé e verso l'alto? (...) Tale avvenimento viene a me mediante la fede e il Battesimo. Per questo il Battesimo fa parte della Veglia pasquale. (...) Il Battesimo è una cosa ben diversa da un atto di socializzazione ecclesiale, da un rito un po' fuori moda e complicato per accogliere le persone nella Chiesa. È anche più di una semplice lavanda, di una specie di purificazione e abbellimento dell'anima. È realmente morte e risurrezione, rinascita, trasformazione in una nuova vita".

"La grande esplosione della risurrezione ci ha afferrati nel Battesimo per attrarci. Così siamo associati ad una nuova dimensione della vita nella quale, in mezzo alle tribolazioni del nostro tempo, siamo già in qualche modo introdotti. Vivere la propria vita come un continuo entrare in questo spazio aperto: è questo il significato dell'essere battezzato, dell'essere cristiano. È questa la gioia della Veglia pasquale".

Il Santo Padre ha sottolineato poi che: "La Risurrezione non è passata, la risurrezione ci ha raggiunti ed afferrati. Ad essa, cioè al Signore Risorto, ci aggrappiamo e sappiamo che Lui ci tiene saldamente anche quando le nostre mani si indeboliscono. Ci aggrappiamo alla sua mano, e così teniamo le mani anche gli uni degli altri, diventiamo un unico soggetto, non soltanto una cosa sola".

"Io, ma non più io: se viviamo in questo modo, trasformiamo il mondo. È la formula di contrasto con tutte le ideologie della violenza e il programma che si oppone alla corruzione ed all'aspirazione al potere e al possesso. (...) Io, ma non più io: è questa la via della croce, la via che 'incrocia' un'esistenza rinchiusa solamente nell'io, aprendo proprio così la strada alla gioia vera e duratura".
BXVI-SETTIMANA SANTA/SABATO SANTO/... VIS 20060420 (560)

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