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lunedì 8 settembre 2003

BOLIVIA: IL FUTURO DEVE ESSERE FONDATO SULLA PACE SOCIALE


CITTA' DEL VATICANO, 8 SET. 2003 (VIS). Questa mattina, nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto il nuovo Ambasciatore della Bolivia presso la Santa Sede, Signor Valentín Abecia Baldivieso, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali. Nel suo discorso al diplomatico, il Santo Padre ha affermato che la situazione nella quale si trova il Paese: "non deve essere causa di divisioni né deve fomentare odio e rancore fra quanti sono chiamati ad essere i costruttori della Nazione. È ben noto che il futuro di una nazione deve fondarsi sulla pace sociale che è frutto della giustizia".

Ricordando che i Vescovi della Bolivia hanno offerto la loro collaborazione nei momenti di maggiore difficoltà "per promuovere iniziative pacificatrici che favoriscano la comprensione e la riconciliazione", Giovanni Paolo II ha affermato che: "l'onestà, la sobrietà, la responsabilità per il bene comune, la solidarietà, lo spirito di sacrificio e la cultura del lavoro, possono assicurare uno sviluppo maggiore".

"I boliviani" - ha proseguito il Pontefice - "con le grandi qualità che li contraddistinguono, devono essere i principali protagonisti ed artefici del progresso del Paese, cooperando alla stabilità politica che consenta a tutti di partecipare alla vita pubblica". Il Papa ha auspicato che: "L'azione del governo riesca a superare la grave e prolungata crisi finanziaria che colpisce principalmente i settori più deboli della società".

Successivamente Giovanni Paolo II ha precisato che: "Il doloroso e grande problema della povertà, con gravi conseguenze nel campo educativo, sanitario ed abitativo, rappresenta una sfida urgente per i governanti e i responsabili della cosa pubblica relativamente al futuro della Nazione. Tutto ciò richiede una seria presa di coscienza per affrontare con decisione la situazione attuale, esistente a tutti i livelli, cooperando così ad un vero impegno per il bene comune".

"Penso" - ha soggiunto il Papa - "ai contadini, ai minatori, agli abitanti dei quartieri ai margini delle città, e a quanti sono vittime di un materialismo che esclude l'essere umano e agisce unicamente per interesse di arricchimento o di potere. Di fronte a tutto ciò" - ha concluso il Santo Padre - "la Chiesa, con l'apporto della sua dottrina sociale, cerca di stimolare e favorire iniziative adeguate con l'obiettivo di superare situazioni di emarginazione che colpiscono tanti fratelli bisognosi, e per eliminare le cause della povertà".
CD/CREDENZIALI/BOLIVIA:ABECIA VIS 20030908 (400)

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