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lunedì 8 settembre 2003

VESCOVI DELL'INDIA IN VISITA "AD LIMINA" RICEVUTI DAL PAPA


CITTA' DEL VATICANO, 8 SET. 2003 (VIS). Questa mattina, nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i Vescovi delle Provincie Ecclesiastiche di Agra, Delhi e Bhopal, al termine della Visita "Ad Limina Apostolorum".

Ricordando la presenza millenaria della Chiesa in India, il Santo Padre ha affermato che "l'Apostolo Tommaso, San Francesco Saverio e Madre Teresa di Calcutta sono solo alcuni dei notevoli esempi di zelo missionario da sempre presente in India". Nonostante le difficoltà, ha aggiunto il Pontefice, è sempre esistito il grande desiderio di evangelizzare e proclamare Gesù Cristo.

Il Santo Padre ha espresso apprezzamento per la "serietà della preparazione" che i Vescovi offrono ai laici che prestano la loro collaborazione al clero, specialmente in considerazione dell'esiguità nel numero di sacerdoti in molte regioni dell'India. Il Papa ha ricordato "il notevole impegno dei laici nella catechesi, nei consigli pastorali, nelle piccole comunità cristiane, nei gruppi di preghiera ed in numerosi programmi di sviluppo sociale e umano". Tali attività, ha affermato ancora il Pontefice, "non sono da intendersi come un'espansione del ruolo del clero, ma come una realtà condivisa da ogni cristiano nella grazia ricevuta con il Battesimo e con la Cresima".

"Sin dai primi tempi della sua presenza sul suolo indiano" - ha affermato Giovanni Paolo II - "la Chiesa Cattolica ha dimostrato un profondo impegno sociale nell'ambito dell'assistenza sanitaria, dello sviluppo, dell'assistenza sociale e nell'educazione in particolare", che è, "un fattore chiave nel preparare i giovani cattolici a diventare adulti credenti".

"Molte vostre scuole hanno percentuali elevate di insegnanti non cattolici. La loro presenza nelle nostre istituzioni potrebbe contribuire ad accrescere la comprensione ed il rispetto reciproco fra fedeli cattolici e seguaci di altre religioni in un'epoca nella quale le incomprensioni fra i cattolici e gli appartenenti ad altre religioni possono essere, per molti, fonte di sofferenza".

Il Papa ha sottolineato che il maggiore contributo delle scuole cattoliche alla società indiana "è la loro cattolicità senza compromessi. (…) Per questa ragione è essenziale che i vostri istituti d'istruzione mantengano una forte identità cattolica. Ciò richiede un curriculum contraddistinto dalla partecipazione alla preghiera e la celebrazione dell'Eucaristia ed una buona preparazione di tutti gli insegnanti, non solo nella loro materia di insegnamento, ma anche nella fede cattolica".

Successivamente, il Papa ha ribadito l'importanza della presenza dei sacerdoti nelle istituzioni cattoliche, affermando che ciò rappresenta "un modo di promuovere le vocazioni". I giovani che pensano alla vita religiosa, sono attratti "dall'esempio di sacerdoti zelanti che non solo amano il sacerdozio ma esercitano il loro ministero con gioia e dedizione".

Il Santo Padre ha quindi affermato che oggi "più che mai, i sacerdoti sono chiamati ad essere segni di contraddizione in società che diventano ogni giorno sempre più secolari e materialistiche. (…) La lusinga della società consumistica ed un'interpretazione dell'esistenza umana in chiave individualistica, materialistica ed edonistica (…) può alle volte insinuarsi nella vita dei nostri seminaristi e sacerdoti, inducendoli a condurre un'esistenza non vissuta secondo la logica del dare e della generosità". I Vescovi hanno, quindi, una missione speciale da compiere nell'assicurarsi che ciò non accada nei seminari e nella vita del clero a loro affidato.

"Preparare i sacerdoti richiede anche che i seminaristi siano educati nelle numerose e diverse tradizioni della nostra fede cattolica" - ha concluso il Pontefice. "Ciò è particolarmente vero in India, che ha la fortuna di avere cattolici orientali e latini così vicini gli uni agli altri. Il numero dei cattolici siro-malabaresi e siro-malankaresi presenti nelle vostre regioni, rappresenta una sfida per tutti i fedeli a rispettare le necessità e i desideri di tutti coloro che celebrano la stessa fede in modi diversi".
AL/…/INDIA VIS 20030908 (620)

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