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lunedì 13 febbraio 2006

VIVERE ANCHE LA MALATTIA SECONDO LA DIGNITÀ UMANA


CITTA' DEL VATICANO, 11 FEB. 2006 (VIS). Alle 16:30 di oggi, Festa della Beata Maria Vergine di Lourdes, il Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale del Santo Padre per la Diocesi di Roma, ha celebrato la Santa Messa per gli ammalati e i pellegrini dell'U.N.I.T.A.L.S.I. (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Italiani) e dell'Opera Romana Pellegrinaggi, in occasione della XIV Giornata Mondiale del Malato.

Al termine della Celebrazione Eucaristica, il Santo Padre Benedetto XVI si è recato nella Basilica Vaticana per benedire i malati e rivolgere loro un discorso.

"Presso la Grotta di Massabielle" - ha ricordato il Papa - "la Vergine ha manifestato la tenerezza di Dio per i sofferenti. (...) Presentandosi a Bernardetta come l'Immacolata Concezione, Maria Santissima è venuta a ricordare al mondo moderno, che rischiava di dimenticarlo, il primato della Grazia divina, più forte del peccato e della morte".

Successivamente il Santo Padre ha fatto riferimento al Congresso promosso dal Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute ad Adelaide (Australia), il 9 e 10 febbraio, sul tema. "Salute mentale e dignità umana".

"La persona umana" - ha affermato Papa Benedetto - "è un tutt'uno, e le diverse dimensioni si possono e si devono distinguere, ma non separare. Così anche la Chiesa si propone sempre di considerare le persone come tali, e questa concezione qualifica le istituzioni sanitarie cattoliche, come pure lo stile degli operatori sanitari in esse impegnati".

"Penso in modo particolare" - ha detto ancora il Santo Padre - "alle famiglie che hanno al proprio interno una persona malata di mente e vivono la fatica e i diversi problemi che ciò comporta. Ci sentiamo vicini a tutte queste situazioni, con la preghiera e con le innumerevoli iniziative che la Comunità ecclesiale pone in atto in ogni parte del mondo, specialmente là dove la legislazione è carente, dove le strutture pubbliche sono insufficienti, e dove calamità naturali o, purtroppo, guerre e conflitti armati producono gravi traumi psichici nelle persone".

"A tutti i medici, gli infermieri e gli altri operatori sanitari, a tutti i volontari impegnati in questo campo, vorrei oggi consegnare simbolicamente l'Enciclica 'Dues caritas est', con l'augurio che l'amore di Dio sia sempre vivo nei loro cuori, così da animare il loro lavoro quotidiano, i progetti, le iniziative, e soprattutto i loro rapporti con le persone malate. Agendo in nome della carità e nello stile della carità voi, cari amici, offrite il vostro prezioso contributo anche all'evangelizzazione, perché l'annuncio del Vangelo ha bisogno di segni coerenti che lo confermino. E questi segni parlano il linguaggio dell'amore universale, un linguaggio comprensibile da tutti".

Il Papa ha concluso il suo discorso con queste parole: "Sia Maria a tenere desta la nostra speranza, perché, fedeli all'insegnamento di Cristo, rinnoviamo l'impegno di sollevare i fratelli nelle loro infermità. Il Signore faccia sì che nessuno nel momento del bisogno sia solo e abbandonato, ma, al contrario, possa vivere, anche la malattia, secondo la dignità umana".
AC/GIORNATA MONDIALE MALATO/... VIS 20060213 (500)

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