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lunedì 13 febbraio 2006

CRISTO È IL VERO "MEDICO" DELL'UMANITÀ


CITTA' DEL VATICANO, 12 FEB. 2006 (VIS). La Giornata Mondiale del Malata, celebrata l'11 febbraio, Memoria della Beata Maria Vergine di Lourdes, è stato il tema principale delle meditazioni del Santo Padre Benedetto XVI che hanno preceduto la recita dell'Angelus con le migliaia di pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

"La malattia" - ha detto il Papa - "è un tratto tipico della condizione umana, al punto che può diventare una realistica matafora, come Sant'Agostino ben esprime in una sua preghiera: 'Abbi pietà di me, Signore! Vedi: non ti nascondo le mie ferite. Tu sei il medico, io sono il malato' (...) Cristo è il vero 'medico' dell'umanità, che il Padre celeste ha mandato nel mondo per guarire l'uomo, segnato nel corpo e nello spirito dal peccato e dalla sue conseguenze".

Successivamente il Papa ha parlato del Vangelo di San Marco che si legge in queste domeniche e che presenta Gesù che, all'inizio del suo ministero pubblico, "si dedica completamente alla predicazione e alla guarigione dei malati nei villaggi della Galilea. Gli innumerevoli segni prodigiosi che egli compie sugli infermi confermano la 'buona notizia' del Regno di Dio".

Nel Vangelo di oggi, che narra la guarigione di un lebbroso "esprime con grande efficacia l'intensità del rapporto tra Dio e l'uomo. (...) Vediamo qui come concentrata tutta la storia della salvezza; quel gesto di Gesù, che stende la mano e tocca il corpo piagato della persona che lo invoca, manifesta perfettamente la volontà di Dio di risanare la sua creatura decaduta, restituendole la vita 'in abbondanza', la vita eterna, piena, felice. Cristo è 'la mano' di Dio tesa all'umanità, perché possa uscire dalle sabbie mobili della malattia e della morte, rialzarsi in piedi sulla salda roccia dell'amore divino".

"Vorrei oggi affidare a Maria 'Salus infirmorum' tutti i malati" - ha concluso il Pontefice - "specialmente quelli che, in ogni parte del mondo, oltre alla mancanza della salute, soffrono anche la solitudine, la miseria e l'emarginazione".

Al termine della recita dell'Angelus, Papa Benedetto XVI ha ricordato che in questi giorni si è aperta a Torino la XX edizione dei Giochi Olimpici Invernali ed ha affermato: "Auguro che questa bella competizione sportiva si svolga all'insegna dei valori olimpici della lealtà, della gioia e della fraternità, recando così un contributo alla pace tra i popoli".

Infine il Papa ha ricordato il 75° anniversario dell'inaugurazione della Radio Vaticana, il 12 febbraio, e il "primo Radio messaggio al mondo del Papa Pio XI, che aveva dato incarico allo scienziato Guglielmo Marconi di costruire la stazione radiofonica del Vaticano. Con lo strumento della radio, e poi della televisione, il messaggio del Vangelo e le parole dei Papi hanno potuto raggiungere più rapidamente e facilmente tutte le genti".
ANG/MALATI:GIOCHI OLIMPICI:RADIO VATICANA VIS 20060213 (460)

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