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lunedì 6 settembre 2004

MATRIMONIO CONTEMPLA COMPLEMENTARITÀ UOMO-DONNA


CITTA' DEL VATICANO, 4 SET. 2004 (VIS). Questa mattina nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto il Signor Donald Smith, nuovo Ambasciatore del Canada presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali, e, nel corso dell'udienza, ha ricordato le visite compiute nel Paese, "in particolare la gioiosa Giornata Mondiale della Gioventù del 2002 a Toronto".

Nel suo discorso il Papa ha affermato: "Il generoso contributo del Paese all'edificazione di un mondo di pace, di giustizia e prosperità, è ampiamente riconosciuto dalla comunità internazionale. Infatti, la solidarietà verso i paesi in via di sviluppo è una caratteristica ben nota e degna di lode del vostro popolo, che si manifesta in particolare con il notevole impegno profuso dal Paese nelle missioni di mantenimento della pace e nella produzione di medicine a basso costo per i Paesi più poveri. (...) In trentacinque anni di relazioni diplomatiche, la Santa Sede ha collaborato con il Canada ad un numero di progetti per il miglioramento delle condizioni di vita dei meno fortunati e di intere comunità, promuovendo l'applicazione della Convenzione di Ottawa relativa alle mine anti uomo e l'Accordo dell'Organizzazione Mondiale del Commercio relativo alla proprietà intellettuale ed alla salute pubblica".

"Tali gesti di solidarietà" - ha detto il Santo Padre - "sono originati dai valori e convinzioni che contraddistinguono la società canadese e la sua storia e dai quali dipende l'autentico progresso sociale".

Il Papa ha proseguito ricordando che: "L'apertura del Canada alle migrazioni ha apportato crescente varietà e grande ricchezza alla vostra cultura, promuovendo il reciproco miglioramento delle condizioni di vita e il rispetto dei diversi gruppi etnici. (...) Il buon esito dell'integrazione dei molteplici gruppi etnici (...) indica anche alle altre nazioni che il rispetto dovuto a ciascun individuo ha le sue radici nella comune origine di tutti gli uomini e donne, piuttosto che nelle differenze fra i popoli. È verità fondamentale e sublime relativa alla persona umana - creata uomo e donna ad immagine e somiglianza di Dio - che costituisce l'immutabile fondamento di tutte le altre verità antropologiche".

Successivamente Giovanni Paolo II ha ribadito che: "Per generazioni i canadesi hanno riconosciuto e celebrato il matrimonio, cuore della società. (...) L'istituzione del matrimonio necessariamente comporta la complementarità di marito e moglie che partecipano all'attività creativa di Dio attraverso l'educazione dei figli. I coniugi pertanto assicurano la sopravvivenza della società e della cultura, e giustamente meritano dallo Stato un riconoscimento giuridico specifico e categorico. Ogni tentativo di cambiare il significato della parola 'coniuge' contraddice questa ragione: le garanzie giuridiche analoghe a quelle previste per il matrimonio, non possono essere applicate ad unioni fra persone dello stesso sesso senza creare un falso intendimento della natura del matrimonio".

Il Papa ha concluso il suo discorso esprimendo l'auspicio che: "Questa splendida visione di vita familiare stabile e di sostegno reciproco, così cara al popolo del Canada, continui ad offrire alla società il fondamento sul quale si edificano le aspirazioni della vostra Nazione". Infine il Santo Padre ha ricordato il ruolo della Chiesa Cattolica "nel sostenere i fondamenti sociali essenziali della vita civile" e nel formare la gioventù "specialmente attraverso le scuole cattoliche, e l'apostolato sociale".
CD/LETTERE CREDENZIALI/CANADA VIS 20040906 (510)

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