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lunedì 6 settembre 2004

I TRE NUOVI BEATI TESTIMONI EROICI DELLA CROCE DI CRISTO


CITTA' DEL VATICANO, 5 SET. 2004 (VIS). Alle 8:30 di questa mattina, il Santo Padre Giovanni Paolo II, partito in elicottero da Castel Gandolfo, ha raggiunto Loreto circa un'ora più tardi. Accolto all'arrivo dalle Autorità civili e religiose al Centro Giovanile "Giovanni Paolo II" in località Montorso di Loreto, il Papa si è diretto successivamente in automobile alla Piana di Montorso di Loreto dove alle 10:00 ha celebrato la Santa Messa ed ha proclamato Beati tre Servi di Dio appartenenti al Movimento di Azione Cattolica: Pedro (Pere) Tarrés i Claret (1905-1950), sacerdote; Alberto Marvelli (1918-1946), laico e Pina Suriano (1915-1950), laica.

Commentando il Vangelo di oggi, il Papa ha detto ai 250.000 fedeli presenti: "Voi lo sapete: aderire a Cristo è una scelta esigente. Non a caso Gesù parla di 'croce'. Egli tuttavia precisa immediatamente: 'dietro di me'. È questa la grande parola: non siamo soli a portare la croce. Davanti a noi cammina Lui, aprendoci la strada con la luce del suo esempio e con la forza del suo amore".

La parte dell'omelia dedicata ai nuovi Beati è stata letta dall'Arcivescovo Leonardo Sandri, Sostituto della Segreteria di Stato per gli Affari Generali. "Della croce di Gesù" - ha detto l'Arcivescovo Sandri esprimendosi in spagnolo - "sono stati umili discepoli e testimoni eroici i tre Beati appena proclamati. Pedro Tarrés i Claret, primo medico e poi sacerdote, che si dedicò all'apostolato laico fra i giovani di Azione Cattolica di Barcellona. Nell'esercizio della professione medica riservò particolare sollecitudine alla cura dei malati più poveri. (...) Accettò con fede ed eroica pazienza una atroce infermità, che lo portò alla morte all'età di 45 anni. Nonostante le sofferenze ripeteva frequentemente: 'Quanto buono è il Signore con me! Sono davvero felice'".

"Alberto Marvelli, giovane forte e libero, generoso figlio della Chiesa di Rimini e dell'Azione Cattolica, ha concepito tutta la sua breve vita di appena 28 anni come un dono d'amore a Gesù per il bene dei fratelli.(...) Alberto aveva fatto dell'Eucaristia quotidiana il centro della sua vita. Nella preghiera cercava ispirazione anche per l'impegno politico, convinto della necessità di vivere pienamente da figli di Dio nella storia, per fare di questa una storia di salvezza".

La Beata Pina Suriano, nativa di Partinico, nella Diocesi di Monreale, "Aderì fin da ragazza alla Gioventù Femminile di Azione Cattolica, di cui fu poi dirigente parrocchiale, trovando nell'Associazione importanti stimoli di crescita umana e culturale in un clima intenso di amicizia fraterna. Maturò gradualmente una semplice e ferma volontà di consegnare a Dio come offerta d'amore la sua giovane vita, in particolare per la santificazione e perseveranza dei sacerdoti".

Rivolgendosi a tutti i membri di Azione Cattolica, il Santo Padre ha affermato che la Beatificazione di questi tre Servi di Dio "vi dice: il dono più grande che potete fare alla Chiesa e al mondo è la santità. Vi stia a cuore ciò che sta a cuore alla Chiesa: che molti uomini e donne del nostro tempo siano conquistati dal fascino di Cristo; che il suo Vangelo torni a brillare come luce di speranza per i poveri, i malati, gli affamati di giustizia; che le comunità cristiane siano sempre più vive, aperte, attraenti; che le nostre città siano ospitali e vivibili per tutti; che l'umanità possa seguire le vie della pace e della fraternità".

"A voi laici spetta di testimoniare la fede mediante le virtù che vi sono specifiche: la fedeltà e la tenerezza in famiglia, la competenza nel lavoro, la tenacia nel servire il bene comune, la solidarietà nelle relazioni sociali, la creatività nell'intraprendere opere utili all'evangelizzazione e alla promozione umana. A voi spetta pure di mostrare - in stretta comunione con i Pastori - che il Vangelo è attuale, e che la fede non sottrae il credente alla storia, ma lo immerge più profondamente in essa".

Al termine della preghiera dei fedeli si è pregato per le numerose vittime innocenti del Collegio di Beslán e per il popolo russo, colpito da questa tragedia.
HML/BEATIFICAZIONE/LORETO VIS 20040906 (670)

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