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martedì 9 dicembre 2003

AI VESCOVI FRANCESI: NON CEDETE ALLO SCORAGGIAMENTO


CITTA' DEL VATICANO, 6 DIC. 2003 (VIS). Nel ricevere questa mattina i Vescovi delle Provincie Ecclesiastiche di Rennes e Rouen (Francia), al termine della Visita "ad Limina Apostolorum", il Santo Padre Giovanni Paolo II ha dedicato il suo discorso alla crisi delle vocazioni in queste regioni ed alla formazione dei seminaristi.

In merito alla crisi delle vocazioni, il Papa ha affermato: "Da trenta anni si assiste ad una lenta diminuzione dei sacerdoti che sembra essersi accentuata ancora più in questi ultimi anni. (…) Le diocesi francesi hanno intrapreso numerose iniziative per rivitalizzare la pastorale delle vocazioni, suscitare una nuova consapevolezza delle comunità cristiane, interpellare i giovani e ricordare la responsabilità dei sacerdoti alla chiamata".

Successivamente il Papa ha invitato i Vescovi a non "cedere allo scoraggiamento" ed ha ricordato che nel loro Paese "i seminari hanno una lunga storia ed una ricca esperienza", sebbene le condizioni pastorali attuali non permettano, come prevede il Diritto Canonico, che ogni Diocesi conti un seminario per la formazione dei futuri sacerdoti. Infatti, ha proseguito il Papa, "l'esperienza dimostra che il raggruppamento delle forze è sovente necessario e può portare anche un reale dinamismo".

"Il seminario" - ha sottolineato il Santo Padre - "deve essere un'istituzione stabile, visibile e riconoscibile nella Diocesi, (…) anche quando accoglie candidati provenienti da diocesi diverse ed ha la sede in un'altra diocesi. (…) Il Vescovo deve preoccuparsi di essere presente nella vita del seminario, visitandolo di persona o attraverso un suo delegato e incontrando regolarmente professori e seminaristi. (…) In questo spirito, una concertazione fra i Vescovi di Francia potrebbe essere di grande utilità, al fine di riflettere insieme, e con i professori responsabili, alla questione della ripartizione dei seminari in modo che essi non siano troppo distanti dalle diocesi che vi inviano i loro candidati al sacerdozio".

Il Santo Padre ha quindi trattato la questione della vocazione dei giovani, individuando tre motivi principali per spiegare le molteplici difficoltà incontrate dai giovani nel rispondere alla chiamata: "La prima difficoltà è il timore dell'impegno a lungo termine (…) in un mondo (…) essenzialmente legato alla soddisfazione dell'istante. È certamente un impedimento (…) che potrà essere superato dando fiducia in una prospettiva commisurata all'esperienza cristiana".

"La seconda difficoltà riguarda la proposizione del ministero sacerdotale (…) spesso svalutato agli occhi della pubblica opinione, i cui contorni possono sembrare evanescenti, difficilmente individuabili dai giovani. Occorre pertanto promuovere il ministero ordinato, assegnandogli il suo giusto rilievo nella Chiesa, in uno spirito di comunione rispettoso delle differenze (…) e non in uno spirito di dannosa concorrenza con il laicato. La terza difficoltà (…) riguarda il rapporto dei giovani con il Signore. La loro conoscenza di Cristo è spesso superficiale e relativa. (...) È evidente che tutto ciò che favorisca nei bambini e nei giovani una autentica riscoperta della persona di Gesù e del rapporto vivo con lui, (…) sarà di grande beneficio per il risveglio delle vocazioni".

"Fate in modo perciò" - ha concluso il Papa - "che i diversi servizi specializzati che concorrano in stretta collaborazione ad alimentare la vita diocesana, la pastorale familiare, la catechesi, la pastorale dei giovani, siano aperti generosamente a questa prospettiva vocazionale".
AL/…/FRANCIA VIS 20031209 (540)

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