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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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sabato 13 marzo 2004

NICARAGUA: EDIFICARE SOCIETÀ PACIFICA, GIUSTA, SOLIDALE


CITTA' DEL VATICANO, 13 MAR. 2004 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto il Signor Armando Luna Silva, nuovo Ambasciatore della Repubblica del Nicaragua presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali. Ricordando le sue visite del 1983 e 1996 in Nicaragua, il Santo Padre ha affermato: "Ho potuto constatare che il popolo nicaraguegno è gioioso, dinamico, con profonde radici cristiane ed aspira ad un futuro sereno, nel quale tutti possano beneficiare di un costante sviluppo".

Il Papa ha notato che nonostante le "numerose difficoltà" - catastrofi naturali e problemi interni - "esistono ragioni per aprirsi alla speranza in un futuro migliore. Si osserva una maggiore solidarietà, non solo da parte di nazioni amiche, ma anche da parte degli stessi cittadini, consapevoli della necessità della solidarietà".

"È certo" - ha proseguito il Pontefice - "che gli aiuti sono talvolta necessari, ma è importante tenere presente che il popolo nicaraguegno, con le ricche qualità che lo distinguono, deve essere il protagonista e il principale artefice della costruzione quotidiana del Paese, impegnandosi a superare con volontà e tenacia le situazioni difficili, tante volte rese più gravi dall'estrema povertà di molti, dal disimpegno o dalla mancanza di un degno focolare".

Riferendosi al problema dell'estrema povertà, il Santo Padre ha incoraggiato gli sforzi del governo "per far fronte a questo male che non si può considerare endemico, ma risultante da una serie di fattori da affrontare con decisione ed energia, in modo da migliorare realmente la qualità della vita del popolo nicaraguegno. Tali sforzi devono unirsi a quelli della comunità internazionale, i cui aiuti devono essere ben amministrati mediante una gestione trasparente, onesta ed efficace, che risponda realmente alle aspirazioni del popolo nicaraguegno ed in consonanza con le loro tradizioni". Giovanni Paolo II ha aggiunto che: "In questa lotta contro la povertà, è fattore di grande importanza, l'eliminazione della corruzione, che mina il giusto sviluppo sociale e politico di tanti popoli".

"Per costruire una società più giusta e fraterna sono di grande aiuto gli orientamenti della dottrina sociale cattolica e gli insegnamenti morali della Chiesa. (…) Non si può progredire verso una autentica pace" - ha concluso il Pontefice - "senza un ordine dove le libertà individuali siano sempre più solide e al contempo sia stimolata la fiducia dei cittadini nelle istituzioni pubbliche, per una più attiva collaborazione ed una responsabile partecipazione di tutti al bene comune".
CD/CREDENZIALI/NICARAGUA:LUNA VIS 20040315 (410)

venerdì 12 marzo 2004

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 12 MAR. 2004 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Eugênio de Araujo Sales, Arcivescovo emerito di São Sebastião do Rio de Janeiro (Brasile).

- Il Dottor Pedro Santana Lopes, Sindaco di Lisbona (Portogallo), Presidente dell'Unione delle Città Capitali Lusitane-Africane-Americane-Asiatiche (U.C.C.L.A.), e Seguito.

- L'Arcivescovo Peter Stephan Zurbriggen, Nunzio Apostolico in Lituania, Lettonia ed Estonia ed Amministratore Apostolico "ad nutum Sanctae Sedis" dell'Amministrazione Apostolica di Estonia.

- L'Arcivescovo Timothy Broglio, Nunzio Apostolico nella Repubblica Dominicana, con incarico di Delegato Apostolico in Porto Rico.

- L'Arcivescovo Giuseppe Pittau, già Segretario della Congregazione per l'Educazione Cattolica.

- Il Cardinale Darío Castrillón Hoyos, Prefetto della Congregazione per il Clero.
AP/…/… VIS 20040312 (100)

PROCLAMARE IL VANGELO SOCIETÀ ANELANTE SPIRITUALITÀ


CITTA' DEL VATICANO, 12 MAR. 2004 (VIS). Nel ricevere questa mattina il Vescovi della Conferenza Episcopale dei Paesi Bassi, al termine della Visita "ad Limina Apostolorum", il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ripreso gli argomenti trattati nei loro rapporti quinquennali: la secolarizzazione, la proclamazione del Vangelo e la testimonianza di Cristo, il rinnovamento intrapreso dalla Chiesa dei Paesi Bassi e la crisi delle vocazioni.

"Il vostro Paese" - ha detto il Papa - "conosce da più di trenta anni un fenomeno intenso di secolarizzazione che ha investito violentemente anche la Chiesa cattolica e che continua, purtroppo, a segnare la società olandese", causando una grave diminuzione nel numero di fedeli. Già nel 1980, proprio per la gravità del fenomeno, il Papa ha ricordato di aver voluto convocare il Sinodo Speciale dei Vescovi dei Paesi Bassi, in segno di sollecitudine per la Chiesa del Paese.

Il Santo Padre ha successivamente ribadito la necessità per le famiglie, le parrocchie e le istituzioni educative cattoliche, di proclamare costantemente "il Vangelo della speranza", di "annunciare la Buona Novella dell'amore di Cristo, particolarmente ai giovani (…) che vivono in una società sempre più segnata dal relativismo morale e dal pluralismo religioso". Giovanni Paolo II ha ugualmente invitato "l'insegnamento cattolico a mantenere e rafforzare la propria identità, armonizzandolo con le esigenze sempre nuove dell'educazione in seno ad una società pluralista, nel rispetto degli altri, ma senza rinunciare agli elementi che ne costituiscono la sua originaria ricchezza".

"Essere testimoni di Cristo in parole e in azioni è una responsabilità condivisa da tutti i battezzati e che implica diverse condizioni. Come si può donare ciò che non si ha? Come si può parlare di Cristo e suscitare negli altri il desiderio di conoscerLo, se non si è prima di tutto suoi discepoli?". Giovanni Paolo II si è rallegrato nell'apprendere che "le comunità parrocchiali riscoprono l'Eucaristia domenicale come fondamento e cuore della vita cristiana" e che "la comunione ecclesiale dell'assemblea eucaristica è in comunione con il suo Vescovo e con il Romano Pontefice".

In merito al processo di aggiornamento delle istituzioni ecclesiali, intrapreso dai Vescovi dei Paesi Bassi, Giovanni Paolo II ha avuto parole di esortazione affinché "tale aggiornamento non si limiti ad una ristrutturazione formale, ma sia l'occasione di una riscoperta del ruolo essenziale della parrocchia e della missione propria dei fedeli che la compongono, per una migliore mobilitazione di ognuno, in vista dell'annuncio del Vangelo". Riferendosi allo "aspetto cosmopolita" di molte parrocchie, derivante dall'immigrazione, il Santo Padre ha affermato: "Vi incoraggio ad accogliere gli immigrati come fratelli, poiché essi apportano il loro contributo per la costruzione dell'edificio comune, ponendo il loro dinamismo al servizio di tutti, e perché questo scambio di doni, sempre una ricchezza per la Chiesa, ravvivi in tutti la coscienza della fraternità cristiana".

Il Santo Padre ha infine trattato della grave crisi delle vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa, ribadendo che sviluppare una pastorale delle vocazioni e creare le condizioni nelle quali le vocazioni possono fiorire, deve essere "una missione assolutamente prioritaria". Notando che alcune Diocesi si avvalgono della collaborazione di giovani sacerdoti provenienti da altre Chiese locali o anche da altri continenti, per ragioni di studio, e che si rallegrano di tale collaborazione, il Santo Padre ha però sottolineato che: "Sappiamo bene che ogni Chiesa deve adoperarsi per suscitare nuove vocazioni" e, in merito, ha ricordato il ruolo fondamentale della famiglia nel creare le condizioni favorevoli alla nascita di nuove vocazioni.

A conclusione del suo discorso, il Santo Padre ha ricordato "il nuovo anelito di spiritualità" che percorre il Paese, sottolineato dai Vescovi nei loro rapporti quinquennali, ed ha auspicato che la Chiesa "in particolare i fedeli laici, abbiano davvero a cuore la testimonianza della propria fede, portando la luce del Vangelo nei diversi settori della vita sociale. Che essi dimostrino la grandezza del matrimonio e la bellezza della famiglia, (…) la dignità inalienabile di ogni persona nella realtà lavorativa e nei rapporti sociali, nelle questioni etiche, suscitate incessantemente dal progresso della tecnica e dalle pressioni economiche, e che siano testimoni dei valori cristiani che hanno contribuito a forgiare l'Europa di oggi".
AL/…/PAESI BASSI VIS 20040312 (700)

CONGRESSO INTERNAZIONALE STATO VEGETATIVO

CITTA' DEL VATICANO, 12 MAR. 2004 (VIS). Martedì 16 marzo, alle 11:30, presso la Sala Stampa della Santa Sede, avrà luogo la Conferenza Stampa di presentazione del Congresso Internazionale su "I trattamenti di sostegno vitale e lo stato vegetativo. Progressi scientifici e dilemmi etici", in programma dal 17 al 20 marzo presso l'Augustinianum (Roma), organizzato dalla Federazione Internazionale Associazioni Medici Cattolici e dalla Pontificia Accademia per la Vita.

Alla Conferenza Stampa interverranno il Vescovo Elio Sgreccia, Vice-Presidente della Pontificia Accademia per la Vita; il Professor Gianluigi Gigli, Presidente della Federazione Internazionale delle Associazioni dei Medici Cattolici ed il Professor Alan Shewmon, Professore di Neurologia e Pediatria presso lo "Olive View-Ucla Medical Center", California (Stati Uniti d'America).
…/CONGRESSO STATO VEGETATIVO/… VIS 20040312 (120)

giovedì 11 marzo 2004

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 11 MAR. 2004 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Signor Rafael Bielsa, Ministro degli Esteri di Argentina, con la Consorte e Seguito.

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale dei Paesi Bassi, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Franciscus Jozef Maria Wiertz, di Roermond, con l'Ausiliare Vescovo Everardus Johannes de Jong.

- Il Vescovo Adrianus Herman van Luyn, S.D.B., di Rotterdam.

- Il Vescovo Antonius Lambertus Maria Hurkmans, di 's-Hertogenbosch, Bois-Le-Duc.

- L'Arcivescovo Pietro Sambi, Nunzio Apostolico in Israele e in Cipro e Delegato Apostolico in Gerusalemme e Palestina, con undici sacerdoti.
AP:AL/…/… VIS 20040311 (110)

USO DELLE ARMI E PROMOZIONE CULTURA PREVENZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 11 MAR. 2004 (VIS). L'8 marzo scorso, l'Arcivescovo Silvano Tomasi, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Ufficio delle Nazioni Unite e le Istituzioni specializzate a Ginevra, è intervenuto alla VII Sessione del Gruppo di Esperti governativi degli Stati Membri della "Convenzione sull'interdizione o limitazione dell'uso di alcune armi convenzionali che possono produrre effetti traumatici eccessivi o indiscriminati". (Ginevra, 8-12 marzo).

"I negoziati multilaterali relativi al controllo delle armi o al disarmo" - ha affermato l'Osservatore Permanente - "andranno avanti a lungo e lentamente, e i risultati raggiunti sono quasi sempre sulla base del minimo comune denominatore. Al contrario, la produzione di nuove armi convenzionali segue i rapidi progressi della ricerca scientifica e tecnologica più avanzata", rendendo disponibili armi sempre più devastanti e provocando "inutili sofferenze umane". L'Arcivescovo Tomasi, rilevando l'uso crescente delle bombe a grappolo, ne ha sottolineato "gli effetti traumatizzanti e devastanti sulle popolazioni civili e le gravi conseguenze negative a livello socio-economico".

"La Santa Sede" - ha ribadito l'Arcivescovo Tomasi - "opera in numerosi Paesi di tutti i continenti, con iniziative a favore delle vittime dei conflitti armati e delle loro famiglie, delle vittime delle mine antiuomo e degli esplosivi abbandonati". "La prevenzione" - ha ribadito il Nunzio - "è sicuramente meno costosa in termini di vite umane e di danni socio-economici. Una cultura della prevenzione è la più appropriata per garantire una sicurezza fondata sulla giustizia, la fiducia e la cooperazione fra gli Stati. Perciò il giusto equilibrio dovrebbe essere quello di un armamento mantenuto ai livelli più bassi, i cui effetti risultino in sofferenze e danni minimi".
DELSS/ARMI/GINEVRA:TOMASI VIS 20040311 (290)

CONSIGLIO CULTURA: L'ATEISMO NON È IN CRESCITA NEL MONDO


CITTA' DEL VATICANO, 11 MAR. 2004 (VIS). Il Cardinale Paul Poupard, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, ha inaugurato questa mattina in Vaticano, l'Assemblea Plenaria del Dicastero, sul tema: "La fede cristiana all'alba del III Millennio e la sfida della non credenza e dell'indifferenza religiosa". All'Assemblea, in corso dall'11 al 13 marzo, partecipano 55 Membri provenienti da tutto il mondo, e Membri, Consultori ed Officiali del Pontificio Consiglio della Cultura.

Al termine della cerimonia di apertura, sono stati presentati i risultati di una indagine mondiale sulla non credenza e l'indifferenza religiosa, condotta dal Pontificio Consiglio della Cultura: "Non è vero che l'ateismo è in crescita nel mondo" - si legge in un Comunicato Stampa del Pontificio Consiglio - "Dall'ateismo militante e organizzato di altri tempi, si è passati ad una situazione di indifferenza pratica, di perdita di rilevanza della questione di Dio, e di abbandono della pratica religiosa, soprattutto nel mondo occidentale. Ma non un abbandono della credenza in Dio".

Secondo il Presidente del Pontificio Consiglio "non si tratta di continuare ad esaminare il problema della perdita o meno della fede, ma di dare risposte concrete. Noi non siamo sociologi, ma pastori".

L'indagine compiuta è risultata in una "mappa" aggiornata della non credenza, le cui conclusioni possono essere così riassunte:

- "La non credenza non è in crescita nel mondo. È un fenomeno legato soprattutto al mondo occidentale, non asiatico, latinoamericano o africano, né tanto meno al mondo musulmano".

- "L'ateismo militante è in regresso e non esercita alcun influsso pubblico, se si eccettuano i regimi dove è ancora in vigore un sistema politico ateo. Si osserva, invece, il risveglio di un certo laicismo militante, specialmente in Europa".

- "È in crescita l'indifferenza religiosa o l'ateismo pratico. Agnostici e i credenti non praticanti tendono a confondersi in una ampia fascia, in cui si vive di fatto come se Dio non esistesse: è l'ascesa dell'homo indifferens".

- "L'ateismo e la non credenza, fenomeni tipicamente maschili, urbani e propri di persone con un livello culturale medio-alto in passato, si estende anche alle donne che lavorano fuori di casa: tra loro la non credenza aumenta e raggiunge livelli quasi pari a quelli degli uomini".

- "Cala dappertutto il numero delle persone che frequentano la Chiesa. Ciò non significa aumento della non credenza, bensì trasformazione della pratica religiosa e del modo di credere: credere senza appartenere".

- È in crescita anche una nuova ricerca più spirituale che religiosa, che non coincide sempre con un ritorno alle pratiche religiose tradizionali. Cresce perciò il fenomeno dei 'recommençants'".
…/PLENARIA CULTURA/POUPARD VIS 20040311 (410)

TELEGRAMMA DI CORDOGLIO ATTENTATI TERRORISTICI A MADRID


CITTA' DEL VATICANO, 11 MAR. 2004 (VIS). Di seguito riportiamo il testo del telegramma, inviato, questa mattina, a nome del Santo Padre Giovanni Paolo II, dal Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, al Cardinale Antonio María Rouco Varela, Arcivescovo di Madrid, per gli attentati terroristici di questa mattina nella capitale spagnola:

"Nell'apprendere la tragica notizia degli esecrabili attentati terroristici perpetrati questa mattina nelle stazioni ferroviarie di Atocha, El Pozo del Tío Raimundo e Santa Eugenia di Madrid, che hanno provocato tantissime vittime e numerosissimi feriti fra la folla dei pendolari che si recavano al lavoro, colpendo crudelmente le loro famiglie e l'intera Nazione spagnola, il Santo Padre ribadisce la sua ferma e assoluta condanna di tali ingiustificabili atti che offendono Dio, violano il fondamentale diritto alla vita e distruggono la pacifica convivenza, alla quale vivamente aspirano le comunità ecclesiali e tutto il nobile popolo spagnolo".

"Sua Santità offre suffragi per l'eterno riposo dei defunti ed assicura la sua vicinanza alle famiglie che piangono i loro cari, e prega Vostra Eminenza di trasmettere le sue sentite condoglianze e l'espressione dei suoi ferventi voti per la pronta guarigione dei feriti".

"Incoraggiando il diletto popolo spagnolo a proseguire con costanza e senza scoraggiarsi il cammino della pacifica e serena convivenza, invoca su tutti la protezione della Vergine Immacolata e, in segno di affetto e di speranza, impartisce di cuore la Benedizione Apostolica".
TGR/ATTENTATI TERRORISTICI/ROUCO VIS 20040311 (240)

NOMINA DELEGATO SANTUARIO ED OPERE SAN PIO DA PIETRELCINA


CITTA' DEL VATICANO, 11 MAR. 2004 (VIS). Con una Lettera, datata 22 febbraio, Festa della Cattedra di San Pietro, resa pubblica questa mattina, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha nominato l'Arcivescovo Domenico Umberto d'Ambrosio, di Manfredonia - Vieste - San Giovanni Rotondo (Italia), Delegato per il Santuario e le Opere di San Pio da Pietrelcina.

Il Santo Padre, ricordando la vita, la morte e le opere di San Pio da Pietreclina, ed i suoi carismi, scrive che il Frate del Gargano: "divenne (…) un esempio toccante di sensibilità umana, riproponendo in se stesso due peculiari caratteristiche della tradizione francescana e cappuccina: la preghiera contemplativa e la carità fattiva". Tali caratteristiche si espressero nella fondazione dei "Gruppi di Preghiera" e nella testimonianza offerta dalla "Casa Sollievo della Sofferenza". Alla luce dello "amplissimo raggio di influenza che la devozione al Santo del Gargano ha raggiunto nel mondo", scrive ancora il Santo Padre, "si è resa evidente con crescente chiarezza l'opportunità di un nesso più stretto tra il Santuario e la Santa Sede ".

"In quanto Delegato per il Santuario" - sottolinea il Papa - "Ella dovrà innanzitutto dedicare speciale cura a tale luogo di culto ove annualmente affluiscono tanti pellegrini di ogni nazionalità" e "Come Vescovo della Chiesa di Manfredonia - Vieste - San Giovanni Rotondo, Ella ha il compito di custodire i carismi che lo Spirito ha suscitato e continua a suscitare in codesta amata porzione della Chiesa Santa di Dio". Citando le parole rivolte all'Arcivescovo in occasione dell'Udienza del 25 marzo 2003, il Papa ha ripetuto: "'Lei sarà il custode dell'eredità di Padre Pio da Pietrelcina'".

Successivamente, citando il Decreto di Papa Paolo VI sull'Ufficio Pastorale dei Vescovi nella Chiesa, "Christus Dominus" (1965), Giovanni Paolo II scrive: "Sotto la Sua autorità si svolgerà, perciò, quanto riguarda, 'il pubblico esercizio del culto divino, salva la diversità dei riti; la cura delle anime; la predicazione al popolo; l'educazione religiosa e morale dei fedeli e specialmente dei fanciulli; l'istruzione catechistica e la formazione liturgica; il decoro dello stato clericale; e, infine, le varie opere relative all'esercizio del sacro apostolato'". Infine il Papa conclude: "Ella, inoltre, porrà ogni cura nell'armonizzare l'attività pastorale del Santuario con le altre attività della pastorale diocesana".

Al termine della Lettera, il Papa precisa che, nella sua qualità di Delegato per le Opere di Padre Pio, l'Arcivescovo D'Ambrosio è anche Presidente della Fondazione 'Casa Sollievo della Sofferenza - Opera di Padre Pio da Pietrelcina e Direttore Generale dell'Associazione Internazionale dei "Gruppi di preghiera".
GPII-LETTERA/DELEGATO:PIETRELCINA/D'AMBROSIO VIS 20040311 (430)

mercoledì 10 marzo 2004

DICHIARAZIONE SANTA SEDE RELATIVA ARRESTO VESCOVO IN CINA


CITTA' DEL VATICANO, 10 MAR. 2004 (VIS). Il Dr. Joaquín Navarro-Valls, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha rilasciato a fine mattinata la seguente dichiarazione:

"La Santa Sede ha appreso con preoccupazione e tristezza la notizia, trasmessa dalle agenzie internazionali, dell'arresto in Cina di un Vescovo cattolico nella regione dello Helongjiang".

"Qualora esistessero capi d'accusa a carico del Vescovo arrestato, dovrebbero essere resi pubblici, come avviene in ogni stato di diritto".

"La Santa Sede, da parte sua, non ha alcun motivo di dubitare dell'innocenza del Presule".
OP/ARRESTO:VESCOVO:CINA/NAVARRO-VALLS VIS 20040310 (100)

SALMO 19: AD OGNI FORMA DI MALVAGITÀ IL GIUSTO OPPONE FEDE



CITTA' DEL VATICANO, 10 MAR. 2004 (VIS). Il Salmo 19: "Preghiera per la vittoria del Re-Messia" è stato il tema della catechesi del Santo Padre per l'Udienza Generale di oggi, tenutasi nell'Aula Paolo VI.

Il Santo Padre ha affermato che si tratta di : "un Salmo regale dell'antico Israele, proclamato nel tempio di Sion durante un rito solenne. (…) È facile comprendere come la tradizione cristiana abbia trasformato questo Salmo in un inno a Cristo re, il 'consacrato' per eccellenza, 'il Messia'. Egli entra nel mondo senza eserciti, ma con la potenza dello Spirito e sferra l'attacco definitivo contro il male e la prevaricazione, contro la prepotenza e l'orgoglio, contro la menzogna e l'egoismo".

"La preghiera" - ha proseguito il Pontefice - "è fortemente segnata dalla convinzione che il Signore è la sorgente della sicurezza: egli va incontro al desiderio fiducioso del re e dell'intera comunità a cui è legato dal vincolo dell'alleanza. (…) La Parola di Dio non appare allora un astratto messaggio, ma una voce che si adatta alle piccole e grandi miserie dell'umanità. Per questo il Salmo riflette il linguaggio militare e l'atmosfera che domina su Israele in tempo di guerra, adattandosi così ai sentimenti dell'uomo in difficoltà".

Giovanni Paolo II ha quindi precisato che il verso 7, a differenza dei versi precedenti "che esprimono implicitamente delle richieste rivolte a Dio, (…) afferma la certezza dell'esaudimento ottenuto 'Ora so che il Signore salva il suo consacrato; gli ha risposto dal suo cielo santo'".

Il Salmo, ha concluso il Pontefice, "può diventare un invito a non lasciarsi mai catturare dall'attrazione della violenza. (…) Ad ogni forma di malvagità il giusto oppone la fede, la benevolenza, il perdono, l'offerta di pace".
AG/SALMO 19/… VIS 20040310 (300)

martedì 9 marzo 2004

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 9 MAR. 2004 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- L'Arcivescovo Diego Causero, Nunzio Apostolico nella Repubblica Ceca.

- L'Arcivescovo Renzo Fratini, Nunzio Apostolico in Nigeria.

- L'Arcivescovo Roberto Octavio González Nieves, di San Juan de Puerto Rico.

- Il Padre Izydor Matuszewski, Priore Generale dei Monaci di San Paolo primo eremita.
AP/…/… VIS 20040309 (60)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 9 MAR. 2004 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Vescovo Robert Joseph McManus, finora Ausiliare de Providence (Stati Uniti d'America), Vescovo di Worcester (superficie: 3.966; popolazione: 762.207; cattolici: 390.657; sacerdoti: 373; religiosi: 640; diaconi permanenti: 76) Stati Uniti d'America. Succede al Vescovo Daniel Patrick Reilly, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Il Monsignore Robert Joseph Cunningham, Vescovo di Ogdensburg (superficie: 31.161; popolazione: 462.000; cattolici: 143.700; sacerdoti: 143; religiosi: 174; diaconi permanenti: 55) Stati Uniti d'America. Il Vescovo eletto è nato nel 1943 a Buffalo (Stati Uniti d'America), fu ordinato sacerdote nel 1969 e finora è stato Amministratore Diocesano della Diocesi di Buffalo e Parroco della Parrocchia di San Luigi (Stati Uniti d'America).

- Il Vescovo Timothy Anthony McDonnell, finora Ausiliare dell'Arcidiocesi di New York (Stati Uniti d'America), Vescovo di Springfield in Massachusetts (superficie: 7.306; popolazione: 790.000; cattolici: 251.311; sacerdoti: 195; religiosi: 619; diaconi permanenti: 58), Stati Uniti d'America.

- Il Monsignore Robert W. Finn, Vescovo Coadiutore di Kansas City-Saint Joseph (superficie: 39.946; popolazione: 1.394.054; cattolici: 151.000; sacerdoti: 204; religiosi: 437; diaconi permanenti: 53), Stati Uniti d'America. Il Vescovo eletto è nato nel 1953 a Saint Louis (Stati Uniti d'America), fu ordinato sacerdote nel 1979 e finora è stato Direttore della Rivista diocesana "Saint Louis Review".

- La Signora Mary Ann Glendon, Presidentessa della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali. La nuova Presidentessa è Professore di Diritto all'Università di Harvard (Stati Uniti d'America).
NER:RE:NEC:NA/…/… VIS 20040309 (250)

PRIMA ENCICLICA DI GIOVANNI PAOLO II: "REDEMPTOR HOMINIS"

CITTA' DEL VATICANO, 9 MAR. 2004 (VIS). Cinque mesi dopo la sua elezione al Pontificato, il 16 ottobre 1978, il Santo Padre Giovanni Paolo II indirizzò a tutti i credenti, la Lettera Enciclica "Redemptor Hominis". Ricorrendo, il 15 marzo prossimo, il 25° anniversario della sua pubblicazione, riportiamo di seguito una sintesi del Documento, nel quale il nuovo Papa tracciava le linee guida del suo Pontificato: avvicinare tutti gli uomini a Cristo, ecumenismo, necessità di potenziare la dimensione morale del progresso e difesa dei diritti umani.

Tali missioni, che la Chiesa deve affrontare per entrare nel nuovo millennio cristiano, hanno il loro fondamento in una verità espressa all'inizio della Lettera: "Il Redentore dell'uomo, Gesù Cristo, è centro del cosmo e della storia".

L'Enciclica, firmata dal Pontefice, il 4 marzo 1979, si divide in quattro capitoli: "Eredità"; "Il Mistero della Redenzione"; "L'uomo redento e la sua situazione nel mondo contemporaneo" e "La missione della Chiesa e la sorte dell'uomo".

1. EREDITÀ. La storia avanza verso la fine del secondo millennio, e nell'anno 2000 si celebrerà il Grande Giubileo. Tale data ci ricorderà e rinnoverà la consapevolezza della verità chiave della fede, espressa da San Giovanni agli inizi del suo Vangelo: "Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi". "In questo atto redentivo, la storia dell'uomo ha raggiunto nel disegno d'amore di Dio il suo vertice. (…) Attraverso l'Incarnazione Dio ha dato alla vita umana quella dimensione che intendeva dare all'uomo sin dal suo primo inizio".

Partendo da questa idea fondamentale, il Santo Padre Giovanni Paolo II intende porre in pratica gli insegnamenti del Concilio Vaticano II e continuare così l'opera di Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo I.

"Nel difficile periodo postconciliare", Papa Paolo VI seppe mostrare al mondo l'autentico volto della Chiesa e preservarla dagli atteggiamenti critici. Si deve gratitudine a Paolo VI perché la Chiesa è "più unita nella comunione di servizio e nella coscienza dell'apostolato".

Papa Giovanni XXIII "impostò il problema dell'unione dei cristiani, come semplice conseguenza della volontà dello stesso Gesù Cristo, nostro Maestro, affermata (…) in modo particolare, nella preghiera del Cenacolo (…). 'Prego…, Padre…, perché tutti siano una cosa sola'. (…) La vera attività ecumenica significa apertura, avvicinamento, disponibilità al dialogo, comune ricerca della verità nel pieno senso evangelico e cristiano". Tutto ciò va perseguito con perseveranza, umiltà e coraggio, senza rinunciare alla verità divina insegnata dalla Chiesa.

II. IL MISTERO DELLA REDENZIONE Per andare verso il Padre, la Chiesa deve continuare a camminare verso Cristo, Redentore del mondo, perché solo in Lui c'è la salvezza. La Croce sul Calvario esprime l'eterna paternità di Dio, che mediante Cristo si avvicina nuovamente all'umanità, rivelando il suo amore e la sua misericordia.

"L'uomo non può vivere senza amore. Egli rimane per se stesso un essere incomprensibile, la sua vita è priva di senso, se non gli viene rivelato l'amore. (…) E perciò appunto Cristo Redentore rivela pienamente l'uomo all'uomo stesso". La Chiesa "sa con tutta la certezza della fede, che la Redenzione, avvenuta per mezzo della croce, ha ridato definitivamente all'uomo la dignità ed il senso della sua esistenza nel mondo". Il compito fondamentale della Chiesa, in particolare ai giorni nostri, "è di dirigere lo sguardo dell'uomo, di indirizzare la coscienza e l'esperienza di tutta l'umanità verso il mistero di Cristo, di aiutare tutti gli uomini ad avere familiarità con la profondità della Redenzione, che avviene in Gesù Cristo". Questa missione apostolica trova nella nostra epoca grande opposizione rispetto al passato, tuttavia e più necessaria che mai.

III. L'UOMO REDENTO E LA SUA SITUAZIONE NEL MONDO CONTEMPORANEO. "La Chiesa, per riguardo a Cristo ed in ragione di quel mistero che costituisce la vita della Chiesa stessa, non può rimanere insensibile a tutto ciò che serve al vero bene dell'uomo, così come non può rimanere indifferente a ciò che lo minaccia. Il Concilio Vaticano II, in diversi passi dei suoi documenti, ha espresso questa fondamentale sollecitudine della Chiesa, affinché 'la vita nel mondo' 'sia' più conforme all'eminente dignità dell'uomo' in tutti i suoi aspetti, per renderla 'sempre più umana'. Questa è la sollecitudine di Cristo stesso, il buon Pastore di tutti gli uomini".

"L'uomo d'oggi sembra essere minacciato da ciò che produce, cioè dal risultato del lavoro delle sue mani e, ancor più, del lavoro del suo intelletto, delle tendenze della sua volontà. L'uomo, pertanto, vive sempre più nella paura. Egli teme che i suoi prodotti, (…) possano diventare mezzi e strumenti di una inimmaginabile autodistruzione. (…) Lo sviluppo della tecnica e lo sviluppo della civiltà del nostro tempo, che è contrassegnato dal dominio della tecnica stessa, esigono un proporzionale sviluppo della vita morale e dell'etica. Intanto quest'ultimo sembra, purtroppo, rimanere sempre arretrato".

"La situazione dell'uomo nel mondo contemporaneo, infatti, sembra lontana dalle esigenze oggettive dell'ordine morale, come dalle esigenze della giustizia, e, ancora più, dell'amore sociale". È necessario ricordare che il Creatore, nel messaggio rivolto all'uomo, nel momento in cui gli dava la terra, gliela concedeva perché la soggiogasse. Tale dominio consiste nella priorità dell'etica sulla tecnica, della persona sugli oggetti, dello spirito sulla materia.

"L'uomo non può rinunciare a se stesso, né al posto che gli spetta nel mondo visibile; non può diventare schiavo delle cose, schiavo dei sistemi economici, schiavo della produzione, schiavo dei suoi propri prodotti. Una civiltà dal profilo puramente materialistico condanna l'uomo a tale schiavitù".

La civiltà consumistica vigente oggi nei paesi sviluppati, ha portato all'istituzione di strutture economiche e politiche che dilapidano ad un ritmo accelerato le risorse materiali, minacciando l'integrità dell'ambiente e, parallelamente, aumentano sempre più i paesi dove regna l'estrema povertà.

Per cambiare tale situazione mondiale, sono necessarie risoluzioni audaci e creative, conformi all'autentica dignità dell'uomo. "Il principio di solidarietà, in senso largo, deve ispirare la ricerca efficace di istituzioni e di meccanismi appropriati: (…) si tratti anche del piano di una più ampia e più immediata ridistribuzione delle ricchezze e dei controlli su di essi, affinché i popoli che sono in via di sviluppo economico possano non soltanto appagare le loro esigenze essenziali, ma anche progredire gradualmente ed efficacemente. Su questa difficile strada, sulla strada dell'indispensabile trasformazione delle strutture della vita economica non sarà facile avanzare se non interverrà una vera conversione della mente, della volontà e del cuore".

Un altro ambito strettamente collegato con la missione della Chiesa nel mondo contemporaneo è la difesa dei diritti umani. "In definitiva, la pace si riduce al rispetto dei diritti inviolabili dell'uomo - opera di giustizia è la pace -, mentre la guerra nasce dalla violazione di questi diritti e porta con sé ancor più gravi violazioni di essi".

La Chiesa deve insieme con gli uomini di buona volontà "domandare continuamente se la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e l'accettazione della loro 'lettera' significhino dappertutto anche la realizzazione del loro 'spirito'". La Chiesa "ha sempre insegnato che il dovere fondamentale del potere è la sollecitudine per il bene comune della società; (…) Proprio nel nome di queste premesse, (…) i diritti del potere non possono essere intesi in altro modo che in base al rispetto dei diritti oggettivi e inviolabili dell'uomo".

"Fra questi diritti si annovera, e giustamente, il diritto alla libertà religiosa accanto al diritto alla libertà di coscienza". Non rispettare tali diritti ci pone "di fronte ad una ingiustizia radicale riguardo a ciò che è particolarmente profondo nell'uomo, riguardo a ciò che è autenticamente umano". L'attuazione del diritto alla libertà religiosa "è una delle fondamentali verifiche dell'autentico progresso dell'uomo in ogni regime, in ogni società, sistema o ambiente".

IV. LA MISSIONE DELLA CHIESA E LA SORTE DELL'UOMO. La vita eterna, "promessa e offerta a ciascun uomo dal Padre in Gesù Cristo, eterno ed unigenito Figlio, (…) è il compimento finale della vocazione dell'uomo". La Chiesa che vive queste realtà e queste verità sull'uomo, deve concentrarsi e riunirsi intorno al mistero della Redenzione, "ritrovando in esso la luce e la forza indispensabili per la propria missione".

"Alla luce della sacra dottrina del Concilio Vaticano II, la Chiesa appare davanti a noi come soggetto sociale della responsabilità per la verità divina. (…) Si esige che la Chiesa, quando professa ed insegna la fede, sia strettamente aderente alla verità divina. (…) La responsabilità per tale verità significa anche amarla e cercarne la più esatta comprensione, in modo da renderla più vicina a noi stessi ed agli altri in tutta la sua forza salvifica, nel suo splendore, nella sua profondità ed insieme semplicità". È pertanto indispensabile una stretta collaborazione della teologia con il Magistero. "I teologi come servitori della verità divina, (…) non possono mai perdere di vista il significato del loro servizio alla Chiesa, racchiuso nel concetto dello 'intellectus fidei'".

"I teologi e tutti gli uomini di scienza nella Chiesa sono chiamati ad unire la fede con la scienza e la sapienza, per contribuire ad una loro reciproca compenetrazione". Gli esperti delle diverse discipline, in quanto membri del Popolo di Dio, partecipano alla missione profetica di Cristo al servizio della verità divina.
"La vita sacramentale della Chiesa e di ciascun cristiano raggiunge il suo vertice e la sua pienezza proprio nell'Eucaristia. In questo Sacramento, infatti, si rinnova continuamente, per volere di Cristo, il mistero del sacrificio, che Egli fece di se stesso al Padre sull'altare della Croce: sacrificio che il Padre accettò, ricambiando questa totale donazione di suo Figlio, (…) con la sua paterna donazione, (…). Quella vita nuova (…) è diventata segno efficace del nuovo dono elargito all'umanità, dono che è lo Spirito Santo, mediante il quale la vita divina, che il Padre ha in sé e che dà al suo Figlio, viene comunicata a tutti gli uomini che sono uniti con Cristo. (…) Nel celebrare il Sacramento del Corpo e Sangue del Signore, bisogna rispettare la piena dimensione del mistero divino, (…) nel quale Cristo, realmente presente, è ricevuto. (…) Tutti nella Chiesa, ma soprattutto i Vescovi e i Sacerdoti, debbono vigilare perché questo Sacramento di amore sia al centro della vita del Popolo di Dio".

L'Eucaristia è strettamente legata alla Penitenza: "Senza questo costante e sempre rinnovato sforzo per la conversione, la partecipazione all'Eucaristia sarebbe priva della sua piena efficacia redentrice". I Sacramenti dell'Eucaristia e della Penitenza sono collegati alla vita conforme allo spirito del Vangelo. "La Chiesa, che si prepara di continuo alla nuova venuta del Signore, deve essere la Chiesa dell'Eucaristia e della Penitenza. Soltanto sotto questo profilo spirituale della sua vitalità e della sua attività, essa è la Chiesa della missione divina".

Caratteristica della vocazione cristiana è servire e regnare. Alla luce degli insegnamenti di Cristo, "si può veramente 'regnare' solo 'servendo', in pari tempo il 'servire' esige una tale maturità spirituale che bisogna proprio definirlo un 'regnare'".

Il principio del "servizio regale" impone "a ciascuno di noi, seguendo l'esempio di Cristo, il dovere di esigere da se stessi esattamente quello a cui siamo chiamati". La fedeltà alla vocazione "ha un particolare significato (…), soprattutto per ciò che riguarda i compiti più impegnativi, che hanno maggiore influenza sulla vita del nostro prossimo e di tutta la società".

"Basandoci sull'esempio di Cristo e collaborando con la grazia che Egli ci ha guadagnato, possiamo raggiungere quel 'regnare', e cioè realizzare una matura umanità in ciascuno di noi. Umanità matura significa pieno uso del dono della libertà, che abbiamo ottenuto dal Creatore (…). Cristo c'insegna che il migliore uso della libertà è la carità, che si realizza nel dono e nel servizio".

"La Chiesa serve veramente l'umanità, quando tutela questa verità con instancabile attenzione, come amore fervente, con impegno maturo, e quando, in tutta la propria comunità, mediante la fedeltà alla vocazione di ciascun cristiano, la trasmette e la concretizza nella vita umana. In questo modo viene confermato (…) che l'uomo è e diventa sempre la 'via' della vita quotidiana della Chiesa".

Davanti ai compiti e alle difficoltà che la Chiesa può incontrare, sorge "l'imperativo categorico per una grande, intensa, crescente preghiera di tutta la Chiesa. Solamente la preghiera può far sì che tutti questi grandi compiti e difficoltà che si susseguono non diventino fonte di crisi, ma occasione e quasi fondamento di conquiste sempre più mature sul cammino del Popolo di Dio verso la Terra Promessa".

Versione integrale della Lettera Enciclica di Giovanni Paolo II in italiano.
ENC/REDEMPTOR HOMINIS/… VIS 20040309 (2030)

"APOSTOLORUM SUCCESSORES" DIRETTORIO PASTORALE VESCOVI


CITTA' DEL VATICANO, 9 MAR. 2004 (VIS). La Congregazione per i Vescovi ha pubblicato "Apostolorum successores", Direttorio Pastorale per i Vescovi, in risposta alla proposta dell'Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi del 2001, di aggiornare il Direttorio per i Vescovi, emanato nel 1973, dal titolo "Ecclesiae imago". Un Comunicato, diffuso questa mattina, spiega che l'incipit' 'Apostolorum successores', "è il titolo che è alla radice del ministero del Vescovo e che ben ne definisce la figura e la missione nella Chiesa".

Il volume di 300 pagine, pubblicato in lingua italiana, mentre sono in corso le traduzioni nelle principali lingue, "tiene conto" - si legge nel Comunicato - "dei documenti del Concilio Vaticano II, del Codice di diritto canonico del 1983, dei vari Documenti Pontifici pubblicati in questi anni e soprattutto dell'Esortazione Apostolica 'Pastores gregis'".

"Il Direttorio è fondamentalmente pastorale e pratico ed è uno strumento che mira ad aiutare i Vescovi a svolgere il loro complesso servizio ecclesiale in risposta alle esigenze della Chiesa e della società di oggi, all'inizio del terzo millennio, caratterizzata da sfide e problemi nuovi, da grande progresso e repentini cambiamenti. Grandi sono le responsabilità che gravano sulle spalle di un Vescovo per il bene della diocesi, ma anche della società. Molti sono coloro che si rivolgono al Vescovo sia per la vita religiosa sia per avere luce, sostegno e conforto nelle difficoltà, riversando su di lui i propri problemi e preoccupazioni".

"Il Vescovo," - si legge ancora nel Comunicato - "è un padre che vive per i suoi figli (…) prodigandosi per formare le coscienze e per far crescere nella fede".

Segue una sintesi dei nove capitoli del Direttorio, che si conclude con un Appendice dove vi è un accenno alla "sede vacante" della diocesi, con l'indicazione delle procedure in attesa della nomina del nuovo Vescovo.

"I Capitoli I-III, dopo aver richiamato l'identità e la missione del Vescovo, si soffermano sulla sollecitudine del Vescovo per la Chiesa universale e sulla collegialità episcopale. Totalmente nuovo, rispetto al precedente Direttorio, è il Capitolo terzo, riguardante la spiritualità e la formazione permanente del Vescovo" e "il suo cammino verso la santità nella carità pastorale".

"Il Capitolo IV illustra alcuni principi fondamentali che devono guidare il governo pastorale del Vescovo, quali il principio della verità, della collaborazione, del rispetto delle competenze, della persona giusta al posto giusto, della giustizia e della legalità".

"I Capitoli V-VII trattano del ministero del Vescovo nella Chiesa particolare e sono articolati fondamentalmente secondo 'i tre compiti' che costituiscono 'la funzione pastorale' del Vescovo". Il Vescovo maestro della fede e annunciatore della Parola (munus docendi), il Vescovo santificatore del popolo cristiano (munus sanctificandi) ed il Vescovo padre e pastore della Diocesi (munus regendi).

Il Capitolo VIII, dedicato alla Parrocchia, alle questioni pastorali riguardanti le grandi città e all'organizzazione della pastorale, offre orientamenti per il piano pastorale diocesano, per l'assistenza spirituale e per la Visita pastorale del Vescovo.

Del tutto nuovo è il Capitolo IX riguardante il Vescovo emerito, del quale sono elencati i diritti e i doveri rispetto alla Chiesa universale e alla Chiesa particolare.
CE/DIRETTORIO VESCOVI/… VIS 20040309 (530)

ENORME POTENZIALE MEZZI COMUNICAZIONE PROMOZIONE VALORI


CITTA' DEL VATICANO, 9 MAR. 2004 (VIS). Questa mattina, nella Sala Clementina, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i partecipanti all'Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali e nel suo discorso in inglese, ha ricordato che quest'anno ricorre "il 40° anniversario del Decreto del Concilio Vaticano II sugli strumenti della Comunicazione Sociale, 'Inter Mirifica' e della fondazione del Dicastero".

"Vi incoraggio" - ha detto il Papa - "a trarre ispirazione dal Documento Conciliare per continuare la vostra missione in favore di coloro che operano nel vasto campo delle comunicazioni e ad animare di 'valori umani e cristiani' gli strumenti della comunicazione sociale". Citando il Messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2004, il Santo Padre ha detto: "I mezzi di comunicazione sociale hanno un immenso potenziale positivo per la promozione di solidi valori umani e familiari, contribuendo in tal modo al rinnovamento della società".

"Invoco su di voi e sul vostro lavoro, la luce e l'aiuto dello Spirito Santo e di cuore impartisco la Benedizione Apostolica".
AC/PLENARIA:COMUNICAZIONI/… VIS 20040309 (180)

lunedì 8 marzo 2004

RINGRAZIAMENTI DEL PAPA AL PREDICATORE ESERCIZI SPIRITUALI

CITTA' DEL VATICANO, 6 MAR. 2004 (VIS). Al termine degli Esercizi Spirituali che si sono svolti questa settimana nella Cappella "Redemptoris Mater", in Vaticano, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ringraziato, a nome di tutti i partecipanti, il Predicatore degli Esercizi Spirituali, Monsignor Bruno Forte, Docente presso la Facoltà di Teologia dell'Italia Meridionale (Napoli), e Membro della Commissione Teologica Internazionale.

Giovanni Paolo II ha affermato che nel corso degli Esercizi Spirituali, Monsignor Forte: "Ci ha guidati nella contemplazione del mistero di Cristo, proponendoci profonde meditazioni sul tema: "Seguendo Te, luce della vita".

"Grazie" - ha proseguito il Pontefice - "perché, con lo stile che contraddistingue la sua ricerca teologica e la sua attività pastorale, Ella ha offerto preziosi stimoli alla nostra mente e al nostro cuore per una sempre più coinvolgente sequela di Colui che è la Luce del mondo". Il Papa ha ugualmente espresso: "Speciale considerazione", "per il tono colloquiale" della predicazione, che ci ha aiutato "ad elevare gli spiriti a Dio in quell'atteggiamento contemplativo, pervaso di fede e d'amore, al quale non cesso di invitare il Popolo di Dio, esortando le comunità cristiane a risplendere in mezzo al mondo anzitutto per 'l'arte della preghiera'".

Il Papa ha assicurato Monsignor Forte che: "Per tutto questo saprà ricompensarLa da par suo il Signore, al quale affido Lei e il servizio ecclesiale che svolge con zelo e fedeltà. La Vergine Santa, che Ella ci ha aiutato a contemplare nel contesto del nostro pellegrinaggio terreno verso la patria celeste, vegli su di Lei e su ogni Sua attività apostolica".
AC/ESERCIZI SPIRITUALI/FORTE VIS 20040308 (260)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 8 MAR. 2004 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:
- Sei Presuli della Conferenza Episcopale dei Paesi Bassi, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Cardinale Adrianus Johannes Simonis, Arcivescovo di Utrecht, con l'Ausiliare Vescovo Gerard Johannes Nicolaus de Korte.

- Il Vescovo Martinus Petrus Maria Muskens, di Breda.

- Il Vescovo Willem Jacobus Eijk, di Groningen.

- Il Vescovo Joseph Maria Punt, di Haarlem ed Amministratore Apostolico "ad nutum Sanctae Sedis" dell'Ordinariato Militare per i Paesi Bassi, con l'Ausiliare Vescovo Johannes Gerardus Maria van Burgsteden, S.S.S..

- L'Arcivescovo Jean-Claude Périsset, Nunzio Apostolico in Romania e in Moldova.

- L'Arcivescovo Anselmo Guido Pecorari, Nunzio Apostolico in Rwanda, con i Familiari.

Sabato 6 marzo il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Signor Johannes Rau, Presidente della Repubblica Federale di Germania, con la Consorte e Seguito.

- L'Arcivescovo Juliusz Janusz, Nunzio Apostolico in Ungheria.

- Il Monsignore Bruno Forte, Predicatore degli Esercizi Spirituali.
AP/…/… VIS 20040308 (170)

CONTRIBUTO DELLA DONNA MANTENIMENTO PACE E SICUREZZA


CITTA' DEL VATICANO, 8 MAR. 2004 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo del discorso tenuto dalla Professoressa Marilyn Ann Martone, Membro della Delegazione della Santa Sede, alla XLVIII Sessione della Commissione delle Nazioni Unite sulla condizione della donna, in corso dal 1° al 12 marzo, a New York.

Riferendosi al ruolo fondamentale della donna "nel mantenimento della pace e della sicurezza nel mondo", la Professoressa Martone ha affermato che: "Le donne hanno costantemente dimostrato il loro fondamentale contributo, basato sull'incessante preoccupazione di perseguire la solidarietà e il bene comune a favore di tutta l'umanità".

Ribadendo il ruolo indispensabile della donna in tutte le sfere d'attività, la Professoressa Martone ha sottolineato che: "Mediante l'intuizione femminile, le donne arricchiscono la comprensione del mondo e contribuiscono a rendere i rapporti umani fra gli individui più onesti ed autentici".

In merito alla prevenzione e soluzione dei conflitti, la Signora Martone ha precisato che: "Attualmente troppe donne sono ancora vittime della violenza e della guerra" ed al riguardo ha ricordato la "tragedia della violenza domestica" e "le sofferenze causate dai conflitti a livello nazionale ed internazionale, dai quali deriva il problema delle donne rifugiate e profughe in patria, che devono affrontare non solo le proprie sofferenze personali, ma anche la fatica e la responsabilità di prendersi cura, in situazioni disperate, dei figli e degli anziani del proprio nucleo familiare".

"È arrivato il momento" - ha esclamato la Professoressa - "di condannare e fermamente punire tutte le violenze sessuali perpetrate contro le donne. Al riguardo, potrebbe essere di notevole importanza, il coinvolgimento delle donne nella gestione degli aiuti materiali, e nell'assistenza sanitaria e psicologica alle vittime di tali violenze".

La Rappresentante della Santa Sede ha concluso il suo intervento ricordando un'altra forma di violenza: "La diffusa cultura edonistica e consumistica che incoraggia lo sfruttamento sistematico delle ragazze e delle donne. Il traffico di donne e bambini deve cessare. La partecipazione delle donne ai processi decisionali per combattere questo vergognoso traffico, può essere decisiva, dato che proprio le donne sono le prime vittime di tali crimini".
DELSS/DONNA/NEW YORK:MARTONE VIS 20040308 (350)

DICHIARAZIONE COMMISSIONE CONGIUNTA ISLAMO-CATTOLICA


CITTA' DEL VATICANO, 8 MAR. 2004 (VIS). La Commissione Congiunta del Comitato Permanente di Al-Ahzar per il Dialogo con le Religioni Monoteistiche e del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso, il cui incontro annuale si è tenuto il 24 e 25 febbraio scorso in Vaticano, ha diffuso oggi una Dichiarazione Comune, firmata dallo Sceicco Fawzi al-Zafzaf, Presidente del Comitato Permanente di Al-Azhar per il Dialogo con le Religioni Monoteistiche e dall'Arcivescovo Michael Fitzgerald, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso.

Nella Dichiarazione si legge: "Nel corso dell'incontro sul tema: 'Evitare generalizzazioni relativamente ad altre religioni o comunità, capacità di autocritica', sono stati presentati due documenti: da parte cristiana, dal Dottor Youssef Kamal El-Hage, Professore all'Università di Notre Dame di Louaizeh (Libano) e, da parte musulmana, dallo Sceicco Fawzi al-Zafzaf".

"I membri della Commissione hanno esaminato e discusso il contenuto dei due documenti ed hanno ribadito che esiste accordo fra le due religioni, Cristianesimo ed Islam, sul rifiuto delle generalizzazioni nel giudicare le persone e che, laddove sia commesso peccato, da un individuo o da una comunità, solo quell'individuo o quella comunità devono essere ritenuti responsabili, e non altri. Entrambe le religioni sostengono l'autocritica a livello individuale e comunitario, l'esame di coscienza e la richiesta di perdono, comportamento che può essere di esempio agli altri".

La Commissione ha lanciato un appello affinché: "Si evitino le generalizzazioni nel giudicare le persone e nel ritenere responsabili solamente coloro che hanno trasgredito e a non accusare persone innocenti di delitti commessi da altri. Ha inoltre invitato tutti a praticare l'esame di coscienza e ad ammettere le proprie colpe, mezzo per ritornare alla retta condotta".

La Dichiarazione si conclude affermando che: "Obiettivo della Commissione Congiunta è di rendere universali la giustizia, la pace e l'amore fra tutti gli esseri umani".
CON-DIR/CATTOLICI:MUSULMANI/FITZGERALD VIS 20040308 (310)
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