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venerdì 12 marzo 2004

PROCLAMARE IL VANGELO SOCIETÀ ANELANTE SPIRITUALITÀ


CITTA' DEL VATICANO, 12 MAR. 2004 (VIS). Nel ricevere questa mattina il Vescovi della Conferenza Episcopale dei Paesi Bassi, al termine della Visita "ad Limina Apostolorum", il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ripreso gli argomenti trattati nei loro rapporti quinquennali: la secolarizzazione, la proclamazione del Vangelo e la testimonianza di Cristo, il rinnovamento intrapreso dalla Chiesa dei Paesi Bassi e la crisi delle vocazioni.

"Il vostro Paese" - ha detto il Papa - "conosce da più di trenta anni un fenomeno intenso di secolarizzazione che ha investito violentemente anche la Chiesa cattolica e che continua, purtroppo, a segnare la società olandese", causando una grave diminuzione nel numero di fedeli. Già nel 1980, proprio per la gravità del fenomeno, il Papa ha ricordato di aver voluto convocare il Sinodo Speciale dei Vescovi dei Paesi Bassi, in segno di sollecitudine per la Chiesa del Paese.

Il Santo Padre ha successivamente ribadito la necessità per le famiglie, le parrocchie e le istituzioni educative cattoliche, di proclamare costantemente "il Vangelo della speranza", di "annunciare la Buona Novella dell'amore di Cristo, particolarmente ai giovani (…) che vivono in una società sempre più segnata dal relativismo morale e dal pluralismo religioso". Giovanni Paolo II ha ugualmente invitato "l'insegnamento cattolico a mantenere e rafforzare la propria identità, armonizzandolo con le esigenze sempre nuove dell'educazione in seno ad una società pluralista, nel rispetto degli altri, ma senza rinunciare agli elementi che ne costituiscono la sua originaria ricchezza".

"Essere testimoni di Cristo in parole e in azioni è una responsabilità condivisa da tutti i battezzati e che implica diverse condizioni. Come si può donare ciò che non si ha? Come si può parlare di Cristo e suscitare negli altri il desiderio di conoscerLo, se non si è prima di tutto suoi discepoli?". Giovanni Paolo II si è rallegrato nell'apprendere che "le comunità parrocchiali riscoprono l'Eucaristia domenicale come fondamento e cuore della vita cristiana" e che "la comunione ecclesiale dell'assemblea eucaristica è in comunione con il suo Vescovo e con il Romano Pontefice".

In merito al processo di aggiornamento delle istituzioni ecclesiali, intrapreso dai Vescovi dei Paesi Bassi, Giovanni Paolo II ha avuto parole di esortazione affinché "tale aggiornamento non si limiti ad una ristrutturazione formale, ma sia l'occasione di una riscoperta del ruolo essenziale della parrocchia e della missione propria dei fedeli che la compongono, per una migliore mobilitazione di ognuno, in vista dell'annuncio del Vangelo". Riferendosi allo "aspetto cosmopolita" di molte parrocchie, derivante dall'immigrazione, il Santo Padre ha affermato: "Vi incoraggio ad accogliere gli immigrati come fratelli, poiché essi apportano il loro contributo per la costruzione dell'edificio comune, ponendo il loro dinamismo al servizio di tutti, e perché questo scambio di doni, sempre una ricchezza per la Chiesa, ravvivi in tutti la coscienza della fraternità cristiana".

Il Santo Padre ha infine trattato della grave crisi delle vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa, ribadendo che sviluppare una pastorale delle vocazioni e creare le condizioni nelle quali le vocazioni possono fiorire, deve essere "una missione assolutamente prioritaria". Notando che alcune Diocesi si avvalgono della collaborazione di giovani sacerdoti provenienti da altre Chiese locali o anche da altri continenti, per ragioni di studio, e che si rallegrano di tale collaborazione, il Santo Padre ha però sottolineato che: "Sappiamo bene che ogni Chiesa deve adoperarsi per suscitare nuove vocazioni" e, in merito, ha ricordato il ruolo fondamentale della famiglia nel creare le condizioni favorevoli alla nascita di nuove vocazioni.

A conclusione del suo discorso, il Santo Padre ha ricordato "il nuovo anelito di spiritualità" che percorre il Paese, sottolineato dai Vescovi nei loro rapporti quinquennali, ed ha auspicato che la Chiesa "in particolare i fedeli laici, abbiano davvero a cuore la testimonianza della propria fede, portando la luce del Vangelo nei diversi settori della vita sociale. Che essi dimostrino la grandezza del matrimonio e la bellezza della famiglia, (…) la dignità inalienabile di ogni persona nella realtà lavorativa e nei rapporti sociali, nelle questioni etiche, suscitate incessantemente dal progresso della tecnica e dalle pressioni economiche, e che siano testimoni dei valori cristiani che hanno contribuito a forgiare l'Europa di oggi".
AL/…/PAESI BASSI VIS 20040312 (700)

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