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giovedì 24 aprile 2014

DOMENICA DI PASQUA: L’AMORE FA FIORIRE LA SPERANZA NEL DESERTO

Città del Vaticano, 20 aprile 2014 (VIS). Alle 10:15 di questa mattina, domenica di Pasqua, il Santo Padre ha presieduto in una Piazza San Pietro adornata da 35.000 piante fiorite (tulipani, narcisi, giacinti), dono dei coltivatori di fiori dei Paesi Bassi, la solenne Messa nella Pasqua di Risurrezione del Signore. Alla Celebrazione, iniziata con il rito del "Resurrexit", l'apertura di un icona del Risorto situata accanto all'altare papale, hanno partecipato più di 150.000 fedeli provenienti da tutto il mondo. Il Papa non ha tenuto l'omelia poiché alla Messa ha fatto seguito la benedizione "Urbi et Orbi" con il Messaggio pasquale.

Alle 12:00, dalla loggia centrale della Basilica Vaticana, il Papa ha rivolto ai fedeli presenti in Piazza San Pietro ed a quanti lo ascoltavano attraverso la radio e la televisione, il Messaggio pasquale, pregando per i fratelli colpiti dall’epidemia di ebola in alcuni paesi africani, per la pace in Siria, Iraq, Venezuela, Ucraina, per la fine delle violenze nella Repubblica Centroafricana, in Nigeria e in Sud Sudan e per la ripresa dei negoziati tra Israeliani e Palestinesi. Infine il Santo Padre ha impartito la benedizione "Urbi et Orbi".

"Cari fratelli e sorelle, buona e santa Pasqua! - ha detto il Papa - Risuona nella Chiesa sparsa in tutto il mondo l’annuncio dell’angelo alle donne: 'Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto … venite, guardate il luogo dove era stato deposto'.

Questo è il culmine del Vangelo, è la Buona Notizia per eccellenza: Gesù, il crocifisso, è risorto! Questo avvenimento è alla base della nostra fede e della nostra speranza: se Cristo non fosse risorto, il Cristianesimo perderebbe il suo valore; tutta la missione della Chiesa esaurirebbe la sua spinta, perché è da lì che è partita e che sempre riparte. Il messaggio che i cristiani portano al mondo è questo: Gesù, l’Amore incarnato, è morto sulla croce per i nostri peccati, ma Dio Padre lo ha risuscitato e lo ha fatto Signore della vita e della morte. In Gesù, l’Amore ha vinto sull’odio, la misericordia sul peccato, il bene sul male, la verità sulla menzogna, la vita sulla morte.

Per questo noi diciamo a tutti: 'Venite e vedete!'. In ogni situazione umana, segnata dalla fragilità, dal peccato e dalla morte, la Buona Notizia non è soltanto una parola, ma è una testimonianza di amore gratuito e fedele: è uscire da sé per andare incontro all’altro, è stare vicino a chi è ferito dalla vita, è condividere con chi manca del necessario, è rimanere accanto a chi è malato o vecchio o escluso… 'Venite e vedete!': l’Amore è più forte, l’Amore dona vita, l’Amore fa fiorire la speranza nel deserto.

Con questa gioiosa certezza nel cuore, noi oggi ci rivolgiamo a te, Signore Risorto!

Aiutaci a cercarti affinché tutti possiamo incontrarti, sapere che abbiamo un Padre e non ci sentiamo orfani; che possiamo amarti e adorarti.

Aiutaci a sconfiggere la piaga della fame, aggravata dai conflitti e dagli immensi sprechi di cui spesso siamo complici.

Rendici capaci di proteggere gli indifesi, soprattutto i bambini, le donne e gli anziani, a volte fatti oggetto di sfruttamento e di abbandono.

Fa’ che possiamo curare i fratelli colpiti dall’epidemia di ebola in Guinea Conakry, Sierra Leone e Liberia, e quelli affetti da tante altre malattie, che si diffondono anche per l’incuria e la povertà estrema.

Consola quanti oggi non possono celebrare la Pasqua con i propri cari perché strappati ingiustamente ai loro affetti, come le numerose persone, sacerdoti e laici, che in diverse parti del mondo sono state sequestrate.

Conforta coloro che hanno lasciato le proprie terre per migrare in luoghi dove poter sperare in un futuro migliore, vivere la propria vita con dignità e, non di rado, professare liberamente la propria fede.

Ti preghiamo, Gesù glorioso, fa’ cessare ogni guerra, ogni ostilità grande o piccola, antica o recente!

Ti supplichiamo, in particolare, per la Siria, l’amata Siria, perché quanti soffrono le conseguenze del conflitto possano ricevere i necessari aiuti umanitari e le parti in causa non usino più la forza per seminare morte, soprattutto contro la popolazione inerme, ma abbiano l’audacia di negoziare la pace, ormai da troppo tempo attesa!

Gesù glorioso, ti domandiamo di confortare le vittime delle violenze fratricide in Iraq e di sostenere le speranze suscitate dalla ripresa dei negoziati tra Israeliani e Palestinesi.

Ti imploriamo che venga posta fine agli scontri nella Repubblica Centroafricana e che si fermino gli efferati attentati terroristici in alcune zone della Nigeria e le violenze in Sud Sudan.

Ti chiediamo che gli animi si volgano alla riconciliazione e alla concordia fraterna in Venezuela.

Per la tua Risurrezione, che quest’anno celebriamo insieme con le Chiese che seguono il calendario giuliano, ti preghiamo di illuminare e ispirare iniziative di pacificazione in Ucraina, perché tutte le parti interessate, sostenute dalla Comunità internazionale, intraprendano ogni sforzo per impedire la violenza e costruire, in uno spirito di unità e di dialogo, il futuro del Paese. Che loro come fratelli possano oggi gridare Xphctoc Bocкpec.

Per tutti i popoli della Terra ti preghiamo, Signore: tu che hai vinto la morte, donaci la tua vita, donaci la tua pace! 'Christus surrexit, venite et videte!'. Cari fratelli e sorelle, buona Pasqua!".

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