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lunedì 6 febbraio 2012

AFFRONTARE LA MALATTIA CONFIDANDO NELLA BONTÀ DI DIO

CITTA' DEL VATICANO, 5 FEB. 2012 (VIS). Come di consueto,  questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini presenti in Piazza San Pietro.

  Nel commentare il Vangelo di questa domenica che narra la guarigione della suocera di Simon Pietro e di alcuni malati di Cafarnao operata da Gesù, il Papa ha detto: "I quattro Evangelisti sono concordi nell’attestare che la liberazione da malattie e infermità di ogni genere costituì, insieme con la predicazione, la principale attività di Gesù nella sua vita pubblica. (...) Gesù Cristo è venuto a sconfiggere il Male alla radice, e le guarigioni sono un anticipo della sua vittoria, ottenuta con la sua Morte e Risurrezione".

  "Un giorno Gesù disse: 'Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati' (Mc 2,17). In quella circostanza si riferiva ai peccatori, che Egli è venuto a chiamare e a salvare. Rimane vero però che la malattia è una condizione tipicamente umana, in cui sperimentiamo fortemente che non siamo autosufficienti, ma abbiamo bisogno degli altri. In questo senso potremmo dire, con un paradosso, che la malattia può essere un momento salutare in cui si può sperimentare l’attenzione degli altri e donare attenzione agli altri! Tuttavia, essa è pur sempre una prova, che può diventare anche lunga e difficile. Quando la guarigione non arriva e le sofferenze si prolungano, possiamo rimanere come schiacciati, isolati, e allora la nostra esistenza si deprime e si disumanizza. Come dobbiamo reagire a questo attacco del Male? Certamente con le cure appropriate – la medicina in questi decenni ha fatto passi da gigante, e ne siamo grati - ma la Parola di Dio ci insegna che c’è un atteggiamento decisivo e di fondo con cui affrontare la malattia ed è quello della fede in Dio, nella sua bontà".

  "Persino di fronte alla morte, la fede può rendere possibile ciò che umanamente è impossibile. Ma fede in che cosa? Nell’amore di Dio. Ecco la vera risposta, che sconfigge radicalmente il Male. (...)
Tutti conosciamo persone che hanno sopportato sofferenze terribili perché Dio dava loro una serenità profonda. Penso all’esempio recente della beata Chiara Badano, stroncata nel fiore della giovinezza da un male senza scampo: quanti andavano a farle visita, ricevevano da lei luce e fiducia! Tuttavia, nella malattia,abbiamo tutti bisogno di calore umano: per confortare una persona malata, più che le parole, conta la vicinanza serena e sincera".

  "Facciamo anche noi come la gente dei tempi di Gesù: spiritualmente presentiamo a Lui tutti i malati, fiduciosi che Egli vuole e può guarirli. E invochiamo l’intercessione della Madonna, specialmente per le situazioni di maggiore sofferenza e abbandono".

Giornata per la Vita

  Dopo la recita dell'Angelus, Benedetto XVI ha ricordato che oggi in Italia si celebra la Giornata per la Vita "iniziata per difendere la vita nascente e poi estesa a tutte le fasi e le condizioni dell’esistenza umana. Quest’anno il Messaggio dei Vescovi propone il tema: 'Giovani aperti alla vita'. Mi associo ai Pastori della Chiesa in Italia nell’affermare che la vera giovinezza si realizza nell’accoglienza, nell’amore e nel servizio alla vita".

  Nelle parole di saluto rivolte ai pellegrini di lingua francese, il Papa ha ricordato che sabato  prossimo ricorrono la festa della Beata Maria Vergine di Lourdes e la Giornata Mondiale del Malato. "Con tutti coloro che devono affrontare la malattia, chiediamo a Dio che ci conceda la grazia dell'abbandono e della pazienza fiduciosa! Con l'aiuto della Beata Maria Vergine di Lourdes e di Santa Bernadette potremo comprendere che la felicità autentica esiste soltanto in Dio". Esprimendosi in polacco il Papa ha detto: "Chiedo a Dio che i malati siano accompagnati dalla sensibile premura dei familiari, degli operatori sanitari e di tutti gli uomini di buona volontà. La sofferenza umana sia sempre circondata di amore!"
ANG/                 VIS 20120206 (640)

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