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giovedì 11 novembre 2010

ESORTAZIONE APOSTOLICA POSTSINODALE “VERBUM DOMINI”

CITTA' DEL VATICANO, 11 NOV. 2010 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la Conferenza Stampa di presentazione dell’Esortazione Apostolica Postsinodale “Verbum Domini” di Benedetto XVI, sulla Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa.

Alla Conferenza Stampa sono intervenuti il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi; l’Arcivescovo Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura; l’Arcivescovo Nikola Eterovic, Segretario del Sinodo dei Vescovi ed il Monsignor Fortunato Frezza, Sotto-Segretario.

Il Documento, datato 30 settembre, memoria di San Girolamo, risultante dalla XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, tenutasi a Roma dal 5 al 26 ottobre 2008, è stato pubblicato in lingua latina, italiana, inglese, francese, spagnola, tedesca, portoghese e polacca. Si compone di una Introduzione, tre parti e una conclusione.

L’Arcivescovo Eterovic ha spiegato che nella prima parte, intitolata “Verbum Dei”, il Papa sottolinea “il ruolo fondamentale di Dio Padre, fonte e origine della Parola, come pure la dimensione trinitaria della rivelazione. (...) Nel primo capitolo ‘Il Dio che parla’ si pone in risalto la volontà di Dio di aprire e intrattenere un dialogo con l’uomo, nel quale Dio prende l’iniziativa e si rivela in vari modi. (...) La ‘Verbum Domini’ mette in risalto l’aspetto cristologico della Parola, sottolineando al contempo anche la dimensione pneumatologica”. In questa parte si affronta il rapporto tra Tradizione e Scrittura come pure il tema dell’ispirazione e verità della Bibbia.

“’La risposta dell’uomo al Dio che parla’ è il titolo del secondo capitolo.”L’uomo è chiamato ad entrare nell’Alleanza con il suo Dio che lo ascolta e risponde alle sue domande. A Dio che parla, l’uomo risponde con la fede. La preghiera più indicata è quella fatta mediante le parole che lo stesso Dio ha rivelato e che sono mantenute scritte nella Bibbia”.

Il terzo capitolo è dedicato al tema “‘L’Ermeneutica della sacra Scrittura nella Chiesa’. (...) La Sacra Scrittura dovrebbe essere, come auspicato dalla Costituzione dogmatica ‘Dei Verbum’, sulla divina rivelazione, “l’anima della sacra Teologia”. (...) L’ermeneutica biblica del Concilio Vaticano II che occorre riscoprire anche per evitare un certo dualismo dell’ermeneutica secolarizzata. Esso potrebbe portare ad un’interpretazione fondamentalista o spiritualista della sacra Scrittura. La retta ermeneutica richiede la complementarità del senso letterale e spirituale, una armonia tra la fede e la ragione. (...) Un rapporto del tutto speciale esiste tra i cristiani e gli ebrei, che condividono buona parte delle Scritture”.

La seconda parte s’intitola “Verbum in Ecclesia”. Il Primo Capitolo “La Parola di Dio e la Chiesa”, sottolinea che grazie alla Parola di Dio e all’azione sacramentale, Gesù Cristo è contemporaneo agli uomini nella vita della Chiesa”.

“La Liturgia luogo privilegiato della Parola di Dio” è il titolo del secondo capitolo che sottolinea “il nesso vitale tra la Sacra Scrittura e i sacramenti, in particolare l’Eucaristia”. Si ricorda l’importanza del Lezionario e della proclamazione della Parola e del ministero del lettorato e, soprattutto, dell’omelia, che ha notevole importanza nell’Esortazione Apostolica Postsinodale.

Il terzo capitolo, dedicato a “La Parola di Dio nella vita ecclesiale”, pone in risalto “l’importanza dell’animazione biblica della pastorale, la dimensione biblica della catechesi, la formazione biblica dei cristiani, la Sacra Scrittura nei grandi raduni ecclesiali, la Parola di Dio in rapporto alle vocazioni. (...) Notevole parte del capitolo è riservata alla lettura orante della sacra Scrittura, in particolare, alla ‘Lectio divina’, e alla preghiera mariana”.

La terza parte, “Verbum mundo”, sottolinea “il dovere dei cristiani di annunciare la Parola di Dio nel mondo in cui vivono ed operano. Essa è divisa in quattro capitoli. Il primo, ‘La missione della Chiesa: annunciare la Parola di Dio’ (...) è orientata al primo annuncio, ‘ad gentes’, a coloro che tuttora non conoscono il Verbo, Parola di Dio, ma anche a coloro che sono stati battezzati ma non sufficientemente evangelizzati e che hanno bisogno di una nuova evangelizzazione per riscoprire la Parola di Dio”.

“Parola di Dio e impegno nel mondo” è il titolo del secondo capitolo, in cui si ricorda che: “I cristiani sono chiamati a servire il Verbo di Dio nei fratelli più piccoli e, dunque, ad impegnarsi nella società per la riconciliazione, la giustizia e la pace tra i popoli”.

“Il terzo capitolo è dedicato alla “Parola di Dio e culture”, nel quale “sarebbe auspicabile che la Bibbia fosse meglio conosciuta nelle scuole e università e che i mezzi di comunicazione sociale siano adoperati sempre meglio nella loro divulgazione, usufruendo di tutte le attuali possibilità tecniche. Il tema dell’inculturazione della sacra Scrittura è legato anche alle traduzioni e alla diffusione della Bibbia, che bisogna ulteriormente incrementare”.

“’Parola di Dio e dialogo interreligioso’ è il tema del quarto capitolo. “Dopo aver stabilito il valore e l’attualità del dialogo interreligioso, la ‘Verbum Domini’, (...) fornisce valide indicazioni circa il dialogo tra cristiani e musulmani, come pure con gli appartenenti ad altre religioni non cristiane, nel quadro della libertà religiosa che implica non solamente la libertà di professare la propria fede in privato e in pubblico, ma anche la libertà di coscienza e cioè di scegliere la propria religione”.

“Nella Conclusione, il Santo Padre Benedetto XVI ribadisce l’esortazione a tutti i cristiani ‘ad impegnarsi per diventare sempre più familiari con le Sacre Scritture’”.
EXOR/ VIS 20101111 (1070)

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