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lunedì 7 settembre 2009

ANGELUS: RELIGIONI PROMUOVANO PERDONO E RICONCILIAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 6 SET. 2009 (VIS). Al termine della Santa Messa celebrata sulla spianata di Valle Faul a Viterbo, il Papa ha guidato la recita dell'Angelus, Ma, prima della recita della preghiera mariana Benedetto XVI ha ricordato che da molti secoli la Diocesi di Viterbo si contraddistingue per un "singolare vincolo di affetto e di comunione con il Successore di Pietro".

  "Nel vasto territorio dell'antica Tuscia" - ha affermato il Pontefice - "nacque San Leone Magno, che rese un grande servizio alla verità nella carità, attraverso un assiduo esercizio della parola, testimoniato dai suoi Sermoni e dalle sue Lettere. A Blera ebbe i natali il Papa Sabiniano, successore di San Gregorio Magno; a Canino nacque Paolo III. Viterbo fu scelta per tutta la seconda parte del XIII secolo quale residenza dei Pontefici Romani; qui furono eletti cinque miei predecessori, e quattro di essi vi sono sepolti".

  "Viterbo viene giustamente chiamata 'Città dei Papi'" - ha affermato il Pontefice - "e questo costituisce per voi uno stimolo ulteriore a vivere e testimoniare la fede cristiana, la stessa fede per la quale hanno dato la vita i santi martiri Valentino e Ilario, custoditi nella Chiesa Cattedrale, primi di una lunga scia di Santi, Martiri e Beati della vostra terra".

  Al termine della recita dell'Angelus, il Papa ha rivolto un saluto ai partecipanti al Congresso Internazionale 'Uomini e Religioni' in corso a Cracovia (Polonia), sul tema 'Fedi e culture in dialogo', al quale hanno partecipato numerose personalità e rappresentanti di varie Religioni, invitati dall'Arcidiocesi di Cracovia e dalla Comunità di Sant'Egidio.

  Obiettivo del Congresso è stato quello di riflettere e pregare in favore della pace, a 70 anni dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. "Non possiamo non ricordare" - ha sottolineato il Pontefice - "i drammatici fatti che diedero inizio ad uno dei più terribili conflitti della storia, che ha causato decine di milioni di morti e ha provocato tante sofferenze all'amato popolo polacco; un conflitto che ha visto la tragedia dell'Olocausto e lo sterminio di altre schiere di innocenti".

  "La memoria di questi eventi ci spinga a pregare per le vittime e per coloro che ancora ne portano ferite nel corpo e nel cuore; sia inoltre monito per tutti a non ripetere tali barbarie e ad intensificare gli sforzi per costruire nel nostro tempo, segnato ancora da conflitti e contrapposizioni, una pace duratura, trasmettendo, soprattutto alle nuove generazioni, una cultura e uno stile di vita improntati all'amore, alla solidarietà e alla stima per l'altro".

  "In questa prospettiva" - ha concluso il Santo Padre - "è particolarmente importante l'apporto che le Religioni possono e devono dare nel promuovere il perdono e la riconciliazione contro la violenza, il razzismo, il totalitarismo e l'estremismo che deturpano l'immagine del Creatore nell'uomo, cancellano l'orizzonte di Dio e, di conseguenza, conducono al disprezzo dell'uomo stesso. Il Signore ci aiuti a costruire la pace, partendo dall'amore e dalla comprensione reciproca".
PV-ITALIA/ANGELUS/VITERBO                           VIS 20090907 (480)


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