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lunedì 17 febbraio 2003

DISCORSO DEL PAPA AI VESCOVI DELLA GUINEA EQUATORIALE


CITTA' DEL VATICANO, 15 FEB. 2003 (VIS). Questa mattina, nel ricevere i Presuli della Guinea Equatoriale, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha parlato nel suo discorso, della scarsità del numero di sacerdoti, dei molteplici ruoli ricoperti dai religiosi e dalle religiose, dell'importanza di una buona catechesi dei laici, e della necessità del rispetto di tutti i diritti umani, il diritto alla vita, alla libertà religiosa, al cibo, all'educazione e alla libertà di movimento, di espressione e di associazione.

"Una delle maggiori difficoltà che le vostre Chiese particolari devono affrontare è la mancanza di sacerdoti", ha cominciato il suo discorso il Papa, esprimendosi in spagnolo, sottolineando ugualmente l'urgenza di promuovere un ministero pastorale per le vocazioni, specialmente un ministero che comprenda il clero nativo del luogo e i missionari, e l'importanza della preghiera continua per le vocazioni. Inoltre il Papa ha ribadito anche quanto importanti siano "famiglie forti e sane, dove si apprendano i valori autentici", come fonte di vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa.

Il Papa ha elogiato gli sforzi compiuti dai Vescovi per creare un Seminario Nazionale, affermando che: "La creazione di spazi adeguati dove i candidati al sacerdozio ricevano una preparazione adeguata in diverse scienze umane e teologiche è, allo stesso tempo, di capitale importanza". La vita nel seminario deve essere contraddistinta "dalla preghiera e dall'accostarsi frequentemente ai sacramenti, (…) dalla disciplina, dalla convivenza fraterna e dall'acquisizione di abitudini che configurino lo stile del sacerdote o del consacrato del nostro tempo".

Giovanni Paolo II ha anche avuto parole di apprezzamento per i molteplici ruoli, ricoperti dai religiosi, molti dei quali provengono dalla Spagna, nella società della Guinea, comprendenti l'apostolato diretto nelle parrocchie e nelle missioni, le opere educative, sanitarie o di assistenza sociale e caritativa, che "arricchiscono le vostre Chiese locali con l'efficacia dei vostri servizi, e soprattutto con la testimonianza personale e comunitaria del Vangelo".

Parlando dei fedeli laici il Papa ha affermato che essi "hanno un ruolo di somma importanza di fronte alle sfide del presente e del futuro della Guinea Equatoriale. Essi devono essere testimoni di una vita senza macchia nel mondo, alla ricerca della santità nella famiglia, nel lavoro e nella vita sociale" e devono impegnarsi a improntare di spirito cristiano tutti gli aspetti della vita e del lavoro. Ciò richiede "una formazione religiosa e umana adeguata, che aiuti a far fronte alle forme equivoche di religiosità o ai movimenti pseudoreligiosi, tanto diffusi nella società di oggi".

Infine Giovanni Paolo II ha ricordato quanto la storia del passato del Paese sia stata segnata da momenti dolorosi, e da dolorose conseguenze, ecclesiali e sociali, esortando tutti "ad essere sempre ministri di riconciliazione. (…) Il perdono non è incompatibile con la giustizia e il migliore futuro del Paese è quello dove si costruisce la pace, frutto della stessa giustizia e del perdono offerto e ricevuto".
AL/…/GUINEA EQUATORIALE VIS 20030217 (490)

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