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mercoledì 3 aprile 2002

DOMENICA DI PASQUA: SANTA MESSA E BENEDIZIONE URBI ET ORBI


CITTA' DEL VATICANO, 31 MAR. 2002 (VIS). Alle ore 10:30 di questa mattina - Domenica di Pasqua nella Risurrezione del Signore - il Santo Padre Giovanni Paolo II ha presieduto, sul sagrato della Patriarcale Basilica Vaticana, la solenne celebrazione della Messa del giorno. Con il Papa hanno concelebrato il Cardinale Protodiacono Luigi Poggi e il Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

Successivamente il Papa ha pronunciato, davanti a circa 100.000 fedeli provenienti da ogni parte del mondo, il tradizionale Messaggio Pasquale ed ha impartito la Benedizione "Urbi et Orbi".

"Risuona oggi, in questo giorno solennissimo, - ha detto il Papa all'inizio del Messaggio - "l'augurio di Cristo: Pace a voi! Pace agli uomini e alle donne di tutto il mondo! Cristo è veramente risorto, e porta a tutti la pace!".

"La pace 'alla maniera del mondo' - l'esperienza d'ogni tempo lo dimostra - è spesso un precario equilibrio di forze, che prima o poi tornano a contrapporsi. La pace, dono di Cristo risorto è profonda e completa, e può riconciliare l'uomo con Dio, con sé stesso e con il creato. Molte religioni proclamano che la pace è dono di Dio. È stata questa l'esperienza anche del recente incontro di Assisi. Possano tutti i credenti del mondo congiungere i loro sforzi per costruire un'umanità più giusta e fraterna; possano operare instancabilmente, perché le convinzioni religiose non siano mai causa di divisione e di odio, ma solo e sempre sorgente di fraternità, di concordia, di amore".

Rivolgendosi alle comunità cristiane di ogni continente, il Santo Padre ha chiesto "con trepidazione e speranza, di testimoniare che Gesù è veramente risorto, e di operare perché la sua pace blocchi la drammatica spirale di soprusi ed uccisioni, che insanguinano la Terra Santa, sprofondata ancora una volta, in questi ultimi giorni, nell'orrore e nella disperazione. Sembra che sia stata dichiarata guerra alla pace! Ma la guerra nulla risolve, arreca soltanto più vasta sofferenza e morte, né servono ritorsioni o rappresaglie. La tragedia è davvero grande: nessuno può rimanere silenzioso e inerte, nessun responsabile politico o religioso! Alle denunce seguano atti concreti di solidarietà, che aiutino tutti a ritrovare il mutuo rispetto e il leale negoziato".

Giovanni Paolo II ha quindi esclamato: "Quanti membri dell'umana famiglia sono oppressi ancora dalla miseria e dalla violenza!" ed ha aggiunto: "In quanti angoli della terra risuona il grido di chi implora aiuto, perché soffre e muore: dall'Afghanistan, provato duramente nei mesi scorsi ed ora colpito da un disastroso terremoto, a tanti altri Paesi del Pianeta, dove squilibri sociali ed ambizioni contrapposte colpiscono innumerevoli nostri fratelli e sorelle. Uomini e donne del terzo millennio! Lasciate che vi ripeta: aprite il cuore a Cristo crocifisso e risorto, che viene offrendo la pace! Là dove entra Cristo risorto, entra con Lui la vera pace! Entri anzitutto in ogni cuore umano, abisso profondo, non facile da risanare. Pervada anche i rapporti tra ceti sociali, popoli, lingue e mentalità diverse, portando ovunque il fermento della solidarietà e dell'amore".

Al termine del Messaggio, il Papa ha augurato Buon Pasqua in 62 lingue ed ha impartito la Benedizione "Urbi et Orbi" ai presenti in Piazza San Pietro e a quanti hanno seguito la Liturgia pasquale attraverso la radio e la televisione.
GPII-SETTIMANA SANTA/PASQUA:URBI ET ORBI/… VIS 20020403 (560)

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