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lunedì 17 giugno 2013

IL PAPA NELLA GIORNATA DELLA "EVANGELIUM VITAE": DIO, IL VIVENTE, È MISERICORDIOSO; GLI IDOLI UMANI ALLA FINE SONO PORTATORI DI NUOVE SCHIAVITÙ E DI MORTE

Città del Vaticano, 16 giugno 2013 (VIS). Alle 10.30 di questa mattina, Papa Francesco ha presieduto, sul Sagrato della Basilica Vaticana, la Santa Messa per la Giornata dell'"Evangelium Vitae", in occasione dell'Anno della fede. Prima di celebrare l'Eucaristia il Papa ha percorso in papamobile Via della Conciliazione per salutare le decine di migliaia di persone venute da tutto il mondo per assistere a questa celebrazione.

Di seguito riportiamo un'ampia sintesi dell'omelia nella quale il Santo Padre ha proposto tre spunti di meditazione: la Bibbia ci rivela il Dio Vivente; Gesù Cristo dona la vita, e lo Spirito Santo ci mantiene nella vita; seguire la via di Dio conduce alla vita, mentre seguire gli idoli conduce alla morte.

"La prima Lettura, tratta dal Secondo Libro di Samuele, ci parla di vita e di morte. Il re Davide vuole nascondere l’adulterio commesso con la moglie di Uria l’Hittita, un soldato del suo esercito, e per fare questo ordina di collocare Uria in prima linea perché sia ucciso in battaglia. La Bibbia ci mostra il dramma umano in tutta la sua realtà, il bene e il male, le passioni, il peccato e le sue conseguenze. Quando l’uomo vuole affermare se stesso, chiudendosi nel proprio egoismo e mettendosi al posto di Dio, finisce per seminare morte. (...) E l’egoismo porta alla menzogna, con cui si cerca di ingannare se stessi e il prossimo. Ma Dio non si può ingannare (...). Il re viene messo di fronte alle sue opere di morte (...) comprende e chiede perdono: (...) Il Dio misericordioso che vuole la vita e sempre ci perdona, lo perdona, gli ridona vita (...). Tutta la Scrittura ci ricorda che Dio è il Vivente (...). Penso all’inizio del Libro della Genesi: Dio plasma l’uomo con polvere del suolo, soffia nelle sue narici un alito di vita e l’uomo diviene un essere vivente. (...) Il Dio che si rende presente nella storia, che libera dalla schiavitù (dalla schiavitù d'Egitto, n.d.r.), dalla morte, e porta vita al popolo perché è il Vivente. Penso anche al dono dei Dieci Comandamenti: una strada che Dio ci indica per un vita veramente libera, per una vita piena; non sono un inno al 'no' (...) Sono un inno al 'sì' a Dio, all’Amore, alla vita".

"Il brano del Vangelo di oggi ci fa fare un passo avanti. Gesù incontra una donna peccatrice durante un pranzo in casa di un fariseo, suscitando lo scandalo dei presenti: Gesù si lascia avvicinare da una peccatrice e addirittura le rimette i peccati, dicendo: 'Sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco'. Gesù è l’incarnazione del Dio Vivente (...). Gesù accoglie, ama, solleva, incoraggia, perdona e dona nuovamente la forza di camminare, ridona vita. In tutto il Vangelo noi vediamo come Gesù con i gesti e le parole porta la vita di Dio che trasforma. (...) Dio, il Vivente, è misericordioso".

"È stata questa anche l’esperienza dell’apostolo Paolo, come abbiamo ascoltato nella seconda Lettura: 'Questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me'. (...) E chi ci introduce in questa vita? È lo Spirito Santo (...). È Lui che ci introduce nella vita divina come veri figli di Dio, come figli nel Figlio Unigenito, Gesù Cristo. (...) Il cristiano è un uomo spirituale, e questo non significa che sia una persona che vive 'nelle nuvole', fuori della realtà (...). No! Il cristiano è una persona che pensa e agisce nella vita quotidiana secondo Dio, una persona che lascia che la sua vita sia animata, nutrita dallo Spirito Santo (...). E questo significa realismo e fecondità. Chi si lascia condurre dallo Spirito Santo è realista, sa misurare e valutare la realtà, ed è anche fecondo: la sua vita genera vita attorno a sé".
"Dio è il Vivente, è il Misericordioso. Gesù ci porta la vita di Dio, lo Spirito Santo ci introduce e ci mantiene nella relazione vitale di veri figli di Dio. Ma spesso - lo sappiamo per esperienza - l’uomo non sceglie la vita, non accoglie il 'Vangelo della vita', ma si lascia guidare da ideologie e logiche che mettono ostacoli alla vita, che non la rispettano, perché sono dettate dall’egoismo, dall’interesse, dal profitto, dal potere, dal piacere e non sono dettate dall’amore, dalla ricerca del bene dell’altro. È la costante illusione di voler costruire la città dell’uomo senza Dio, senza la vita e l’amore di Dio - una nuova Torre di Babele; è il pensare che il rifiuto di Dio, del Messaggio di Cristo, del Vangelo della Vita, porti alla libertà, alla piena realizzazione dell’uomo. Il risultato è che al Dio Vivente vengono sostituiti idoli umani e passeggeri, che offrono l’ebbrezza di un momento di libertà, ma che alla fine sono portatori di nuove schiavitù e di morte".

"Cari fratelli e sorelle, guardiamo a Dio come al Dio della vita, guardiamo alla sua legge, al messaggio del Vangelo come a una via di libertà e di vita. Il Dio Vivente ci fa liberi! Diciamo sì all’amore e no all’egoismo, diciamo sì alla vita e no alla morte, diciamo sì alla libertà e no alla schiavitù dei tanti idoli del nostro tempo; in una parola diciamo sì a Dio, che è amore, vita e libertà, e mai delude, a Dio che è il Vivente e il Misericordioso".


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