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lunedì 17 giugno 2013

FONDAZIONE "POPULORUM PROGRESSIO": COMUNITÀ INDIGENE E CONTADINE DELL'AMERICA LATINA RISCHIANO DI ESSERE LE PERIFERIE "UMANE" IN UN CONTINENTE CHE VIVE UNA FASE DI SVILUPPO

Città del Vaticano, 15 giugno (VIS). Dal 18 al 21 giugno avrà luogo ad Arequipa, (Perù), la riunione annuale del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Autonoma "Populorum Progressio". Come ogni anno, i Presuli che compongono il Consiglio di Amministrazione delibereranno il finanziamento di progetti in favore delle comunità indigene, meticce, afroamericane e contadine dell'America Latina e dei Caraibi. La "Populorum Progressio", fin dalla sua fondazione nel 1992, è affidata al Pontificio Consiglio "Cor Unum".

Membri del Consiglio di Amministrazione sono: il Cardinale Robert Sarah, Presidente ex officio della Fondazione; l'Arcivescovo Edmundo Luis Flavio Abastoflor Montero, di La Paz (Bolivia), Presidente del Consiglio di Amministrazione; l'Arcivescovo Antonio Arregui Yarza, di Guayaquil (Ecuador), Vicepresidente; l'Arcivescovo Óscar Urbina Ortega, di Villavicencio (Colombia); l'Arcivescovo Murilo Sebastião Ramos Krieger, di São Salvador de Bahia (Brasile); l'Arcivescovo Javier Augusto del Río Alba, di Arequipa (Perù); il Monsignor Segundo Tejado Muñoz, Rappresentante del Pontificio Consiglio "Cor Unum".

È la prima riunione sotto il Pontificato di Papa Francesco, che ha parlato con grande chiarezza di una "Chiesa povera e per i poveri", che vive il potere come un umile servizio, attenta alle periferie, ai villaggi, agli ultimi, ricca solo della carità che le viene dall'Alto. I membri della Fondazione auspicano che queste parole siano punto di riferimento per le decisioni da prendere. I primi beneficiari della "Populorum Progressio", in particolare le comunità indigene e contadine, rischiano di essere le periferie 'umane' in un continente che vive una fase di sviluppo economico significativo, ma che è caratterizzato da grandi diseguaglianze sociali, che penalizzano soprattutto quelle fasce di popolazione che restano ai margini di tale sviluppo.

In tal senso, l'auspicio di tutti i membri del Consiglio stesso è di organizzare, l'anno prossimo, tale riunione a Roma, per avere la possibilità di ricevere direttamente da Papa Francesco indicazioni e orientamenti sulle prospettive future per la Fondazione stessa.
Quest'anno sono stati presentati 222 progetti da parte di 18 Paesi, in particolare Colombia, Brasile, Perù ed Ecuador. I progetti sono caratterizzati da un approccio ampiamente partecipativo da parte delle comunità locali che contribuiscono in tutte le fasi del lavoro: dall’ideazione, alla realizzazione concreta in caso di approvazione. Tali iniziative serviranno a rispondere alle necessità in vari settori: produzione (agricoltura e allevamento, artigianato, microimprese): infrastrutture comunitarie (acqua potabile, latrine, saloni comunitari); educazione (formazione, attrezzature scolastiche, pubblicazioni); sanità (campagne di prevenzione, attrezzature mediche per dispensari); edilizia (centri educativi e sanitari).
Tra i maggiori sostenitori della "Populorum Progressio", oltre a singoli fedeli e a qualche Fondazione, si annovera la Conferenza Episcopale Italiana.

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