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lunedì 6 maggio 2013

AUTENTICITÀ EVANGELICA, ECCLESIALITÀ, MISSIONARIETÀ: CARATTERISTICHE DELLE CONFRATERNITE

Città del Vaticano, 6 maggio 2013 (VIS). Migliaia di persone, membri delle Confraternite di Italia, Francia, Spagna, Irlanda, Malta, Polonia hanno sfilato ieri, sotto una pioggia battente, in Via della Conciliazione, diretti in Piazza San Pietro per assistere alla Santa Messa presieduta dal Santo Padre, in occasione del pellegrinaggio delle Confraternite a Roma, nell'ambito delle "Giornate delle Confraternite e della Pietà popolare" promosse dall'Anno della Fede.

"Sono rappresentanti qui - ha detto l'Arcivescovo Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, nel suo indirizzo di saluto al Papa - dieci secoli di storia che pochi conoscono, perché fatta di semplici gesti quotidiani, scolpiti però nel cuore delle persone. Le Confraternite hanno espresso il frutto più genuino della fede: la carità verso i poveri, gli abbandonati, i sofferenti, gli emarginati".

"Cari fratelli e sorelle, siete stati coraggiosi di venire con questa pioggia - ha risposto il Papa - Il Signore vi benedica tanto! Nel cammino dell'Anno della fede, sono contento di celebrare questa Eucaristia dedicata in modo speciale alle Confraternite: una realtà tradizionale nella Chiesa, che ha conosciuto in tempi recenti un rinnovamento e una riscoperta".

"Chi ama il Signore Gesù - ha ricordato il Papa - accoglie in sé Lui e il Padre e grazie allo Spirito Santo accoglie nel proprio cuore e nella propria vita il Vangelo. Qui ci è indicato il centro da cui tutto deve partire e a cui tutto deve condurre: amare Dio, essere discepoli di Cristo vivendo il Vangelo. Benedetto XVI rivolgendosi a voi, ha usato questa parola: 'evangelicità'. Care Confraternite, la pietà popolare, di cui voi siete un’importante manifestazione è un tesoro che ha la Chiesa e che i Vescovi latinoamericani hanno definito, in modo significativo, come una spiritualità, una mistica, che è uno 'spazio di incontro con Gesù Cristo' (...). Nei secoli le Confraternite sono state fucine di santità di tanta gente che ha vissuto con semplicità un rapporto intenso con il Signore. Camminate con decisione verso la santità; non accontentatevi di una vita cristiana mediocre, ma la vostra appartenenza sia di stimolo, anzitutto per voi, ad amare di più Gesù Cristo".

Successivamente il Papa ha commentato il brano degli Atti degli Apostoli della liturgia di oggi che "ci parla di ciò che è essenziale. Nella Chiesa nascente ci fu subito bisogno di discernere ciò che era essenziale per essere cristiani, per seguire Cristo, e che cosa non lo era. (...) Ma notate come le difficoltà furono superate non al di fuori, ma nella Chiesa. E qui c’è un secondo elemento che vorrei richiamarvi, come fece Benedetto XVI, e cioè l’'ecclesialità'. La pietà popolare è una strada che porta all’essenziale se è vissuta nella Chiesa in profonda comunione con i vostri Pastori. Cari fratelli e sorelle, la Chiesa vi vuole bene! Siate una presenza attiva nella comunità come cellule vive, pietre viventi. I Vescovi latinomericani hanno scritto che la pietà popolare di cui siete espressione è 'una modalità legittima di vivere la fede, un modo di sentirsi parte della Chiesa'. È bello questo! (...) Amate la Chiesa! Lasciatevi guidare da essa! Nelle parrocchie, nelle diocesi, siate un vero polmone di fede e di vita cristiana, un’aria fresca! In questa Piazza vedo una grande varietà prima di ombrelli e adesso di colori e di segni. Così è la Chiesa: una grande ricchezza e varietà di espressioni in cui tutto è ricondotto all’unità; la varietà ricondotta all’unità e l’unità è l’incontro con Cristo".

Infine il Papa si è soffermato sul terzo aspetto che deve contraddistinguere le confraternite: la missionarietà. "Voi avete - ha spiegato il Santo Padre - una missione specifica e importante, che è quella di tenere vivo il rapporto tra la fede e le culture dei popoli a cui appartenete, e lo fate attraverso la pietà popolare. Quando, ad esempio, voi portate in processione il Crocifisso con tanta venerazione e tanto amore al Signore, non fate un semplice atto esteriore; voi indicate la centralità del Mistero Pasquale del Signore, della sua Passione, Morte e Risurrezione, che ci ha redenti, e indicate a voi stessi per primi e alla comunità che bisogna seguire Cristo nel cammino concreto della vita perché ci trasformi. Ugualmente quando manifestate la profonda devozione per la Vergine Maria, voi indicate la più alta realizzazione dell’esistenza cristiana (...). Questa fede, che nasce dall'ascolto della Parola di Dio, voi la manifestate in forme che coinvolgono i sensi, gli affetti, i simboli delle diverse culture... E così facendo aiutate a trasmetterla alla gente, e specialmente alle persone semplici, a coloro che nel Vangelo Gesù chiama 'i piccoli'. In effetti, 'il camminare insieme verso i santuari e la partecipazione ad altre manifestazioni della pietà popolare, portando con sé anche i figli e coinvolgendo altre persone, è in se stesso un'azione di evangelizzazione' (...) Le vostre iniziative siano dei 'ponti', delle vie per portare a Cristo, per camminare con Lui. E in questo spirito siate sempre attenti alla carità. Ogni cristiano e ogni comunità è missionaria nella misura in cui porta e vive il Vangelo e testimonia l’amore di Dio verso tutti, specialmente verso chi si trova in difficoltà. Siate missionari dell’amore e della tenerezza di Dio! Siate missionari della misericordia di Dio, che sempre ci perdona, sempre ci aspetta, ci ama tanto!"

"Evangelicità, ecclesialità, missionarietà. - ha ribadito il Pontefice - Tre parole! Non dimenticarle! (...) Chiediamo al Signore che orienti sempre la nostra mente e il nostro cuore verso di Lui, come pietre vive della Chiesa, perché ogni nostra attività, tutta la nostra vita cristiana sia una testimonianza luminosa della sua misericordia e del suo amore. E così cammineremo verso la meta del nostro pellegrinaggio terreno, verso quel santuario tanto bello, la Gerusalemme del Cielo".


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