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venerdì 23 settembre 2011

TESTIMONIANZA CONGIUNTA CRISTIANI E MUSULMANI IN SETTORI CHIAVE VITA SOCIALE

CITTA' DEL VATICANO, 23 SET. 2011 (VIS). Alle 9:00 di questa mattina, presso la sede della Nunziatura Apostolica di Berlino, il Santo Padre ha incontrato i Rappresentanti della Comunità musulmana della Germania che conta circa 4 milioni e mezzo di persone, di cui 70% di origine turca, e gli altri provenienti dai Paesi arabi, dai Balcani e dall’Iran. Il 75% dei musulmani in Germania è di confessione sunnita e la moschea più antica sul suolo tedesco si trova a Berlino.

Nel suo discorso il Papa ha ricordato che a partire dagli anni ’70 “la presenza di numerose famiglie musulmane è divenuta sempre di più un tratto distintivo di questo Paese. Sarà tuttavia necessario impegnarsi costantemente per una migliore reciproca conoscenza e comprensione. Ciò è essenziale non solo per una convivenza pacifica, ma anche per l’apporto che ciascuno è in grado di dare per la costruzione del bene comune all’interno della medesima società”.

“Molti musulmani attribuiscono grande importanza alla dimensione religiosa” – ha proseguito il Pontefice – “Ciò, a volte, è interpretato come una provocazione in una società che tende ad emarginare questo aspetto o ad ammetterlo tutt’al più nella sfera delle scelte individuali dei singoli. La Chiesa cattolica si impegna fermamente perché venga dato il giusto riconoscimento alla dimensione pubblica dell’appartenenza religiosa. Si tratta di un’esigenza che non diventa irrilevante nel contesto di una società maggiormente pluralista. Va fatta, però, attenzione che il rispetto verso l’altro sia sempre mantenuto. Il rispetto reciproco cresce solo sulla base dell’intesa su alcuni valori inalienabili, propri della natura umana, soprattutto l’inviolabile dignità di ogni persona”.

“In Germania – come in molti altri Paesi non solo occidentali – tale quadro di riferimento comune è rappresentato dalla Costituzione, il cui contenuto giuridico è vincolante per ogni cittadino, che sia appartenente o meno ad una confessione religiosa. Naturalmente il dibattito sulla migliore formulazione di principi come la libertà di culto pubblico, è vasto e sempre aperto, tuttavia è significativo il fatto che la Legge Fondamentale li esprima in un modo ancora oggi valido, a distanza di più di 60 anni”.

“La ragione di ciò, mi pare, si trova nel fatto che i padri della Legge Fondamentale ebbero la piena consapevolezza, in quel momento importante, di dover cercare un solido terreno, nel quale tutti i cittadini potessero riconoscersi. Nel fare ciò essi non prescindevano dalla propria appartenenza religiosa (...). Tuttavia sapevano di doversi confrontare con uomini con una base confessionale diversa o addirittura non religiosa: il terreno comune fu trovato nel riconoscimento di alcuni diritti inalienabili, che sono propri della natura umana e che precedono ogni formulazione positiva. In questo modo una società sostanzialmente omogenea pose il fondamento che oggi riconosciamo valido per un mondo segnato dal pluralismo. Fondamento che, in realtà, indica anche degli evidenti confini a tale pluralismo: non è pensabile, infatti, che una società possa sostenersi nel lungo termine senza un consenso sui valori etici fondamentali”.

“Cari amici – ha detto infine Benedetto XVI – sulla base di quanto ho qui accennato, penso che sia possibile una collaborazione feconda tra cristiani e musulmani (...). In quanto uomini religiosi, a partire dalle rispettive convinzioni possiamo dare una testimonianza importante in molti settori cruciali della vita sociale. Penso, ad esempio, alla tutela della famiglia fondata sul matrimonio, al rispetto della vita in ogni fase del suo naturale decorso o alla promozione di una più ampia giustizia sociale”.

Al termine dell’incontro il Papa si è recato all’aeroporto di Berlin-Tegel dove alle 10:00 è salito a bordo dell’aereo diretto a Erfurt.
PV-GERMANIA/ VIS 20110923 (590)

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