CITTA' DEL VATICANO, 9 DIC. 2010 (VIS). Questa mattina presso la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, ha avuto luogo una Conferenza Stampa di presentazione del Museo Missionario di Propaganda Fide.
Alla Conferenza Stampa sono intervenuti il Padre Massimo Cenci, P.I.M.E., Sotto-Segretario del Dicastero; il Professor Francesco Buranelli, Coordinatore del Comitato Scientifico del Museo Missionario di Propaganda Fide; l’Ambasciatore Ludovico Ortona, Presidente della Società per lo sviluppo dell’arte, della cultura e del spettacolo (Arcus).
Padre Cenci ha spiegato che il Museo che si trova nel palazzo dove da oltre tre secoli ha sede la Congregazione è “un itinerario museale completo, che non ha soltanto una valenza artistica, ma è stato concepito e realizzato anche e soprattutto in funzione di una valenza propriamente pastorale”.
Il Professor Buranelli ha ricordato che: “Fu Gregorio XV (Alessandro Ludovisi, 1621-1621) con la ‘Inscrutabili Divinae’ a costruire, nel 1622, la Sacra Congregazione ‘de Propaganda Fide’, come esigenza della Chiesa Cattolica” di creare un nuovo organismo “per promuovere e coordinare tutta l’attività di evangelizzazione dei territori non cristiani”.
Passando in rassegna i tesori custoditi nel Museo, il Professor Buranelli ha citato in primo luogo la Cappella dei Re Magi, costruita da Gian Lorenzo Bernini, con pianta ellittica. “La dedica della chiesa a Gesù Bambino adorato dai Re Magi fu voluta dal cardinale Antonio Barberini: i Magi rappresentano simbolicamente i re dei popoli pagani, mossi per primi incontro a Cristo – guidati dalla stella cometa – e pervenuti così alla fede. Il tema dell’Epifania è, dunque, quanto mai opportuno, per una cappella destinata ad accogliere gli alunni di Propaganda, destinati a portare l’annunzio”. Sotto il pontificato di Papa Innocenzo X (Giovanni Battista Pamphili) (1644-1655), la direzione dei lavori della Cappella passò al Borromini. Dopo la demolizione della Cappella del Bernini, fra il 1662 e il 1664 la Cappella dei Re Magi venne ricostruita.
Il Coordinatore del Comitato Scientifico del Museo Missionario ha precisato inoltre che: “Nella prima sala un video proiettato su un grande globo terreste, racconta le origini, la storia e l’attività missionaria della Congregazione; si prosegue la visita in una sala multimediale dove è possibile consultare, per la prima volta, l’inedito fondo fotografico dell’Agenzia Fides, consistente in più di diecimila fotografie scattate nei lunghi e perigliosi viaggi compiuti nelle terre di missione dai membri del dicastero sin dall’inizio del Novecento”.
Relativamente alla Biblioteca Barberini, il Professor Buranelli ha precisato ancora che è stata completamente restaurata per l’occasione “a partire dal bellissimo soffitto a travi lignee. (...) Nel ballatoio a mezza altezza (...) si possono osservare i ritratti di alcuni alunni illustri del Collegio”.
Il Professor Buranelli ha infine ricordato “uno dei gioielli architettonici del palazzo: la Cappella Newman (...) dedicata al religioso inglese che, dopo la conversione al cattolicesimo visse e studiò nel Collegio e qui celebrò la sua prima Messa”.
Il Presidente di Arcus, Ambasciatore Ortona, ha posto in rilievo che questo progetto “consente di offrire al pubblico la possibilità di fruire di opere che fino ad oggi non erano a disposizione del pubblico. Dunque, non solo conservare, recuperare e restaurare i beni artistici e culturali, ma offrire nuove possibilità, mettere a disposizione di tutti quei capolavori nascosti, a volte addirittura negati, che danno la misura della grandezza della storia culturale e artistica italiana”.
OP/ VIS 20101209 (540)
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