CITTA' DEL VATICANO, 27 NOV. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina, il nuovo Ambasciatore del Giappone, Signor Hidekazu Yamaguchi, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.
Nel suo discorso al diplomatico il Papa ha sottolineato l’importante contributo del Giappone “alla diffusione della pace, della democrazia e dei diritti dell’uomo in Estremo Oriente e ben al di là, in particolare nei paesi del mondo in via di sviluppo. La Santa Sede (...) ha notato con soddisfazione il finanziamento accordato dal Giappone a favore dello sviluppo e di altre forme di assistenza”.
“Operando all’edificazione dell’unità della famiglia umana, insieme con la cooperazione internazionale, voi aiuterete a costruire una economia mondiale dove ciascuno occuperà il posto che gli spetta e potrà usufruire, come mai prima, delle risorse mondiali. Mi permetta di incoraggiare il Governo a continuare la sua politica di cooperazione allo sviluppo, in particolare negli ambiti che interessano i più poveri e i più deboli”.
Nel ricordare che quest’anno ricorre il sessantacinquesimo anniversario “del tragico bombardamento atomico sulle popolazioni di Hiroshima e Nagasaki”, Benedetto XVI ha detto: “Questa tragedia ci ricorda con insistenza quanto sia necessario perseverare negli sforzi in favore della non-proliferazione delle armi nucleari e per il disarmo. Le armi nucleari restano una fonte di maggiore preoccupazione. Il possesso e il rischio dell’eventuale uso sollevano tensioni e diffidenza in numerose regioni del mondo. Il vostro Paese, Signor Ambasciatore, deve essere citato come esempio per il suo costante sostegno alla ricerca di soluzioni politiche che permettano non soltanto di impedire la proliferazione delle armi nucleari, ma di evitare che la guerra sia considerata come un mezzo di risoluzione dei conflitti fra le nazioni e fra i popoli”.
“La Santa Sede” – ha proseguito il Pontefice – “incoraggia tutte le nazioni a tessere pazientemente i legami economici e politici della pace che si elevano, come un baluardo contro ogni pretesto di ricorso alle armi e che permettono di promuovere lo sviluppo umano integrale di tutti i popoli. Una parte delle somme stanziate per le armi potrebbe essere destinata a progetti di sviluppo economico e sociale, educativo e sanitario. Ciò contribuirebbe indubbiamente alla stabilità interna dei paesi e alla stabilità fra i popoli. In questi tempi di instabilità dei mercati e del lavoro, la necessità di trovare finanziamenti sicuri di sviluppo rimane una preoccupazione costante”.
Il Papa ha sottolineato il ruolo importante del Giappone nell’economia internazionale ed ha affermato che: “Le decisioni prese dal vostro Governo continueranno ad avere un impatto ben al di là delle vostre frontiere”.
“Che tutti i popoli di buona volontà” – ha auspicato il Papa – “possano vedere nell’attuale crisi economica mondiale un‘occasione di discernimento e di elaborazione di nuovi progetti, contrassegnati dalla carità nella verità, dalla solidarietà e dall’impegno a favore di una economica orientata in modo etico”.
Successivamente il Santo Padre ha fatto riferimento alla libertà di coscienza e di culto di cui gode il Giappone e alla possibilità della Chiesa cattolica “di vivere in pace e in fraternità con tutti”.
“I membri della Chiesa cattolica in Giappone” – ha sottolineato il Pontefice – “sono da lungo tempo impegnati in un dialogo aperto e rispettoso con le altre religioni (...). La Chiesa ha sempre promosso il rispetto della persona umana nella sua integrità e nella sua dimensione spirituale, come elemento essenziale comune a tutte le culture, che si esprime nella ricerca personale del sacro e nella pratica religiosa. (...) Vorrei assicurare il popolo giapponese dell’alta considerazione che la Chiesa cattolica riserva al dialogo interreligioso, impegnandolo risolutamente al fine di incoraggiare la fiducia reciproca, la comprensione e l’amicizia, nell’interesse di tutta la famiglia umana”.
CD/ VIS 20101129 (600)
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