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lunedì 22 novembre 2010

GESÙ DAL TRONO CROCE ACCOGLIE UOMO CON MISERICORDIA

CITTA' DEL VATICANO, 21 NOV. 2010 (VIS). Al termine della Concelebrazione eucaristica con i nuovi Cardinali creati nel Concistoro di ieri, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l’Angelus con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro.

Il Papa ha ricordato la Solennità di Cristo Re dell’Universo che si celebra oggi, istituita da Papa Pio XI nel 1925, e, che, dopo il Concilio Vaticano II, fu collocata a conclusione dell’anno liturgico.

“Il Vangelo di san Luca presenta, come in un grande quadro” – ha detto il Pontefice – “la regalità di Gesù nel momento della crocifissione. I capi del popolo e i soldati deridono ‘il primogenito di tutta la creazione’ e lo mettono alla prova per vedere se Egli ha il potere di salvare se stesso dalla morte. Eppure, proprio ‘sulla croce Gesù è all’’altezza’ di Dio, che è Amore. Lì si può ‘conoscerlo’. […] Gesù ci dà la ‘vita’ perché ci dà Dio”.

“Infatti, mentre il Signore sembra confondersi tra due malfattori, uno di essi, consapevole dei propri peccati, si apre alla verità, giunge alla fede e prega ‘il re dei Giudei’: ‘Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno’. Da Colui che ‘è prima di tutte le cose e tutte in lui sussistono’ il cosiddetto ‘buon ladrone’ riceve immediatamente il perdono e la gioia di entrare nel Regno dei Cieli. ‘In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso’. Con queste parole, Gesù, dal trono della croce, accoglie ogni uomo con infinita misericordia”.

“Cari amici, la via dell’amore, che il Signore ci rivela e che ci invita a percorrere, la possiamo contemplare anche nell’arte cristiana” – ha spiegato il Santo Padre – “Infatti, anticamente, ‘nella conformazione degli edifici sacri […] diventò abituale rappresentare sul lato orientale il Signore che ritorna come re - l’immagine della speranza - [e …] sul lato occidentale […] il Giudizio finale come immagine della responsabilità per la nostra vita’: speranza nell’amore infinito di Dio e impegno di ordinare la nostra vita secondo l’amore di Dio”.

“Quando contempliamo le raffigurazioni di Gesù ispirate al Nuovo Testamento” – ha concluso il Papa – “come insegna un antico Concilio – siamo condotti a ‘comprendere […] la sublimità dell’umiliazione del Verbo di Dio e […] a ricordare la sua vita nella carne, la sua passione e morte salvifica, e la redenzione che di lì è derivata al mondo’”.
ANG/ VIS 20101122 (410)

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