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martedì 3 febbraio 2009

DIGIUNO: CONTENERE PROPRIO IO PER FAR SPAZIO A DIO

CITTA' DEL VATICANO, 3 FEB. 2009 (VIS). Questa mattina presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la Conferenza Stampa di presentazione del Messaggio del Santo Padre per la Quaresima 2009, intitolato: "E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame".

  Alla Conferenza Stampa sono intervenuti il Cardinale Paul Josef Cordes, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum", il Monsignor Karel Kasteel, Segretario e il Monsignor Giampietro Dal Toso, Sotto-Segretario del medesimo Dicastero e la Signora Josette Sheeran, Direttrice Esecutiva del "Programma Alimentare Mondiale" dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (PMA).

  La Direttrice Esecutiva del "Programma Alimentare Mondiale" ha precisato che: "Dal 2007, 115 milioni di persone hanno ingrossato le fila degli affamati, portando a quasi 1 miliardo quanti non hanno abbastanza cibo, vale a dire una persona su sei nel mondo" soffre la fame. "Il problema riguarda la distribuzione, ma anche l'avidità, la discriminazione, le guerre e altre tragedie".

  "Oggi, un bambino muore di fame ogni sei secondi. Il punto è: c'è qualcosa che si può fare per alleviare l'umiliazione, il dolore e l'ingiustizia della fame? Ci sono soluzioni che aiutino le persone a sfuggire dalla trappola della fame una volta per tutte? La risposta è un chiaro 'sì'. Abbiamo i mezzi e la tecnologia per farlo; ed è stato fatto in molti luoghi del mondo".

  La Signora Sheeran ha citato l'esempio del Darfur (Sudan), dove "Il mondo ha impedito - per meno di 50 centesimi al giorno per persona - una morte di massa per inedia". Invece in Senegal l'"aumento dei prezzi alimentari mondiali" ha "esposto il 40 per cento di famiglie contadine al rischio della fame e della malnutrizione". Per combattere tali e altri problemi "lo scorso anno il PAM ha acquistato cibo per oltre 1 miliardo di dollari, per i propri programmi, direttamente nei paesi in via di sviluppo aiutandoli a spezzare alla radice il circolo vizioso della povertà".

  "I programmi di alimentazione scolastica del PAM nel mondo" - ha sottolineato la Signora Sheeran - rappresentano "un mezzo efficace e sostenibile per fornire istruzione e nutrizione rafforzando, nel contempo, il ruolo sociale delle donne e delle ragazze. (...) Non c'è forse esempio migliore di programma di alimentazione scolastico di quello che gestiamo in Afghanistan".

  La Direttrice esecutiva del PAM ha spiegato che questo organismo "collabora con istituzioni caritatevoli e ONG di tutto il mondo. (...) Ad esempio (...) lavora con le Caritas locali nelle diocesi di quasi 40 paesi in programmi di 'cibo in cambio di lavoro', sanitari ed educativi. Lavoriamo anche con il 'Catholic Relief Services', collaborando in 14 paesi".
 
  Il Cardinale Cordes nel suo intervento ha affermato che: "Ogni anno la parola del Papa ci ricorda il nostro impegno ad aprire il cuore e la mano a chi è nel bisogno", sottolineando però che: "Per non degradarsi a ideologia o a puro esercizio mentale, l'aiuto ha sempre bisogno di concretezza, di affrontare direttamente le situazioni di miseria".

  Il Porporato ha citato al riguardo il suo recente viaggio in uno delle bidonville di Manila (Filippine) e la sua esortazione ai Vescovi del Paese: "Non possiamo semplicemente arrenderci alla miseria degli uomini; per quanto possiamo dobbiamo apporvi rimedio. (...) Questa prospettiva di realismo mi consente d'altra parte la possibilità di leggere adesso il nostro documento pontificio nell'orizzonte più grande della fede e del suo rapporto con lo stile di vita di oggi".

  In un'epoca caratterizzata dall'attenzione al benessere e alla buona forma fisica "Il nostro Messaggio Quaresimale si trova senza dubbio in una certa contraddizione con il trend sociale. (....) Ma il desiderio di benessere e piacere forse riduce la libertà e non potrà poi più essere gestito dalla volontà dell'uomo. Il corpo diventa un tiranno".

  "Il digiuno vuole imprimere un taglio netto alla nostra vita, (...) trascende la dimensione terrena e persegue un obiettivo al di là di questo mondo", che in altre religioni come la buddista o la musulmana è "l'ingresso nel nirvana o l'obbedienza verso Allah, Signore del cielo e della terra".

  "Tuttavia il digiuno di queste religioni non può essere semplicemente identificato con quello cristiano" - ha spiegato il Cardinale. - "La  motivazione che induce le due religioni al digiuno è la lotta contro il potere della materia sull'uomo. E' influenzata dal pensiero dualistico. Il digiuno ha dunque una colorazione negativa; si tratta di liberarci dal peso che le cose create caricano su di noi. Ciò rischia però di isolare l'uomo, e dunque di chiuderlo e di ripiegarlo su se stesso. Per il cristiano invece il desiderio mistico non è mai la discesa nel proprio sé, ma la discesa nella profondità della fede, dove incontra Dio".

  "Il digiuno durante questa Quaresima non ha una colorazione negativa: come potremmo noi disprezzare la nostra carne, se il Figlio di Dio l'ha assunta diventando davvero nostro fratello! Lo spogliarsi e il rinnegarsi sono pienamente positivi: mirano all'incontro con questo Cristo".

  Infine il Presidente di Cor Unum ha ricordato la nascita, dopo la Seconda Guerra Mondiale e le Esortazioni del Concilio Vaticano II, delle "Azioni quaresimali" che a livello mondiale tramite le Diocesi che ne hanno la possibilità aiutano con le collette quaresimali le Diocesi più povere. "Fanno immensamente del bene e risvegliano speranza", ma "sarebbe tuttavia molto superficiale se il senso della preparazione alla Pasqua si limitasse all'appello per la colletta".

  "Perciò l'aspetto spirituale che il Messaggio Quaresimale in questo anno evidenzia, merita grande considerazione. La parola del Papa non vuole semplicemente aggiungere una ulteriore alle tante iniziative umanitarie dei nostri giorni. Vuole certamente ottenere che diamo quanto abbiamo risparmiato rinunciando a ciò che è 'buono e utile'. Ma questa azione deve avere per i fedeli un significato cristiano: contenere il proprio io deve fare spazio per l'offerta di sé a Dio, poiché solo Lui è, in fine dei conti, la felicità cui aneliamo".
OP/MESSAGGIO QUARESIMA/CORDES                   VIS 20090203 (970)


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