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lunedì 13 ottobre 2008

NONA CONGREGAZIONE GENERALE


CITTA' DEL VATICANO, 10 OTT. 2008 (VIS). Alle 16:30 di oggi pomeriggio, venerdì 10 ottobre, ha avuto inizio la Nona Congregazione Generale della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Presidente Delegato di turno è stato il Cardinale Gorge Pell, Arcivescovo di Sydney (Australia).

ARCIVESCOVO CORNELIUS FONTEM ESUA, DI BAMENDA (CAMERUN). "È necessario e urgente mettere le Sacre Scritture nelle mani dei fedeli, affinché diventino vive nelle loro professioni, nelle loro famiglie e nelle diverse situazioni della vita, e siano fonte di ispirazione per la vitalità e le attività delle Piccole Comunità Cristiane. È inoltre urgente l'inculturazione della fede cristiana e il dialogo con la Religione Tradizionale Africana. (...) Suggeriamo quindi che: Sacerdoti, religiosi e laici ricevano un'adeguata formazione per diventare operatori dell'apostolato biblico. (...) Venga messa a punto una formazione biblica generale di tutti i fedeli, soprattutto dei giovani. (...) La Bibbia non deve mancare in tutte le case cristiane per la lettura, la preghiera, lo studio e la venerazione. (...) La Bibbia deve essere tradotta nella lingua locale come primo passo verso l'inculturazione, al fine di rendere la Parola di Dio più accessibile ai fedeli.  In Africa dovrebbe esistere un Istituto Biblico per promuovere la ricerca biblica nel contesto della Chiesa in Africa".

VESCOVO ANTONIO MENEGAZZO, M.C.C.J., EL OBEID (SUDAN). "In Sudan la maggioranza dei catecumeni non sa né leggere né scrivere: ne consegue che per prepararli bene al Battesimo, i Catechisti devono poter spiegare la Parola di Dio con posters, disegni e con la propria parola. (...) Abbiamo un'altra grande sfida per la Giustizia e la Pace, e il perdono e la riconciliazione, dopo 21 anni di guerra civile tra il Nord e il Sud del Paese, dopo tanto odio e ingiustizie e sofferenze. Anche dopo l'accordo di pace tra Nord e Sud, la situazione non è per nulla chiara e incoraggiante. E non dimentichiamo la guerra nel Darfur che continua senza nessun segno di miglioramento della situazione. Siamo convinti che la soluzione per un futuro di pace si può trovare solo nella fedeltà a Dio e alla sua Parola. Eucaristia e Parola di Dio, il binomio che può portare pace e serenità in tutti i cuori: ma come fare quando le distanze sono enormi e l'insicurezza per guerre e banditismo rende molto difficile e pericoloso il contatto dei sacerdoti con i fedeli? E la scarsità dei sacerdoti è un altro fattore negativo. Molti cristiani riescono solo raramente a ricevere la Parola di Dio e l'Eucaristia, forse poche volta all'anno".

ARCIVESCOVO RAMZI GARMOU, DI TEHERAN DEI CALDEI, PRESIDENTE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE, AMMINISTRATORE PATRIARCALE DI AHWAZ DEI CALDEI (IRAN). "Tutta la Bibbia, dal libro della Genesi fino all'Apocalisse, ci dice che la fedeltà alla Parola di Dio conduce alla persecuzione. Il primo perseguitato per eccellenza è Gesù stesso, il quale ha conosciuto la persecuzione sin dai primi giorni della sua nascita fino alla morte sulla croce. Secondo il Vangelo, la persecuzione è considerata il segno più eloquente della fedeltà alla Parola di Dio. La crescita della Chiesa e il suo progresso nel cammino dell'evangelizzazione dei popoli sono frutto della persecuzione da essa subita in ogni luogo e in ogni tempo. Gesù, nel Vangelo, ci parla con molta chiarezza della persecuzione (Lc 21, 12-19). Preghiamo lo Spirito Santo affinché, in questo Anno Paolino, doni alla Chiesa del terzo millennio la grazia e la gioia di fare una esperienza autentica della persecuzione a causa della sua fedeltà alla Parola di Dio".

VESCOVO DIONISIO LACHOVICZ, O.S.B.M., VESCOVO DI CURIA KYIV-HALYC (UCRAINA). "La prima osservazione riguarda l'unità fra Parola e Battesimo, e di essi con l'Eucaristia: si dice nell' 'Instrumentum laboris', che 'sono due le realtà che uniscono i cristiani: la Parola di Dio e il Battesimo'. (...) Nel numero 35, si legge che esiste anche un'intima unità fra Parola ed Eucaristia (...) Diventa difficile capire dal punto di vista dell'ecumenismo, perché non si può concelebrare il sacramento dell'Eucaristia con gli Ortodossi (per esempio), quando si può celebrare con loro il sacramento della Parola di Dio ed avere in comune il Battesimo. (...) Abbiamo una certa impressione, che tutto quello che viene detto sull'ecumenismo, viene detto per altri, per un 'terzo', nel momento del dire assente. Come se questa Parola potesse fare un miracolo, ma noi, restiamo gli stessi. (...) Altrettanto, mi pare che si corra anche il pericolo di strumentalizzare la Parola di Dio. (...) Si può sapere a memoria tutta la Bibbia, discuterla con competenza, ma restare fuori di essa, non nutrirsi di essa, non essere incorporato in Cristo, non essere battezzato in Cristo".

  Successivamente, il Cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia (Italia), ha parlato di come è stata accolta l'Esortazione Apostolica Postsinodale "Sacramentum caritatis", frutto della XI Assemblea Generale Ordinale del Sinodo dei Vescovi sul tema: "L'Eucaristia fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa".
SE/NONA CONGREGAZIONE/...                                   VIS 20081013 (800)


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