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sabato 13 settembre 2008

VESPRI CON SACERDOTI, RELIGIOSI, SEMINARISTI E DIACONI


CITTA' DEL VATICANO, 12 SET. 2008 (VIS). Questa sera alle 19:15, nella Cattedrale di Notre-Dame, il Papa ha presieduto la Celebrazione dei Vespri con i sacerdoti, i religiosi, le religiose, i seminaristi e i diaconi. Alla Celebrazione hanno assistito anche alcuni rappresentanti di altre Chiese e Confessioni cristiane.

  Commentando nell'omelia il Salmo 126,1, "Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori", il Papa ha affermato:  "Chi altri è questo Signore, se non il Signore nostro Gesù Cristo? È Lui che ha fondato la Chiesa, che l'ha costruita sulla roccia, sulla fede dell'apostolo Pietro. (...) Agostino si pone la domanda su quali siano questi lavoratori; e lui stesso si dà la risposta: 'Coloro che nella Chiesa predicano la Parola di Dio, tutti i ministri dei divini Sacramenti. Tutti corriamo, tutti lavoriamo, tutti edifichiamo'; ma è Dio soltanto che, in noi, 'edifica, che esorta e incute timore, che apre l'intelletto e volge alla fede il vostro sentire'".

  "Quale meraviglia" - ha esclamato il Pontefice - "riveste la nostra azione al servizio della Parola divina! Siamo gli strumenti dello Spirito; Dio ha l'umiltà di passare attraverso di noi per diffondere la sua Parola. Diveniamo la sua voce, dopo aver teso l'orecchio verso la sua bocca. Poniamo la sua Parola sulle nostre labbra per darla al mondo. L'offerta della nostra preghiera è da Lui gradita e serve a Lui per comunicarsi a quanti incontriamo".

  "Le nostre liturgie della terra" - ha sottolineato il Pontefice - "interamente volte a celebrare questo atto unico della storia, non giungeranno mai ad esprimerne totalmente l'infinita densità. La bellezza dei riti non sarà certamente mai abbastanza ricercata, abbastanza curata, abbastanza elaborata, poiché nulla è troppo bello per Dio, che è la Bellezza infinita. Le nostre liturgie terrene non potranno essere che un pallido riflesso della liturgia, che si celebra nella Gerusalemme del cielo, punto d'arrivo del nostro pellegrinaggio sulla terra. Possano tuttavia le nostre celebrazioni avvicinarsi ad essa il più possibile e farla pregustare!"

  "Sin d'ora" - ha proseguito il Pontefice - "la Parola di Dio ci è donata per essere l'anima del nostro apostolato, l'anima della nostra vita di sacerdoti. (...) Lungo l'intero arco della giornata, la Parola di Dio diviene materia della preghiera di tutta la Chiesa, la quale vuol così testimoniare la propria fedeltà a Cristo".

  Il Santo Padre ha esortato i sacerdoti con queste parole: "Non abbiate paura di consacrare una parte considerevole del vostro tempo alla lettura, alla meditazione della Scrittura e alla preghiera dell'Ufficio Divino! Quasi a vostra insaputa la Parola letta e meditata nella Chiesa agisce in voi e vi trasforma".

  Rivolgendosi poi ai seminaristi, Benedetto XVI ha detto: "Voi siete destinati a diventare depositari di questa Parola efficace, che compie ciò che dice. Trattenete sempre in voi il gusto della Parola di Dio! Imparate, grazie ad essa, ad amare tutti coloro che si troveranno lungo la vostra strada. Nessuno è di troppo nella Chiesa, nessuno! Tutti possono e devono trovarvi il proprio posto".

  "E voi, cari diaconi" - ha detto ancora il Papa, (...) senza cercare di prendere il posto dei sacerdoti, ma aiutandoli con amicizia ed efficienza, sappiate essere testimoni vivi della infinita potenza della Parola divina!"

  Ai religiosi, alle religiose e a tutte le persone consacrate il Papa ha ricordato che: "La vostra unica ricchezza - la sola, a dire il vero, che supererà i secoli e il velo della morte - è proprio la Parola del Signore. (...) La vostra obbedienza è, etimologicamente, un ascolto, dato che la parola 'obbedire' viene dal latino ob-audire, che significa tendere l'orecchio verso qualcosa o qualcuno. Obbedendo, voi volgete l'anima verso Colui che è la Via, la Verità e la Vita (cfr Gv 14,6). (...) La purezza della Parola di Dio è il modello della vostra stessa castità;  ne garantisce la fecondità spirituale".

  Infine il Santo Padre ha rivolto parole di saluto ai rappresentanti delle Chiese cristiane e delle Comunità ecclesiali "venuti a pregare fraternamente i Vespri con noi in questa cattedrale".

  "La potenza della Parola di Dio è tale che possiamo tutti essere affidati ad essa (...) È il senso di questa unità della Parola di Dio, segno, pegno e garanzia dell'unità della Chiesa, che chiedo ardentemente al Signore" - ha concluso il Pontefice - "di far crescere in noi: non vi è amore nella Chiesa senza amore alla Parola, non vi è Chiesa senza unità attorno a Cristo Redentore, non vi sono frutti di redenzione senza amore a Dio e al prossimo, secondo i due comandamenti che riassumono tutta la Sacra Scrittura!".
PV-FRANCIA/VESPRI/PARIGI                           VIS 20080913 (760)


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