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lunedì 15 settembre 2008

PRESENZA CRISTO ROMPE ISOLAMENTO PROVOCATO DOLORE


CITTA' DEL VATICANO, 15 SET. 2008 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha preso congedo dall'Ermitage St. Joseph a Lourdes per dirigersi all'Oratoire de L'Hôpital, quarta tappa del "Cammino del Giubileo", dove il 3 giugno 1858 Bernadette ricevette la Prima Comunione. Nell'antica cappella dell'attuale ospedale Benedetto XVI si è raccolto in preghiera davanti al Santissimo Sacramento e ha concluso il percorso di preghiera del pellegrino leggendo la preghiera della IV ed ultima tappa del "Cammino del Giubileo".

  Alle 9:30 Benedetto XVI ha celebrato sul sagrato della Basilica "Notre Dame du Rosaire" di Lourdes la Santa Messa con i malati nella ricorrenza liturgica della Beata Vergine Maria Addolorata.

  Nella festività di oggi, ha detto il Papa "contempliamo Maria che condivide la compassione del Figlio per i peccatori. (...) Come per il suo Figlio Gesù, è possibile affermare che questa sofferenza ha portato anche lei alla perfezione (cfr Eb 2, 10), così da renderla capace di accogliere la nuova missione spirituale che il Figlio le affida immediatamente prima di 'mettere lo spirito' (cfr Gv 19,30): divenire la Madre di Cristo nelle sue membra".

  "Maria" - ha proseguito il Pontefice - "è oggi nella gioia e nella gloria della Risurrezione" e "ama ciascuno dei suoi figli, concentrando in particolare la sua attenzione su coloro che, come il Figlio suo nell'ora della Passione, sono in preda alla sofferenza; li ama semplicemente perché sono suoi figli, secondo la volontà di Cristo sulla Croce".

  "Sollecitati dalla Parola ispirata della Scrittura, i cristiani da sempre hanno cercato il sorriso di Nostra Signora, quel sorriso che gli artisti, nel Medioevo, hanno saputo così prodigiosamente rappresentare e valorizzare. Questo sorriso di Maria è per tutti: esso tuttavia si indirizza in modo speciale verso coloro che soffrono, affinché in esso possano trovare conforto e sollievo".

  "Qui a Lourdes, nel corso dell'apparizione del 3 marzo 1858, Bernadette contemplò in maniera del tutto speciale questo sorriso di Maria. Fu questa la prima risposta che la Bella Signora diede alla giovane veggente che voleva conoscere la sua identità. Prima di presentarsi a lei, qualche giorno dopo, come 'l'Immacolata Concezione', Maria le fece conoscere innanzitutto il suo sorriso, quasi fosse questa la porta d'accesso più appropriata alla rivelazione del suo mistero".

  "Nel sorriso della più eminente fra tutte le creature" - ha detto ancora il Papa - "a noi rivolta, si riflette la nostra dignità di figli di Dio, una dignità che non abbandona mai chi è malato. Quel sorriso, vero riflesso della tenerezza di Dio, è la sorgente di una speranza invincibile".

  "Lo sappiamo purtroppo: la sofferenza prolungata rompe gli equilibri meglio consolidati di una vita, scuote le più ferme certezze della fiducia e giunge a volte a far addirittura disperare del senso e del valore della vita. Vi sono combattimenti che l'uomo non può sostenere da solo, senza l'aiuto della grazia divina".

  "Quando la parola non sa più trovare espressioni adeguate, si afferma il bisogno di una presenza amorevole: cerchiamo allora la vicinanza non soltanto di coloro che condividono il nostro stesso sangue o che ci sono legati con i vincoli dell'amicizia, ma la vicinanza anche di coloro che ci sono intimi per il legame della fede. Chi potrebbe esserci più intimo di Cristo e della sua santa Madre, l'Immacolata? Più di chiunque altro, essi sono capaci di comprenderci e di cogliere la durezza del combattimento ingaggiato contro il male e la sofferenza".

  "Vorrei dire, umilmente, a coloro che soffrono e a coloro che lottano e sono tentati di voltare le spalle alla vita: volgetevi a Maria! Nel sorriso della Vergine si trova misteriosamente nascosta la forza per proseguire il combattimento contro la malattia e in favore della vita. Presso di lei si trova ugualmente la grazia di accettare senza paura né amarezza il congedo da questo mondo, nell'ora voluta da Dio".

  "Sì, cercare il sorriso della Vergine Maria non è un pio infantilismo; è l'ispirazione, dice il Salmo 44, di coloro che sono 'i più ricchi del popolo' (v. 13). 'I più ricchi', s'intende, nell'ordine della fede, coloro che hanno la maturità spirituale più elevata e sanno per questo riconoscere la loro debolezza e la loro povertà davanti a Dio".

  "Il sorriso di Maria è una sorgente di acqua viva. 'Chi crede in me, ha detto Gesù, fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno' (Gv 7,38). Maria è colei che ha creduto e, dal suo seno, sono sgorgati fiumi d'acqua viva che vengono ad irrigare la storia degli uomini. (...) Dal suo cuore di credente e di madre sgorga un'acqua viva che purifica e guarisce. (...) Immergendosi nelle piscine di Lourdes, quanti sono coloro che hanno scoperto e sperimentato la dolce maternità della Vergine Maria, attaccandosi a lei per meglio attaccarsi al Signore!".

  "Cristo dispensa la sua salvezza attraverso i Sacramenti e, in modo speciale, alle persone che soffrono di malattie o che sono portatrici di un handicap, attraverso la grazia dell'Unzione degli infermi. Per ciascuno la sofferenza è sempre una straniera. La sua presenza non è mai addomesticabile. Per questo è difficile sopportarla, e più difficile ancora - come hanno fatto certi grandi testimoni della santità di Cristo - accoglierla come parte integrante della propria vocazione, o accettare, secondo l'espressione di Bernadette, di 'tutto soffrire in silenzio per piacere a Gesù'".

  "Senza l'aiuto del Signore, il giogo della malattia e della sofferenza è crudelmente pesante" - ha sottolineato il Pontefice - "Nel ricevere il Sacramento dei malati, noi non desideriamo portare altro giogo che quello di Cristo, forti della promessa che Egli ci ha fatto, che cioè il suo giogo sarà facile da portare e il suo peso leggero".

  "Il Concilio Vaticano II ha presentato Maria come la figura nella quale è riassunto tutto il mistero della Chiesa (cfr LG, 63-65). La sua vicenda personale ripropone il profilo della Chiesa, che è invitata ad essere attenta quanto lei alle persone che soffrono".

  "Rivolgo un saluto affettuoso ai componenti del Servizio sanitario e infermieristico, come pure a tutte le persone che, a titoli diversi, negli ospedali e in altre istituzioni, contribuiscono alla cura dei malati con competenza e generosità. Ugualmente al personale di accoglienza, ai barellieri e agli accompagnatori che, provenendo da tutte le diocesi di Francia ed anche da più lontano, si prodigano lungo tutto l'anno intorno ai malati che vengono in pellegrinaggio a Lourdes, vorrei dire quanto il loro servizio è prezioso. Essi sono le braccia della Chiesa, umile serva".

  "Concludendo, desidero unirmi alla preghiera dei pellegrini e dei malati e riprendere insieme con voi uno stralcio della preghiera a Maria per la celebrazione di questo Giubileo:

  "Poiché tu sei il sorriso di Dio, il riflesso della luce di Cristo, la dimora dello Spirito Santo, poiché tu hai scelto Bernadette nella sua miseria, tu che sei la stella del mattino, la porta del cielo e la prima creatura risorta, Nostra Signora di Lourdes, con i nostri fratelli e le nostre sorelle i cui cuori e i cui corpi sono dolenti, noi ti preghiamo!".

  Conclusa la Celebrazione Eucaristica, alle 11:45 il Papa si è recato allo Stadio Antoine Béguère e in elicottero si è diretto all'aeroporto di Tarbes-Lourdes-Pyrénées, giungendovi alle 12:30.
PV-FRANCIA/MESSA MALATI/LOURDES                 VIS 20080915 (1180)


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